Si comunica che la sede di Bari e le sedi territoriali delle province Bari-Bat  interromperanno la consulenza in presenza da lunedì 14 a giovedì 24 agosto. L’attività riprenderà regolarmente con l’orario estivo 15.30-18.30 a partire da lunedì 28 agosto. Per le urgenze è possibile inviare una mail all’indirizzo info@snalsbari.it indicando la motivazione ed un recapito telefonico. Si assicura pronto riscontro. Grazie per la collaborazione e auguri di serene vacanze a tutta la famiglia Snals.

 

 

Nell’ incontro svoltosi il 3 agosto, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, sono state discusse le nuove assunzioni di dirigenti scolastici, mettendo in luce sia le procedure ordinarie che quelle straordinarie.

Sono stati forniti dettagli chiave sui bandi dei nuovi concorsi,innanzi tutto le date di pubblicazione  :verranno emanati tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre. La pubblicazione è strettamente legata alla necessità di individuare i posti ancora da coprire al termine delle procedure di assunzione, in modo da conoscere le disponibilità nelle diverse regioni, poiché  il concorso sarà regionale.

La motivazione del ritardo nell’emissione dei bandi:

Le due procedure, ordinarie e straordinarie, hanno subito ritardi rispetto alle previsioni, ma saranno avviate in sostanziale contemporaneità. Il ritardo nell’ordinario è legato alla ricognizione dei posti, mentre il concorso straordinario attende la registrazione del relativo decreto ministeriale presso la Corte dei Conti.

 

Con lo schema di decreto del Presidente della Repubblica, deliberato oggi dal Consiglio dei Ministri, saranno autorizzate le assunzioni in ruolo a tempo indeterminato di oltre 62 mila immissioni in ruolo.

Nello specifico, spiega il Ministero, si tratta di

52 unità di personale educativo-PED;
50.807 unità di personale docente (di cui 32.784 su posto comune e 18.023 su sostegno);
419 unità di insegnanti di Religione cattolica;
10.913 unità di personale assistenti tecnico ausiliari-ATA;
280 unità di dirigenti scolastici.

Si tratta di un significativo passaggio per il sistema nazionale d’istruzione e formazione, importante per la funzionalità della scuola italiana e per la riduzione del precariato. Al numero di 50.807 si aggiungeranno 30.000 posti per il prossimo concorso PNRR, programmato per settembre, al fine di realizzare nei prossimi anni il target finale di 70.000”, ha dichiarato il Ministro Giuseppe Valditara.

Il titolare del dicastero di Viale Trastevere ha annunciato in merito che presto le procedure concorsuali inizieranno: “Anche la macchina dei concorsi è avviata in quanto abbiamo ottenuto l’autorizzazione a bandirli e stiamo condividendo i regolamenti di concorso con Bruxelles. Contiamo di avviare le procedure di concorso in autunno”.

 

 

È stato firmato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della Scuola secondaria di I e II grado. Il provvedimento è stato varato al termine di un articolato confronto con la Commissione europea e dopo quello  con le Organizzazioni sindacali e l’acquisizione dei pareri degli organi consultivi rappresentativi del mondo della scuola e di quello accademico, di cui sono stati recepiti molteplici suggerimenti e indicazioni.

“Con questo Decreto abbiamo varato una riforma del PNRR che era attesa da oltre un anno. – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara – La firma del nostro articolato al 31 luglio, dopo un confronto serrato e costruttivo con la Commissione europea e in piena intesa con il Ministero dell’Università, consente di avviare i percorsi universitari già nel prossimo anno accademico e, in coordinamento con le altre procedure di reclutamento, i concorsi previsti dal PNRR”.

“Grazie a queste misure – prosegue il ministro – avremo una nuova generazione di insegnanti fortemente strutturati, con alle spalle un importante percorso di formazione disciplinare e pedagogica e meccanismi di valutazione che garantiranno l’efficacia didattica. Questo nuovo corso è un salto in avanti nell’ottica della qualità dell’insegnamento e della costruzione di una scuola che sia davvero punto di riferimento per le famiglie e per gli studenti”.

 

Il percorso formativo base prevede l’acquisizione di almeno 60 CFU (Crediti Formativi Universitari)/CFA (Crediti Formativi Accademici). Gli altri percorsi, pari a 30 o 36 crediti formativi, sono rivolti a chi abbia già svolto un servizio di almeno tre anni scolastici e a coloro che abbiano conseguito 24 CFU/CFA in base al previgente ordinamento.

È prevista una procedura di accreditamento affidato all’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), che mira a definire   il   contenuto dei percorsi , le procedure di monitoraggio sul livello qualitativo della formazione e la valutazione finale degli aspiranti docenti.

Tutti i nuovi percorsi si concluderanno con l’esame finale costituito da   una prova scritta e una lezione simulata; il superamento di detto esame   garantirà ai candidati il conseguimento della formazione professionalizzante delineata dagli standard minimi del docente abilitato, grazie alle modalità di svolgimento della prova e alla specifica composizione prevista per la commissione giudicatrice.

I percorsi formativi saranno sottoposti ad   una valutazione periodica “ex post” da parte dell’ANVUR che, per assicurare omogeneità della qualità dell’offerta formativa da parte delle università su tutto il territorio nazionale, terrà conto del “tasso di successo” dei nuovi abilitati nelle procedure di reclutamento .

 

il MIM  ha pubblicato l’ AVVISO relativo all’apertura  delle funzioni per la

presentazione delle istanze di partecipazione alle procedure
di attribuzione dei contratti a tempo determinato ai sensi dell’articolo 5,

commi da 5 a 12, deldecreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, convertito,

con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2023, n.
74 e dell’articolo 12 dell’O.M. 06 maggio 2022, n. 112.

ECCO IL TESTO
Si comunica che, nel periodo compreso tra il 17 luglio 2023 (h. 9,00)

ed il 31 luglio 2023 (h.14.00), saranno disponibili le funzioni telematiche

per la presentazione delle istanze finalizzate:
A. ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dagli articoli 4 e 5 del

Decreto ministeriale 15 giugno 2023, n. 119, all’attribuzione degli incarichi a

tempo determinato per la copertura dei posti di sostegno vacanti e disponibili,

residuati dopo le ordinarie operazioni di immissione in ruolo,
destinati ai docenti in possesso dei requisiti di cui all’articolo 3, comma 1, del D.M. sopra citato.
Il conferimento dell’incarico a tempo determinato è finalizzato

– previo superamento del percorso annuale di formazione iniziale e prova

e positiva valutazione relativamente alla lezione simulata di cui all’articolo 6,

comma 2, del D.M. n. 119 del 2023 – all’immissione in ruolo con decorrenza

giuridica dalla data di inizio del servizio a tempo determinato;
B. all’attribuzione degli incarichi a tempo determinato per lo svolgimento di:
a. supplenze annuali per la copertura delle cattedre e posti d’insegnamento, su posto
comune o di sostegno, vacanti e disponibili entro la data del 31 dicembre 2023 e che
rimangano presumibilmente tali per tutto l’anno scolastico;
b. supplenze temporanee sino al termine delle attività didattiche per la

copertura di cattedre e posti d’insegnamento, su posto comune o di sostegno,

non vacanti ma di fatto disponibili, resisi tali entro la data del 31 dicembre 2023

e fino al termine dell’anno scolastico e per le ore di insegnamento che non

concorrano a costituire cattedre o posti orario.
Le istanze dovranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica,

ai sensi del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.
Per accedere all’istanza occorrono in alternativa:
• credenziali digitali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale);
• CIE (Carta di Identità Elettronica);
• eIDAS (electronic IDentification, Authentication and trust Services);
• credenziali dell’area riservata del Ministero dell’Istruzione e del Merito

in corso di validità;

La mancata presentazione dell’istanza comporta la rinuncia alla partecipazione

alla procedura.
La mancata indicazione di talune sedi è intesa quale rinuncia

per le sedi non espresse.

In caso di indicazione di preferenze sintetiche, l’assegnazione delle sedi all’interno

del comune o del distretto è effettuata sulla base dell’ordinamento alfanumerico

crescente del codice meccanografico delle istituzioni scolastiche.

news

Il decreto 107 dell’8 giugno 2023 definisce le modalità di partecipazione al corso intensivo di formazione e della relativa prova finale destinata ai soggetti che si trovano in una delle seguenti condizioni:

  1. Abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova scritta;
  2. Abbiano superato la prova scritta e la prova orale cui siano stati ammessi in forza di un provvedimento giurisdizionale cautelare, anche se in seguito caducato;
  3. Abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova orale.

Quando presentare la domanda

Dalla data di pubblicazione dell’avviso, sul portale INPA e sul sito istituzionale del Ministero dell’istruzione e del merito, i candidati avranno trenta giorni di tempo per presentare la domanda esclusivamente attraverso la piattaforma dedicata allo scopo che sarà chiusa allo scadere del termine dei trenta giorni assegnati.

Procedura per presentare la domanda

All’atto della presentazione della domanda il sistema informatico rilascia il numero identificativo e la ricevuta di avvenuta iscrizione alla procedura che il candidato deve stampare e presentare all’atto dell’identificazione il giorno della prova unitamente alla ricevuta di avvenuto pagamento del primo versamento pari a € 350,00. Il suddetto versamento va fatto nei termini e nei modi che saranno indicati con successivo avviso della Direzione generale del personale scolastico.

Data della prova e identificazione dei candidati

Ultimata la procedura di presentazione delle domande, almeno venti giorni prima dell’inizio della prova sarà cura del Direttore generale per il personale scolastico emanare un avviso sempre sul portale INPA e sul sito istituzionale del Ministero dell’istruzione e del merito con il quale saranno rese note la sede, la data e l’ora di svolgimento della prova stessa. Si ricorda agli interessati che il suddetto avviso ha valore di notifica a tutti gli effetti.

Superamento della prova di ammissione

I candidati appartenenti alle categorie a) e b) che superano la prova scritta della durata di 120 minuti, consistente in cento quesiti, e i candidati della categoria c) che superano la prova orale della durata di 60 minuti consistente in un colloquio su quesiti predisposti dalla Commissione prima dell’inizio della prova, sono ammessi al corso intensivo di formazione e della relativa prova finale se conseguono un punteggio minimo di 60/100.

A seguito del primo incontro sulla salute e sicurezza sul lavoro, tenutosi

il 22 giugno 2023 con il Ministro Elvira Calderone, il 05 luglio 2023

si è svolta presso il Ministero del Lavoro una riunione di prosecuzione

dei lavori sulle misure introdotte dal Decreto Lavoro, convertito in legge 3 luglio 2023,
n. 85, in ordine al sistema di istruzione e formazione.
In apertura della riunione sono state illustrate le norme introdotte

dal Decreto Lavoro di interesse per il settore dell’Istruzione:
Il Decreto Lavoro ha introdotto modifiche al D.lgs. 81/08 che pongono in capo

agli enti locali competenti la valutazione, in via congiunta con i dirigenti scolastici,

dei rischi connessi all’utilizzo degli edifici da parte delle scuole e i conseguenti

interventi con le risorse disponibili. Istituito un fondo per il risarcimento degli

infortuni in alternanza scuola lavoro. Estesa la copertura assicurativa
INAIL a tutti gli infortuni che avvengono durante tutte le attività formative.
La Confsal, rappresentata al tavolo dalla Segretaria generale Snals Elvira Serafini

e dalla Vicaria IreneTempera, ha sottolineato che la valutazione dei rischi da

parte degli enti locali, in via congiunta con i dirigenti scolastici, deve essere vincolante.

In caso di inerzia dell’ente locale, infatti, la responsabilità potrebbe ricadere di nuovo

in via esclusiva sui dirigenti scolastici. Inoltre, non dovrebbero essere posti limiti

di risorse finanziarie per interventi finalizzati a garantire l’incolumità
di alunni e personale.
La Confsal valuta poi positivamente, ai fini di una migliore qualificazione a

tutela di una maggiore sicurezza, l’inserimento di un ulteriore titolo di studio

per i coordinatori dei lavori nei cantieri temporanei o mobili e apprezza

l’impegno del Ministro Valditara per aver mantenuto l’impegno di
garantire maggiori e più estese tutele ad alunni e personale.
Il Decreto prevede anche, per le imprese che ospitano i PCTO, l’obbligo

di integrare il proprio documento di valutazione dei rischi con una sezione

dedicata alle misure di prevenzione per gli alunni coinvolti, con particolare

riferimento a dispositivi e segni identificativi.
Per la Confsal i PCTO devono essere distinti da qualsiasi surrettizia forma

di utilizzazione impropria di forza lavoro. I PCTO devono essere considerati

come una metodologia didattica finalizzata al consolidamento delle competenze

acquisite dagli alunni nei percorsi di studio ordinari. Così come
andranno individuate nuove risorse nel FMOF per la remunerazione dei docenti

che assumono il ruolo di tutor nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.

Diventa fondamentale un percorso di formazione per tutti i soggetti interessati ai Percorsi di alternanza.

Egregio Presidente,
nel ringraziare la Commissione da Lei presieduta per la possibilità di esprimere il nostro punto di vista premettiamo che come Confsal siamo assolutamente d’accordo sull’aspetto comune ad entrambe le proposte A.C.373 e A.C. 630 circa l’introduzione all’interno della scuola secondaria dell’insegnamento in materia di sicurezza sul lavoro.
Tanto è vero che questo aspetto è uno dei punti più significativi delle proposte in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che la nostra Confederazione, ha reso pubbliche da tempo tramite il proprio “Decalogo per la prevenzione partecipata” che alleghiamo alla presente memoria, unitamente alle nostre ipotesi di modifica normativa per poterle attuare.
Ciò premesso, rispetto alle differenziazioni delle proposte di legge di cui trattiamo sottolineiamo, innanzitutto, che la ratio dell’AC 630 appare a nostro avviso, quale sindacato dei lavoratori, maggiormente condivisibile, vista l’impostazione più ampia “per promuovere la diffusione della cultura del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Per quanto bisognerebbe parlare di sicurezza “sul lavoro” e non più di sicurezza “nei luoghi di lavoro” vista l’evoluzione tumultuosa delle nuove forme di lavoro, ci sembra giusto inserire la salute e sicurezza sul lavoro in un ambito più ampio, quale appunto il diritto del lavoro che guardi allo status del lavoratore a tutto tondo…
Non per questo è disprezzabile la ratio dell’AC. 373 di insegnare la “cultura della sicurezza” in senso ampio, compreso quindi anche l’ambito domestico e scolastico, non solo quello lavorativo, ma ci permettiamo di sottolineare quanto a volte gli aspetti culturali in ambiti specifici che si nutrono di grandi tecnicismi, quali quello della salute e sicurezza sul lavoro, rischiano di essere poco efficaci se declinati con troppa genericità.
Per quanto riguarda le ipotesi divergenti fra i due progetti di legge in esame di inserire l’insegnamento della materia nelle scuole di primo e secondo grado ovvero solo in quelle di secondo grado, coerentemente con le nostre proposte richiamate all’inizio, riteniamo che debba essere introdotto l’insegnamento della materia in questione nei curricoli degli istituti di secondo grado.
Così come, per quanto riguarda il monte orario, riteniamo che venga calcolato nella misura non inferiore a un’ora per ciascuna settimana di lezione.
Circa, infine, la questione se i docenti debbano essere scelti tra quelli delle discipline scientifiche ovvero quelli afferenti alle discipline giuridiche ed economiche è di tutta evidenza quanto tale differenza sia legata alla ratio di fondo dell’una o dell’altra proposta, come già accennato sopra.
Per quanto ci riguarda quest’ultimo aspetto ha un’importanza relativa rispetto, invece, alla necessità di buona formazione dei docenti, così come alla possibilità di poter coinvolgere anche figure specialistiche della materia in ausilio ai docenti stessi, laddove ritenuto utile.
A completamento delle osservazioni esposte, alleghiamo la declinazione delle ipotesi di modifiche normative, presenti nel nostro Decalogo Sicurezza, a corredo del punto 2 che parla della fattispecie.
Fatto salvo, tutto quanto finora espresso, come Confsal pensiamo che il Parlamento non possa perdere l’occasione di portare a conclusione positiva un iter legislativo che comporti l’introduzione strutturale nei programmi didattici dell’insegnamento del lavoro salubre e sicuro e di come questo possa essere e rimanere tale nel rispetto dei fondamentali concetti legati al pericolo, al rischio e al danno potenziale ai quali si è esposti durante il lavoro.
A onor del vero il quadro normativo, com’è noto, prevede da tempo iniziative in materia di promozione della cultura della prevenzione da svolgere nel mondo scolastico.
Riferimenti espliciti vi sono negli articoli 9 e 11 del D.lgs 9 aprile 2008, n. 81 (Testo unico della sicurezza sul lavoro) così come in altre leggi (107/215 – 92/2019) e/o in accordi specifici tra Inail e le varie Istituzioni scolastiche ma qui parliamo di rendere strutturale l’insegnamento.
Questo obiettivo è fondamentale per porre le basi di un futuro migliore rispetto ai dati drammatici che oggi leggiamo nei “Dati Inail” che rendono note le statistiche di infortuni e malattie professionali, con una drammatica costanza degli accadimenti mortali che non scendono sotto gli oltre mille morti ogni anno.
Il Paese ha bisogno di uscire da questo dramma perenne e lo deve fare investendo molto in azioni di prevenzione e non solo di repressione in un percorso strategico di ampio respiro che veda anche l’investimento nell’educazione dei suoi cittadini, fin dalla scuola, su questa materia.
Nelle scuole passano i lavoratori e gli imprenditori del domani, è essenziale che siano educati alla prevenzione e al rispetto della salute e della vita.
Roma, 7 luglio 2023
ALLEGATO
Punto 2 “Decalogo della Prevenzione Partecipata” Confsal.
2. Educare le nuove generazioni alla cultura della sicurezza inserendo nei programmi didattici della scuola secondaria “La salute e sicurezza sul lavoro” come disciplina scolastica obbligatoria
INSERIMENTO STRUTTURALE DELLA MATERIA NEI PROGRAMMI DIDATTICI
Modifica Art.11 del D.lgs 81/2008
All’art 11 inserire il comma 1 bis:
“Viene introdotto nei curricoli degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado l’insegnamento della materia “Sicurezza e salute nei luoghi di lavoro” per promuovere negli alunni la consapevolezza dei rischi legati a errati comportamenti nei luoghi di lavoro e la conoscenza delle misure di prevenzione e di contenimento dei rischi con le seguenti modalità:
a) A decorrere dall’anno scolastico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente norma, il Ministro dell’Istruzione e del merito, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con proprio decreto, introduce l’insegnamento della materia “Salute e sicurezza sul lavoro” negli istituti di istruzione secondaria di secondo
grado stabilendo il monte ore di insegnamento della materia, calcolato nella misura non inferiore ad un’ora per ciascuna settimana di lezione, le discipline alle quali affidare tale insegnamento e le linee guida per l’insegnamento della materia con l’indicazione delle competenze e degli obiettivi specifici di apprendimento, in coerenza con le Indicazioni nazionali per i Licei e le Linee guida per gli Istituti tecnici e professionali. Gli organi collegiali competenti, nell’esercizio delle proprie funzioni di pianificazione dell’offerta formativa, stabiliscono le modalità di inserimento dell’insegnamento della materia nel monte ore scolastico.
b) Il Ministro dell’istruzione, e del merito, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con proprio decreto stabilisce le linee guida per l’insegnamento della materia con l’indicazione delle competenze e degli obiettivi specifici di apprendimento, in coerenza con le Indicazioni nazionali per i Licei e le Linee guida per gli Istituti tecnici e professionali”.
Al primo periodo del comma 2 dell’art 11 aggiungere dopo “comma 1” le parole “e comma 1 bis”

 

Lo SNALS BARI organizza  un corso in presenza preparatorio alle prove del concorso per dirigenti scolastici

articolato in incontri di approfondimento  pomeridiani di due ore  sulle tematiche indicate nel regolamento.

Requisiti di accesso al concorso Dirigenti Scolastici

  1. E’ ammesso a partecipare alle procedure concorsuali il personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche ed educative statali assunto con contratto a tempo indeterminato e confermato in ruolo ai sensi della normativa vigente, che abbia effettivamente reso, nelle istituzioni scolastiche ed educative statali, un servizio di almeno cinque anni e che sia in possesso di uno tra i seguenti titoli di studio:
  2. a) laurea magistrale;
  3. b) laurea specialistica;
  4. c) diploma di laurea conseguito secondo gli ordinamenti didattici previgenti al decreto del Ministro dell’universita’ e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 2 del 4 gennaio 2000;
  5. d) diploma accademico di secondo livello rilasciato dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica;
  6. e) diploma accademico di vecchio ordinamento congiunto con diploma di istituto secondario superiore.
  7. I titoli di studio di cui al comma 1 conseguiti all’estero sono considerati validi per l’ammissione al concorso se dichiarati equipollenti o equivalenti a titoli universitari italiani secondo la normativa vigente.
  8. Il servizio di insegnamento, anche se maturato antecedentemente alla stipula del contratto a tempo indeterminato, si intende prestato per un anno intero se ha avuto la durata di almeno centottanta giorni o se sia stato prestato ininterrottamente dal primo febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale.
  9. Ai fini dell’ammissione al concorso, si considera valido soltanto il servizio di ruolo effettivamente prestato con esclusione dei periodi di retrodatazione giuridica, restando fermo quanto previsto al comma 3 circa la validita’ del servizio prestato anche prima della stipula del contratto a tempo indeterminato.
  10. I candidati devono, altresi’, possedere i requisiti generali per l’accesso all’impiego nelle pubbliche amministrazioni.
  11. I candidati partecipano al concorso con riserva di accertamento del possesso dei requisiti di ammissione. In caso di carenza degli stessi, l’USR responsabile della procedura dispone l’esclusione dei candidati in qualsiasi momento della procedura concorsuale

Vale sia il servizio a tempo determinato che indeterminato, ma solo se svolto nelle scuole statali

Incontro di presentazione del corso e  iscrizione

Martedì 11 luglio  2023 alle ore 17.00 presso l’auditorium della parrocchia

Beata Vergine Immacolata via Abbrescia 92 Bari (  nei pressi della sede provinciale dello Snals Bari.)

Agli incontri potranno partecipare gli iscritti al sindacato.

Per ulteriori informazioni : si invita ad inviare mail ai seguenti indirizzi :

info@snalsbari.it oppure dematteis@snalsbari.it

Il presidente della Provincia Bat, Bernardo Lodispoto ha annunciato l’apertura dell’Ufficio scolastico provinciale  Bat  a conclusione della complessa procedura avviata e conclusa dagli Uffici della Provincia Barletta Andria Trani, con la preziosa azione sinergica tra la Prefettura di Barletta Andria Trani, la Provincia di Barletta Andria Trani e il Comune di Barletta.  Il costituendo Ufficio Scolastico Provinciale sarà  ubicato nel Palazzo San Domenico in Barletta, messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale e sarà operativo a partire dal prossimo mese di ottobre ,  al termine dei lavori di sistemazione della sede.