L’Assemblea regionale dello Snals-Confsal, che si è svolta venerdì 3 novembre a Bari ha visto la presenza oltre al segretario regionale Vito Masciale, che ha fatto gli onori di casa, aprendo e chiudendo i lavori, anche del segretario nazionale  Elvira Serafini, e dei segretari provinciali: Maria Rosaria Valentino (lecce), Angela De Santis (Foggia) e Antonio Perugino (Brindisi). Ospite gradito, il consigliere del Comune di Bari, Marco Bronzini, che, nel suo saluto iniziale , ha fornito alcune informazioni ai presenti in sala e agli iscritti collegati in video conferenza, sul tema del dimensionamento scolastico, comunicando, fra l’altro l’eliminazione  della “soglia 961” (portata a 1000).

Vito Masciale, prima di dare la parola ai suoi ospiti,  ha ricordato le caratteristiche di un sindacato autonomo come lo Snals, sempre pronto a dialogare “con l’amministrazione senza sudditanza o pregiudizi” e che pone in cima alla lista  degli obiettivi “i diritti dei lavoratori che  nelle scuole vivono quotidianamente situazioni di disagio a causa di norme che a volte  sono complesse da applicare o lasciano spazio ad interpretazioni troppo fantasiose delle stesse. .Lo SNALS  privilegia la strada della contrattazione, senza escludere la possibilità di “scendere in piazza per esprimere democraticamente il dissenso”. Ha ricordato, inoltre,  come oggi la scuola italiana abbia di fronte due grosse minacce :l’autonomia diversificata e il dimensionamento scolastico, pericoli che si possono allontanare “con la partecipazione non solo ideologica o emotiva  di tutti gli interessati e con l’appoggio di un sindacato che abbia chiare le vie da percorrere per concretizzare la propria azione”.

Elvira Serafini ha riepilogato la lunga trattativa per il rinnovo del contratto che non si è ancora conclusa e dura ormai da  diciotto mesi. Il contratto che si spera di firmare al più presto si può definire  un contratto “ponte” che permetterà il transito dal quello vecchio, del 2018, ormai obsoleto, ad uno futuro, che si renderà necessario redigere al più presto poichè  la situazione lavorativa nel mondo della scuola vive un periodo magmatico ricco di cambiamenti .Siglata la parte economica del contratto , si sta ora lavorando alla parte normativa. Fra le numerose novità spiccano : i 3 giorni di permesso retribuito anche per tutti i precari (personale docente e ATA) e l’introduzione della differenza fra Lavoro agile e Smart-working.

Maria Rosaria Valentini, Angela De Santis, Antonio  Perugini si sono soffermati sulle tematiche indicate nell’ordine del giorno dell’assemblea :le criticità dell’algoritmo delle GPS, i nuovi concorsi ordinari e straordinari, il nuovo sistema di crediti formativi abilitanti, rispondendo in diretta  anche  ai  vari quesiti che via via venivano posti  dai partecipanti in sala e via chat .

Al termine dei lavori, sempre il segretario Masciale  ha  sintetizzato   gli obiettivi immediati futuri dell’azione del sindacato Snals , che  ha riassunto  in 4 punti:

“risolvere la piaga del precariato del personale docente e ATA (senza dimenticare gli assistenti amministrativi che svolgono da anni la funzione dei DSGA) attraverso un reclutamento snello, facilitando il percorso per l’immissione in ruolo che consideri anche l’esperienza sul campo di tutto il personale in modo da valorizzare e non disperdere le esperienze acquisite;

“abolire il numero chiuso dai percorsi universitari che specializzano sul sostegno, in modo da non incrementare il turismo oltre frontiera finalizzato all’acquisizione di titoli che, poi puntualmente, vengono riconosciuti equipollenti in Italia”;

“realizzare una scuola sicura sotto ogni punto di vista”. Per questo –ha ricordato-  il PNRR prevede un investimento pari a 3,9 milioni di euro sugli oltre 40.000 edifici scolastici, tra sedi, plessi, succursali, edifici distaccati frequentati da circa dieci milioni di persone, il 23% non è stato originariamente costruito per uso scolastico, ma successivamente riadattato anche l’età degli stessi edifici indica che solo poco più di 1/3 di essi risale a dopo il 1980 mentre la parte maggiore risale al periodo 1946-1975, quasi il 40% degli edifici non possiede il collaudo statico e meno del 50% possiede il certificato di agibilità e/o quello di prevenzione incendi, questo è un settore nel quale si intrecciano competenze diversificate;

“ aumentare  l’organico del personale docente e ATA, con la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto . In particolare per il personale ATA, va reso strutturale quello che era l’organico Covid, il cui mancato rinnovo incide, soprattutto, sulle segreterie scolastiche il cui personale è chiamato a svolgere  compiti   sempre  nuovi  ed impegnativi.”

“ Senza investimenti “–ha concluso il segretario Masciale –“ la scuola non può ripartire.  Fare sindacato significa fare delle scelte e lo Snals ha scelto un progetto di scuola moderna, laica, statale, nazionale, contro ogni forma di regionalizzazione che salvaguardi il diritto all’istruzione, la libertà di insegnamento e valorizzi il lavoro delle persone”.

Il segretario Vito Masciale ribadisce il NO perentorio dello SNALS-CONFSAL PUGLIA alla norma sul dimensionamento scolastico e alla conseguente bozza di rete scolastica in Puglia a cui sta lavorando l’assessorato. ”E’ assurdo” dice il segretario Prof. Masciale  che parlando di scuola si debba ragionare in termini di numeri e di risparmi”.  E continua “L’istruzione è un diritto costituzionale che difenderemo ad oltranza e lo Stato sempre per dettato della Carta costituzionale è chiamato ad eliminare tutti gli ostacoli che impediscano ai cittadini di godere di questo diritto e di usufruire di un servizio pubblico essenziale.” E conclude “E’ una situazione che inquieta tutto il mondo scuola, paradossale e assurda: una situazione che molti vorrebbero kafkiana e che venga accettata come status quo, con l’impossibilità di qualunque reazione tanto sul piano pratico quanto su quello psicologico. Ma non sarà così!”

 

Carissimi amici e colleghi,

grazie di cuore per essere presenti in sala e da remoto alla nostra assemblea regionale.

Grazie a tutti gli iscritti ed ai simpatizzanti, al consiglio regionale dello SNALS e al nostro Segretario Nazionale ELVIRA SERAFINI che nonostante la sua fitta agenda di impegni ha comunque voluto essere presente dal vivo fra noi.

E’ un vero piacere per me vedervi tutti qui riuniti dopo tanto tempo.

Le assemblee sono per noi un momento importante per un confronto democratico allargato.  Il numero dei nostri iscritti è in costante aumento: i lavoratori della scuola, evidentemente, apprezzano l’operato di un sindacato autonomo di nome e di fatto sempre in prima linea per la tutela dei loro diritti.

I nostri slogan: realizza i tuoi sogni – nessuno resti indietro non sono solo parole ma azioni che portano a risultati collettivi ed individuali.

Nelle nostre sedi territoriali ascoltiamo i lavoratori: le loro esperienze, le loro difficoltà, i loro successi sono la fonte per delineare le nostre linee d’azione.

Noi dialoghiamo con l’amministrazione senza sudditanza o pregiudizi e voi tutti apprezzate il nostro lavoro come testimoniamo i risultati ottenuti nelle elezioni RSU.

In cima alla piramide degli obiettivi SNALS ci sono e ci saranno i diritti delle persone che nelle scuole vivono quotidianamente situazioni di disagio a causa di norme che sono complesse da applicare o di interpretazioni troppo fantasiose delle stesse.

Per difenderli la strada che privilegiamo è quella della contrattazione ma siamo sempre pronti a scendere in piazza per esprimere democraticamente il nostro dissenso.

Questa assemblea si colloca in un momento importante per la scuola pugliese.

E’ l’occasione questa per effettuare una valutazione complessiva della scuola in terra di Puglia anche per elaborare proposte ed azioni che diano dignità alla scuola pugliese e ai suoi lavoratori.  La dignità non è una semplice parola, è per me, invece, un importante valore di vita; è un valore su cui si dovrebbe basare qualsiasi relazione umana e soprattutto una relazione lavorativa.

La carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea recita articolo 1 – dignità umana.

La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata.

Ed è questo che fa lo SNALS, che facciamo tutti quanti noi, impegnandoci giorno dopo giorno a rispettare e far rispettare e tutelare la dignità dei lavoratori della scuola e dei loro luoghi di lavoro.

Dignità  chiediamo  quindi  per il lavoro svolto da tutto il personale della scuola, siano essi Dirigenti, Docenti, Educatori o ATA, che in questi duri anni di pandemia che oggi ci sembrano lontani anni luce e che tutti vogliamo dimenticare velocemente, si sono trovati ad affrontare situazioni nuove, imprevedibili, difficili, complesse per le quali hanno dovuto inventarsi nuovi strumenti di insegnamento, senza mai retrocedere, dimostrando anzi grande spirito di flessibilità, professionalità, dedizione al lavoro e grande senso di responsabilità.

Dignità per le famiglie soprattutto per i genitori dei ragazzi più fragili fisicamente e socialmente, dignità per gli studenti tutti, che, sebbene spaesati e a volte disorientati, si sono velocemente adattati al nuovo modello di far lezione e ad un contesto diverso di scuola e che adesso che sono in classe hanno diritto ad edifici dignitosi e docenti di ruolo.

Dignità per il personale ATA sempre più capro espiatorio delle inefficienze organizzative del sistema, coinvolto in attività per le quali non è stato formato e sempre sottorganico.

Carissima famiglia SNALS di terra di Puglia in questi anni le politiche dei tagli e di limitazione dei diritti hanno tentato di indebolire sempre più la dignità della scuola statale del nostro paese che ora ha di fronte altre due grosse minacce (l’autonomia diversificata e il dimensionamento scolastico).

E’ ovvio che le nuove minacce sono da allontanare con la partecipazione non solo ideologica o emotiva e con un sindacato che abbia chiare le vie da percorrere per concretizzare la propria azione.

 

Abbiamo resistito fin ora, per difendere il nostro posto di lavoro e la dignità del lavoro, proponendo un sindacato credibile ed autorevole che metta al centro le persone.

 

La gravità e le conseguenze degli avvenimenti che si sono succeduti, negli ultimi anni, dal Covid alle guerre in atto stanno incidendo   sulla vita di tutti, dobbiamo però sottolineare che la scuola, sia essa in presenza che a distanza, debba fare di tutto per mantenere tutte le alunne e gli alunni, tutte le studentesse e gli studenti all’interno di un percorso di apprendimento affinché nessuno resti indietro!

Ben vengano le nuove figure di tutor ed orientatore se riusciranno a supportare le situazioni di fragilità psicologica ed emotiva che, a seconda delle diverse fasce di età, riguardano le nostre studentesse e i nostri studenti ma …che il loro lavoro extra sia adeguatamente e dignitosamente retribuito. 

Il Covid nella scuola non ha fatto altro che evidenziare e riportare alla luce i problemi che già esistevano, a causa del Covid la scuola era ritornata ad essere al centro del dibattito politico dell’Italia ed ora lo è nuovamente per ragioni non più sanitarie, ma politiche.

La scuola però deve sempre essere al centro dell’attenzione, dobbiamo creare oggi, la scuola dei prossimi anni.

Il mondo sta diventando sempre più piccolo e veloce: l’informazione viaggia in tempo reale, gli strumenti sono digitali, la globalizzazione è realtà ecco che allora anche per la scuola bisogna muoversi velocemente: la scuola non può più aspettare, il personale della scuola non può più aspettare concorsi promessi da anni e non ancora banditi, situazioni di precariato interminabili, posti di sostegno ampliati sempre in deroga.

Il futuro del Paese è nelle mani dei nostri alunni e nelle nostre mani se sapremo formare cittadini del mondo rispettosi dei principi di democrazia, di tolleranza, di libertà e di civile convivenza: ma il personale scolastico sarà messo nelle condizioni lavorative di poterlo fare?

In una società ormai in ogni suo aspetto tecnologica, sta cambiando il modo di apprendere dei nostri studenti e le metodologie di insegnamento devono adeguarsi.

I docenti sono chiamati ad una formazione permanente da cui sicuramente non vogliono sottrarsi ma è passato un anno ed ancora purtroppo non ci sono proposte concrete su come poterlo fare.

 

 

L’obiettivo è fornire ai docenti una formazione pedagogica e didattica che, insieme a una conoscenza approfondita della materia, consenta di affrontare efficacemente la sfida della trasmissione di competenze metodologiche, digitali e culturali nell’ambito di una didattica di alta qualità, una formazione aggiunge lo SNALS che comunque rispetti la libertà di insegnamento che deve essere laico e libero.

 

Quando la scuola non riesce ad intercettare i bisogni degli alunni arriva di conseguenza il 17 % di dispersione scolastica triste dato della nostra Puglia.

 

Il fenomeno è complesso e non è solo dovuto a povertà sociale o educativa ma anche a tassi di scolarizzazione bassi, interruzione scolastica, bocciati dopo le scuole dell’obbligo, ritardi rispetto all’età regolare, ripetenti, mancanza di strutture.

 

Il ruolo della scuola non è solo quello di istruire gli alunni, di pensare alla loro formazione, ma soprattutto quello di educare, insegnare loro a pensare, ad essere critici, ad essere rispettosi, a diventare futuri ottimi cittadini del domani, essendo la scuola palestra per la costruzione di una società democratica e pluralista.

E qui purtroppo non riesco a non pensare che la scuola molto spesso balza agli onori della cronaca per episodi di violenza sempre più frequenti e con un pericoloso abbassamento di età dei ragazzi coinvolti.

Cosa può fare la scuola, cosa possono fare i docenti per continuare ad educare? Il PNRR ha stanziato tante risorse per la scuola i dirigenti scolastici, di conseguenza, verranno inevitabilmente coinvolti sotto il profilo procedurale essendo chiamati a svolgere la funzione dirigenziale di una stazione appaltante (in questo caso la scuola) per la realizzazione di opere infrastrutturali oltre per la gestione di ingenti risorse per la lotta alla dispersione e all’abbandono scolastico.

Il tutto voglio ribadire con fortissime carenze di organico nelle segreterie scolastiche chiamate, sempre più, ad assolvere a compiti gravosissimi. 

 

La scuola statale italiana rappresenta il 93% dell’intero sistema di istruzione del nostro paese e coinvolge un milione di lavoratori che svolgono quotidianamente un duro e serio lavoro.

La scuola italiana è e dovrà rimanere nazionale.

Per la scuola rischiamo di trovarci nella stessa drammatica emergenza della sanità, se non blocchiamo quel pericolo anticostituzionale ma ancora incombente ma silente della regionalizzazione della scuola statale, ma noi restiamo vigili non ci distraiamo affinché ciò non avvenga.

La scuola non è solo il luogo per imparare a “leggere e scrivere”, ma il luogo primo e principale per la costruzione dell’eguaglianza sociale perché tutti abbiamo le stesse possibilità, lo Stato deve continuare ad avere un ruolo centrale nell’istruzione, laica e contribuire a mantenere alto il livello qualitativo dell’istruzione, che rappresenta uno dei principali fattori di crescita economica e sociale di qualsiasi Paese.

Noi dello SNALS argineremo con tutti gli strumenti democratici i tentativi di incursione legislativa nelle materie contrattuali, le denigrazioni da parte dell’opinione pubblica nei confronti del mondo scuola, e questo lo realizzeremo tutti insieme.

 

Lo SNALS sarà sempre una voce autonoma nelle scuole, possibilmente in sintonia con le altre parti sociali, ma se serve noi andremo anche da soli ma nel rispetto delle opinioni altrui.

L’ordine del giorno dell’assemblea prevede tematiche importanti e cruciali per tanti nostri iscritti:

 

  • NUOVO CONTRATTO, LE NOVITA’ DELLA PARTE NORMATIVA
  • CONCORSI ORDINARI E STRAORDINARI
  • CRITICITA’ ALGORITMO GPS
  • NUOVO SISTEMA CREDITI FORMATIVI ABILITANTI

 

e nella mia veste di padrone di casa non voglio rubare altro tempo ai vari relatori e al nostro Segretario Generale Nazionale che sicuramente ci fornirà notizie ultimissime sul futuro del mondo scuola dopo i recenti incontri al ministero

Ma permettetemi di condividere un mio pensiero:

è bellissimo avervi qui incontrarsi uniti dalla stessa passione che è l’anima del nostro sindacato autonomo e voglio sottolineare autonomo che giorno dopo giorno nelle diverse sedi dal ministero alla più piccola scuola del territorio deve affrontare l’unica battaglia che interessa lo SNALS fin dalla sua fondazione: tutelare i diritti dei lavoratori del mondo scuola senza ideologie politiche senza altri tipi di interessi se non quello di essere al fianco di chi ogni giorno lavora nelle scuole pur tra mille difficoltà che proviamo a smussare o eliminare pensando che non stiamo lavorando per noi ma per il futuro della scuola delle nuove generazioni e lasciatemelo dire senza alcuna retorica per il futuro del Paese.

La sfida è impegnativa, ma non ci preoccupa non ci ha mai preoccupati quando il gioco si fa duro, continueremo ad esserci sempre dal Gargano a Santa Maria di Leuca con forza e determinazione.

Da soli si fa più in fretta ma insieme si va più lontano perciò insieme continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto con entusiasmo, spirito di sacrificio, professionalità, quando questa assemblea terminerà e torneremo nei nostri posti di lavoro è importante che continuiamo a mantenere vivo lo spirito di insieme nello svolgere il proprio ruolo coerentemente con i nostri valori per affrontare e risolvere definitivamente.

Abbiamo il dovere di farlo per tutti i ragazzi che frequentano la scuola perché le sorti di questo bel Paese passano attraverso la scuola!

 

La scuola e i suoi lavoratori meritano dignità.

 

Facciamo il punto sui nostri obiettivi

 

1^ risolvere la piaga del precariato sia del personale docente che del personale ATA (senza dimenticare migliaia di assistenti amministrativi che svolgono da anni la funzione dei DSGA) attraverso un reclutamento snello, facilitando il percorso per l’immissione in ruolo che consideri anche l’esperienza “sul campo” di tutto il personale in modo da valorizzare e non disperdere le esperienze acquisite,  la scuola costituzionale è sinonimo di garanzia, trasparenza e legalità e così deve continuare ad essere.

 

2^ abolire il numero chiuso dai percorsi universitari che specializzano sul sostegno, in modo da non incrementare il turismo oltre frontiera finalizzato all’acquisizione di titoli che, poi puntualmente, vengono riconosciuti equipollenti in Italia.

Attualmente aumenta ancora il numero di alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane ma circa il 34% dei docenti a cui li affidiamo non possiede una formazione specifica e mentre aumentano in Italia gli alunni diversamente abili, il numero dei docenti a tempo indeterminato aumenta di poco negli anni; oggi, circa la metà degli insegnanti di sostegno è precario.  

 

3^ realizzare una scuola sicura sotto ogni punto di vista,  per questo il PNRR prevede un investimento pari a 3,9 milioni di euro sugli oltre 40.000 edifici scolastici, tra sedi, plessi, succursali, edifici distaccati frequentati da circa dieci milioni di persone, il 23% non è stato originariamente costruito per uso scolastico, ma successivamente riadattato anche l’età degli stessi edifici indica che solo poco più di 1/3 di essi risale a dopo il 1980 mentre la parte maggiore risale al periodo 1946-1975, quasi il 40% degli edifici non possiede il collaudo statico e meno del 50% possiede il certificato di agibilità e/o quello di prevenzione incendi, questo è un settore nel quale si intrecciano competenze diversificate.

È ora di denunciare le inadempienze e pretendere un maggiore impegno per la sicurezza nelle scuole da parte di tutti gli attori coinvolti attraverso interventi organici e strutturati nel tempo.

 

4^ aumentare l’organico del personale docente e ATA, con la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto e conseguente diminuzione degli alunni per classe e, in particolare per il personale ATA, rendere strutturale quello che era l’organico Covid il cui mancato rinnovo incide soprattutto sulle segreterie scolastiche che, con carenze di organico, comunque sono chiamate, sempre più, ad assolvere a compiti gravosissimi che inevitabilmente coinvolgono a ulteriori carichi di responsabilità anche sui Dirigenti scolastici apparentemente sostenuti ma realmente, il più delle volte, lasciati in perfetta solitudine e caricati di responsabilità che spesso vanno oltre le loro competenze.

 

In sintesi, le nostre priorità sono: contratto, organici, precariato, no alla regionalizzazione, investimenti, edilizia scolastica, che interessano tutto il personale della scuola (ATA, docente, educatore, DSGA e dirigenti scolastici).

 

Senza investimenti la scuola non può ripartire.

Fare sindacato significa fare delle scelte e lo SNALS ha scelto un progetto di scuola moderna, laica, statale, nazionale, contro ogni forma di regionalizzazione che salvaguardi il diritto all’istruzione, la libertà di insegnamento e valorizzi il lavoro delle persone. 

Si è conclusa da poco l’assemblea regionale che ha visto la partecipazione in presenza del segretario nazionale Elvira Serafini con il segretario regionale Vito Masciale, i segretari provinciali  Maria Rosaria Valentino ( Le)  Angela De Santis (Fg) Antonio Perugino (Br)  e tutto il consiglio regionale Snals. Sulla piattaforma zoom è stato possibile seguire da remoto l’avvenimento e dialogare via chat con i relatori ponendo domande e quesiti. Si è così concretizzata un’assemblea dinamica al passo con i tempi che grazie all’utilizzo delle tecnologie ha consentito il confronto democratico  e vivace auspicato in apertura dal segretario Masciale

personale ata

PER
il rispetto della professionalità dei DSGA, del personale amministrativo, ausiliario e tecnico della scuola
rivendicare organici adeguati allo svolgimento dei compiti ordinari rivendicare il diritto alla formazione e allo sviluppo professionale
CONTRO
le vessazioni a danno del personale ATA della scuola
l’introduzione forzata dell’impiego di nuova PASSWEB
l’incremento dei carichi di lavoro e delle responsabilità, senza incentivazione, senza formazione, senza adeguamento degli organici

Invitiamo tutto il personale ATA, i DSGA e i Dirigenti Scolastici ad unirsi al presidio col quale vogliamo rendere manifesto il nostro dissenso a iniziative unilaterali che introducono nuovi obblighi e nuovi compiti che il personale della scuola non è tenuto a svolgere
FLC CGIL PUGLIA       CISL SCUOLAPUGLIA         SNALS- CONFSAL PUGLIA
Ezio Falco                          Gianna Guido                                 Vito Masciale

 

 

Si è tenuto nel pomeriggio l’incontro tra i rappresentanti del Ministero e le forze sindacali riguardo il bando per il reclutamento di nuovi dirigenti scolastici.

La riunione ha visto un’analisi dettagliata della bozza di bando e dell’avviso :  979 posti disponibili: 398 per il riservato , 587 per l’ordinario

La distribuzione di questi posti seguirà una ripartizione regionale, con una specifica tabella su cui ci sono state  richieste di chiarimenti da parte delle organizzazioni sindacali.

I rappresentanti del ministero   hanno  fornito spiegazioni sul calcolo dei posti, effettuato in collaborazione con gli uffici scolastici regionali considerando gli indici di dimensionamento e di pensionamento.

Il tasso di pensionamento è più alto nel Sud rispetto al Nord, influenzando la disponibilità di posti nel triennio. I numeri definitivi tengono conto anche delle assunzioni previste dal concorso 2011 in Campania e del contenzioso risolto in favore dei candidati, oltre alle quote per la mobilità interregionale, che ha la precedenza sulle nuove assunzioni.

Per quanto riguarda la prova preselettiva, verrà determinata come è noto in base alla totalità delle domande ricevute.

i tempi di avvio delle operazioni concorsuali sono stati delineati: per il concorso ordinario, in particolare, occorre un decreto interministeriale che potrebbe arrivare nelle prossime settimane. Per il concorso riservato, invece, è sufficiente un avviso e potrebbe essere pubblicato entro una decina di giorni. Il Ministero ritiene, comunque, di poter avviare entrambe le procedure entro il mese di dicembre. L’Amministrazione, infine, ha confermato che la prova preselettiva si svolgerà in tutte le Regioni se il numero delle domande sarà – a livello nazionale – pari ad almeno tre volte i posti complessivamente messi a concorso.

Ricordiamo i requisiti per partecipare alle due procedure concorsuali

 

Concorso ordinario dirigenti scolastici

Per partecipare al concorso Dirigenti Scolastici i requisiti sono :

Far parte del personale docente di una istituzione scolastica statale o del personale educativo di un’istituzione educativa statale.

Avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato con le istituzioni scolastiche o educative statali.

Essere stato già confermato nel  ruolo, quindi aver superato l’anno di prova.

Possedere uno dei seguenti titoli di studio: una laurea magistrale o specialistica, un diploma di laurea secondo gli ordinamenti precedenti al DM n. 509/1999, un diploma accademico di II livello dalle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, o un diploma accademico del vecchio ordinamento combinato con un diploma di scuola secondaria superiore.

Avere almeno 5 anni di servizio.

Possedere i requisiti generali per lavorare nelle amministrazioni pubbliche.

È importante notare che i titoli di studio ottenuti all’estero sono validi per l’ammissione al concorso se sono stati riconosciuti equivalenti a quelli universitari italiani secondo le leggi in vigore.

Questi requisiti devono essere soddisfatti entro la data di scadenza per la presentazione della domanda di partecipazione, la quale non è ancora stata resa nota.

Per i 5 anni di servizio richiesti, è importante sapere che:

Il servizio può essere stato prestato a tempo determinato o indeterminato.

Se il servizio è stato prestato a tempo determinato, deve essere durato almeno 180 giorni o deve essere stato prestato ininterrottamente dal 1° febbraio fino alla conclusione delle operazioni di scrutinio finale.

Solo il servizio effettivamente prestato viene considerato valido, escludendo i periodi di retrodatazione giuridica.

Il servizio deve essere stato prestato nelle scuole statali (non nelle scuole paritarie).

 

Concorso riservato dirigenti scolastici

Per essere ammessi alla prova d’accesso al corso intensivo di formazione, questi candidati devono rispettare determinati criteri stabiliti dal regolamento.

Al 28 febbraio 2023, i potenziali partecipanti dovevano  trovarsi in una delle seguenti situazioni:

 

I candidati che hanno presentato ricorso, nei tempi stabiliti dalla legge, e che attualmente hanno un contenzioso giuridico in corso a causa del mancato superamento della prova scritta del concorso del 2017 sono ammissibili.

 

Inoltre, i candidati che hanno superato sia la prova scritta che quella orale grazie a un provvedimento giurisdizionale cautelare possono partecipare, anche se tale provvedimento è successivamente decaduto o non è più in vigore.

 

Infine, i candidati che, nei tempi previsti dalla legge, hanno presentato ricorso e attualmente hanno un contenzioso giuridico a causa del mancato superamento della prova orale del concorso del 2017 sono anch’essi ammissibili.

 

La procedura di selezione in questione è sopratutto  rivolta ai candidati del concorso ordinario del 2017. Per essere ammessi alla prova d’accesso al corso intensivo di formazione, questi candidati devono rispettare determinati criteri stabiliti dal regolamento.

L’ 11 agosto, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato il decreto che disciplina il concorso riservato per i dirigenti scolastici.

In accordo con il DM n. 107/2023, la procedura di selezione  sarà strutturata in varie fasi.

Prova di accesso: Si tratta della fase iniziale dove i candidati vengono valutati attraverso un test.

Corso intensivo di formazione: Dopo aver superato la prova di accesso, i candidati devono partecipare a un corso formativo.

Prova finale del corso intensivo: Al termine del corso, i candidati devono affrontare una prova finale.

Elenco graduato: Basato sui risultati delle prove e altri criteri, viene stilato un elenco graduato. I candidati vengono poi collocati in coda alle graduatorie di merito del concorso ordinario 2017.

Dettagli sulla Prova d’accesso

Materie e aree tematiche: La prova si concentra su diverse materie come normative, gestione e valutazione delle istituzioni scolastiche, organizzazione degli ambienti di apprendimento, diritto civile e amministrativo, contabilità di Stato, tra gli altri. Queste materie sono ulteriormente suddivise in specifiche aree tematiche.

Modalità di svolgimento: La modalità di svolgimento della prova varia a seconda della situazione giuridica dei candidati. Alcuni sosterranno una prova scritta mentre altri un colloquio orale.

Prova scritta: Questa prova dura 120 minuti e consiste in 100 quesiti a risposta chiusa. La valutazione tiene conto della correttezza delle risposte, con un punteggio massimo di 100.

Prova orale: Durante questa prova, che ha una durata minima di 60 minuti, i candidati devono rispondere a una serie di domande predisposte dalla commissione.

Valutazione

La valutazione delle prove, sia orali che scritte, viene effettuata considerando diversi criteri. Il punteggio massimo ottenibile è 100, e per superare la prova i candidati devono ottenere almeno 60 punti. Questo punteggio viene poi convertito su base decimale.

Informazioni logistiche

Le informazioni specifiche riguardo la data, il luogo e l’orario della prova saranno fornite in un avviso successivo del MIM, che verrà pubblicato almeno 20 giorni prima dell’inizio delle prove.

 

Col D.M. 1980 del 10 ottobre il MIM ha disposto  l’assegnazione e la distribuzione tra gli Uffici scolastici regionali di dieci milioni di euro destinati alle scuole dell’infanzia paritarie. Il decreto 1981 del 10 ottobre autorizza il pagamento di 10mila euro alla Valle d’Aosta a favore dei contributi delle scuole paritarie dell’infanzia.

I Direttori Generali degli Uffici scolastici regionali provvederanno al riparto dei contributi alle scuole paritarie secondo i criteri definiti dal decreto del Ministro dell’istruzione e del merito 14 febbraio 2023, n. 21.

 

Ogni scuola istituisce la propria    commissione elettorale .  Il Ds deve nominarla entro il 45° giorno antecedente a quello fissato per le votazioni:   è composta di cinque membri designati dal consiglio d’Istituto: due tra i docenti di ruolo e non di ruolo  , uno tra il personale A.T.A. di ruolo e non di ruolo tutti in servizio nella sede; due tra i genitori degli alunni iscritti . Negli istituti di istruzione secondaria di II grado e artistica, uno dei due genitori è sostituito da uno studente scelto tra gli studenti iscritti all’istituto.  E’ presieduta da uno dei suoi membri, eletto a maggioranza dai suoi componenti. Le funzioni di segretario sono svolte da un membro designato dal presidente.

La commissione delibera con la presenza di almeno la metà più uno dei propri componenti. Tutte le decisioni della commissione sono prese a maggioranza. In caso di parità prevale il voto del presidente. Resta in carica due anni e i suoi componenti sono rieleggibili. Le commissioni elettorali d’istituto scadute possono, in base al principio generale della proroga dei poteri, continuare ad operare fino alla costituzione e all’insediamento delle nuove commissioni elettorali. I dirigenti scolastici, a seconda  delle singole situazioni che si determinano, possono costituire le commissioni elettorali anche con un numero di membri inferiore a quello previsto tendendo nei limiti del possibile ad assicurare la rappresentanza a tutte le categorie che compongono le commissioni stesse. Le commissioni sono comunque validamente costituite anche se in esse non sono rappresentate tutte le componenti. I componenti delle commissioni elettorali,  non possono candidarsi .

Il dirigente scolastico comunica alla Commissione elettorale gli elenchi degli elettori entro il 35° giorno antecedente la data delle votazioni. La Commissione elettorale forma e aggiorna gli elenchi degli elettori, distinti per le varie componenti (docenti, genitori, ATA) e per ciascun seggio, in ordine alfabetico. Negli elenchi sono inclusi coloro che risultano in possesso dei requisiti previsti per l’elettorato attivo alla data di indizione delle elezioni. La Commissione elettorale deposita gli elenchi degli elettori in segreteria scolastica entro il 25° giorno antecedente la data delle votazioni a disposizione di chiunque li richieda. Del deposito viene data comunicazione, nello stesso giorno, mediante avviso affisso all’Albo della sede a all’Albo legale del sito web della scuola. Gli elenchi degli elettori devono recare i dati anagrafici degli elettori. Avverso l’errata compilazione degli elenchi è ammesso ricorso entro i 5 giorni successivi alla data in cui è stato comunicato il loro deposito. Entro i successivi 5 giorni la commissione elettorale decide in via definitiva sulla base della documentazione prodotta dal ricorrente e acquisita al protocollo della scuola. Gli elenchi definitivi sono rimessi ai seggi elettorali, nel giorno del loro insediamento, mediante atto formale della commissione elettorale che informa della trasmissione degli elenchi con avviso all’albo della sede e all’albo on line. Gli elenchi depositati nei seggi possono essere visionati da chiunque ne faccia richiesta.

 

Le liste dei candidati devono essere distinte per ciascuna categoria di elettori : genitori; personale docente; personale A.T.A. ,alunni e possono essere formate anche da un solo nominativo. I candidati inclusi nelle liste devono essere contrassegnati mediante numeri arabici progressivi e identificati mediante i dati anagrafici . Ciascuna lista deve essere presentata con le allegate dichiarazioni di accettazione dei candidati (rese in carta semplice e indirizzate alla Commissione elettorale di istituto) nelle quali si dichiari  la non appartenenza ad altre liste della stessa componente nello stesso istituto. Le firma dei candidati accettanti e dei presentatori di lista devono essere autenticate dal dirigente scolastico o dal docente collaboratore delegato, previa presentazione di documento identificativo in corso di validità, se  non sia possibile procedere all’identificazione mediante conoscenza personale

Da 1.600 a 2.000 euro (lordi), più gettone. Ma lavori devono concludersi entro 120 giorni

Il Ministero dell’Istruzione e Merito ha convocato un incontro con le organizzazioni sindacali per discutere  i compensi destinati ai membri delle commissioni esaminatrici dei prossimi  concorsi pubblici che riguardano i futuri Dirigenti Scolastici, i futuri  docenti, nonché personale amministrativo, tecnico e ausiliario nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado .

Si è discusso anche del compenso per il  personale addetto alla vigilanza delle prove concorsuali e  per il referente informatico d’aula in caso di procedure informatizzate.

I compensi  ovviamente variano in base al ruolo e al livello di istruzione del personale reclutato. Ecco i distinguo:

 

Compensi base (lordo dipendente)

 

  1. a) euro 1.600,00 per ciascun componente delle commissioni esaminatrici di concorsi per il personale: docente della scuola dell’infanzia e primaria; docente diplomato degli istituti secondari di secondo grado; personale ATA appartenente al profilo di area B o categorie equiparate;

 

  1. b) euro 1.800,00 per ciascun componente delle commissioni esaminatrici di concorsi per il personale: docente laureato degli istituti secondari di secondo grado; docente di istituti secondari di primo grado; personale ATA appartenente ai profili di area C e D o categorie equiparate;

 

  1. c) euro 2.000,00 per ciascun componente delle commissioni esaminatrici di concorsi relativi al reclutamento dei dirigenti scolastici.

 

E’ stata prevista  una variazione del 10% nel compenso per i presidenti delle commissioni esaminatrici (un aumento) e per i segretari delle commissioni stesse (una diminuzione). I membri aggiunti alle commissioni percepiranno il 50% del compenso base.

In aggiunta al compenso base, ci sarà   un compenso integrativo legato alle prove scritte e orali .  Per  ogni elaborato esaminato o candidato intervistato, il compenso varia da 0,80 a 1,00 a seconda della categoria del concorso. Questi compensi vedono un incremento dell’80% qualora sia prevista una prova pratica nell’ambito della prova orale. Per i concorsi con correzione automatizzata, il compenso base viene ridotto al 60%, mantenendo inalterato il compenso integrativo per la prova orale e la prova pratica.

Per garantire la conclusione delle operazioni concorsuali nei termini stabiliti, il compenso scatta se la commissione conclude i lavori entro 120 giorni dalla pubblicazione dei risultati della prova scritta ed esamini almeno 125 candidati al mese o la totalità degli ammessi alla prova orale ove il numero sia inferiore.