La Nota ministeriale n. 279 dell’8/3/2020 sembra aver suscitato dubbi interpretativi a livello scolastico. Lo SNALS – Confsal, unitariamente con altri sindacati, ne chiarisce la portata essendo interesse della collettività e non vantaggio del singolo. Si chiede al Ministero di fornire chiarimenti in tal senso.

La Nota ministeriale n. 279 dell’8/3/2020 prevede per docenti, amministrativi e tecnici che “i dirigenti scolastici organizzano le attività necessarie concernenti l’amministrazione, la contabilità, i servizi tecnici e la didattica, avvalendosi prevalentemente (per quanto possibile) della modalità a distanza, secondo le modalità semplificate previste dalla Nota 6 marzo 2020, n. 278”.

Per il personale collaboratore scolastico “considerata la sospensione delle lezioni prevista dal DPCM, l’emergenza in atto e la necessità di contenere il più possibile gli spostamenti fisici delle persone per ragioni lavorative e viste le mansioni previste per questo profilo dal CCNL,” prevede invece che “ il Dirigente scolastico, constatata l’avvenuta pulizia degli ambienti scolastici, limiterà il servizio alle sole ulteriori prestazioni necessarie non correlate alla presenza di allievi, attivando i contingenti minimi stabiliti nei contratti integrativi di istituto ai sensi della legge 146/90. Le predette prestazioni saranno rese, informata la RSU e/o le OO.SS. territoriali, attraverso turnazioni del personale tenendo presente condizioni di salute, cura dei figli a seguito della contrazione dei servizi di asili nido e scuola dell’infanzia, condizioni di pendolarismo per i residenti fuori del comune sede di servizio, dipendenti che raggiungono la sede di lavoro con utilizzo dei mezzi pubblici.”

I dirigenti garantiscono pertanto i servizi minimi come da contratto integrativo di istituto, mediante una turnazione disposta dal DSGA secondo i criteri espressi nella circolare medesima.  Tale principio, come afferma la stessa Nota, si applica anche ad altri profili Ata la cui prestazione non può essere resa a distanza. Si tratta, dunque, di un provvedimento datoriale e non di una richiesta del dipendente. Né il DPCM 8/3/2020 né la Nota richiamata prevedono che il dipendente sia posto in ferie d’ufficio. Del resto lo stesso Decreto-legge 6/2020 all’art. 2, rubricato “Ulteriori misure di gestione dell’emergenza”, prevede che “Le autorità competenti possono adottare ulteriori misure di contenimento e gestione dell’emergenza, al fine di prevenire la diffusione dell’epidemia da COVID-19 anche fuori dai casi di cui all’articolo 1, comma 1”. È esattamente quanto sta facendo il Ministero con la Nota 279.

Siamo del parere che non debbano essere previsti recuperi per effetto della turnazione, trattandosi di provvedimenti di natura emergenziale. Abbiamo in ogni caso sollecitato il Ministero a fornire una precisazione in tal senso. 

L’emergenza in corso si sta configurando come stato talmente eccezionale da porre la salute delle persone al di sopra di ogni altra cosa. Tale prioritario obiettivo è perseguibile anche e soprattutto tramite la limitazione al minimo degli spostamenti, talché il non recarsi al lavoro, in questa circostanza, è agito nell’interesse dell’intera collettività e non a vantaggio del singolo che non presta il servizio.

Roma, 9 marzo 2020

Flc  CGIL                  CISL FSUR                 UIL Scuola Rua          SNALS  Confsal    GILDA Unams

Francesco Sinopoli        Maddalena Gissi              Giuseppe Turi             Elvira Serafini     Rino Di Meglio

Coronavirus, Serafini (SNALS): esperienza che farà comprendere a studenti importanza lezioni in presenza

Da Orizzonte Scuola – di Vincenzo Brancatisano – 9 marzo 2020 – ore 7:32

“Spesso ci accorgiamo di quanto sia fondamentale qualcosa, quando ciò che davamo per scontato sentiamo di essere sul punto di perderla. Magari quest’assenza forzata potrà far nascere una nuova consapevolezza negli alunni, aiutandoli a comprendere quanto sia prezioso e unico ogni momento trascorso a scuola: l’incontro con i compagni, il confronto tra punti di vista differenti, la possibilità di conoscere ogni giorno qualcosa di nuovo e di sperimentare le proprie capacità”

Elvira Serafini, segretaria nazionale dello Snals, fa il punto della situazione nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria che ha indotto le autorità prima a chiudere le scuole di alcune regioni, poi, il 4 marzo scorso, a sospendere le lezioni per evitare i pericolosi assembramenti nelle aule, nei corridoi, sulle corriere. Otto milioni di studenti costretti a stare a casa, quasi 800.000 docenti messi nelle stesse condizioni sono il minimo che si deve fare per rallentare il contagio che ha portato infine, questa notte, tra il 7 e l’8 marzo, all’estensione dei territori del Nord dichiarati come zona rossa e alla conferma del blocco dell’attività didattica fino al 15 marzo, sostituita per il momento dalle lezioni a distanza e dalla comunicazione tra gli alunni e i docenti tenuta attraverso le piattaforme informatiche.

Ma torniamo al 4 marzo. Segretaria Elvira Serafini, come avete vissuto quella giornata?

“E’ stata un incubo. C’è stato un andirivieni di decisioni, prese di posizione dei sindaci. Chi diceva che le scuole dovessero chiudere, chi sosteneva che dovessero essere sospese le attività didattiche. Poi la questione del personale Ata, al quale non è stato spiegato bene forse il motivo per cui deve rimanere al lavoro. Mi auguro che la maggior chiarezza nel futuro possa portare a capire meglio dove stiamo andando. Si parla di tenere chiuse le scuole fino al 15 marzo e esperiamo che poi si possano riprendere le attività e che il picco dei contagi sia nel frattempo finito o calato. Ce lo auguriamo”.

Cos’avete chiesto nell’immediato?

“Abbiamo chiesto al ministro dell’università che per le prove preselettive per il Tfa, previste per il 2 e 3 aprile ci sia uno slittamento. Vogliamo che i due ministeri si interfacciano. Sicuramente si sono fatti carico del problema e si sono impegnati a darci delle risposte. Non ci hanno ancora dato una risposta definitiva ma hanno preso in considerazione la richiesta del sindacato”

Sempre nell’immediato: avete concordato delle decisioni operative?

“E’ stato instaurato un canale diretto con il ministero in modo che possiamo interfacciarci per proporre domande e avere risposte immediate sui problemi che possono riproporsi sull’emergenza a scuola. In questi casi il ministero interverrà immediatamente”.

Faccia una esempio

“Per esempio un problema potrebbe essere legato al fatto che i dirigenti scolastici possano decidere di convocare i collegi docenti nelle forme più svariate. Noi verificheremo di volta in volta le segnalazioni e se ci saranno situazioni che vanno oltre le indicazioni della nuova normativa faremo intervenire il ministero. Tanto per dire, c’è stata una Direzione regionale che era andata oltre le indicazioni e allora, attraverso questo canale, abbiamo risolto il problema. Per quanto riguarda talune procedure burocratiche le stiano bypassando attraverso whatsapp o email per avere soluzioni veloci, sempre dal ministero”.

Che cosa ne sarà dei concorsi? Ne avete parlato?

“Non abbiamo parlato dei concorsi. Al tavolo nella riunione abbiamo chiarito che per problematiche relative ai concorsi lo stato di agitazione e anche lo sciopero che era stato previsto per il 6 marzo lo abbiamo revocato per un nostro senso di responsabilità e per una presa di coscienza della situazione, ma tutte le problematiche restano congelate. Abbiamo chiesto al Miur di aprire un confronto”.

Secondo lei le scuole e gli insegnanti sono preparati ad affrontare l’emergenza?

“La situazione è, appunto, di emergenza. Abbiamo dei docenti che sono molto sensibili all’emergenza, anche se non tutti sono preparati: ci sono certo delle criticità. C’è improvvisazione, c’è il voler essere all’altezza della situazione, ma non tutti i docenti sono stati preparati. In linea generale c’è una presa di coscienza da parte degli insegnanti ma non si prevedeva questa emergenza. Presto, finita questa crisi, parleremo della preparazione dei docenti a gestire emergenze di questo tipo, oggi ci si attrezza con quello che c’è. E si fa molto, mi creda. Ecco perché non possiamo dire che i docenti non vogliono dare il massimo, è semmai esattamente il contrario. Parlo di tutti, anche del personale Ata e dei dirigenti. C’è una comunità che si rimbocca le maniche e che si tuffa nel lavoro in presenza di un’emergenza, che sia il terremoto o il ponte di Genova, anche in questo caso la scuola sta rispondendo con sensibilità e senso di responsabilità, assieme alle famiglie”

Fermiamoci sul personale Ata, che si stente discriminato. I docenti a casa, loro al lavoro anche senza alunni e senza attività didattica.

“Come sindacato non ce la sentiamo dire che non vanno tutelati. Abbiamo chiesto alla ministra di fare chiarezza in maniera veloce e chiara sulla disparità di trattamento”

Questa emergenza ha fatto scoprire l’importanza della didattica a distanza. Può essere la soluzione?

“Si comincia a parlar bene della scuola a distanza ma ci teniamo a dire che va bene nelle emergenze, però nella normalità non è possibile. Il docente plasma insieme alla famiglia la formazione dell’uomo del domani. Il docente, che lavora sul giovane, lascerà un’impronta. Io incontro ancora i miei ex alunni che mi dicono grazie di quello che ha fatto me. Il docente lascia nei ragazzi un segno per tutta la vita, un segno che non può essere sostituito da un computer. Non facciamo di questo la regola. Si stanno esaltando troppo le tecnologie. E’ pericoloso, andiamo piano: l’essere umano va trattato con l’empatia. Addirittura esperti ed opinionisti hanno iniziato a sostenere che fosse proprio questa la nuova frontiera dell’insegnamento, presentando la didattica a distanza, come una modalità innovativa, coinvolgente e addirittura maggiormente efficace rispetto a quella in presenza Ma davvero stanno così le cose?”.

Come stanno le cose?

“Forse sarebbe opportuno chiedersi cosa significhi oggi insegnare per i docenti, cosa implichi negli alunni l’apprendimento, in che modo funzioni il complesso mondo della scuola, ma soprattutto cosa esso rappresenti nella nostra società e cosa dovrebbe rappresentare. Questa nuova sfida, in un periodo difficile per il nostro paese, non può che essere raccolta dal mondo della scuola, che come sempre non esita a mettersi in gioco e in discussione, ma di sicuro non può passare l’idea che la distanza e non la presenza rappresenti l’essenza dell’insegnamento. Il confronto tra il docente e l’alunno e tra gli alunni, le esperienze che si vivono in una classe reale, assolutamente non paragonabile a quella virtuale, le modalità di relazione che si sperimentano giornalmente nella realtà scolastica, non si possono riprodurre attraverso un pc o un tablet. Come si può anche solo ipotizzare che sia sufficiente caricare dei contenuti su una piattaforma o registrare una lezione o ancora interrogare a distanza, per assolvere e conseguire le finalità dell’insegnamento? È davvero questa l’idea che si ha dell’attività didattica? Di sicuro l’utilizzo della tecnologia, nell’ambito dell’azione educativa, rappresenta un importante arricchimento dell’offerta formativa, ma presenta dei limiti oggettivi, che non vanno sottovalutati. Offre in una situazione come quella attuale, in cui i docenti non hanno alcuna possibilità di incontrare i propri alunni, una possibile risposta all’esigenza di non interrompere il dialogo educativo, ma non è la soluzione. Intanto, perché non consente l’interazione tra tutti contestualmente, ma anche perché non bisogna dimenticare che non tutte le scuole sono dotate di strumentazioni idonee a rispondere a tale esigenza e, ancora, soprattutto quando si opera in contesti deprivati, che non tutti gli alunni dispongono di attrezzature tecnologiche o di connessione a internet. Puntare solo sulla tecnologia per l’insegnamento non solo disconosce l’importanza del confronto diretto, della relazione positiva, del rapporto empatico, ma pone in essere possibili forme di emarginazione proprio dei soggetti più deboli e maggiormente bisognosi di interventi formativi”.

Da molte parti arrivano notizie di alunni che a casa non hanno un computer

“La scuola non può e non dev’essere il luogo delle sperequazioni sociali, ciò la porterebbe a tradire la sua ragion d’essere e la sua mission, che consistono nell’offrire a tutti pari opportunità”.

Sul piano formale è legittima la didattica a distanza?

“La normativa precedente prevedeva che l’attività a distanza avrebbe dovuto essere approvata previa discussione da parte del collegio dei docenti. Nell’emergenza, il Dpcm del 4 marzo ha eliminato questo inciso e dunque non serve più il passaggio in collegio. Ma teniamo a sottolineare che ciò deve essere legato all’emergenza, cioè non può diventare la norma”

Siamo sicuri?

“Ci batteremo con tutte le nostre forze a che non diventi norma”.

E’ stato affrontato il problema della privacy dei docenti? Le loro immagini e i filmati inviati agli studenti potrebbero essere manipolati e messi in rete.

“Non è stato affrontato questo tema”

Saranno recuperati i giorni di lezione persi?

“Al momento la situazione attuale non prevede alcun recupero. Mi riferisco all’incontro che abbiamo avuto al ministero nei giorni scorsi. Quello che succederà un domani non lo so e non lo sa neppure il ministro, perché non sappiamo quanto durerà l’emergenza. Intanto dobbiamo pensare in positivo”.

Nota prot. 279 dell’8-03-2020Istruzioni operative

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali.

 

Ai Direttori Generali degli  Uffici Scolastici Regionali

e, per loro tramite, ai Dirigenti degli Ambiti territoriali provinciali ai Dirigenti Scolastici ai Coordinatori didattici

e p.c. alle OO.SS

OGGETTO: Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020. Istruzioni operative.

 

Carissimi, innanzitutto, un grazie per la collaborazione e per quanto voi e i vostri uffici state facendo. La presente nota intende dare alcune prime indicazioni essenziali di applicazione del DPCM 8 marzo 2020, nella consapevolezza di una situazione fluida e in continuo divenire, a integrazione di quanto già indicato dalla Nota 6 marzo 2020, n. 278.

La prima raccomandazione, è di continuare a offrire il massimo sostegno e ausilio ai Dirigenti degli AT e ai Dirigenti scolastici, in special modo a quelli neo assunti anche avvalendosi dei Ds tutor, che rappresentano la “prima linea” di intervento e che sono gravati dal maggior peso dell’emergenza.

Per quanto attiene il personale fuori dalle sedi di servizio nelle aree indicate dall’articolo 1 del DPCM 8 marzo 2020, si rinvia a quanto disposto all’articolo 1, c. 1 lettera a) del DPCM 8 marzo 2020, il quale autorizza “gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative”. Non esiste, infatti, alcun divieto di ingresso e/o uscita dalle aree indicate dall’articolo 1 del DPCM. Recarsi sul posto di lavoro costituisce esigenza di servizio, da comprovarsi anche con una semplice dichiarazione resa in caso di controllo. Sono invece da evitare gli spostamenti non necessari. Restano altresì ferme le possibilità di stabilire forme di lavoro agile, secondo quanto indicato nella Nota 6 marzo 2020, n. 278.

Uffici Scolastici Regionalie Ambiti territoriali

Si confermano, in merito al lavoro agile e all’attività amministrativa, le disposizioni previste dalla Nota 6 marzo 2020, n. 278.  Le attività di consulenza vanno svolte in modalità telefonica o on-line e il ricevimento va limitato ai casi indifferibili, autorizzati dal dirigente preposto alla struttura, con le raccomandazioni di cui ai DPCM vigenti.

Istituzioni scolastiche

I dirigenti scolastici organizzano le attività necessarie concernenti l’amministrazione, la contabilità, i servizi tecnici e la didattica, avvalendosi prevalentemente (per quanto possibile) della modalità a distanza, secondo le modalità semplificate previste dalla Nota 6 marzo 2020, n. 278.

Per quanto riguarda le prestazioni dei collaboratori scolastici, considerata la sospensione delle lezioni prevista dal DPCM, l’emergenza in atto e la necessità di contenere il più possibile gli spostamenti fisici delle persone per ragioni lavorative e viste le mansioni previste per questo profilo dal CCNL, il dirigente scolastico constatata l’avvenuta pulizia degli ambienti scolastici, limiterà il servizio alle sole ulteriori prestazioni necessarie non correlate alla presenza di allievi, attivando i contingenti minimi stabiliti nei contratti integrativi di istituto ai sensi della legge 146/90.

Le predette prestazioni saranno rese, informata la RSU, attraverso turnazioni del personale tenendo presente, condizioni di salute, cura dei figli a seguito della contrazione dei servizi di asili nido e scuola dell’infanzia, condizioni di pendolarismo per i residenti fuori del comune sede di servizio, dipendenti che raggiungono la sede di lavoro con utilizzo dei mezzi pubblici.

Per quanto concerne il personale docente, la presenza nelle istituzioni scolastiche è strettamente correlata alle eventuali esigenze connesse alla attività didattica a distanza. Parimenti si adottano le stesse misure per quei profili Ata la cui prestazione non è  esercitabile a distanza.

Adempimenti amministrativi

In considerazione della situazione straordinaria di emergenza sanitaria venutasi a determinare e della oggettiva necessità di alleggerire i carichi amministrativi delle segreterie scolastiche, anche mediante un dilazionamento degli adempimenti e delle scadenze, si dispone che in via eccezionale, d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, i termini di cui all’art. 23 commi 1, 2, 3, 4 e 5 del Decreto Interministeriale 28 agosto 2018, n. 129 sono prorogati di 30 giorni. Le attività di consulenza vanno svolte in modalità telefonica o on-line e il ricevimento ai casi indifferibili, autorizzati dal dirigente preposto alla struttura, con le raccomandazioni di cui ai DPCM vigenti.

Riunioni degli organi collegiali

Nelle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione sono sospese tutte le riunioni degli organi collegiali in presenza fino al 3 aprile 2020. Si raccomanda di valutare attentamente l’opportunità di mantenere impegni collegiali precedentemente  calendarizzati, riducendo allo stretto necessario gli incontri organizzati in via telematica, al fine di lasciare ai docenti il maggior tempo possibile per lo sviluppo della didattica a distanza.

Attività didattica a distanza

Si confermano le disposizioni impartite dalla Nota 06 marzo 2020, n. 278. Il protrarsi della situazione comporta la necessità di attivare la didattica a distanza, al fine di tutelare il diritto costituzionalmente garantito all’istruzione. Le strutture del Ministero sono a disposizione per il necessario aiuto. Le istituzioni scolastiche e  i loro docenti stanno intraprendendo una varietà di iniziative, che vanno dalla mera trasmissione di materiali (da abbandonarsi progressivamente, in quanto non assimilabile alla didattica a distanza), alla registrazione delle lezioni, all’utilizzo di piattaforme per la didattica a distanza, presso l’istituzione scolastica, presso il domicilio o altre strutture. Ogni iniziativa che favorisca il più possibile la continuità nell’azione didattica è, di per sé, utile. Si consiglia comunque di evitare, soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, quando non accompagnata da una qualche forma di azione didattica o anche semplicemente di contatto a distanza. Va, peraltro, esercitata una necessaria attività di programmazione, al fine di evitare sovrapposizioni tra l’erogazione a distanza, nella forma delle “classi virtuali”, tra le diverse discipline e d evitare sovrapposizioni.

Va infatti rilevato (e ci  vale anche per i servizi all’infanzia) come i nostri bambini e le nostre bambine patiscano abitudini di vita stravolte e l’assenza della dimensione comunitaria e relazionale del gruppo classe. Anche le più semplici forme di contatto sono da raccomandare vivamente. E ci  riguarda l’intero gruppo classe, la cui dimensione inclusiva va, per quanto possibile mantenuta, anche con riguardo agli alunni con Bisogni educativi speciali.

Alcuni docenti e dirigenti scolastici hanno posto il problema della valutazione degli apprendimenti e di verifica delle presenze. A seconda delle piattaforme utilizzate, vi è una varietà di strumenti a disposizione. Si ricorda, peraltro che la normativa vigente (Dpr 122/2009, D.lgs 62/2017), al di là dei momenti formalizzati relativi agli scrutini e agli esami di Stato, lascia la dimensione docimologica ai docenti, senza istruire particolari protocolli che sono più fonte di tradizione che normativa.

Supplenze brevi e temporanee personale docente

Per quanto attiene la particolare tipologia, si sottolinea l’atipicità della “sospensione delle attività didattiche in presenza” e la contestuale attivazione di forme di didattica a distanza, che vedono già l’impegno del personale docente con supplenza breve e temporanea. Nel caso di assenze dei docenti titolari nel corso della sospensione delle attività didattiche in presenza, dunque, i dirigenti scolastici si avvalgono dei supplenti, compatibilmente con quanto previsto dalla normativa vigente, al fine di garantire la didattica a distanza.

 

Dipartimento per il sistema educativo  di istruzione e di formazione
IL CAPO DIPARTIMENTO
Dott. Marco BRUSCHI
(art. 4, co.1. d.l. n. 1/2020)
Dipartimento per le risorse umane,  finanziarie e strumentali
IL CAPO DIPARTIMENTO
Dott.ssa Giovanna BODA
(art. 4, co.1. d.l. n. 1/2020)

 

Oggetto: Misure per il contrasto e il contenimento del diffondersi del virus COVID-19 previste nel DPCM 08.03.2020

Gentilissimi iscritti  Snals ,

le direttive del Governo in tema di prevenzione del contagio da COVID-19 (Coronavirus) vedono impegnato anche il  sindacato.

A partire da domani 10 marzo e fino a nuovo avviso,  la sede provinciale di Bari e le sedi territoriali (Altamura,Barletta.Bitonto,Corato,Gravina)  saranno CHIUSE AL LIBERO ACCESSO .

La nostra assistenza continuerà ad essere costante ma sarà assicurata con modalità differenti. Accorgimenti che sicuramente vorrete condividere come necessari:

Contattare la sede   a voi più vicina geograficamente solo telefonicamente  o a mezzo mail agli indirizzi:

snalsbari@gmail.com oppure snalsbarletta@libero.it  oppure  snalscorato@gmail.com

Ove dovessero ravvisarsi particolari esigenze e criticità non risolvibili per via telematica , PREVIO appuntamento telefonico, sarà possibile accedere alle sedi   nel rispetto delle disposizioni governative (distanza minima di 1 metro nel corso del colloquio), una persona per volta .Gli appuntamenti saranno distanziati di un’ora .

Grati per la vostra collaborazione siamo certi che insieme supereremo brillantemente anche questo particolare momento e vi invitiamo a rispettare in OGNI circostanza  le precauzioni consigliate per evitare il contagio.

Se le formiche si mettono d’accordo, possono spostare un elefante.
(Proverbio del Burkina Faso)

Con viva cordialità

Il segretario provinciale

Prof. Vito Masciale

La segreteria provinciale.

Lo staff delle segreterie territoriali.

L’emergenza che il nostro Paese sta fronteggiando a seguito della insorgenza del contagio da coronavirus (COVID-19) va affrontata nelle sedi scolastiche con il massimo rigore e la massima disponibilità a risolvere ogni problema che si presenti sotto ogni profilo: didattico, organizzativo, amministrativo, sanitario, contrattuale.

Linee generali di orientamento per la gestione delle attività scolastiche nel quadro delle misure di contrasto e contenimento della diffusione del contagio da covid-19

 

Premessa

L’emergenza che il nostro Paese sta fronteggiando da due settimane a seguito della insorgenza del contagio da coronavirus (COVID-19) va affrontata nelle sedi scolastiche con il massimo rigore e la massima disponibilità a risolvere ogni problema che si presenti sotto ogni profilo: didattico, organizzativo, amministrativo, sanitario, contrattuale.

Si tratta di una situazione eccezionale: proprio per questo, tutte le energie, dei singoli e delle organizzazioni sindacali, vanno indirizzate a evitare innanzitutto il contagio e, in secondo luogo, a utilizzare ogni possibile strategia didattico educativa in favore degli alunni insieme alla tutela dei diritti di ogni singolo lavoratore che opera nella scuola (Dirigente, Docente, Educativo, ATA).

Il ruolo delle autorità pubbliche, il ruolo della scuola

In materia di emergenza sanitaria, tema su cui le scuole non hanno alcuna specifica competenza, si devono seguire scrupolosamente tutte le indicazioni che le autorità preposte (Governo, Ministero dell’Istruzione, Prefetture, Regioni, Comuni) emanano di volta in volta.

Fanno testo, dunque, in modo particolare il Decreto legge 23 febbraio 2020 n. 6, il DPCM del 1 marzo 2020, il DPCM 4 marzo 2020, la pagina tematica e le FAQ esplicative emanate dal Ministero dell’Istruzione.

Le scuole, coordinandosi in modo particolare con le proprie autorità territoriali di riferimento (Uffici Scolastici Regionali, Ambiti Territoriali e Prefetti), devono operare in piena sintonia con le indicazioni emanate dalle autorità stesse.

È noto che, in relazione al livello di contagio, i territori interessati sono stati raggruppati in tre zone per le quali vengono impartite modalità diverse di comportamento cui attenersi sia alla cittadinanza, sia ai dirigenti e ai lavoratori che operano nei settori pubblici e in particolare nelle scuole. Le aree territoriali sono così classificate: comuni ad alto rischio (zona rossa), regioni e province a rischio moderato (zona gialla), parte rimanentedel Paese.

Le azioni da mettere in atto per evitare la diffusione del contagio

In questo quadro, difficile e inedito, ad eccezione della misura di sospensione delle visite guidate e viaggi di istruzione e di quelle di ordinaria e straordinaria igiene contenute nelle disposizioni del DPCM 1° marzo 2020, da ritenersi valide per tutte le scuole del Paese, occorre tenere conto delle specifiche e diversificate istruzioni impartite per le zone classificate a rischio dalle autorità sanitarie e amministrative, che hanno comportato nelle zone rosse la chiusura delle scuole fino all’8 marzo e la sospensione delle attività didattiche di tutte le istituzioni scolastiche fino al 15 marzo.

Nelle scuole occorre, secondo le istruzioni impartite dalle autorità, contemperare varie esigenze:

1.    Evitare il concorso di molte persone nel medesimo luogo.

2.    Evitare ove possibile riunioni collegiali 

3.    Evitare che l’emergenza rechi danno ai lavoratori (scadenze per i pensionandi, immissioni in ruolo, trasmissione dati indifferibili, stipendi per i supplenti ecc.).

4.    Praticare interventi igienici indispensabili (come ad esempio la rimozione dei cibi rimasti nelle mense o nelle dispense)

5.    Assicurare le prestazioni indispensabili nel caso di particolari istituzioni scolastiche (come ad esempio istituti agrari, convitti, educandati)

6.    Ridurre al minimo, nelle zone a rischio contagio, gli spostamenti da casa al lavoro. Per fare un esempio, nella sola Emilia Romagna, tali spostamenti coinvolgono la circolazione di almeno 15.000 unità di personale Ata.

Modalità flessibili di svolgimento dell’attività lavorativa

L’indicazione di favorire modalità flessibili di svolgimento dell’attività lavorativa è rivolta, senza distinzione alcuna, a tutte le scuole.

Il lavoro flessibile è previsto al fine di non interrompere del tutto l’attività amministrativa. È una modalità per la cui attivazione l’esercizio del potere datoriale (in questo caso del dirigente scolastico) può esplicarsi in vario modo, tenendo conto delle specifiche situazioni e degli elementi che le caratterizzano.

In questo quadro è necessario che le scuole prevedano misure adeguate a contemperare le esigenze indifferibili del servizio e la necessaria tutela della salute dei lavoratori.

Le misure adottate, nel quadro generale di un obiettivo di contenimento dei rischi di contagio, devono tendere a dare continuità alla prestazione lavorativa al fine di garantire il fondamentale diritto all’istruzione.

 

Di seguito alcuni indicazioni distinte per tipologia di personale e di ruolo svolto:

Personale docente

–      Attivare la didattica a distanza, ove possibile, in ragione della situazione e delle tecnologie a disposizione della scuola, secondo le modalità di carattere metodologico-didattico indicate dal Collegio dei Docenti, per la durata della sospensione delle attività didattiche (fino al 15 marzo)

–      Svolgere le riunioni di carattere collegiale attraverso modalità telematica laddove in presenza non sia possibile garantire le prescritte misure igienico-sanitarie (ad es. distanza tra i partecipanti, locali ampi ed arieggiati, ecc.).

NB:

1)    tutte le attività funzionali all’insegnamento debbono essere contenute nel monte ore previsto dall’art. 29 del CCNL 2007

2)    laddove non sia possibile svolgerle secondo le modalità indicate, potranno essere riprogrammate

Personale ATA

Nelle scuole in cui è prevista la sospensione delle attività didattiche, come noto, dirigenti scolastici e personale ATA sono in servizio. I dirigenti scolastici dovranno privilegiare modalità flessibili della prestazione lavorativa, nel rispetto delle condizioni igienico-sanitarie prescritte.

Particolari modalità flessibili della prestazione di lavoro dovranno riguardare con priorità i lavoratori con patologie gravi, coloro che per la chiusura degli gli asili nido e delle scuole dell’infanzia debbono accudire i figli, coloro che si avvalgono dei servizi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa.

Occorre adeguare l’impiego del personale in presenza di attività ridotte, utilizzando al massimo la flessibilità e le turnazioni.

RSU

Tutti gli interventi che coinvolgono il personale devono essere oggetto di apposito confronto sindacale con le RSU e le Organizzazioni sindacali territoriali, anche facendo ricorso a modalità a distanza.

RLS/RSPP

Nell’assumere le misure più idonee ai fini di contemperare la tutela della salute con le esigenze di funzionamento del servizio, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza deve concordare con il RSPP e il Dirigente Scolastico ogni azione di prevenzione dei rischi e di tutela della salute, eventualmente aggiornando il DVR.

 

AVVERTENZE GENERALI

Ricordiamo che:

–      Viene raccomandato a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro (art.2, c.1, lett.b DPCM 4/3/2020)

–      Le scuole hanno l’obbligo di esposizione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie (art.2, c.1, lett. c DPCM 4/3/2020)

–      Il periodo di chiusura della scuola o di sospensione delle attività didattiche non incide sulla validitàdel periodo di prova e formazione

–      Il periodo trascorso in malattia o in quarantena dovuta al COVID 19 è equiparato al periodo di ricovero ospedaliero

–      La trattenuta prevista per le assenze di malattia fino a 10 giorni non si applica nei casi dei periodi a ricovero ospedaliero in strutture del SSN per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza (LEA)

–      Nell’ambito di gestione dell’emergenza i rapporti tra le OO.SS firmatarie di CCNL e gli Uffici Scolastici Regionali ed Ambiti territoriali vanno improntate alla massima flessibilità agevolando le dirette interlocuzioni per rispondere celermente alle richieste delle scuole, coordinando le azioni da porre in essere

 

SUPPLENZE DEL PERSONALE

Ricordiamo che anche durante i periodi di chiusura o sospensione dell’attività didattica, ancorché si tratti di una situazione straordinaria, restano in vigore le disposizioni in materia di supplenza per tutto il personale.

Personale docente

In particolare per il personale docente l’art. 7 (commi 4 e 5) del regolamento delle supplenze (Dm 131/2007) prevede l’istituto della conferma e/o della proroga.

Per quanto riguarda eventuali proroghe che intervengono nel periodo interessato dalla chiusura o sospensione delle attività didattiche vale anche l’articolo 40 del CCNL 2007 che al comma 3 prevede il diritto alla proroga senza soluzione di continuità a determinate condizioni.

Nello specifico:

a)     la supplenza già conferita mantiene la propria validità fino alla naturale scadenza del contratto stipulato

b)    nel caso in cui la supplenza termini all’interno del periodo di sospensione delle attività didattiche/chiusura della scuola e il titolare prosegua l’assenza si applica l’istituto della conferma da conferire al medesimo supplente a partire dalla ripresa delle attività didattiche/riapertura della scuola, come previsto dal comma 5 dell’art 7 del DM 131/2007

c)     nei casi in cui è stata prevista la modalità di “didattica a distanza” durante il periodo di sospensione delle lezioni, il personale docente supplente ha diritto alla proroga della supplenza precedentemente conferita anche per dare seguito all’attività d’insegnamento a distanza che lo coinvolge

d)    eventuali proroghe, come previsto dall’art. 40, comma 3 CCNL 2007, intervengono qualora il docente titolare si assenti da una data anteriore di almeno 7 giorni prima e si prolunghi fino a 7 giorni dopo la ripresa delle lezioni; in questo caso vale l’oggettiva e continuativa assenza del titolare

Personale ATA

Per il personale ATA, la nota MIUR n° 3895 del 28/8/2019 prevede l’istituto della proroga.

Per quanto concerne i posti residuati a seguito della procedura di stabilizzazione del personale ex LSU le supplenze temporanee fino al 31/3 andranno conferite, in presenza di esigenze di servizio, anche durante il periodo di sospensione dell’attività didattica; in caso diverso dalla ripresa delle lezioni.

Roma, 5 marzo 2020

 

Una nuova sfida attende il mondo della scuola, riuscire a conciliare le indicazioni del DPCM  del 4 marzo, che prevede, tra le altre disposizioni, la sospensione delle attività didattiche, con ciò che  rappresenta l’insegnamento. Il COVID19 richiede distanza, l’insegnamento esige relazione, presenza, confronto, dialogo. Il Governo ha individuato nella sospensione delle attività didattiche l’opportunità di eliminare un possibile canale di contagio, evitando che un numero esponenziale di individui (docenti, alunni, personale ATA) siano contestualmente nello stesso luogo, condividendo aule spesso anguste. Ma com’è stato percepito tutto ciò dalla società, quali sono state le reazioni, quali le possibili risposte dal mondo della scuola?
Inutile dire che la scuola italiana, ormai da anni sotto il tiro del fuoco incrociato dell’opinione pubblica e dei mass media, sia uscita a pezzi da tale provvedimento.
Le famiglie sono insorte, chiedendosi chi avrebbe badato ai loro figli, la politica ha sollecitato provvedimenti a sostegno delle famiglie per le spese di babysitting o per favorire l’assenza dal lavoro del genitore costretto ad occuparsi dei minori, mentre le organizzazioni sindacali hanno giustamente posto in evidenza la necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e le pari opportunità per tutti gli studenti e i social hanno registrato interventi a cascata, recanti offese, battute sarcastiche e tanto altro sui docenti “in ferie”.
Dal canto loro, le istituzioni scolastiche si sono immediatamente attivate per studiare modalità alternative di didattica, individuando tra le molteplici proposte: Webinar, skype, piattaforme dedicate, weschool, quali potessero essere le ipotesi maggiormente rispondenti alle esigenze della propria platea. Addirittura esperti ed opinionisti hanno iniziato a sostenere che fosse proprio questa la nuova frontiera dell’insegnamento, presentando la didattica a distanza, come una modalità innovativa, coinvolgente e addirittura maggiormente efficace rispetto a quella in presenza.
Ma davvero stanno così le cose? Forse sarebbe opportuno chiedersi cosa significhi oggi insegnare per i docenti, cosa implichi negli alunni l’apprendimento, in che modo funzioni il complesso mondo della scuola, ma soprattutto cosa esso rappresenti nella nostra società e cosa dovrebbe rappresentare.
Questa nuova sfida, in un periodo difficile per il nostro paese, non può che essere raccolta dal mondo della scuola, che come sempre non esita a mettersi in gioco e in discussione, ma di sicuro non può passare l’idea che la distanza e non la presenza rappresenti l’essenza dell’insegnamento. Il confronto tra il docente e l’alunno e tra gli alunni, le esperienze che si vivono in una classe reale, assolutamente non paragonabile a quella virtuale, le modalità di relazione che si sperimentano  giornalmente nella realtà scolastica, non si possono riprodurre attraverso un pc o un tablet.
Come si può anche solo ipotizzare che sia sufficiente caricare dei contenuti su una piattaforma o registrare una lezione o ancora interrogare a distanza, per assolvere e conseguire le finalità dell’insegnamento? È davvero questa l’idea che si ha dell’attività didattica?
Di sicuro l’utilizzo della tecnologia, nell’ambito dell’azione educativa, rappresenta un importante arricchimento dell’offerta formativa, ma presenta dei limiti oggettivi, che non vanno sottovalutati. Offre in una situazione come quella attuale, in cui i docenti non hanno alcuna possibilità di incontrare i propri alunni, una possibile risposta all’esigenza di non interrompere il dialogo educativo, ma non è la soluzione. Intanto, perché non consente l’interazione tra tutti contestualmente, ma anche perché non bisogna dimenticare che non tutte le scuole sono dotate di strumentazioni idonee a rispondere a tale esigenza e, ancora, soprattutto quando si opera in contesti deprivati, che non tutti gli alunni dispongono di attrezzature tecnologiche o di connessione a internet. Puntare solo sulla tecnologia per l’insegnamento, non solo disconosce l’importanza del confronto diretto, della relazione positiva, del rapporto empatico, ma pone in essere possibili forme di emarginazione proprio dei soggetti più deboli e maggiormente bisognosi di interventi formativi. La scuola non può e non dev’essere il luogo delle sperequazioni sociali, ciò la porterebbe a tradire la sua ragion d’essere e la sua mission, che consistono nell’offrire a tutti pari opportunità.
Tuttavia, l’emergenza impone soluzioni possibili ed essendo prioritario evitare i contatti interpersonali, non resta altra strada percorribile se non la didattica a distanza, anche nell’ottica di salvaguardare il diritto allo studio degli alunni e mantenere costante, seppur con modalità diverse, il rapporto docente/alunno. Chiaramente, oltre a tutelare i diritti degli alunni, va salvaguardato il principio della libertà di insegnamento, nella consapevolezza che i docenti avranno modo di individuare, anche in considerazione delle specifiche esigenze dei propri alunni, le più opportune modalità di confronto con loro.
È evidente che la scuola saprà affrontare con determinazione e abnegazione questo momento delicato, anche grazie all’impegno silenzioso ma costante e di imprescindibile importanza di tutto il personale, anche non docente. I collaboratori scolastici e il personale tecnico-amministrativo, raramente menzionati, in questo delicato periodo continuano a garantire i servizi generali di pulizia e vigilanza e a far funzionare la macchina amministrativa di ogni istituzione scolastica, assistono e supportano docenti, alunni e famiglie, restando operativi e collaborativi per far fronte a tutte le esigenze del complesso mondo delle istituzioni formative, indipendentemente dalla sospensione delle attività didattiche.
Tutte queste considerazioni mostrano, una volta di più, quanto sia prezioso il lavoro che quotidianamente si compie nel mondo della formazione.
Tuttavia, un’ultima considerazione è importante. Spesso ci accorgiamo di quanto sia fondamentale qualcosa, quando ciò che davamo per scontato sentiamo di essere sul punto di perderla. Magari quest’assenza forzata potrà far nascere una nuova consapevolezza negli alunni, aiutandoli a comprendere quanto sia prezioso e unico ogni momento trascorso a scuola: l’incontro con i compagni, il confronto tra punti di vista differenti, la possibilità di conoscere ogni giorno qualcosa di nuovo e di sperimentare le proprie capacità. I docenti, che spesso si lamentano per la vivacità dei propri alunni, per l’irrequietezza, per l’incapacità di adeguarsi alle regole, verificheranno quanto sia importante, per dare valore e senso alla loro azione, scorgere dietro quegli sguardi vivaci e irrequieti la scintilla che si accende quando si è riusciti a toccare il tasto giusto, a lasciare una traccia, a provocare un’emozione. Le famiglie potranno scoprire che la scuola non è soltanto un luogo dove lasciare in custodia i propri figli, ma una comunità di cui anch’esse fanno parte e potranno comprendere quanto sia prezioso il dialogo educativo che insieme, scuola e famiglia, devono mantenere vivo, nell’ottica della collaborazione e della corresponsabilità, finalizzate alla formazione della società del futuro.

Riceviamo dal segretario provinciale prof. VitoMasciale e pubblichiamo le locandine e le schede didattiche  dei corsi gratuiti on line che lo Snals in collaborazione con la Confsal ha organizzato anche per i concorsi nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria.

In allegato rendiamo anche disponibile  i contenuti previsti dal programma ministeriale per i suddetti concorsi. Ricordiamo a tutti gli iscritti che per avere la password di accesso alla piattaforma devono inviare all’indirizzo mail:snalsbari@gmail.com copia del documento di identità, del codice fiscale e il proprio indirizzo mail . Sarà cura della segreteria provinciale provvedere alla registrazione e comunicare le password personali. I non iscritti che volessero accedere alla piattaforma sono invitati a contattare la sede provinciale di Bari o le sedi territoriali.

SNALS_LOCANDINA INFANZIA CONCORSO

SNALS_LOCANDINA PRIMARIA CONCORSO

SNALS_SCHEDA DIDATTICA INFANZIA CONCORSO

SNALS_SCHEDA DIDATTICA PRIMARIA CONCORSO

ALLEGATO-A-1 (1)

Il segretario provinciale prof. Vito Masciale comunica che a seguito del dibattito a cui ha partecipato a livello nazionale lo Snals/Confsal ha predisposto anche per il concorso ordinario un corso gratuito on- line per gli iscritti.

In allegato troverete la locandina di presentazione del corso e la scheda didattica dei contenuti.

Per poter accedere alla piattaforma  ovviamente serve una password per averla gli iscritti devono inviare all’indirizzo snalsbari@gmail.com copia :

documento identità, c.f .,indirizzo mail .

Invece i non iscritti devono contattare la sede provinciale di Bari o le sedi territoriali.

LOCANDINA ORDINARIO_SECONDARIA

SCHEDA DIDATTICA ORDINARIO_SECONDARIA

Si è svolto oggi 26 febbraio, alle ore 12 il previsto incontro al MIUR per un’informativa sulle misure che il ministero dell’istruzione intende adottare per fronteggiare l’emergenza.
All’incontro era presente il Ministro Azzolina che ha comunicato le linee essenziali dei provvedimenti approvati o in via di predisposizione.
In particolare poi il Capo di Gabinetto ha illustrato la ratio che ha guidato l’elaborazione delle misure straordinarie di contenimento del contagio e le misure alternative per l’erogazione dei servizi didattici previsti dal MIUR nelle regioni dove le attività didattiche sono state sospese.
Lo SNALS ha rilevato che in più di un’occasione la comunità scolastica ha percepito una mancanza di coordinamento e di coesione tra le iniziative poste in essere da governo, MIUR e autorità locali.
Ad esempio sulla questione viaggi di istruzione e visite guidate c’è una evidente dicotomia tra dichiarazioni rassicuranti sulla possibilità di fare viaggi e turismo in Italia e sospensione delle stesse su tutto il territorio nazionale.
A ciò si aggiunge un’ulteriore problematica legata al fatto che alcune regioni non adottano i provvedimenti sospensivi relativi ai viaggi ma raccomandano semplicemente di evitarli.
Tale diversità di atteggiamenti può mettere le scuole in uno stato di assoluta incertezza operativa, esponendole ad un probabile rischio di soccombere in caso di contenzioso con gli organizzatori dei viaggi già contrattualizzati.
Lo SNALS ha chiesto anche che siano  fornite indicazioni precise sulla concreta attuazione della previsione delle modalità di formazione a distanza. Tale previsione, seppur riferita alle regioni a rischio può comportare disequità nei confronti degli alunni e del loro diritto all’apprendimento.
Non è solo la tecnologia da porre in essere che preoccupa ma anche la reale possibilità di organizzare contenuti didattici in formato erogabile on line da parte dei docenti (o da chi?) e la modalità di produzione delle lezioni in caso di sospensione delle attività didattiche.
Lo Snals ritiene  poi che sia giusto assicurare la validità dell’anno scolastico anche se non si raggiungono i 200 giorni di lezione, se non si completano i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento prima dell’ammissione agli esami di stato.
Stessa deroga chiediamo per l’obbligo delle prove Invalsi per gli alunni delle classi quinte del secondo ciclo.
Lo SNALS chiede poi che qualsiasi modalità di richiesta della prestazione lavorativa in modo diverso dall’ordinario sia frutto di un confronto con le forze sindacali in ragione di quanto disposto dal vigente CCNL sia a livello centrale che di singola istituzione scolastica.
Nell’ambito dell’incontro lo SNALS ha chiesto l’assunzione immediata degli ex LSU, anche per garantire la maggiore efficienza richiesta in questo momento di emergenza sanitaria e che si riapra il confronto sulle procedure concorsuali ed in particolare sulle prove del concorso straordinario, sull’avvio dei percorsi di abilitazione e sulla procedura riservata prevista dal decreto scuola.
Lo Snals auspica  poi che il parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione sia tenuto nella dovuta considerazione prima della pubblicazione dei bandi di concorso.
Sarebbe infine il caso  che il ministro confermi in maniera rapida le date delle prove per l’accesso al TFA SOSTEGNO oppure che altrettanto sollecitamente ne disponga la sospensione, il rinvio o la diversa organizzazione territoriale del loro svolgimento.
IL SEGRETARIO PROVINCIALE
prof. Vito Masciale

In data odierna l’università di Bari ha pubblicato il bando con i tempi e le modalità per iscriversi alla prova di preselezione per il Tfa destinato a futuri docenti di sostegno.Le iscrizioni devono avvenire per via telematica entro il 19 marzo .Come sempre gli uffici dello Snals sono a disposizione degli iscritti al sindacato per chiarimenti e supporto alla procedura.

bando-sostegno_a.a.19-20.pdf