Il DL 44 è stato pubblicato sulla G.U del 22.4.2023 – Serie generale n.95 –

ed è entrato in vigore il 23.4.2023. Dovrà essere convertito in legge entro

60 giorni. Naturalmente il testo potrà essere modificato in sede parlamentare

Le novità che interessano il personale della Scuola sono contenute nell’art. 5

  1. Procedure straordinarie di assunzioni su sostegno
  2. co. 5 -11 GPS sostegno 1^ fascia
  3. co. 12 call veloce sostegno
  4. Assunzioni da GPS 1^ fascia ed elenchi aggiuntivi della provincia interessata

In via straordinaria, esclusivamente per l’anno scolastico 2023/2024, i posti di

sostegno vacanti e disponibili che avanzano dopo la fase ordinaria delle

immissioni in ruolo(50% da GAE e 50% da concorsi), sono assegnati con

contratto a tempo determinate aidocenti inclusi a pieno titolo nella prima fascia

delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) per i posti di sostegno o

negli appositi elenchi aggiuntivi alla prima fascia, a cui possono iscriversi coloro

che conseguono il titolo di specializzazione entro il 30 giugno.

Nel corso del contratto a tempo determinato i candidati svolgono

il percorso annuale di formazione e prova. In caso di esito positivo

i docenti sono assunti a tempo indeterminato e confermati in ruolo

nell’a.s. 2024/25, con decorrenza giuridica dalla data di inizio del

servizio con contratto a tempo determinate, nella stessa scuola

presso cui hanno prestato servizio a tempo determinato.

A questi docenti si applicherà il vincolo triennale sulla mobilità

a decorrere dall’a.s. 2023/24,eccezion fatta per le situazioni

di soprannumero o esubero.

Con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito saranno

disciplinate le modalità di attribuzione del contratto a tempo determinato

dalle graduatorie provinciali per le supplenze e dai relativi elenchi aggiuntivi

e le modalità di svolgimento delle prove del percorso annuale di formazione e prova.

  1. Assunzioni da GPS 1^ fascia ed elenchi aggiuntivi di altre province  (call veloce)

Qualora, a seguito dello scorrimento delle graduatorie GPS 1^ fascia,

residuino ulterioriposti di sostegno vacanti e disponibili, questi posti

possono essere coperti da aspiranti inseriti nelle GPS di I fascia sostegno

ed elenchi aggiuntivi di altre province attraverso la procedura volontaria

“a chiamata”(c.d. call veloce).

  1.  Docenti con titolo estero inseriti con riserva nelle GPS co.13-18

I docenti con il titolo di accesso conseguito all’estero ma senza

il riconoscimento richiesto in Italia ai sensi della normativa vigente

sono stati iscritti nelle GPS con riserva di riconoscimento del titolo.

L’inserimento con riserva non dà titolo all’individuazione in

qualità di avente titolo alla stipula di contratto (art. 7 OM 112 del 6 maggio 2022).

La nuova norma, per l’anno scolastico 2023/2024, consente a coloro

che sono inclusi nella prima fascia delle graduatorie provinciali per

le supplenze (GPS) con riserva di riconoscimento del titolo di abilitazione

ovvero di specializzazione sul sostegno conseguito all’estero, che siano iscritti

in un apposito elenco aggiuntivo alla prima fascia delle

medesime graduatorie, sino all’effettivo riconoscimento del titolo di accesso.

Possono sottoscrivere i contratti a tempo determinato, con clausola

risolutiva espressa, per il conferimento delle supplenze in subordine

ai docenti inclusi a pieno titolo nella primafascia o negli elenchi aggiuntivi

delle GPS.

A tal fine si possono verificare due casi:

Se il titolo conseguito all’estero

  • è riconosciuto nel corso di vigenza del contratto, il contratto  prosegue sino al termine della sua durata.
  • non è riconosciuto nel corso di vigenza del contratto, il contratto è immediatamente

risolto.

Questi docenti, comunque, non possono partecipare alle assunzioni sul sostegno dalla

1^fascia ed elenchi aggiuntivi per il 2023-2024. Saranno immessi in ruolo a decorrere

dall’anno scolastico successivo alla data di effettivo riconoscimento del titolo di

specializzazione sul sostegno conseguito all’estero, con priorità rispetto a ogni altra

procedura di reclutamento prevista per il medesimo anno, se risultano, nell’anno scolastico

2023/2024, utilmente collocati nelle graduatorie per i posti di sostegno ai fini delle

assegnazioni.

Per le attività connesse al riconoscimento dei titoli di abilitazione all’insegnamento ovvero

di specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero, il MIM si avvale del Centro di

informazione sulla mobilità e le equivalenze accademiche, sulla base di una convenzione

triennale.

 

 

  1. Accesso diretto al TFA sostegno, senza il possesso dell’abilitazione co. 19

Sino al 31/12/2024 i docenti che hanno svolto tre anni di servizio negli ultimi

cinque e che siano in possesso del titolo di studio valido accedono direttamente

ai percorsi di specializzazione su sostegno (quindi senza sostenere le prove

d’accesso).Modificata, dunque, la norma che prevedeva il possesso sia

dell’abilitazione e sia del titolo di studio valido per l’accesso ai percorsi

di specializzazione. Eliminata la necessità del possesso dell’abilitazione

all’insegnamento adesso sono sufficienti il titolo di

studio e le tre annualità.

  1. Mobilità – Sciolta positivamente la riserva per i docenti immessi in ruolo nel 2022-2023 co.20 lett. a)

I docenti immessi in ruolo con decorrenza 2022-2023 hanno potuto presentare

domanda di mobilità per il 2023-2024 nelle more

delle interlocuzioni tra il Governo e la  Commissione sulle modalità attuative

del PNRR in materia di mobilità e reclutamento del personale

scolastico e dell’adozione di un chiarimento legislativo.

E’ stato chiarito che ai docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria,

a qualunque titolo destinatari di nomina a tempo indeterminato su ogni

tipologia di posto, si applicano le disposizioni di vincolo triennale

(per non meno di tre anni, compreso il periodo di prova) a decorrere

dalle immissioni in ruolo disposte per l’anno scolastico 2023/2024.

Detto chiarimento lascia cadere la riserva cui era subordinata

la domanda di mobilità per i docenti immessi in ruolo a decorrere dall’1.9.2022.

Le domande, dunque, possono essere convalidate.

  1. Abrogata la norma che prevede la cancellazione dalle graduatorie dopo aver superato l’anno di prova co20 lett. b)

L’immissione in ruolo comporta, all’esito positivo del periodo di formazione

e e di prova, la decadenza da ogni graduatoria finalizzata alla stipulazione

di contratti di lavoro a tempo determinato o indeterminato per il personale

del comparto scuola, ad eccezione di graduatorie di concorsi ordinari,

per titoli ed esami, di procedure concorsuali diverse da quella di immissione in ruolo.

E’ il comma 3 bis dell’articolo 399 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297

(Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione,

relative alle scuole di ogni ordine e grado) che regolamentava il reclutamento del personale.

Questa disposizione è ora abrogata per cui all’atto del superamento dell’anno di prova e

dell’immissione in ruolo, il docente non sarà più cancellato da ogni graduatoria finalizzata

alla stipulazione di contratti di lavoro a tempo determinato o indeterminato

DOCENTI AGGREDITI, BASTA DARE LA COLPA ALLE VITTIME, PER VIGILARE CI VUOLE PIÙ PERSONALE. RECLUTAMENTO: CONCORSI A CATTEDRA REGIONALI E GRADUATORIE PERMANENTI NON RISOLVONO – INTERVISTA DEL SEGRETARIO GENERALE SNALS-CONFSAL

Riportiamo l’Intervista al Segretario Generale SNALS-Confsal, Elvira Serafini, a cura di Tiziana Morgese, pubblicata da Orizzonte Scuola al link: https://www.orizzontescuola.it/docenti-aggrediti-basta-dare-la-colpa-alle-vittime-per-vigilare-ci-vuole-piu-personale-reclutamento-concorsi-a-cattedra-regionali-e-graduatorie-permanenti-non-sono-soluzione-intervista-ad/

 

Docenti aggrediti, “basta dare la colpa alle vittime, per vigilare ci vuole più personale”. Reclutamento, “concorsi a cattedra regionali e graduatorie permanenti non risolvono”.

 

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara parla di restituire serenità ai docenti in un momento in cui la scuola italiana è vittima di numerosi episodi di violenza nei confronti degli insegnanti ma anche subiti dagli stessi studenti.

“Riteniamo che gli atti violenti nei confronti del personale scolastico vadano innanzitutto condannati senza condizioni, evitando di ricondurli a presunte incapacità degli educatori accusati, a volte, di non disporre di doti quanto mai indefinibili e imprecisate”.

Lo ha detto ad Orizzonte Scuola il Segretario Generale dello Snals, Elvira Serafini che ha sviscerato i temi caldi del momento: dal sostegno alla trattiva per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro, fino alla figura del tutor in classe e agli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Segretario, la scuola italiana conta ultimamente tanti episodi di violenza da Nord a Sud: dai ragazzi aggrediti fuori il liceo Michelangiolo di Firenze, alle aggressioni continue ai professori passando per la ragazza palermitana ridicolizzata perché contraria all’alternanza scuola-lavoro. Lei è d’accordo sulla proposta di istituire un Osservatorio sulla sicurezza del personale scolastico?

L’organico del personale ATA è insufficiente a garantire vigilanza, sorveglianza, servizi adeguati nelle nostre scuole, specie nelle scuole che operano in contesti complessi; anche se, va detto, le aggressioni ai danni del personale della scuola non riguardano soltanto i quartieri difficili, come purtroppo testimoniano le cronache locali recenti. I docenti ed il personale ATA si prodigano in ogni modo per prevedere i rischi, contenere i danni ed individuare le responsabilità, per il successo formativo e soprattutto per l’inclusione scolastica di studenti portatori di bisogni particolari.

La proposta di istituire un Osservatorio sulla sicurezza del personale della scuola trova il nostro pieno favore a patto che esso disponga di dati aggiornati e possa fornire proposte al Ministero in grado di incidere sui tanti fattori alla base degli episodi di violenza.

Parliamo del reclutamento docenti: A che punto siamo e che novità ci sono sui precari?

Il Pnrr, con la Missione 4, prevede diverse riforme per la scuola tra cui una, importante, relativa al sistema di reclutamento del personale. La Decisione di esecuzione del Pnrr del nostro Paese, assunta dal Consiglio Europeo il 6 luglio 2021, ha previsto l’assunzione di 70000 precari entro il 2024. Lo Snals Confsal considera che le assunzioni da GPS rappresentino lo strumento migliore e più rapido per garantire le assunzioni. Nel 2021 e nel 2022 si è sperimentato, con risultati convincenti, il sistema di chiamata da GPS 1 fascia, con un significativo numero di docenti assunti a tempo indeterminato o nominati fino al termine dell’anno scolastico e delle lezioni. Nuovi concorsi regionali per la costituzione di graduatorie permanenti non ci sembrano la strada migliore per risolvere le criticità che condizionano ogni anno il regolare avvio delle lezioni. Siamo ancora in attesa del DPCM che deve regolare l’accesso ai percorsi abilitanti con 60 CFU. Riteniamo che vadano definite misure transitorie come del resto previsto dal DL36/22 per garantire l’accesso ai concorsi che sono stati preannunciati anche a coloro che sono in possesso dei 24 CFU.

Quali sono invece le vostre proposte per garantire l’insegnamento sui posti di sostegno?

Il sostegno non può essere utilizzato per interventi didattici frammentati e discontinui. Le attività didattiche dei docenti di sostegno devono coprire tutte le discipline e le materie di studio. In caso contrario viene meno la logica dell’inclusione che non ammette differenze nei percorsi di studio e richiede la presenza costante di un docente specializzato che accompagni l’alunno in difficoltà e lo motivi costantemente.

Il problema si può risolvere incrementando i posti di sostegno. Lo Snals Confsal ha da sempre sostenuto che il sostegno sia un diritto assoluto dei ragazzi in condizione di disabilità. È venuto il momento che il Governo promuova l’effettivo esercizio del diritto all’apprendimento consolidando gli organici destinati ai posti di sostegno, eliminando la differenza tra organico di diritto ed organico di fatto. Ormai le esigenze degli alunni in condizione di disabilità sono consolidate e non hanno più ragione di essere considerate come straordinarie. Bisogna poi prevedere l’accesso ai percorsi di specializzazione per l’insegnamento su posti di sostegno a coloro che da anni già garantiscono il servizio di insegnamento su tale tipologia di posto.

Riteniamo, infine, che i problemi del reclutamento su sostegno possano essere risolti mettendo a regime le assunzioni in ruolo dalle graduatorie provinciali per le supplenze. Il sostegno non deve essere considerato un costo ma una risorsa, per garantire l’inclusione e le pari opportunità.

Quali saranno i compiti dei tutor previsti dalle recenti misure predisposte dal Ministero in attuazione degli interventi della Missione 4 del PNRR?

Sul piano tecnico la figura del tutor, come previsto dal DM 328 e dalle allegate linee guida per l’orientamento, non accompagna semplicemente gli alunni nei rispettivi percorsi formativi ma concorre all’elaborazione dei progetti formativi individuali. Abbiamo segnalato che l’esperienza maturata con i tutor negli istituti professionali potrebbe rivelarsi molto utile per definire i compiti affidati ai tutor dalle recenti linee guida. Sarebbe stato molto utile garantire un tutor per ogni classe. Aspettiamo di valutare le iniziative formative che saranno rivolte ai docenti che si renderanno disponibili per lo svolgimento di un ruolo tanto delicato. Particolare attenzione andrà rivolta alle azioni poste in capo al collegio dei docenti e alle sequenze contrattuali che dovranno svolgersi all’interno delle singole istituzioni scolastiche per la determinazione della misura dei compensi.

A che punto sono le trattative per il rinnovo del CCNL 19/21?

Finalmente il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha sbloccato le risorse stanziate in legge di bilancio a seguito dell’impegno assunto dalle parti con l’Accordo economico sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione e del Merito il 6 novembre dello scorso anno. Le risorse saranno destinate alla parte tabellare della retribuzione del personale della scuola. Grazie ad esse l’incremento medio mensile delle retribuzioni passerà da 100 a 124 euro.

Si tratta di un’importante vittoria frutto della grande mobilitazione messa in campo dallo Snals Confsal e dalle altre organizzazioni sindacali nei mesi precedenti e risponde alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori nella difficile congiuntura economica che sta attraversando il nostro Paese.

Ora l’attenzione si sposta sulle trattative per il rinnovo del CCNL, che si concentreranno sulla parte normativa, e sulle ulteriori risorse che saranno rese disponibili.

 

 

news

 

 

Con l’uscita del decreto assunzioni PA si è diffusa la notizia che sia saltato il nuovo concorso per docenti precari con 3 anni di servizio o 24 CFU. Tanti speravano   fosse inserito nel testo del decreto assunzioni PA pubblicato in GU, ma non è stato incluso nel provvedimento legislativo.

L’avvio imminente  di una procedura concorsuale riservata agli insegnanti precari è stato ufficialmente confermato dal comunicato ministeriale sul piano assunzioni appena varato. Nella nota si legge: Inoltre, il Ministero è in procinto di avviare, in attuazione del PNRR, una procedura concorsuale per gli insegnanti che abbiano maturato 36 mesi di servizio o siano in possesso dei 24 crediti formativi universitari. Dunque, probabilmente il provvedimento relativo al nuovo concorso sarà inserito in un prossimo DL o la procedura sarà avviata direttamente mediante apposito decreto ministeriale del MIM. Si ipotizza   che l’uscita del bando possa avvenire  entro il mese di giugno.

 

Il MIM ha varato un piano straordinario di assunzioni per i docenti in vista dell’a.s. 2023/2024 inserito nel nuovo decreto legge per le assunzioni nelle PA pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.95 del 22-4-2023. Una iniziativa che intende garantire la regolarità dell’avvio del prossimo anno scolastico e ridurre il precariato, mediante il reclutamento di nuovi insegnanti a tempo indeterminato  in attesa dello svolgimento dei concorsi previsti dal PNRR.

Per far fronte alla forte carenza di organico del personale docente e  al ritardo sulla tabella di marcia prevista dagli obiettivi del PNRR per la riforma della scuola e il reclutamento degli insegnanti, il Ministro dell’istruzione,  ha  varato un pacchetto di iniziative che potrà garantire il regolare avvio del nuovo anno scolastico.  L’obiettivo è anche quello di ridurre il precariato, come del resto previsto dal PNRR, e di assicurare una istruzione adeguata agli studenti con disabilità. Proprio per quest’ultimo obiettivo , il piano straordinario di reclutamento degli insegnanti approvato prevede la più rilevante immissione in ruolo di docenti di sostegno degli ultimi anni e interviene anche sulle procedure concorsuali, per renderle più selettive.

Ecco nel dettaglio  le misure per la scuola previste dal nuovo decreto assunzioni PA:

1) proroga assunzioni docenti sostegno dalle GPS : in via straordinaria e solo per l’a.s. 2023/24, i posti di sostegno vacanti e disponibili che residuano dopo le immissioni in ruolo effettuate a legislazione vigente, sono assegnati con contratto a tempo determinato (supplenza finalizzata al ruolo) ai docenti inclusi a pieno titolo nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze e negli elenchi aggiuntivi alle GPS. Nel corso del contratto a tempo determinato i candidati svolgono il percorso annuale di formazione e prova finalizzato alla nomina in ruolo.

2) call veloce docenti : i posti di sostegno ancora vacanti dopo lo scorrimento delle graduatorie GPS di I fascia e gli elenchi aggiuntivi alle GPS sono coperti mediante la call veloce docenti, ossia la procedura a chiamata diretta per la nomina  degli insegnanti. Tramite la chiamata veloce i docenti possono essere assunti anche in altra provincia o regione su base volontaria, ovvero presentando apposita domanda;

3) accesso senza abilitazione al TFA sostegno : fino al 31 dicembre 2024, ovvero fino al termine del periodo transitorio previsto dalla riforma del reclutamento dei docenti, per accedere ai percorsi di specializzazione per la specializzazione sul sostegno (TFA sostegno) basta possedere il titolo di studio valido per l’insegnamento.

4) cambiano i concorsi per dirigenti tecnici con funzioni ispettive del MIM :al fine di sbloccare le procedure per il reclutamento dei dirigenti tecnici del MIM, ferme da troppo tempo, il Ministero è intervenuto sulle modalità di svolgimento del concorso e bandire una nuova procedura concorsuale in grado di riempire  l’attuale pianta organica e rafforzare la funzione ispettiva del Ministero. Al concorso possono partecipare i dirigenti scolastici e il personale docente ed educativo con almeno 10 anni di servizio;

5) vincolo di permanenza triennale per i docenti dall’a.s. 2023/2024 – a decorrere dalle immissioni in ruolo disposte per l’anno scolastico 2023/2024, gli insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, a qualunque titolo destinatari di nomina a tempo indeterminato su ogni tipologia di posto, sono soggetti all’obbligo di rimanere nella medesima istituzione scolastica in cui hanno svolto l’anno di prova, ei medesimi tipo di posto e classe di concorso, per almeno 3 anni, compreso il periodo di prova. La norma conferma dunque il vincolo di permanenza per i docenti.

6) confermate le supplenze da GPS con titolo estero in attesa di riconoscimento :per l’a.s. 2023/2024, i docenti in possesso di titolo estero ed in attesa del suo riconoscimento sono inseriti in un apposito elenco aggiuntivo alle GPS di pima fascia  per l’assegnazione delle supplenze, che verranno tuttavia conferite in subordine ai docenti inseriti a pieno titolo nelle GPS I fascia e negli elenchi aggiuntivi.

 

 

E’ online il portale dedicato a docenti tutor e orientatori, la nuova piattaforma del Ministero dell’istruzione e del merito (MIM) con tutti gli approfondimenti sulle due nuove figure professionali di docenti  introdotte, a partire dall’a.s. 2023/2024, nelle scuole secondarie di 2° grado per guidare, orientare e valorizzare gli studenti.

Queste nuove figure professionali, lo ricordiamo, sono state introdotte nel mondo della scuola con il Piano per l’orientamento avviato nell’ambito delle riforme previste dal PNRR. In particolare, il decreto con le nuove Linee guida sull’orientamento scolastico firmato dal Ministro Giuseppe Valditara ha istituito le figure del docente orientatore e del tutor.  Per l’istituzione dei tutor e dei docenti orientatori il Ministero ha stanziato ben 150 milioni di euro per l’anno scolastico 2023/2024.

COM’È STRUTTURATA LA PIATTAFORMA

Il portale per i docenti tutor e orientatori è articolato in 5 sezioni:

 

  1. Il Piano – illustra le ultime novità sull’orientamento varate nell’ambito dell’attuazione del PNRR, con un focus su docenti tutor e orientatori che, già dal prossimo anno scolastico, saranno attivi nelle scuole di secondo grado;

 

  1. La normativa – contiene decreti e circolari utili per scuole, personale scolastico e famiglie;

 

  1. La formazione – questa sezione è dedicata alle modalità per diventare tutor e orientatori, comprese quelle per partecipare alla formazione dedicata, ovvero ai corsi organizzati da INDIRE ;

 

  1. Studenti e famiglie – qui si trovano le indicazioni sui nuovi strumenti a disposizione per l’orientamento;

 

  1. Notizie e link utili.

 

Tutte le sezioni saranno costantemente aggiornate

 

Il Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha presentato in Consiglio dei Ministri il nuovo Piano per la semplificazione della scuola. un pacchetto di misure con l’obiettivo di semplificare e snellire burocrazia e procedure al fine di migliorare la qualità della scuola. Grazie a queste iniziative si potranno garantire una maggiore copertura delle cattedre sin dall’avvio dell’anno scolastico, nomine più veloci e una gestione più semplice delle supplenze brevi, procedure più snelle per i pensionamenti, minori adempimenti burocratici per le scuole e migliori servizi per studenti e famiglie.
Il Piano per la semplificazione nel settore della scuola è articolato su tre linee di intervento: interventi organizzativi/tecnologici; innovazione procedimentale/organizzativa; semplificazione normativa. L’avvio del piano prevede un primo pacchetto di 20 misure, riconducibili al primo livello di intervento (organizzativo/tecnologico). Vediamo nel dettaglio le prime 10 principali.

1. Nuova piattaforma per famiglie e studenti – da fine 2023 sarà attiva un’unica piattaforma online da cui studenti e famiglie potranno accedere a strumenti e informazioni utili per la scelta della scuola (per esempio dove sono localizzati gli istituti, quali sono gli indirizzi disponibili, i programmi e i piani formativi) e accedere ai servizi digitali per orientamento, iscrizioni, pagamenti e comunicazioni
2. Welfare per le famiglie – le scuole potranno individuare in modo veloce, semplice e automatizzato studentesse e studenti appartenenti a famiglie in condizioni di svantaggio che hanno diritto ad agevolazioni per visite e viaggi di istruzione.

3. Accesso ai servizi della scuola con SPID e CIE – sarà possibile effettuare un solo login con SPID o CIE per accedere a tutti i servizi del Ministero dell’istruzione e del merito e delle scuole.

4. Ampliamento dei servizi PagoPA e AppIO – le famiglie avranno a disposizione soluzioni digitali integrate con l’AppIO per gestire pagamenti, notifiche e attività amministrative.

5. Maggiore copertura delle cattedre – saranno velocizzate le procedure di assegnazione dei docenti per garantire maggiore copertura delle cattedre sin dall’avvio dell’anno scolastico e favorire una maggiore trasparenza nelle assegnazioni.

6. Fascicolo digitale del dipendente – le scuole avranno a disposizione nuovi strumenti digitali di gestione della carriera del personale scolastico.

7. Selezioni più veloci e trasparenti degli esperti per le scuole – le istituzioni scolastiche potranno usufruire di nuove funzioni digitali di supporto per l’individuazione degli esperti interni e/o esterni a cui affidare incarichi individuali e per la loro gestione.

8. Pagamenti più veloci per supplenze brevi e saltuarie – grazie a nuove soluzioni organizzative e digitali saranno velocizzati i tempi per il pagamento delle supplenze brevi e sarà semplificato il monitoraggio della spesa per i supplenti.

9. Pensioni più veloci – nuove soluzioni organizzative e digitali elaborate in collaborazione con IPNS consentiranno di velocizzare le attività propedeutiche al pensionamento del personale scolastico e dare più informazioni a chi va in pensione, ad esempio in merito alla propria situazione previdenziale.

10. Accesso immediato ai contributi per i libri di testo – i contributi statali alle famiglie meno abbienti per l’acquisto dei libri di testo saranno più facilmente accessibili grazie alla semplificazione delle modalità di richiesta delle famiglie e sarà assicurata la disponibilità dei libri di testo alle studentesse e agli studenti in tempi rapidi.
L’ATTUAZIONE DEL PIANO SEMPLIFICAZIONE SCUOLA
Gli interventi previsti dal nuovo Piano per la semplificazione della scuola del Ministero dell’istruzione avranno un’attuazione graduale e diversificata, in funzione della loro complessità. Parallelamente all’avvio del nuovo pacchetto di misure per semplificare le scuole, si legge in questo comunicato del MIM, è prevista la presentazione di un disegno di legge di semplificazione collegato alla manovra finanziaria. Scopo del DDL è intervenire sul Testo unico in materia di istruzione e recepire le eventuali necessità normative che emergono dagli interventi organizzativi/tecnologici e procedimentali/amministrativi o dal confronto con strutture periferiche del Ministero, Regioni, enti territoriali e altri soggetti interessati all’ecosistema Scuola.

 Novità per la pubblicazione del prossimo bando TFA .

Il bando era bloccato in attesa della decisione dell’UE sulla possibilità di far partecipare al tfa senza selezione coloro che avevano svolto tre anni di servizio sul sostegno senza titolo.

Il DL 36/2022 trasformato nella legge 79/2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale aveva infatti  aggiunto un’altra categoria di docente che potrebbe accedere direttamente al corso. Nel dettaglio il testo citato :

Fino al termine del periodo transitorio di cui al comma 1, ai percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità accedono, nei limiti della riserva di posti stabilita con decreto del Ministero dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell’istruzione, coloro, ivi compresi i docenti assunti a tempo indeterminato nei ruoli dello Stato, che abbiano prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione, ivi compresi le scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni, e che siano in possesso dell’abilitazione all’insegnamento e del titolo di studio valido per l’insegnamento. I percorsi sono svolti con modalità di erogazione convenzionale, interamente in presenza o, esclusivamente per attività diverse dalle attività di tirocinio e laboratorio, con modalità telematiche in misura comunque non superiore al 20 per cento del totale.

Sino al 31 dicembre 2024, quindi , è prevista la possibilità di  accedere direttamente al corso TFA sostegno (quindi senza sostenere le prove d’accesso) per gli aspiranti che hanno svolto tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione ma restava il nodo dell’abilitazione

La misura rivolta sia ai docenti precari che a quelli assunti a tempo indeterminato presso le scuole statali è stata in parte  modificata nel decreto PA approvato nel Consiglio dei Ministri del 6 aprile 2023 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 aprile 2023 . in questo decreto  si legge infatti

Al comma 2 dell’articolo 18-bis del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59 le parole: “dell’abilitazione all’insegnamento” sono soppresse.

Si tratta di una modifica molto attesa dagli aspiranti perché la previsione del possesso dell’abilitazione all’insegnamento per poter accedere al corso pur in presenza di un servizio su posto di sostegno di almeno tre anni negli ultimi cinque limita notevolmente la platea degli aspiranti.

MA almeno due particolari rimangono ancora da chiarire:

-se il servizio (tre anni negli ultimi cinque) può essere svolto nelle scuole sia statali che paritarie, nonché nei percorsi di istruzione e formazione professionale (organizzati dalle regioni); ma  la norma non specifica se deve essere stato svolto nello specifico grado per cui si partecipa

– se l’accesso potrebbe essere limitato, ossia un preciso numero di posti riservati ai docenti in questione

Quindi se da un lato eliminare la dicitura “abilitazione all’insegnamento” amplia la platea degli interessati, dall’altro il possesso dei requisiti deve essere ben specificato dal Ministero.

Il Decreto dovrà adesso  ovviamente essere sottoposto all’iter parlamentare per la trasformazione in legge entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale

Indignazione ,sconcerto e indignazione. Con questi tre vocaboli il segretario Snals Vito Masciale commenta l’episodio  delle scritte no vax sui muri esterni dell’istituto d’arte Pascali di Bari che vogliono collegare la morte della prof.ssa Caldarola stimata ed apprezzata docente di scienze nel suddetto istituto avvenuta qualche giorno fa in sala docenti poco prima dell’inizio delle lezioni all’assunzione di vaccini anticovid.Indignazione perché non si ha rispetto più rispetto né per la morte né per il dolore che sempre comporta in tutti coloro che vivono la sofferenza della perdita . Sconcerto per l’assenza di telecamere esterne all’edificio scolastico. La presenza di telecamere esterne continua il segretario Masciale è indispensabile come deterrente per gli atti vandalici di ogni tipo a cui le scuole vanno soggette e per scoraggiare anche atti eventuali di bullismo che potrebbero verificarsi nei pressi delle scuole. Indignazione concluse il segretario Masciale per il voler strumentalizzare un episodio così triste e doloroso , su cui sta indagando la polizia scientifica , per la famiglia ma anche per gli alunni ,i colleghi ,la dirigente e tutto il personale della scuola a cui rivolgo un sincero messaggio di solidarietà .

 

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato il Decreto che istituisce queste due nuove figure professionali nel mondo della scuola e la Circolare con le prime indicazioni.

Con uno stanziamento di 150 milioni di euro nel 2023, l’istituzione dei due nuovi ruoli professionali garantirà lo sviluppo e la personalizzazione dell’istruzione nelle scuole secondarie di 2° grado e concretizzerà l’attività di orientamento.

 

CHI SONO IL TUTOR E IL DOCENTE ORIENTATORE

Il tutor e il docente orientatore sono due nuove figure professionali destinate a rivoluzionare il mondo della scuola, in armonia con le Linee Guida per l’Orientamento scolastico 2023 .Cosa faranno?

  • Il tutor avrà  la funzione di coordinare l’attività scolastica dello studente, di intercettarne i talenti da valorizzare e le difficoltà da arginare.
  • Il docente orientatore avrà  il compito di orientare il ragazzo nella scelta del percorso di studi più consono alle capacità e inclinazioni.

Con il Decreto ministeriale n. 63 del 5 aprile 2023 e la Circolare n. 958 del 5 aprile 2023, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha definito i criteri di ripartizione e le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie destinate alle scuole per la valorizzazione dei docenti chiamati a svolgere la funzione di tutor e orientatore (ben 150 milioni di euro), e ha fissato i requisiti di queste figure e i loro compiti

I docenti orientatori e i tutor, come chiarito nel Decreto, saranno adeguatamente formati, selezionati e pagati. Questo percorso avverrà in un confronto costante con le parti sindacali, per creare un modello di scuola virtuoso – come ha detto lo stesso Valditara nel comunicato stampa  del 22 marzo 2023 – capace di mettere in luce i talenti di ogni singolo studente e puntando su figure professionali specializzate.

TUTOR E DOCENTE ORIENTATORE: GLI OBIETTIVI

Le due figure del tutor e docente orientatore rientrano nella cosiddetta “rivoluzione del merito” annunciata dal Ministro all’inizio del suo mandato. Con questo intervento il MIM va nella direzione di una scuola che si pone i seguenti obiettivi:

  • far emergere i talenti di ogni studente innescando un percorso virtuoso;
  • superare le difficoltà frutto di diseguaglianze di natura sociale e territoriale;
  • favorire le scelte consapevoli per il percorso di studi e di lavoro.

In coerenza con le linee guida sull’orientamento scolastico, le due figure sono il primo passo di un percorso di sempre maggiore personalizzazione della didattica, che coinvolgerà nei prossimi anni tutte le scuole secondarie di 1° e 2° grado.

I COMPITI DEL TUTOR

A partire dall’anno scolastico 2023/2024, il docente tutor avrà  il compito di:

  • coordinare e sviluppare le attività didattiche a favore di una personalizzazione dell’istruzione nelle classi terze, quarte e quinte delle secondarie di 2° grado;
  • favorire il recupero per i ragazzi che manifestano maggiori difficoltà;
  • di consentire, a quelli che non hanno ancora individuato particolari talenti, di trovarli e potenziarli.

I COMPITI DEL DOCENTE ORIENTATORE

Il docente orientatore avrà il compito di favorire le attività di orientamento per consentire ai ragazzi di fare scelte in linea con le loro aspirazioni, potenzialità e progetti di vita.

In sostanza, gli studenti potranno fare queste scelte nella consapevolezza dei diversi percorsi di studi o di lavoro e della varietà di offerte dei territori, del mondo produttivo e universitario. Un approccio, questo, che deve avvenire nel rispetto dell’autonomia dei singoli istituti, degli studenti e delle loro famiglie.

COME SARANNO SCELTI TUTOR E DOCENTI ORIENTATORI

Ciascuna scuola, nell’ambito della sua autonomia, individuerà i docenti dell’orientamento e i tutor che parteciperanno alla formazione, preferibilmente nell’ambito di coloro che sono in possesso dei requisiti indicati dal Decreto ministeriale, ovvero:

  • essere in servizio con contratto a tempo indeterminato e avere almeno 5 anni di anzianità di servizio con contratto a tempo indeterminato/determinato;
  • avere svolto compiti che rientrano tra quelli de tutor scolastico (es. funzione strumentale per l’orientamento, per il contrasto alla dispersione scolastica, nell’ambito del PCTO e simili);
  • essere disponibili ad assumere per almeno 3 anni scolastici la funzione di docente tutor e di orientatore.

IL PERCORSO DI FORMAZIONE E NOMINA

Il corso di formazione per diventare tutor e orientatore dura 20 ore e sarà  gestito dall’INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa). Tramite il DM, il Ministero ha comunicato a ogni Istituto scolastico il numero minimo di docenti orientatori e tutor da formare attraverso un percorso definito sull’apposita piattaforma in collaborazione con INDIRE. Il corso della durata di 20 ore si concluderà con un esame, superato il quale ci sarà la nomina del tutor scolastico e del docente dell’orientamento da parte del Dirigente scolastico.

QUANTI SONO I TUTOR E I DOCENTI ORIENTATORI

Stando a quanto indicato dal MIM nel comunicato  del 5 aprile 2023 saranno circa 40.000 i tutor e i docenti dell’orientamento, distribuiti nelle scuole in maniera proporzionale al numero degli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle secondarie di 2° grado. Saranno poi le scuole a organizzare il servizio nella loro autonomia.

Il DM prevede, nello specifico, la presenza in ciascuna scuola e per ciascun anno scolastico di:

  • un tutor per ciascun raggruppamento di studenti, composto da un minimo di 30 ad un massimo di 50 ragazzi;
  • un docente dell’orientamento/orientatore.

Dunque ogni scuola sarà dotata di un orientatore e di tanti tutor scolastici quanti saranno i raggruppamenti degli studenti.

QUANDO ARRIVERANNO I TUTOR E I DOCENTI ORIENTATORI

Tutor e docenti orientatori saranno operativi a partire dall’anno scolastico 2023 2024.

QUANTO GUADAGNERANNO TUTOR E DOCENTI ORIENTATORI

La circolare ministeriale stabilisce che lo stipendio per tali nuove figure debba essere fissato mediante contrattazione integrativa d’istituto. In base a quanto previsto dal Decreto, le retribuzioni devono essere comprese:

  • tra 2.850 e 4.750 euro lordo stato per il tutor;

 

  • tra 1.500 e 2.000 euro lordo stato per il docente orientatore.

Ricordiamo che nei “compensi lordo Stato” sono inclusi gli oneri previdenziali e fiscali a carico dello Stato.

LE RISORSE

I 150 milioni di euro previsti dal Ministero come dotazione iniziale per l’anno 2023 sono destinati a remunerare le  figure di docente tutor a cui vanno ad aggiungersi quelle di docente orientatore.

Le istituzioni scolastiche, inoltre, potranno accedere ai finanziamenti derivanti dal PNRR e dal PON per remunerare attività didattiche di potenziamento sulle discipline e attività innovative per l’orientamento.Le azioni già previste nel PNRR, che saranno oggetto a breve di riparto tra tutte le istituzioni scolastiche, ammontano a circa 600 milioni di euro e si riferiscono:

  • all’orientamento verso le discipline STEM;
  • alle metodologie innovative;
  • alle attività che riguardano l’orientamento come misura di contrasto alla dispersione scolastica, per un importo di ulteriori 1,5 miliardi di euro.

Le scuole potranno utilizzare anche le risorse del PON della nuova programmazione 2021 2027 per remunerare attività extracurricolari sull’orientamento didattico per circa 300 milioni di euro.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Decreto ministeriale n. 63 del 5 aprile 2023.

Allegato A al DM 63/2023 – ripartizione delle risorse finanziarie alle istituzioni scolastiche.

Allegato B al DM 63/2023 – numero minimo di docenti ammessi alla formazione per istituzione scolastica.

Circolare ministeriale n. 958 del 5 aprile 2023.

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Non è più tempo  solo di allarmismi ed indignazioni,non è più tempo di rattoppi che alterano la realtà o di orizzonti limitati  . Esordisce così il segretario regionale Snals Vito Masciale riferendosi ai numeri che hanno fatto notizia nei giorni scorsi sul decremento degli alunni in Puglia. E prosegue: Questi numeri mi preoccupano ovviamente molto anzi moltissimo ma non mi sorprendono. Mi preoccupano come cittadino e come rappresentante del mondo scuola . Come cittadino perché a livello nazionale, sono decenni ormai che l’Istat ci comunica puntualmente un calo delle nascite ma di concreto cosa è stato fatto per invertire la rotta?  È di qualche giorno fa, l’ultima  previsione dell’Istat sul futuro demografico del Paese:  dai 59,2 milioni di cittadini del 2021, secondo le stime saremo 57,9 milioni nel 2030, per scendere a 54,2 milioni nel 2050 e non voglio andare oltre nel tempo.. Tutto questo avrà conseguenze non solo per la scuola ma avrà un effetto domino sul paese : decrescita dell’economia con il crollo del pil, welfare in crisi con minor protezioni per i più fragili , entro il 2041   una famiglia  su cinque non  avrà figli , una popolazione sempre più anziana e sempre meno lavoratori  rappresenterà un problema serio per il nostra sistema sanitario nazionale  un vanto  oggi a livello internazionale per gratuità e universalismo – ma  che si sostiene attraverso i cittadini che pagano le tasse in proporzione al proprio reddito e con il pagamento dei ticket relativi alle prestazioni sanitarie da parte di chi non ha diritto all’esenzione. Se diminuiscono i lavoratori ,se non riparte la natalità, ci saranno meno persone che lavorano e, quindi, ci saranno meno persone che pagheranno le tasse, come  riusciremo a rendere sostenibile il meccanismo? Crollerà il valore delle  case  perché se non nascono più bambini le città si spopolano e avendo il mercato immobiliare  a disposizione una quantità maggiore di immobili, perderanno  il loro valore. C’è poi  la questione dello spopolamento di alcune aree del Paese. Se le città continueranno a essere in media densamente popolate, la denatalità in Italia secondo l’Istat colpirà soprattutto le aree rurale e il Mezzogiorno, dove già  da decenni si verifica un forte esodo a favore del più produttivo Nord. Entro 10 anni andrà incontro a un calo demografico l’80 per cento dei Comuni per la bassa fecondità, ma anche per  livelli migratori sfavorevoli per alcune realtà territoriali,  per l’estero e per l’interno. E per i 1.060 Comuni che ricadono nelle aree interne, quelle montane e comunque lontane dal mare che si contraddistinguono per la distanza fisica dall’offerta di servizi essenziali, secondo l’Istat la condizione demografica sarà ancor più sfavorevole, con una riduzione della popolazione pari al 9,1 per cento, che sale al 10,4 considerando il solo Mezzogiorno.

Il calo di popolazione generale  dipende   anche da una diminuzione costante di migranti e stranieri che scelgono di vivere nel nostro paese.  Oggi il fenomeno migratorio in entrata in Italia è visto prevalentemente come un problema di politica interna e di sicurezza nazionale . In realtà, ad oggi, dal punto di vista economico il lavoro dei cittadini stranieri in Italia vale 134 miliardi e incide per il 9 per cento sul prodotto interno lordo, secondo il Rapporto annuale 2021 sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Leone Moressa. E se il trend della natalità italiana dovesse veramente confermare le attese, l’apporto degli stranieri (a prescindere da modalità di arrivo e provenienza) diventerà sempre più importante. Urge una seria svolta politica per la natalità  per fronteggiare e vincere questo inverno demografico investendo risorse sui giovani creando opportunità di lavoro che permettano loro di poter fare programmi per il proprio futuro contemplando anche il progetto di metter su famiglia e fare figli sapendo di poter contare sul supporto dello stato sia intermini di servizi che di benefici economici. Servono politiche familiari sul modello francese e tedesco.

Ma il segretario Masciale non si limita ad una analisi puntuale e circostanziata sulle conseguenze della denatalità e lancia la proposta  dello Snals per il futuro della scuola di Puglia.

Come uomo di scuola sono preoccupato perché le sorti della scuola sono strettamente intrecciate con quelle del paese.  Senza scuola ,istruzione formazione non c’è futuro per il paese . Il numero di alunni è in calo e continuerà ad esserlo nei prossimi anni finchè non ci sarà una ripresa significativa della natalità che dopo 5 /6 anni approderà in classe. Intanto che si fa? Si deve provare a resistere e a migliorare l’esistente . Come ? Con varie azioni collegate fra loro.in maniera sinergica .Quando si parla di scuola vogliamo tutti una scuola di qualità :bene si può fare senza stravolgerla.  Entro nel dettaglio: quest’anno l’organico rimarrà invariato ma sarebbe sufficiente diminuire il numero minimo di alunni per classe eliminando le così dette classi pollaio(una richiesta  ultradecennali dei sindacati finora inascoltati dai vari ministri ) e sarebbero tante le conseguenze positive di qualità:  assicureremmo i posti di lavoro, renderemmo il lavoro di insegnante /docente meno usurante , daremmo agli alunni più tempo ed attenzioni e tutto questo migliorerebbe il clima nelle scuole e forse gli episodi di scontro e di violenza diminuirebbero . I docenti potrebbero curare davvero una preparazione personalizzata per i loro alunni che a volte con i loro comportamenti inconsulti e inappropriati ad un abbiente scolastico non fanno altro che lanciare in realtà una  richiesta di  attenzione e di aiuto. Meno alunni in aula più facilità di dialogo, di rapporto, di creazione di comunità, più facilità nell’individuare problemi difficoltà e disagi fra gli alunni e nel dialogo con le famiglie.

Un altro dato è l’aumento gli alunni che necessitano di un docente di sostegno che non va letto come la nascita di un maggior numero di bambini con problematiche diverse ma bensì  uno sviluppo delle neuroscienze che con le loro ricerche hanno permesso di individuare e far tutelare tutta una serie di specificità comportamentali e logico cognitive degli alunni mettendo così la scuola nelle condizioni di rendere anche per loro il diritto all’istruzione e ad una vita sociale ben inserita e pienamente attiva.. Con la normativa per gli alunni Bes tanti alunni e tante alunne hanno modo di essere aiutati a diventare cittadini attivi. Investiamo quindi risorse per incrementare i docenti specializzati anche al fine di poter dare a questi ragazzi il giusto sostegno e non una manciata di ore che servono ma non risolvono.

Evitiamo di perdere gli alunni che abbiamo ! il tasso di dispersione scolastica è al 17%!

La dispersione deriva da molteplici fattori:la “situazione socio-economica della persona, il sostrato formativo della famiglia, i fattori di attrazione del mercato del lavoro, il rapporto con la scuola e i con i programmi educativi offerti, le caratteristiche individuali e caratteriali della persona”e anche dal numero eccessivo di alunni che non consente di seguirli veramente individualmente uno per uno.

Sono in arrivo risorse del PNRR per la dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento
1.4, finanziata dall’Unione Europea – Next Generation EU  in PUGLIA arriveranno 43.131.439,89 €.

Un altro strumento a disposizione delle scuole dal prossimo anno se saranno rispettati i tempi previsti saranno i docenti tutor ed orientatori .E’ partito il conto alla rovescia per la pubblicazione del decreto che crea le figure del docente tutor e orientatore. Se i tempi saranno rispettati, entro aprile si potrà partire con i corsi di formazione programmati da Indire per i candidati tutor. Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (Cspi) ha recentemente approvato il decreto e la circolare che istituiscono la figura del docente tutor orientatore. Il nuovo ruolo è stato creato per sostenere gli studenti e le famiglie nella scelta consapevole del percorso scolastico, contribuendo alla riduzione della dispersione scolastica. Il decreto è il punto di partenza per l’attuazione di alcune novità delle Linee guida sull’orientamento scolastico. Attualmente, la figura del tutor è prevista solo per l’ultimo triennio delle scuole superiori, ma i vertici ministeriali ribadiscono che si tratta di una prima applicazione della riforma, che conta su 40.000 nuove figure e che sarà implementata negli anni successivi.

Ma tutto questo potrà incidere sul futuro della scuola solo se si rinnoverà l’alleanza scuola famiglia e perché questa alleanza si rinnovi io pensi che anche noi sindacati dobbiamo fare la nostra parte  perciò per quanto riguarda lo Snals in Puglia da questo momento  io invito  al dialogo e al confronto  le associazioni dei genitori e delle famiglie per dare vita ad una alleanza paritaria e  costruttiva per il futuro della scuola e del paese e per fare squadra con loro oltre che con le altre compagini sindacali.La scuola da sola può fare tanto ma non tutto le famiglie idem. L’istituto della famiglia che vivono oggi tanti bambini e ragazzi non è sempre un’isola felice. Le famiglie vivono problemi vari : mancanza di lavoro, di salute, di tempo, di dialogo con una generazione sicuramente complessa. Spero possa partire da questa alleanza in  Puglia una prassi operativa che si diffonda in altri territori. che  .Sono sicuro che da tale alleanza la scuola in generale e ogni singola istituzione scolastica non potrebbe che trarre giovamento e l’azione comune nei confronti del Ministero potrebbe portare a risultati piu concreti in termini di cambiamenti perché rappresenterebbe le esigenze dei principali protagonisti della scuola; gli alunni e i lavoratori.  E’ questo che intendevo quando parlavo di nuovi orizzonti conclude il segretario Masciale .

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