Vito Masciale

 

Nei giorni scorsi sono state pubblicate le tabelle relative all’organico del personale ATA per il prossimo anno scolastico e prevedono tagli in tutti i ruoli. ”Il personale ATA, continua il segretario Masciale  per i vari ruoli che ricopre è insostituibile  nella organizzazione e gestione della scuola .Dall’aspetto indispensabile della sorveglianza alunni da parte dei collaboratori scolastici, anche ai fini della sicurezza, alla collaborazione alla didattica degli assistenti tecnici   alla efficienza delle segreterie che sono per tante pratiche l’interfaccia con le famiglie per arrivare alla corretta gestione e rendicontazione delle risorse a disposizione delle scuole da parte dei dsga. Un esempio per tutti basta a dimostrare l’assurdità della situazione : abbiamo da una parte l’espressione di volontà di aumentare la  didattica laboratoriale, stiamo investendo un bel po’ di euro del PNRR per aggiornare le attrezzature dei  laboratori  e poi tagliamo il numero degli assistenti tecnici. E’ inaccettabile! afferma il segretario Masciale .  Giustificare tutto con il calo demografico: è un voler vincere facile. Anche se quest’anno ci fosse un boom di nascite prima di 5 anni non diventerebbero alunni e quando dal 2024 avremo meno scuole autonome ma gli alunni devono continuare a frequentare negli stessi plessi che succederà si chiede il segretario Masciale  nei paesini dell’entroterra della Puglia  che non godono dei benefici delle scuole di montagna e delle isole: avremo collaboratori scolastici che nell’arco dell’orario di lavoro si sposteranno da un plesso all’altro?

Non voglio citare numeri dice ancora il segretario Masciale già ampiamente noti ma calare nel quotidiano delle scuole le conseguenze di questi tagli all’insostituibile  personale ATA.  La situazione è paradossale, e in qualche modo angosciante  e noi dello Snals Puglia   non l’accetteremo  come status quo.Daremo  al  direttore regionale tutto il supporto che riterrà di chiedere ai sindacati nella attribuzione del personale  entro l’11 maggio ma avendo ben chiaro il concetto che non si tratta di difendere solo posti di lavoro ma di tutta la qualità della scuola e del diritto di tutti i bambini e ragazzi della Puglia ad avere una scuola davvero  uguale per tutti .Concetto che andremo ad approfondire nel nostro prossimo convegno del 15 maggio dal titolo appunto: La scuola è uguale per tutti ? Si…forse….anzi no. Conclude il segretario.

 

Il Consiglio dei Ministri, il 1^maggio 2023, ha approvato un decreto-legge che

introduce misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del
lavoro .
ECCO LE MISURE CHE RIGUARDANO LA SCUOLA (personale e studenti)
SCONTO RETRIBUTIVO
Per i redditi fino a 35mila euro lordi annui si aumenta, dal 2% al 6%,

l’esonero parziale(sconto retributivo) sulla quota dei contributi previdenziali

per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti

per gli stipendi dal 1° luglio al 31 dicembre 2023 (senza effetti sulla la tredicesima mensilità).
Per le retribuzioni fino a 25mila euro lordi annui l’esenzione è

innalzata al 7 per cento(senza effetti sulla tredicesima mensilità).
“per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 30 novembre 2023, senza ulteriori effetti sul
rateo di tredicesima, la misura dell’esonero stabilita dal primo periodo in due punti
percentuali è elevata a sei punti percentuali, fermi restando l’ulteriore incremento

di un punto percentuale dell’esonero”.
Ricordiamo che, per tutto il 2023, è in vigore un esonero sulla quota di contributi
previdenziali dovuti dai lavoratori dipendenti pubblici e privati (sconto contributivo)

pari al 2% se la retribuzione imponibile non supera i 2.692 euro mensili

(35.000 euro annui) e al 3% se la retribuzione imponibile non supera i

1.923 euro mensili (25.000 euro annui).
La decontribuzione del 2% era stata introdotta per il 2022, poi prorogata per il 2023

con l’aggiunta di un ulteriore 1% per i redditi fino a 25.000 euro, dalla legge

di Bilancio 2023.
MISURE DI TUTELA CONTRO GLI INFORTUNI
DURANTE LE ATTIVITÀ FORMATIVE
Ampliata la tutela infortunistica degli studenti durante le attività formative.

Gli studenti saranno maggiormente protetti durante tutte le attività formative.

Infatti la norma copre tutti gli eventi che si verificano all’interno delle scuole o

durante le attività programmate (oggi la copertura riguarda solo le attività

tecnico-scientifiche nei laboratori o le esercitazioni pratiche nelle palestre).
Il Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle

attività formative avrà una disponibilità economica di 10 milioni di euro e

coprirà gli eventi mortali a partire dal 1° gennaio 2018, data di avvio

dell’alternanza scuola-lavoro.
A partire dal 2024, il fondo sarà alimentato da risorse per 2 milioni di euro all’anno.
E’ un punto che interviene sulle attività PCTO (ex ASL), durante le quali

gli studenti escono da scuola e vanno in “fabbrica”.

 

Stamani si è tenuto a Bari un altro incontro dei sindacati con i rappresentanti della Regione Puglia sulla vertenza dei formatori che si trascina ormai da mesi. Si è trattata dell’ennesima riunione interlocutoria dove la Regione ha promesso soluzioni entro maggio e i sindacati hanno ancora una volta espresso le richieste dei lavoratori. Il segretario regionale della Confsal Vito Masciale ha ribadito la posizione della Confsal: utilizzo delle professionalità acquisite e fin qui già utilizzate dalla regione affinchè non vadano disperse, espletamento di concorsi riservati per la sistemazione definitiva dei lavoratori, erogazione di risorse per compensare la perdita degli stipendi degli ultimi mesi. “Non è stato ancora calendarizzato il prossimo incontro ma” ribadisce Masciale” i lavoratori sanno di poter contare sul nostro impegno per la tutela dei loro diritti.

La Confsal nazionale ha voluto celebrare questa data organizzando un evento, di cui riportiamo una sintesi , dal titolo:
L’IMPEGNO COSTANTE DELLA CONFSAL PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO
Nel corso della mattinata del 27 aprile, presso l’Auditorium dell’Inail di Piazzale Giulio Pastore a Roma Eur, la Confsal si è confrontata con le forze parlamentari e le Istituzioni per illustrare la bozza di un disegno di legge a supporto delle proprie proposte in materia di salute e sicurezza sul lavoro riassunte nel “Decalogo della prevenzione partecipata” I numeri parlano e dicono che gli infortuni e le malattie professionali continuano a crescere. Il Paese soffre quotidianamente, in termini di morti e dolore, una piaga che non si riesce ancora a debellare che produce un costo annuale stimato del 6,3% del pil”.
Ha aperto i lavori il segretario generale della Confsal Margiotta (Confsal) ed ecco i punti salienti del suo intervento:
“Davanti all’Inail ci troviamo di fronte non a un’istituto, ma ad un’istituzione che si dedica alla soluzione del problema degli infortuni. Noi vogliamo che ci sia un coordinamento che sia unitario. Inail valuta il rischio di ogni attività lavorativa assegnando diversi tassi a seconda del livello di rischio “Noi – insiste – dobbiamo valorizzare il Dvr, Documento di valutazione dei rischi e i giovani devono ricordare che ogni attività ha un pericolo di cui ci si accorge quando è troppo tardi e il vero coraggio è quello di avere paura. Da una parte noi vogliamo relazionarci con l’Inail per fare proprie le iniziative e le ricerche dell’Istituto e dall’altra cercheremo di rapportarci sempre di più con le forze politiche”.
Ha poi preso la parola il presidente Inail Franco Bettoni dichiarando:
Sul Decalogo per la prevenzione partecipata della Confsal l’Inail ha manifestato piena disponibilità a mettere a disposizione le proprie competenze e i propri strumenti e a svolgere un ruolo attivo nell’elaborazione di una strategia nazionale per il contrasto del fenomeno infortunistico e delle malattie professionali che continua ad essere preoccupante .Il Decalogo della Confsal che si propone proprio questo obiettivo intervenendo sulle attività di vigilanza, formazione, informazione, supporto alle aziende, ricerca a fini prevenzionali e trasferimento dei risultati, sostegno ai modelli di organizzazione e gestione, non può non prevedere un diretto coinvolgimento dell’Istituto.L’ Inail come sempre sostiene iniziative come queste che stimolano il dibattito e sostengono la partecipazione, senza partecipazione non è possibile parlare di vera prevenzione. Proprio in tale ottica, per promuovere il confronto tra istituzioni, enti locali e parti sociali sulle strategie più efficaci da attuare per la tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, voglio ricordare che l’Istituto ha voluto organizzare il ‘Forum della prevenzione’, 23 appuntamenti regionali con l’evento conclusivo a Roma nel mese di ottobre. A fare da filo conduttore alle diverse tappe è il Piano triennale per la prevenzione 2022-2024, che delinea la missione dell’Istituto in coerenza con la Strategia europea per la salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027 e con l’Agenda Onu 2030. Il 4 maggio saremo a Venezia, il 9 a Genova, l’11 a Napoli.
Giovanni Luciano presidente dell’osservatorio sulla sicurezza Confsal ha ricordato che la Confsal, a valle di un impegno ormai pluriennale sugli aspetti della safety, ha condensato le proprie proposte in un decalogo che è stato reso pubblico a Bologna in occasione del Salone di Ambiente e Lavoro, principale Fiera nazionale della salute e della sicurezza sul lavoro, e che, aggiornato e integrato, è stato proposto al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone, in occasione del primo incontro con le parti sociali convocato al Ministero il 12 gennaio 2023 ed è passato a presentarlo nel dettaglio:
1) Creare un’agenzia o polo nazionale, quale soggetto unico deputato a coordinare prevenzione e vigilanza, informazione e formazione, assistenza e consulenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
2) Educare le nuove generazioni alla cultura della sicurezza inserendo nei programmi didattici della scuola secondaria ‘La salute e sicurezza del lavoro’ come disciplina scolastica obbligatoria.
3) Diffondere una ‘prevenzione partecipata’ con il coinvolgimento attivo di tutti i lavoratori, mettendo la loro partecipazione al centro dell’azione di prevenzione unitamente a tutti gli attori coinvolti nel sistema di prevenzione.
4) Promuovere la diffusione di Mog-Sgsl – Sistemi di gestione della salute e sicurezza del lavoro – incentivandone economicamente l’adozione da parte delle aziende, tramite il credito di imposta e/o l’esenzione temporanea dal contributo Inail.
5) Favorire l’instaurarsi di un rapporto di cooperazione e collaborazione tra gli organi di vigilanza dello Stato e le aziende, dando a esse la possibilità di verificare preventivamente la propria situazione effettiva sul rispetto delle norme sulla sicurezza, per poter così rimediare alle difformità rilevate.
6) Incrementare fortemente l’organico degli ispettori tecnici per la sicurezza sul lavoro in modo che la vigilanza sull’applicazione della normativa abbia anche una funzione preventiva; assumendo a tal fine migliaia di giovani qualificati con adeguata preparazione nel campo ingegneristico, tecnico e scientifico.
7) Potenziare e migliorare la formazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza – rls – per ridurre il disequilibrio che si riscontra nella preparazione tecnica dei RLSrispetto alle altre figure aziendali impegnate nel sistema di prevenzione e protezione.
8) Garantire qualità ed efficacia alla preparazione delle principali figure di sistema, dando applicazione sollecita e concreta alle modifiche normative previste dal decreto legislativo 146/2021 (Legge 215/2021), per realizzare i cambiamenti previsti nell’ambito della formazione.
9) Potenziare il sostegno alle iniziative di prevenzione tramite la formazione, l’informazione e la consulenza attraverso maggiori investimenti da parte dell’Inail rispetto a quelli che attualmente mette a disposizione del tessuto produttivo del Paese.
10) Incrementare le risorse per la ricerca scientifica ‘prevenzionale’ su infortuni e rischi emergenti, tramite l’Inail, le Università e gli altri enti di ricerca, assicurando che i risultati dei progetti completati vengano resi più agevolmente accessibili per il trasferimento al mondo produttivo e alle parti sociali.
Ha quindi preso la parola Walter Rizzetto presidente della commissione Lavoro della Camera dove ha presentato la proposta dell’obbligatorietà dell’introduzione dell’insegnamento del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro nelle scuole secondarie di secondo grado, perché la prevenzione parte da lì. La formazione e la diffusione della cultura del lavoro rispetto alle condizioni di sicurezza resta fondamentale.Sono d’accordo con il decalogo Confsal – ha sottolineato – non so se riusciremo a fare tutto, ma concordiamo sui dieci punti. Il collettore del Polo unico quale soggetto unico deputato a coordinare prevenzione e vigilanza, informazione e formazione, assistenza e consulenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro deve essere l’Inail. Sogno l’istituto della verifica preventiva – ha concluso – che significa che prima di cominciare il lavoro si fa fare una verifica e si parte solo quando tutto è a norma. Dobbiamo poi eliminare i click day nel nostro Paese che penalizzano imprese che non sono veloci su Internet”.
E’ stata poi la volta del senatore Tino Magni che è stato relatore unico per la commissione d’inchiesta monocamerale sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, approvata all’unanimità. “C’è una convergenza a livello politico nella lotta agli infortuni” ha dichiarato. A differenza degli anni scorsi la Commissione, con cadenza, annuale e una volta conclusi i lavori, presenta al Senato una relazione sull’attività svolta e sui risultati dell’inchiesta. Non ci si può nascondere – avverte – dietro ai costi. La prevenzione è sicurezza e anche riduzione del precariato.
La deputata Chiara Tenerini ha affermato: Siamo qui per consegnare alle future generazioni qualcosa di diverso dall’attuale realtà :un lavoro sicuro e dignitoso e sottoscrivo virtualmente il Decalogo Confsal. La formazione nella scuola deve creare la consapevolezza della presenza all’interno della società e non un’ora aggiuntiva. I ragazzi devono prendere in mano il loro futuro per essere cittadini consapevoli del proprio futuro.
Anche Antonio D’alessio si dice d’accordo che “Per contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro devono andare di pari passo la sensibilizzazione verso le giovani generazioni, le modifiche legislative e gli investimenti dello Stato nella consapevolezza che tutto ciò che si spende in questa materia è oro”.
Valentina Barzotti ritiene che Il Decalogo della Confsal è tendenzialmente condivisibile, cercando anche di vedere come Inail possa essere incisivo nella prevenzione. Nelle scuole – ha ricordato – ci sono esperienze virtuose per la formazione sulla sicurezza, ma è necessario un cambio di passo”.
Cesare Damiano componente del cda Inail ha citato i numeri della dolorosa realtà degli infortuni sul lavoro : 1000 morti l’anno circa 3 al giorno e sembra che al di sotto di questa soglia non si riesca ad andare. E’ importante la formazione ma ancora di più la prevenzione, serve spostare la spesa verso la prevenzione. “Vediamo il 1° maggio – sottolinea – cosa farà il governo in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro confermando il suo impegno. L’ Inail ha una vocazione sociale ,ha fatto dei protocolli con Ferrovie dello Stato, Enel, Eni, porti, Autostrade perché i cantieri che ci saranno riguardo il Pnrr saranno enormi. Sogno il cantiere digitale cioè tutti i lavoratori devono avere un budget che certifica che si dipende da quel cantiere perché si ha il contratto edile certificando che si ha una formazione adeguata.E’ impensabile che tutto rimanga uguale: in 60 anni è cambiato tutto: la percezione nei riguardi degli infortuni sul lavoro, l’azione dei sindacati, l’impegno degli imprenditori.
il sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Durigon, intervenendo telefonicamente al dibattito ha dichiarato : “Già lunedì porteremo a casa risposte per la sicurezza del lavoro e vediamo di portare a casa dei risultati anche in collaborazione con ciò che l’Inail ha predisposto insieme al ministro Calderone “Il lavoro da fare – sottolinea – è molto e ringrazio il segretario Margiotta che si è sempre dimostrato preparato, attento e soprattutto disponibile al dialogo”.
Ha chiuso il dibattito Andrea Tardiola, direttore generale Inail, “Lavoriamo con grandi gruppi – racconta – come Ferrovie, Autostrade ed Eni, gruppi che sono grandi filiere industriali con una cultura molto elevata di sicurezza. Anticipiamo il Decalogo Confsal andando in giro per l’Italia rafforzando il network della sicurezza: un’esperienza umana, organizzativa e tecnologica. I dati sugli infortuni ci stanno dicendo che si sta verificando una forte polarizzazione verso due cosmi: abbiamo un ampliamento della numerosità degli infortuni a bassa gravità e schiacciamento verso l’alto di infortuni gravi. Dobbiamo diventare bravi a differenziare gli strumenti lavorando sulle due dinamiche. Ci stiamo provando e gli strumenti di Inail sono molti”.

 

Come ogni anno la CONFSAL è impegnata nell’organizzazione della Giornata del 1°maggio. La situazione economica, lavorativa e sociale del nostro Paese, logorata maggiormente dagli anni di emergenza sanitaria e dal persistere del conflitto militare che coinvolge l’Unione Europea, ci spinge a incontrare tutte le Lavoratrici e i Lavoratori, i giovani e i pensionati e soprattutto coloro che non hanno un lavoro, per affrontare assieme le attuali sfide e dare speranza e risposte per il futuro.

 

Per questo la Confsal, rivolgendosi a Lavoratori pubblici e privati, Imprenditori, Giovani, Pensionati, promuove l’evento:

Il LAVORO quale FUTURO

che si svolgerà lunedì 1° maggio dalle ore 10.00 a Napoli in Piazza del Plebiscito e in diretta streaming.

 

Seguirà, alle ore 13.30, la Confsal Giovani, in Piazza, con lo Spettacolo Live con ospiti e musica.

Si può seguire tutto l’evento sui canali social della Confsal (Pagina Facebook: https://www.facebook.com/ConfsalNet  – Instagram: ConfsalNazionale)

Per seguire l’evento in streaming: https://bit.ly/primo_maggio_confsal_2023

 

 

 

Domani giovedì 27 aprile, dalle 9,30, la Confsal ha organizzato un evento sulla salute e la sicurezza sul lavoro.

All’Auditorium INAIL, rappresentanti dei partiti e delle istituzioni si confronteranno per argomentare le proposte del “Decalogo della prevenzione partecipata“.

E’ possibile seguire l’evento in diretta streaming al link:

https://www.youtube.com/watch?v=JA3nFnwKVC8p

Non è più tempo  solo di allarmismi ed indignazioni,non è più tempo di rattoppi che alterano la realtà o di orizzonti limitati  . Esordisce così il segretario regionale Snals Vito Masciale riferendosi ai numeri che hanno fatto notizia nei giorni scorsi sul decremento degli alunni in Puglia. E prosegue: Questi numeri mi preoccupano ovviamente molto anzi moltissimo ma non mi sorprendono. Mi preoccupano come cittadino e come rappresentante del mondo scuola . Come cittadino perché a livello nazionale, sono decenni ormai che l’Istat ci comunica puntualmente un calo delle nascite ma di concreto cosa è stato fatto per invertire la rotta?  È di qualche giorno fa, l’ultima  previsione dell’Istat sul futuro demografico del Paese:  dai 59,2 milioni di cittadini del 2021, secondo le stime saremo 57,9 milioni nel 2030, per scendere a 54,2 milioni nel 2050 e non voglio andare oltre nel tempo.. Tutto questo avrà conseguenze non solo per la scuola ma avrà un effetto domino sul paese : decrescita dell’economia con il crollo del pil, welfare in crisi con minor protezioni per i più fragili , entro il 2041   una famiglia  su cinque non  avrà figli , una popolazione sempre più anziana e sempre meno lavoratori  rappresenterà un problema serio per il nostra sistema sanitario nazionale  un vanto  oggi a livello internazionale per gratuità e universalismo – ma  che si sostiene attraverso i cittadini che pagano le tasse in proporzione al proprio reddito e con il pagamento dei ticket relativi alle prestazioni sanitarie da parte di chi non ha diritto all’esenzione. Se diminuiscono i lavoratori ,se non riparte la natalità, ci saranno meno persone che lavorano e, quindi, ci saranno meno persone che pagheranno le tasse, come  riusciremo a rendere sostenibile il meccanismo? Crollerà il valore delle  case  perché se non nascono più bambini le città si spopolano e avendo il mercato immobiliare  a disposizione una quantità maggiore di immobili, perderanno  il loro valore. C’è poi  la questione dello spopolamento di alcune aree del Paese. Se le città continueranno a essere in media densamente popolate, la denatalità in Italia secondo l’Istat colpirà soprattutto le aree rurale e il Mezzogiorno, dove già  da decenni si verifica un forte esodo a favore del più produttivo Nord. Entro 10 anni andrà incontro a un calo demografico l’80 per cento dei Comuni per la bassa fecondità, ma anche per  livelli migratori sfavorevoli per alcune realtà territoriali,  per l’estero e per l’interno. E per i 1.060 Comuni che ricadono nelle aree interne, quelle montane e comunque lontane dal mare che si contraddistinguono per la distanza fisica dall’offerta di servizi essenziali, secondo l’Istat la condizione demografica sarà ancor più sfavorevole, con una riduzione della popolazione pari al 9,1 per cento, che sale al 10,4 considerando il solo Mezzogiorno.

Il calo di popolazione generale  dipende   anche da una diminuzione costante di migranti e stranieri che scelgono di vivere nel nostro paese.  Oggi il fenomeno migratorio in entrata in Italia è visto prevalentemente come un problema di politica interna e di sicurezza nazionale . In realtà, ad oggi, dal punto di vista economico il lavoro dei cittadini stranieri in Italia vale 134 miliardi e incide per il 9 per cento sul prodotto interno lordo, secondo il Rapporto annuale 2021 sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Leone Moressa. E se il trend della natalità italiana dovesse veramente confermare le attese, l’apporto degli stranieri (a prescindere da modalità di arrivo e provenienza) diventerà sempre più importante. Urge una seria svolta politica per la natalità  per fronteggiare e vincere questo inverno demografico investendo risorse sui giovani creando opportunità di lavoro che permettano loro di poter fare programmi per il proprio futuro contemplando anche il progetto di metter su famiglia e fare figli sapendo di poter contare sul supporto dello stato sia intermini di servizi che di benefici economici. Servono politiche familiari sul modello francese e tedesco.

Ma il segretario Masciale non si limita ad una analisi puntuale e circostanziata sulle conseguenze della denatalità e lancia la proposta  dello Snals per il futuro della scuola di Puglia.

Come uomo di scuola sono preoccupato perché le sorti della scuola sono strettamente intrecciate con quelle del paese.  Senza scuola ,istruzione formazione non c’è futuro per il paese . Il numero di alunni è in calo e continuerà ad esserlo nei prossimi anni finchè non ci sarà una ripresa significativa della natalità che dopo 5 /6 anni approderà in classe. Intanto che si fa? Si deve provare a resistere e a migliorare l’esistente . Come ? Con varie azioni collegate fra loro.in maniera sinergica .Quando si parla di scuola vogliamo tutti una scuola di qualità :bene si può fare senza stravolgerla.  Entro nel dettaglio: quest’anno l’organico rimarrà invariato ma sarebbe sufficiente diminuire il numero minimo di alunni per classe eliminando le così dette classi pollaio(una richiesta  ultradecennali dei sindacati finora inascoltati dai vari ministri ) e sarebbero tante le conseguenze positive di qualità:  assicureremmo i posti di lavoro, renderemmo il lavoro di insegnante /docente meno usurante , daremmo agli alunni più tempo ed attenzioni e tutto questo migliorerebbe il clima nelle scuole e forse gli episodi di scontro e di violenza diminuirebbero . I docenti potrebbero curare davvero una preparazione personalizzata per i loro alunni che a volte con i loro comportamenti inconsulti e inappropriati ad un abbiente scolastico non fanno altro che lanciare in realtà una  richiesta di  attenzione e di aiuto. Meno alunni in aula più facilità di dialogo, di rapporto, di creazione di comunità, più facilità nell’individuare problemi difficoltà e disagi fra gli alunni e nel dialogo con le famiglie.

Un altro dato è l’aumento gli alunni che necessitano di un docente di sostegno che non va letto come la nascita di un maggior numero di bambini con problematiche diverse ma bensì  uno sviluppo delle neuroscienze che con le loro ricerche hanno permesso di individuare e far tutelare tutta una serie di specificità comportamentali e logico cognitive degli alunni mettendo così la scuola nelle condizioni di rendere anche per loro il diritto all’istruzione e ad una vita sociale ben inserita e pienamente attiva.. Con la normativa per gli alunni Bes tanti alunni e tante alunne hanno modo di essere aiutati a diventare cittadini attivi. Investiamo quindi risorse per incrementare i docenti specializzati anche al fine di poter dare a questi ragazzi il giusto sostegno e non una manciata di ore che servono ma non risolvono.

Evitiamo di perdere gli alunni che abbiamo ! il tasso di dispersione scolastica è al 17%!

La dispersione deriva da molteplici fattori:la “situazione socio-economica della persona, il sostrato formativo della famiglia, i fattori di attrazione del mercato del lavoro, il rapporto con la scuola e i con i programmi educativi offerti, le caratteristiche individuali e caratteriali della persona”e anche dal numero eccessivo di alunni che non consente di seguirli veramente individualmente uno per uno.

Sono in arrivo risorse del PNRR per la dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento
1.4, finanziata dall’Unione Europea – Next Generation EU  in PUGLIA arriveranno 43.131.439,89 €.

Un altro strumento a disposizione delle scuole dal prossimo anno se saranno rispettati i tempi previsti saranno i docenti tutor ed orientatori .E’ partito il conto alla rovescia per la pubblicazione del decreto che crea le figure del docente tutor e orientatore. Se i tempi saranno rispettati, entro aprile si potrà partire con i corsi di formazione programmati da Indire per i candidati tutor. Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (Cspi) ha recentemente approvato il decreto e la circolare che istituiscono la figura del docente tutor orientatore. Il nuovo ruolo è stato creato per sostenere gli studenti e le famiglie nella scelta consapevole del percorso scolastico, contribuendo alla riduzione della dispersione scolastica. Il decreto è il punto di partenza per l’attuazione di alcune novità delle Linee guida sull’orientamento scolastico. Attualmente, la figura del tutor è prevista solo per l’ultimo triennio delle scuole superiori, ma i vertici ministeriali ribadiscono che si tratta di una prima applicazione della riforma, che conta su 40.000 nuove figure e che sarà implementata negli anni successivi.

Ma tutto questo potrà incidere sul futuro della scuola solo se si rinnoverà l’alleanza scuola famiglia e perché questa alleanza si rinnovi io pensi che anche noi sindacati dobbiamo fare la nostra parte  perciò per quanto riguarda lo Snals in Puglia da questo momento  io invito  al dialogo e al confronto  le associazioni dei genitori e delle famiglie per dare vita ad una alleanza paritaria e  costruttiva per il futuro della scuola e del paese e per fare squadra con loro oltre che con le altre compagini sindacali.La scuola da sola può fare tanto ma non tutto le famiglie idem. L’istituto della famiglia che vivono oggi tanti bambini e ragazzi non è sempre un’isola felice. Le famiglie vivono problemi vari : mancanza di lavoro, di salute, di tempo, di dialogo con una generazione sicuramente complessa. Spero possa partire da questa alleanza in  Puglia una prassi operativa che si diffonda in altri territori. che  .Sono sicuro che da tale alleanza la scuola in generale e ogni singola istituzione scolastica non potrebbe che trarre giovamento e l’azione comune nei confronti del Ministero potrebbe portare a risultati piu concreti in termini di cambiamenti perché rappresenterebbe le esigenze dei principali protagonisti della scuola; gli alunni e i lavoratori.  E’ questo che intendevo quando parlavo di nuovi orizzonti conclude il segretario Masciale .

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Si comunica che  gli uffici Snals di Bari e delle sedi territoriali della provincia di Bari  saranno chiusi  dal 6  all’11  aprile  2023  .

Le attività riprenderanno mercoledì  12 aprile  dalle 15.30.

Per urgenze si invita ad inviare una mail all’indirizzo: info@snalsbari.it.

Sarà dato pronto riscontro.

Grazie per la collaborazione e auguri di una Pasqua serena  per tutti