Presunti maltrattamenti a scuola, Serafini (Snals): permettere pensione anticipata per tutti gli insegnanti o di espletare altre attività nella scuola (Intervista)

Da Orizzonte Scuola – di redazione – 28 Gen 2020 – 16:20

 

Si è svolta oggi la conferenza stampa “Presunti maltrattamenti a scuola: indagine 2014-2019”.  Lo Snals ritiene che il fenomeno degli episodi di violenza dentro e fuori la scuola debba essere affrontato con urgenza ed estrema serietà.

Negli ultimi tempi, la vita quotidiana di molte scuole ha visto aumentare gli episodi di intolleranza e di prevaricazione.

Comportamenti di violenza accaduti nelle scuole di tutti i gradi d’istruzione che coinvolgono tutti i protagonisti di quella che dovrebbe essere una comunità tesa ai medesimi obiettivi, nella condivisione di valori, primo fra tutti quello del rispetto e della tutela della persona.

• Educatrici di nido e insegnanti di scuola dell’infanzia che intervengono con comportamenti aggressivi, verbali e fisici, su bambini molto piccoli.

• Insegnanti che esercitano il loro potere di adulti con studentesse e studenti poco più che adolescenti.

• Alunni che hanno comportamenti violenti nei confronti degli insegnanti, che amplificano e condividono i loro gesti attraverso l’uso dei social media, che utilizzano gli spazi e le norme che disciplinano il loro stare a scuola in modo improprio o che creano nelle classi e nelle scuole un clima di prevaricazione ed emarginazione verso altri studenti, soprattutto verso quelli in condizione di fragilità.

• Genitori che affrontano gli insegnanti con pesanti aggressioni, contrastano le loro decisioni didattiche e mettono in discussione principi educativi, metodi d’insegnamento e valutazioni con atti di intimidazione e di aggressione e con denunce all’autorità giudiziaria.

Con tutto questo dirigenti scolastici, insegnanti e personale ATA devono fare i conti quotidianamente, confrontandosi con comportamenti che sono anche il sintomo di fenomeni e cambiamenti della nostra società, impoverita culturalmente ed economicamente ed attraversata da diversità e diseguaglianze.

E’ compito del sindacato difendere il prestigio dell’istituzione e operare per la tutela del personale e il benessere degli studenti di tutte le età

Come sindacato della scuola ci sentiamo particolarmente chiamati in causa.

Prestigio e fiducia nella scuola. Nonostante gli episodi di violenza, amplificati dai mass media, le famiglie dimostrano di avere una grande fiducia nella scuola in una percentuale molto alta, sicuramente maggiore rispetto a quella riposta nelle altre istituzioni.

Evidentemente sono riconosciuti l’impegno, la serietà, la dedizione e i risultati che il personale garantisce e che incidono sul futuro dei giovani.

Tutela del personale. Noi ci battiamo per condizioni di lavoro migliori e firmiamo contratti e nel contratto scuola abbiamo affermato il principio che la scuola è una comunità educante di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, improntata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni.

Una comunità si fonda sulla stabilità delle relazioni e sulla condivisione di valori e regole.

Per ottenere questo servono: la stabilità nel tempo del gruppo degli insegnanti, del personale ATA e del dirigente scolastico e la costruzione condivisa nel tempo dei valori e delle regole.

Tutto ciò è messo in discussione e reso impossibile dall’alta percentuale di personale precario che oggi è nelle nostre scuole, che non ha alcuna certezza sulla propria vita professionale, che non sa quali risultati può avere il proprio impegno e l’investimento in competenze, capacità, dedizione perché non può avere continuità nella classe e nella scuola.

La compattezza del gruppo docente è fondamentale. Se un gruppo docente è costituito, come succede in alcune scuole, per quasi la metà da colleghi precari, non può essere un gruppo che investe su se stesso.

Farà bene il suo compito, assolverà ai propri doveri ma non riuscirà a creare quella solidarietà tra persone e quella stabilità di relazioni, anche di aiuto, che pure sono fondamentali nella dimensione professionale dei docenti e nei rapporti con gli studenti.

Anche le situazioni di disagio che alcuni docenti vivono, possono essere superate all’interno di un gruppo coeso che riesce a far affrontare meglio il quotidiano confronto con i ragazzi, che è sempre più impegnativo dal punto di vista fisico e più ancora dal punto di vista mentale ed emotivo.

Tornando agli episodi di violenza, che riguardano sia gli insegnanti verso gli alunni sia gli studenti verso i docenti, solo un gruppo stabile e solidale può evitare atteggiamenti di “rimozione” dei problemi che spesso sono conosciuti ma non adeguatamente affrontati per la poca chiarezza di strumenti e norme.

RIVENDICAZIONI SNALS da tempo al centro delle rivendicazioni sindacali:

• RIDUZIONE DEL PRECARIATO E STABILIZZAZIONE DEI SUPPLENTI.

• RIDUZIONE DEL NUMERO DEGLI ALUNNI PER CLASSE.

• ELIMINAZIONE DELLA BUROCRATIZZAZIONE per tutti i profili professionali, anche per il dirigente scolastico e per il personale ATA, tutti ingabbiati in una rigidità di norme e sopraffatti da eccessivi carichi di lavoro, in scuole sovradimensionate che snaturano la funzione stessa delle nostre istituzioni.

• ESTENSIONE DEL RICONOSCIMENTO DI LAVORO USURANTE AI DOCENTI DI TUTTO IL SISTEMA EDUCATIVO (ora riconosciuto solo per le insegnanti della scuola dell’infanzia).

• POSSIBILITA’ DI UTILIZZO FLESSIBILE, ALL’INTERNO DELLE SCUOLE E A DOMANDA, DEGLI INSEGNANTI CON DETERMINATI REQUISITI DI ETA’ E SERVIZIO

• COLLABORAZIONE TRA ENTI E ISTITUZIONI

Benessere degli studenti. Tutto ciò ha l’obiettivo di creare condizioni di pari opportunità formative e di qualità dell’istruzione che deve svolgersi in un clima sereno e di relazioni stabili e significative, soprattutto per i giovani.

Oggi il tema della conferenza stampa è in particolare sugli episodi di Presunti Maltrattamenti a Scuola e dei disagi professionali del personale, su cui interverranno nello specifico gli altri relatori.

Il ruolo del sindacato è quello di essere vicino ad ogni persona, prendendo in carico ogni aspetto delle singole situazioni professionali e personali, nelle concrete situazioni.

Abbiamo già assunto altre iniziative su questo tema, con convegni e iniziative presso le amministrazioni competenti per richiedere dati puntuali e per presentare proposte.

Nello stesso tempo, utilizzeremo tutti gli strumenti dell’azione sindacale, così come quello di continuare a rappresentare presso la politica e l’opinione pubblica le ragioni e le esigenze delle scuole e dei suoi malesseri ma siamo anche impegnati a rendere note le azioni positive che le comunità scolastiche riescono a mettere in campo.

Domani (29 gennaio) lo Snals, con le altre organizzazioni sindacali, avrà un nuovo incontro con il ministro Azzolina. Chiederemo con forza non solo di accelerare i tempi per i concorsi, ma anche di affrontare tutte le altre questioni, compresa quella del disagio professionale, del burnout e dello stress da lavoro correlato che stanno interessando il corpo docente italiano.

 

Con la ministra incontro interlocutorio, pronti a rilanciare la mobilitazione se non si attuano subito le intese

 

Roma, 22 gennaio 2020

Si è svolto questa mattina al Ministero di viale Trastevere il primo incontro tra la neo ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, e i sindacati rappresentativi del comparto.

Si è trattato sostanzialmente di una prima presa di formale contatto, nel corso della quale le organizzazioni sindacali hanno comunque sollecitato la nuova titolare di viale Trastevere a riavviare con la massima urgenza il percorso di attuazione degli impegni concordati in sede di conciliazione fra sindacati e MIUR il 19 e 20 dicembre scorso.

Al riguardo la ministra Azzolina ha assicurato che a breve saranno avviati i tavoli tecnici e politici, pur facendo presente la necessità di una verifica politica con le forze di maggioranza su alcune delle questioni sul tappeto, in particolare per quanto riguarda le soluzioni da adottare a regime su reclutamento e abilitazioni.

Le organizzazioni sindacali attendono, dunque, a strettissimo giro la convocazione dei tavoli di confronto previsti dai verbali di conciliazione.

Se non ci saranno risposte sul merito delle questioni poste riprenderemo le iniziative di mobilitazione in precedenza sospese.

 

Flc CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

Allegato

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Serafini (SNALS): la scuola non può né classificare né essere classificata

da Orizzonte Scuola –  18 Gen 2020: 

Dichiarazione di Elvira Serafini alla luce di quanto accaduto alla scuola Trionfale di Roma, che punta gli occhi sulla valutazione.

 

“La scuola negli ultimi anni è sempre più nell’occhio del ciclone – spiega il Segretario generale Snals  – dai genitori che giungono a picchiare i docenti che osano redarguire o valutare negativamente i propri figli, ai politici che a tutti i costi devono mettere mano a riforme improbabili, per poi arrivare a quello che non t’aspetti e non dovrebbe riguardare nemmeno lontanamente un’istituzione scolastica, la cristallizzazione di una divisione in classi sociali, utilizzata come sistema per accaparrarsi iscrizioni, offrendo ai genitori quasi una mappa per orientarsi nella scelta del plesso maggiormente corrispondente alle proprie aspettative, circa le frequentazioni migliori per i propri figli.

In un plesso l’alta borghesia, ma attenzione, c’è qualche infiltrato, i figli dei lavoratori dipendenti, colf, badanti, autisti e “simili”, occupati presso queste famiglie alto borghesi… in un altro plesso gli appartenenti alle classi medio-alte.. e infine in altro plesso gli ultimi, quelli di estrazione sociale medio-bassa, ma c’è anche il plesso con il maggior numero di studenti stranieri e qui’ bisogna prestare attenzione! Ecco il fallimento della scuola quale agenzia formativa del territorio, quale comunità educante, quale luogo dell’inclusione e delle pari opportunità per tutti.

“Una scuola che ritenga giusto evidenziare le differenze sociali per presentarsi alla propria platea scolastica, quali opportunità offrirà ai suoi iscritti? – prosegue la Serafini – Quali messaggi veicolerà, dove condurrà i propri alunni? E’ doveroso interrogarsi su tutto ciò, perché in una società che negli ultimi anni sta dando prove sempre crescenti di intolleranza, razzismo, chiusura verso chi è “diverso” per cultura, religione, provenienza geografica, c’è un bisogno assoluto di una scuola che diventi faro d’inclusione e tolleranza, che lavori sulla formazione degli alunni puntando all’educazione e al rispetto dell’altro, che mostri agli allievi che ciascuno ha diritto alle medesime opportunità, perché in ognuno ci sono talenti, capacità, idee, potenzialità che la scuola deve esaltare e che rappresentano la ricchezza della società del futuro.

Indispensabile capire come si è arrivati a tutto ciò, di sicuro trasformare le istituzioni scolastiche in altrettante aziende, che hanno bisogno di procacciarsi gli iscritti e che sentono la necessità di entrare in competizione/conflitto con le altre istituzioni formative del territorio per poterlo fare, mostra i limiti di un sistema che ha voluto asservire la cultura e la formazione alla mentalità dell’azienda, creando un “mostro”. La scuola non può e non deve assoggettarsi alle regole spregiudicate del mondo aziendale, che non le appartengono e anzi finiscono col negare la sua ragion d’essere. La scuola/azienda sta perdendo di vista le sue finalità, le sue prerogative sul territorio, i suoi obiettivi e tutto ciò porterà all’implosione del sistema formativo.”

Si parla di leggerezza nell’aver veicolato all’esterno quelle che sono valutazioni interne circa la platea di riferimento dell’istituto. Ma questa spiegazione non regge, anche perché non è la prima volta che ciò accade, un paio di anni fa il Liceo Visconti, sempre di Roma, si faceva vanto di avere una platea alto-borghese e priva di alunni diversamente abili, che si sa, rappresentano una zavorra per gli studenti che dovranno costituire la classe dirigente del paese e che, quindi, non possono ricevere distrazioni rispetto all’unico loro obiettivo, il successo.

Senza mettere in conto che la scuola forma persone, prima che professionisti, forma cittadini, che dovranno assumere con consapevolezza di sé e dell’altro il proprio ruolo nella società. Uno studente che avrà imparato a confrontarsi con tutti, che avrà capito la ricchezza che si scopre nella differenza, che avrà sperimentato la capacità di mettersi in gioco e in discussione, che avrà imparato a vedere la realtà e il mondo da angolature e attraverso punti di vista differenti, sarà una persona in grado di affrontare la vita senza paure o limiti, senza remore o preconcetti, conscio del proprio ruolo e della responsabilità che risiede nell’essere cittadino. Una scuola che non educhi a tutto ciò e che non creda nel valore della differenza, è destinata al fallimento. Ma se la scuola fallisce, il futuro stesso del paese è minato.

Non c’è possibilità di credere in una società migliore se chi è deputato a formarla lavora sulla divisione, favorendola e incoraggiandola, piuttosto che sui valori dell’inclusione e della tolleranza.”

Una riflessione più sindacale:

“Da vicende come quella della scuola Trionfale di Roma  – conclude la Serafini – si comprendono meglio le ragioni che portano i sindacati a chiedere la revisione di tutto il sistema di valutazione delle scuole e degli alunni . Bisogna eliminare gli effetti negativi di logiche puramente concorrenziali e classificatorie delle scuole e degli alunni.

La scuola non deve classificare ne’ essere classificata ma deve invece essere messa nelle condizioni di regolare i processi di apprendimento nell’ottica della comunità educante.

 

La scuola non può attendere i tempi della politica – Chiesto l’immediato avvio dei tavoli di confronto previsti dagli accordi sindacati – MIUR

 

Le segreterie nazionali di Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e Federazione GILDA-Unams, riunite congiuntamente, esprimono forte preoccupazione riguardo alla procedura e ai tempi con cui si sta realizzando il passaggio di testimone alla guida del Ministero dell’Istruzione.

In un telegramma inviato al presidente del Consiglio e ministro ad interim del MIUR, Giuseppe Conte, hanno chiesto un incontro urgente per l’attivazione dei tavoli previsti dagli accordi sia pure in attesa del giuramento dei nuovi ministri.

I segretari generali dei cinque sindacati, nel fare il punto della situazione alla luce del cambio al vertice di viale Trastevere e degli impegni presi dall’ex titolare del MIUR, denunciano la gravità del ritardo che sta incidendo in termini negativi sulle procedure attuative degli accordi sottoscritti tra il Governo e le organizzazioni sindacali, intese che hanno determinato la sospensione delle iniziative decise nell’ambito dello stato di agitazione.

L’attività di confronto può essere attivata, a parere dei sindacati, anche nelle more dell’avvicendamento al vertice del Dicastero, per il rispetto degli impegni e dei tempi di attuazione degli accordo sottoscritti.

La scuola – affermano i sindacati – non può essere messa in stand-by: è la politica che deve rispettare i tempi della scuola e non viceversa. Il ritardo che sta subendo l’iter dei bandi del concorso ordinario e di quello straordinario, che meritano insieme alle procedure di abilitazione un approfondito confronto di merito, rischia di far slittare la stabilizzazione dei precari e far partire il prossimo anno scolastico con un numero di cattedre scoperte ancora più alto.

È urgente che il Governo si faccia carico concretamente del fenomeno del precariato nella scuola, che sta assumendo dimensioni sempre più allarmanti: mortifica migliaia di insegnanti, mina la continuità didattica e pregiudica il diritto all’istruzione di studentesse e studenti.

Fondamentale, inoltre, accelerare anche la procedura per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, reperendo le risorse economiche necessarie per colmare il divario tra le retribuzioni del personale del comparto Istruzione e Ricerca e quelle del resto del pubblico impiego, con l’obiettivo strategico di allineare gli stipendi di tutto il personal, a partire dai docenti, a quelli dei loro colleghi europei.

I segretari generali dei cinque sindacati più rappresentativi del comparto si dicono pronti, in mancanza di risposte concrete sui temi sopra enunciati come sul concorso riservato ai facenti funzione di DSGA e in mancanza della convocazione immediata dei tavoli previsti dagli accordi, a riprendere le iniziative di mobilitazione di tutto il personale.

Roma, 8 gennaio 2020

FLC CGIL
Francesco Sinopoli
CISL Scuola
Maddalena Gissi
UIL Scuola RUA
Giuseppe Turi
SNALS Confsal
Elvira Serafini
GILDA Unams
Rino Di Meglio

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Vito Masciale

In allegato gli auguri per le festività che il segretario provinciale prof. Vito Masciale ha voluto inviare a tutta la famiglia Snals della provincia di Bari

 

 

 

sito messaggio fine anno

Riportiamo il comunicato unitario sull’incontro svoltosi al MIUR, il 4 dicembre 2019, dove hanno partecipato i responsabili sindacali di SNALS Confsal, FLC CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola RUA dell’area della dirigenza e una folta rappresentanza di dirigenti scolastici provenienti da tutta Italia:

 

 

 

Sicurezza e responsabilità dei Dirigenti Scolastici,
grande successo dell’iniziativa unitaria al MIUR

 

Si è svolta oggi 4 dicembre l’iniziativa unitaria promossa da FLCCGIL, CISL SCUOLA, UIL RUA e SNALS CONFSAL presso il Salone delle Comunicazioni del MIUR.

L’iniziativa è stata organizzata per dare rilievo alle emergenze professionali della dirigenza scolastica, a partire dalle responsabilità in materia di sicurezza nelle scuole.

All’incontro, svoltosi alla presenza della Vice Ministro Anna Ascani, hanno partecipato più di cento dirigenti (al limite della capienza preventivamente definita per l’uso della sala) in rappresentanza dei colleghi di ogni parte d’Italia.

Prima dell’avvio dei lavori la Senatrice Silvia Vono di Italia Viva ha rivolto un saluto ai convenuti, assicurando il proprio impegno a sostenere le ragioni dei dirigenti scolastici, anche sul versante della traduzione amministrativa delle norme di rango primario a garanzia della sicurezza delle scuole ed a tutela dei diritti di chi le dirige.

Sono quindi intervenuti i dirigenti presenti che hanno posto all’attenzione della Vice Ministro i problemi più urgenti delle scuole e delle connesse responsabilità dirigenziali. Sono state messe in rilevo anche le problematiche relative all’applicazione degli istituti contrattuali, dalla determinazione del FUN attraverso il suo rifinanziamento, alla questione della decurtazione dell’assegno ad personam, fino al problema della valutazione dei dirigenti scolastici.

La Vice Ministro ha assicurato l’impegno del MIUR e del governo a dar corso all’intesa sottoscritta il 29 ottobre scorso tra MIUR e Organizzazioni sindacali ed in particolare allo stanziamento nella legge di bilancio di congrue risorse per garantire un rinnovato ruolo degli enti locali ai quali sarebbe affidata la definizione dei rischi strutturali e l’indicazione delle misure necessarie a ridurre il rischio, da recepire all’interno del documento di valutazione dei rischi di competenza della singola scuola.

L’On.le Ascani ha anche assicurato un impegno per il finanziamento del FUN, teso a garantire il mantenimento degli attuali livelli retributivi dei dirigenti scolastici.

Sono poi seguiti gli interventi dei coordinatori nazionali dei dirigenti scolastici delle sigle promotrici dell’iniziativa e numerosi interventi dalla platea.

Sono state recepite le sollecitazioni dei dirigenti presenti sia sul piano del coinvolgimento delle strutture sindacali nei tavoli organizzati dagli enti locali sulla sicurezza sia sul piano delle risorse da destinare alla formazione sulla sicurezza.

Da tutte le sigle è venuto infine l’invito a mantenere alta la mobilitazione soprattutto in vista dell’approvazione della legge di bilancio 2020.

Roma, 4 dicembre 2019

personale ata

In data 4 dicembre 2019, si è svolto un incontro presso l’ARAN per il prosieguo dei lavori della Commissione sull’Ordinamento Professionale del personale ATA. Hanno partecipato il Dott. Mastrogiuseppe per l’Aran, i rappresentanti del Miur e le delegazioni sindacali.

Lo Snals-Confsal ha espresso la propria posizione, già elaborata in un documento fatto pervenire alla commissione e che si riporta di seguito:

“La declaratoria di area, fino ad ora assente, può essere utile per dare un’immediata indicazione di ciò che viene richiesto al personale in relazione ad attività, responsabilità, autonomia, conoscenze, capacità ed abilità, ma non può sostituire una chiara indicazione dei profili afferenti alle diverse aree ed una descrizione specifica delle mansioni da svolgere che, senza essere troppo rigide, dovranno delineare in maniera chiara e precisa quali sono i compiti specifici del personale operante all’interno della scuola, al fine di semplificare, per quanto possibile, il rapporto tra le diverse categorie di lavoratori.

Questo anche per il fatto che la scuola ha un organico che ogni anno è soggetto a modifiche, ha un elevato numero di persone con limitazioni nello svolgimento delle proprie mansioni e, a differenza degli altri comparti della pubblica amministrazione, ha un alto grado di mobilità del personale, per cui avere delle indicazioni precise relative al mansionario è fondamentale per far sì che chiunque sia in grado di poter conoscere a priori quale sarà il lavoro da svolgere a seconda del proprio profilo.

Siamo assolutamente contrari all’accorpamento delle Aree che andrebbe ad agire su figure professionali con diverse specificità e con titoli di accesso diversi, annullando di fatto il riconoscimento delle competenze differenti richieste.

Riteniamo sarebbe molto più utile al buon funzionamento della scuola l’introduzione di assistenti tecnici in tutti gli ordini di scuola e di una figura con competenze sociosanitarie in possesso delle giuste conoscenze per l’assistenza e la cura degli alunni disabili.

Porterebbe maggior qualità al mondo scolastico creare dei percorsi di formazione per tutto il personale in ingresso, con l’accertamento del livello di competenze e mantenere la possibilità di una progressione di carriera tramite passaggi verticali, che tenga conto degli incarichi avuti durante il proprio percorso lavorativo e dell’anzianità maturata nel ruolo di provenienza, ma sottoponga comunque ad un corso di formazione che accerti le competenze acquisite.

In relazione alla proposta di accorpamento delle aree C e D, emersa durante l’incontro del 12 novembre, non esiste per noi nessuna possibilità di accettare tale operazione. Intanto perché le figure di cui si parla prevedono titoli di accesso diversi, ma, soprattutto, perché riteniamo che l’utilizzo dell’incarico specifico possa essere utile per il riconoscimento di professionalità esistenti o anche uno strumento di miglioramento professionale,  ma non può e non deve essere l’unico mezzo per arrivare a ricoprire dei posti fondamentali come il profilo di DSGA. Quest’ultimo prevede responsabilità e competenze che meritano di essere riconosciute e valorizzate, non mortificate dalla decisione del DS di conferire un incarico specifico che, per sua natura, è di durata annuale e non offre quindi certezza di continuità e stabilità e rischia di diventare anzi uno strumento di prevaricazione nelle mani del Dirigente.

Infine riteniamo invece utile popolare l’area C magari con gli assistenti amministrativi in possesso della seconda posizione economica, per dare alle scuole la presenza di un tramite tra il DSGA e gli AA/AT che possa effettuare la sostituzione del DSGA, che coordini il lavoro e sia di supporto nella sempre più complessa gestione dell’attività amministrativa”.

Durante l’incontro le OO.SS. hanno rappresentato le proprie posizioni che, in linea di massima, coincidono per quanto riguarda l’accorpamento delle Aree, con un’apertura relativamente alle aree A e AS che potrebbero confluire in un’unica area con il mantenimento delle fasce stipendiali in godimento tramite l’attribuzione di un’indennità.

Si è discusso ampiamente circa l’utilizzo degli incarichi specifici per il raggiungimento di livelli stipendiali  diversi e sul mantenimento delle progressioni di carriera, oltre che sulle mansioni richieste per l’assistenza agli alunni disabili legate, attualmente, al possesso della prima posizione economica, e si è presa in considerazione la possibilità dell’introduzione di una figura dedicata o di un percorso formativo diverso e più specializzato per coloro che, nell’ambito dell’area A, sono addetti a queste mansioni.

Il Dott. Mastrogiuseppe si è impegnato ad approfondire sia il discorso legato alle procedure e alla classificazione giuridica delle progressioni economiche, sia alla presenza degli alunni disabili nelle diverse scuole e all’approccio delle varie amministrazioni coinvolte nella gestione degli stessi, per poter verificare la fattibilità delle proposte emerse durante l’incontro.

 

Decreto scuola e ricerca, al Ministro chiediamo coerenza e determinazione. Disattesi accordi e impegni, grave invasione di campo su materie contrattuali.

 

La Camera ha approvato nella seduta del 3 dicembre, in prima lettura, la legge di conversione del Decreto Legge 126/2019 su scuola e ricerca, stravolgendo su molti punti le intese alle quali il Decreto doveva dare concreta attuazione.  Pesante l’invasione di campo su materie di natura sindacale, come la mobilità. Eluso, ad oggi, l’impegno riguardante le misure da inserire nella legge di bilancio sul sistema delle abilitazioni e per la valorizzazione professionale di docenti e Ata.

Un governo che sottoscrive un accordo e assume degli impegni davanti ai lavoratori deve essere coerente e rispettarli fino in fondo. Ciò significa anche farsi carico in modo attivo di garantire sugli impegni assunti il necessario consenso in Parlamento, pena il venir meno di credibilità e affidabilità del Governo stesso.

Quella che si sta delineando è invece una situazione grave e assai preoccupante, suscettibile di vanificare il buon lavoro fatto ai tavoli di confronto col MIUR nei mesi scorsi. Le invasioni di campo su materie contrattuali ci riportano ad anni e contesti politici che credevamo superati e che vengono inopinatamente riproposti, un passo indietro che tende ad azzerare quanto di positivo abbiamo realizzato in materia di valorizzazione delle relazioni sindacali.

È urgente un confronto col Ministro per una verifica che chiediamo avvenga quanto prima perché possa avere incidenza sul dibattito parlamentare in corso.

Roma, 3 dicembre 2019

Flc  CGIL

CISL  FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS  Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

I percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento e le prove Invalsi saranno requisiti di ammissione all’esame di stato.

La novità è contenuta nella circolare n. 2197 del 25/11/2019 che il ministero dell’Istruzione ha inviato a tutte le scuole con le prime indicazioni operative sugli esami di Stato che scatteranno a giugno 2020.

I requisiti di ammissione

I circa 500mila studenti che oggi frequentano le classi quinte delle superiori dovranno aver svolto le ore minime di scuola-lavoro (almeno 90 ore nei licei nell’ultimo triennio, almeno 150 nei tecnici, almeno 210 nei professionali), così come dovranno aver sostenuto le prove Invalsi in italiano, matematica e inglese, in calendario, quest’anno, a marzo 2020, oltre, ovviamente, a possedere i due requisiti “ordinari”, vale a dire la frequenza scolastica e il profitto.

Un’altra novità riguarda il Colloquio orale che resta suddiviso in 4 parti:

1)   l’avvio dal materiale proposto e la successiva trattazione di carattere pluridisciplinare;

2)   l’esposizione, attraverso una breve relazione e/o un elaborato multimediale, dell’esperienza svolta relativamente ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO, ex Alternanza Scuola Lavoro);

3)   l’accertamento delle conoscenze e competenze maturate nell’ambito delle attività relative a “Cittadinanza e Costituzione”;

4)   la discussione delle prove scritte.

L’avvio dell’esame non prevede più il sorteggio di un documento tra tre buste.

Allegato: Circ_2197_25nov19

 

Si informa che in vista delle prossime tornate concorsuali

l’area formazione dello Snals Bari-Bat sta organizzando corsi preparatori per  tutti gli ordini di scuola e per il prossimo Tfa sostegno.  L’attività sarà riservata agli iscritti Snals.

Si invitano gli interessati  a seguire con attenzione le comunicazioni sul sito e a inviare una pre-adesione non impegnativa indicando  i dati anagrafici, il tipo di corso a cui si è interessati, il titolo di studio, se si è in possesso dei 24 cfu, l’attuale posizione lavorativa, indirizzo mail e numero di cellulare a : snalsbari@gmail.com  per poter ricevere informazioni personalizzate.

Il segretario provinciale

Prof. Vito Masciale