A proposito dei tablet obbligatori
C’è una notizia di cronaca che riguarda la scuola che un quotidiano nazionale nella sua edizione locale on line da un paio di giorni pubblica in bella evidenza e che qualifica come polemica. Questa mia riflessione non ha alcun intento polemico ma voglio condividere il pensiero che questa notizia suscita in me uomo del mondo scuola. I fatti: c’è una legge la 107 e c’è un Piano nazionale per la scuola digitale .C’è un istituto dove docenti e dirigente scolastico da anni si impegnano a realizzare quanto previsto dalle legge 107 e dal piano nazionale per la scuola digitale con progetti didattici mirati che fanno conseguire al loro istituto premi e riconoscimenti morali ai docenti che si impegnano a realizzarli (visto che quelli economici il ministero datore di lavoro si ostina a non volerli concedere) per far crescere cittadini digitali consapevoli. Ma la realizzazione di una didattica digitale richiede l’utilizzo di strumenti digitali che come tutti sappiamo sono tecnologicamente in continua evoluzione. Il dirigente scolastico ha dovuto comunicare alle famiglie la necessità dello strumento che sarà utilizzato come fino a poco tempo fa si davano indicazioni sui libri di testo e sui vocabolari. Per giunta il dirigente scolastico ha in qualche modo dovuto anche difendersi per le indicazioni date(ricordiamno che per il diritto italiano vige la presunzione di innocenza fino a prova contraria ) spiegando come si era arrivati in maniera legale legittima e trasparente alla individuazione del fornitore e alle motivazioni tecnologiche che avevano portato gli organi della scuola alla decisione. Ma… si c’è un grosso ma che nasce da lontano. E precisamente dalla nostra bellissima costituzione che recita così:
Articolo 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso , di razza, di lingua , di religione , di opinioni politiche , di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Articolo 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Articolo 30
E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
Articolo 31
La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Articolo 34
La scuola è aperta a tutti.
L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
Non servono commenti agli articoli della nostra bellissima Costituzione
E poi abbiamo il Presidente del consiglio e i ministri del governo del paese che quando assumono l’incarico giurano nelle mani del Presidente della Repubblica con la seguente formula : «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione.»
E anche qui non servono commenti.
Abbiamo un principio costituzionale ,abbiamo una legge dello stato, abbiamo un progetto nazionale ma riguardano la scuola e non abbiamo come quasi sempre i fondi per realizzarla o meglio abbiamo i soliti spiccioli che servono a coprire le esigenze di pochissimi. Insomma se si tratta della scuola si fanno le nozze con i fichi secchi.
Questo episodio di cronaca non è una polemica famiglie- scuola è solo l’ennesimo quotidiano tristissimo episodio di come la scuola di questo nostro bellissimo e amatissimo paese viene maltrattato dalla politica di questo paese .Con fondi adeguati le scuole potrebbero offrire a tutti gli alunni tablet di ultima generazione .
E la soluzione proposta del trasferimento in altra scuola limita di fatto la libertà di scelta per l’istruzione dei figli della famiglia. Inoltre la scuola italiana non può continuare ad essere una pelle di leopardo con macchie di eccellenza ma deve diventare tutta un fiorente campo di grano.
Ed infine consideriamo anche l’aspetto psicologico e la ricaduta sulla sensibilità dei giovani alunni in crescita. Quale situazione di imbarazzo vivranno nel rispondere ai nuovi compagni che chiederanno perché ti sei trasferito in questa scuola ? e le loro famiglie nel rispondere alla stessa legittima domanda fatta dal personale di segreteria della nuova scuola? Oltre a dover ricostruire i contatti con una nuova comunità educante !Si i cambiamenti sono sempre positivi ma quando non sono imposti e quando si è pronti a cambiare . Il personale della scuola italiana è cambiato da tempo ed è stanco di aspettare che cambi la politica scolastica e l’opinione pubblica diffusa sulla scuola di questo nostro bellissimo ed amatissimo paese . Buona festa della Repubblica a tutti noi .
f.to Vito Masvciale