Pubblichiamo di seguito il comunicato del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca-Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia- Direzione Generale Ufficio II relativo alle
OPERAZIONI DI ASSUNZIONE IN RUOLO PER L’A.S. 2019/2020 che ovviamente seguiremo come sempre al vostro fianco e con la massima attenzione.
PREAVVISO DI CONVOCAZIONE
Nelle more di ricevere dal MIUR il provvedimento autorizzativo, si porta a conoscenza degli interessati che tra la fine del mese di luglio e il mese di agosto 2019, presso la sede di questa Direzione Generale, si darà avvio alle operazioni di immissione in ruolo per posti di insegnamento di Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di primo grado e Secondaria di secondo grado, posti comuni e di sostegno, finalizzate alla stipula di contratti a tempo indeterminato con i candidati iscritti nelle seguenti graduatorie:
Graduatorie di Merito del Concorso anno 2016 di cui DD.DD.GG. n.105, 106, 107 del 23 febbraio 2016– Concorsi per titoli ed esami finalizzati al reclutamento del personale docente
per i posti comuni dell’organico dell’autonomia nella scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II grado e per posti di sostegno nella scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II
grado.
Graduatorie di Merito Regionali Concorso b), e commi 3, 4, 5 e 6, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, per il reclutamento a tempo indeterminato di personale docente nella scuola
secondaria di primo e secondo grado di cui al DDG 85/2018.
Graduatorie di merito regionali Concorso straordinario per titoli ed esami per il reclutamento a tempo indeterminato di personale docente per la scuola dell’infanzia e primaria su posto
comune e di sostegno, indetto ai sensi dell’articolo 4, comma 1-quater, lettera b), del decretolegge 12 luglio 2018, n. 87 di cui al DDG 1546/2018.
Seguirà calendario delle convocazioni degli aspiranti per la scelta della provincia di assegnazione, con decorrenza giuridica ed economica dal 01.09.2019, nonché l’indicazione delle
disponibilità, per ciascuna classe di concorso, dei posti a livello provinciale.
Nel caso in cui il candidato convocato non potesse essere presente, sarà possibile delegare un proprio rappresentante.
Serve specificare, sin da ora, che saranno convocati un numero di candidati superiore alle disponibilità, per consentire immediatamente lo scorrimento nel caso di rinunce.
Si informano gli interessati che, sulla base delle calendarizzazioni che saranno pubblicatedai rispettivi Uffici Scolastici Territoriali, i docenti nominati saranno convocati dagli stessi per l’assegnazione della sede. Si rende utile quindi una costante consultazione dei siti web dei singoliUffici territoriali dell’USR per la Puglia, ai fini suddetti.
Si porta inoltre a conoscenza che, nello steso periodo, solo ed esclusivamente presso gliUffici Territoriali, si svolgeranno le operazioni di assunzione in ruolo dalle GAE provinciali.
Tanto premesso, considerata l’ampiezza dell’utenza interessata, nonché la necessità digarantire la completa copertura delle disponibilità autorizzate dal MIUR, tutte le convocazioni
saranno operate con “Avviso di Convocazione” che sarà pubblicato sul sito web dell’USR perla Puglia (www. pugliausr.gov.it) e sui siti istituzionali degli Uffici Territoriali, con valore di notifica a tutti gli effetti di legge.
Si invitano, pertanto, tutti gli interessati a consultare costantemente i predetti siti web, al fine di tutelare il proprio diritto di nomina e di partecipare alle operazioni in argomento.
La presente è pubblicata sul sito web di questa Direzione Generale e vale come notifica
ufficiale a tutti gli aspiranti alla nomina.
IL DIRETTORE GENERALE
Anna CAMMALLERI
Ai docenti interessati
(tramite pubblicazione sul sito web)
Ai Dirigenti degli Uffici Territoriali dell’USR per la Puglia
Alle Segreterie Regionali delle OO.SS. del comparto scuola
Al sito web – USR Pug
Si è svolto ieri 23 luglio, al Miur, il previsto incontro di informativa sul concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici ed in particolare sull’approvazione della graduatoria e sull’assegnazione dei vincitori agli uffici scolastici regionali nonché sulla formazione per i dirigenti scolastici neoassunti e sulla valutazione del periodo di prova.
Per l’amministrazione erano presenti il Direttore Palumbo e il dott Davide D’Amico.
il Direttore Palumbo ha riepilogato brevemente le diverse fasi della procedura di reclutamento.
Alla prova scritta hanno partecipato complessivamente 9376 candidati .
Alla prova orale sono stati ammessi 3795 candidati. Hanno superato le prove orali In 3420 , di cui saranno dichiarati vincitori i primi 2900.
Per l’anno scolastico 2019/20 sono state richieste 2117 autorizzazioni all’immissione in ruolo per tutti i posti vacanti e disponibili , di cui 1982 per l’attuale procedura concorsuale e 135 distribuiti tra concorso del 2011 della Campania(38),concorso 2018 del Friuli Venezia Giulia(7),esecuzione di provvedimenti giurisdizionali in Sicilia(21),trattenimenti (67)e riammissione in servizio(1) .
Sulla tempistica della fase conclusiva del concorso è stata ipotizzata la seguente tabella di marcia :
29 luglio pubblicazione graduatoria
Dal 31 luglio al 2 agosto scelta delle 17 regioni in ordine di preferenza
Dal 5 Agosto assegnazione alle regioni dei candidati
Subito dopo ci sarà la convocazione nelle singole regioni per l’assegnazione delle sedi di servizio.
Sulle modalità di assegnazione dei vincitori agli USR l’amministrazione ha precisato che sarà seguito l’ordine di graduatoria indipendentemente dalla titolarità di diritti di precedenza , compresi quelli di cui alla legge 104/92.
L’amministrazione ha anche precisato che in caso di rinuncia in sede regionale si riprende ad effettuare l’assegnazione dal primo non assegnato nella graduatoria nazionale secondo le preferenze di sede indicate . La rinuncia comporta il depennamento dalla graduatoria.
È stato anche precisato che non sarà fatta alcuna nomina nei confronti dei candidati ammessi con riserva .
Lo Snals ha chiesto che gli incarichi da parte dei direttori regionali avvengano secondo l’ordine di graduatoria e le preferenze espresse . All’opposizione del MIUR abbiamo chiesto di aprire una sessione negoziale sui criteri di conferimento degli incarichi , così come prevede il nuovo CCNL della dirigenza dell’area istruzione e ricerca.
Lo Snals ha sottolineato l’assoluta ingiustizia ed illegittimità dell’esclusione della legge 104 dai criteri per l’assegnazione dei candidati alle regioni . L’applicazione dei diritti di precedenza all’interno della regione viola le previsioni della legge ed espone l’amministrazione ad una valanga di ricorsi .
Abbiamo chiesto che ai candidati ammessi con riserva e collocati utilmente in graduatoria vengano assegnate le regioni congelandone i relativi posti.
Lo Snals ritiene che l’amministrazione ed il governo debbano trovare gli strumenti legislativi per tutelare coloro che hanno superato le prove concorsuali o siano stati danneggiati da cause oggettive nello svolgimento delle prove .
Successivamente il dott D’Amico ha illustrato la bozza di decreto con le nuove indicazioni per il periodo di prova dei dirigenti neoassunti, ivi comprese le attività formative . Secondo lo schema di decreto la valutazione dovrebbe essere affidata ad un nucleo guidato da un dirigente tecnico o da un dirigente scolastico sulla base delle attività formative svolte ed organizzate dagli USR in collaborazione con l’Indire , della relazione di un tutor e da una visita ispettiva dello stesso nucleo .
Sugli aspetti nuovi della valutazione abbiamo posto diversi quesiti riservandoci di farne una segnalazione formale .
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della situazione e sugli esiti dei successivi incontri .
Importante iniziativa dello Snals nazionale per i docenti iscritti che sono risultati idonei alla fine del percorso del concorso per diventare dirigente scolastico.
Un corso di formazione residenziale . In allegato locandina con il programma e la procedura per accedervi. Buon lavoro
I PRIMI GIORNI DA DIRIGENTE SCOLASTICO
Tivoli (RM) Grand Hotel DucaD’Este
27 – 28 Agosto 2019
Lo Snals-Confsal ha organizzato un corso di formazione utile a coloro che hanno superato il concorso a dirigente scolastico e si apprestano a ricoprire il ruolo di dirigente scolastico a partire dal prossimo 1° settembre. Il corso, articolato in due giornate, si svolgerà a Tivoli (RM) presso il Grand Hotel Duca d’Este il 27 ed il 28 agosto 2019 ed è rivolto agli iscritti allo Snals-Confsal per i quali la partecipazione è gratuita, fatta eccezione per i costi del trasporto. I docenti non iscritti potranno perfezionare l’iscrizione allo Snals-Confsal al momento della registrazione prevista dopo l’arrivo in hotel.
Programma dei lavori
27 Agosto:
Ore 15 Arrivo in hotel e check in
Ore 16 Saluto del Segretario Generale Snals-ConfsalElvira Serafini
Ore 16,15 Introduzione dei lavori a cura della Responsabile dell’Ufficio della formazione dello Snals-ConfsalLucia Massa
Ore 16,30/20 Giovanni De Rosa: Illustrazione delle principali aree di interesse per l’esercizio della funzione dirigenziale
Ore 20,30 Cena
28 Agosto:
Ore 8/9 Colazione
Ore 9,30/12,30 Giovanni De Rosa: Enucleazione dei principali interventi del dirigente scolastico connessi alle criticità rilevate nelle aree di esercizio della funzione dirigenziale
Ore 13/14 Pranzo
Ore 15/17,30 Giovanni De Rosa – Carlo Frascari: Confronto e dibattito sulle problematiche emerse
Ore 17,30 Conclusioni
I lavori del corso saranno condotti dai Dirigenti Scolastici Giovanni De Rosa e Carlo Frascaridel Coordinamento Nazionale dei Dirigenti scolastici dello Snals-Confsal.
Per iscriversi compilare il form disponibile al seguente linkhttp://bit.ly/CorsoDS27Agosto.
Al momento dell’iscrizione è possibile scegliere se pernottare in hotel. Per prenotare il pernottamento rivolgersi personalmente al Grand Hotel Duca d’Este – Via Nazionale Tiburtina, 330 Tivoli Terme (RM), Tel. 0774 3883 – prenotazioni@siriohotel.net – chiedendo la prenotazione con la convenzione SNALS per il corso dei Dirigenti scolastici; lo Snals-Confsal provvederà al pagamento del vitto e alloggio per l’intera durata corso.
Le iscrizioni sono aperte dal 19.7.2019 al 31.7.2019 e comunque fino al raggiungimento del numero massimo di partecipanti previsti nel numero di 75. Le prenotazioni potranno essere annullate entro e non oltre il 9 agosto 2019.
Per ulteriori informazioni o comunicazioni chiamare allo 0658893256 oppure per e-mail servizio.email@snals.it.
Intervista orizzontescuola.it – 15 lug 2019 – di Vincenzo Brancatisano
Il dettato serviva a puntualizzare l’uso di una fonetica e il riassunto creava in un alunno la capacità di sintesi, oggi non c’è più.
Questi esercizi importanti si sono persi. Elvira Serafini, segretaria nazionale dello Snals, risponde ai gravi quesiti indotti dall’ultimo rapporto Invalsi.
Gli studenti italiani non ne escono bene e di riflesso neppure i professori e l’organizzazione scolastica. I temi però meritano un’ampia riflessione che consenta di guardare con ampio respiro al contesto delle situazioni, poiché le prove invalsi, puntualizza Serafini, “non sono come le analisi di laboratorio, dove metto una provetta e ho subito un risultato oggettivo”.
Professoressa Elvira Serafini, i risultati delle prove Invalsi sulla qualità degli apprendimenti scolastici quest’anno sono sulla bocca di tutti.
“Sì, quest’anno sembra che l’attenzione mediatica sui risultati dell’Invalsi sia massima”.
Qual è il suo pensiero in merito all’utilità delle prove?
“Sono prove valide ma vanno contestualizzate e di sicuro dovrebbe essere rivisto sia il sistema dell’impostazione delle prove sia anche la valutazione”.
Comunque si tratta di risultati non sono positivi e da qui occorre partire. Ne esce una situazione non buona in generale, con una spaccatura tra le scuole del Nord e quelle del Sud, dove i risultati sembrerebbero imbarazzanti.
“Scendendo nello specifico, come si legge vengono fuori delle critiche sul piano dell’impegno dei docenti e questo non è assolutamente vero. Anzi l’impegno dei docenti è uguale su tutto il territorio nazionale, ma sui contesti, soprattutto sul contesto economico. Tutte le iniziative e gli impulsi che possono avere gli alunni che godono di uno stato economico positivo e che vivono la situazione di una famiglia agiata aiuta gli stimoli e facilita gli apprendimenti, dunque il gap denunciato è legato alla situazione della regione, delle province, dei comuni dove sono situate le singole scuole. Ecco allora che occorre contestualizzare prima di parlare e di dare la responsabilità ai docenti e ai dirigenti scolastici. Occorre guardare la situazione con ampio respiro e nello specifico guardare ad esempio anche al numero degli alunni per classe, che incide sulla possibilità di ottenere buoni risultati. Sono tanti i fattori importantissimi che andrebbero valutati. Non si può immaginare la prova Invalsi come un’analisi di laboratorio, dove metto la provetta e viene fuori un risultato. Si pensi al precariato. Serve un’attenzione maggiore al precariato. Se il docente ha una continuità con i propri alunni è logico che si avrebbero risultati migliori”.
Non solo precariato.
“Vede, la scuola è fatta di tante agenzie che interagiscono tra loro. Si pensi alle attrezzature che vengono fornite alle scuole dai Comuni del Nord. Queste non sono le stesse di quelle che vengono offerte dai Comuni alle scuole del Sud. Pensiamo alle palestre, ai cineforum, ai musei. Guardiamo poi alle periferie dell’estremo Sud, con i genitori che devono fare tutto da soli, che si ritrovano senza alcun supporto sulla didattica, sugli strumenti che possono migliorare la didattica. Spesso non ci sono i pulmini e ci si deve affidare ai nonni, quando ci sono. Dunque, davvero occorre guardare non solo alla prova invalsi ma al contesto in cui si vive, si insegna e si studia”.
Torniamo ai risultati Invalsi. Si parla, per gli studenti, di difficoltà di comprensione di ciò che si legge.
“Se uno studente ha difficoltà nella lettura, come oggi si denuncia, allora guardiamo alle riforme che hanno investito la scuola”
A che cosa si riferisce, nello specifico?
“Le riforme che si sono susseguite non hanno fatto che creare un indebolimento dell’istruzione. Certo, tutto questo si è verificato su tutto il territorio nazionale, ma in alcune regioni ancora di più. Penso al cambiamento del fare scuola. Le varie riforme che hanno modificato la didattica hanno portato a questi risultati e all’appiattimento dei cervelli”.
Sta alludendo alle novità didattiche definite con termini inglesi, come la Flipped classroom e le altre novità mirabolanti…
“Sì, penso a questo. La classe rovesciata e altre novità pedagogiche e tecnologiche hanno contribuito a tutto questo. Saranno anche importanti, ma il dettare il dettato serviva a puntualizzare l’uso di una fonetica, il riassunto creava in un alunno la capacità di sintesi. Oggi tutto questo non c’è più. Questi esercizi importanti si sono persi”.
Dunque, migliorare la situazione potrebbe paradossalmente essere secondo lei più facile di quanto sembri. Basta tornare al dettato e al riassunto.
“Non basta, e non siamo contrari alle tecnologie, anzi chiediamo anche per la scuola primaria e per quella dell’infanzia il tecnico informatico, ma non dobbiamo perdere di vista l’importanza del leggere, scrivere e far di conto e delle attività didattiche che fanno sviluppare le capacità logiche, cognitive, di espressione. Bisogna abituare gli alunni al pensiero critico, siamo contrari all’appiattimento dei cervelli”.
Alcune Regioni, d’intesa con il Governo, individuano nella regionalizzazione dell’istruzione una possibile chiave di volta per migliorare la situazione scolastica.
“Non c’è bisogno della regionalizzazione, serve semmai un potenziamento dell’istruzione su tutto il territorio nazionale. Occorre intervenire per dare a tutti la stessa opportunità. Siamo contrari all’autonomia differenziata sulla scuola. L’Italia non si può dividere, l’istruzione deve essere uguale in tutta Italia e fornire le stesse opportunità a tutti e anzi potenziandole nelle zone del Paese che vivono le maggiori difficoltà. Il potenziamento solo all’interno della propria regione non va bene, il Miur non può perdere il potere amministrativo, politico e decisionale sulla scuola e cedere la governance alle Regioni. Lo dice la Costituzione, non se lo inventa lo Snals”.
Intanto scoppia un’altra grana nel mondo dell’istruzione. Il Tar del Lazio annulla il concorso quasi ultimato per dirigenti scolastici, il Consiglio di Stato su ricorso del Miur sospende la decisione del Tar, in attesa di valutare il merito delle dichiarate irregolarità.
“Eravamo tranquilli di come il Miur, con cui pure abbiamo parlato, avrebbe gestito la sospensiva presso il Consiglio di Stato. È chiaro che fino a quando non sarà uscita una sentenza definitiva ci sarà incertezza. Ma ora andiamo avanti e i colleghi li sento più tranquilli”
I ricorrenti sostengono invece che ora il Consiglio di Stato potrebbe approfondire il merito di alcuni motivi di ricorso e dare ragione a loro
“Lasciamo alla magistratura l’esame reale della situazione. I pregiudizi sono tanti ma dev’essere la magistratura a risolvere il problema. Se ci dovessero essere dei riscontri diversi, ovvero una sentenza negativa per i vincitori di concorso, chiederemo al ministero di prendere una decisione. Non possono pagare i colleghi”.
Però non possono pagare neppure coloro ai quali la magistratura dovesse dare ragione.
“Lo Snals chiede una soluzione per tutti, anche per i colleghi che sostengono dia aver subìto una disparità di trattamento. È una situazione difficile e lo è stata anche nella fase della gestione delle prove. Pensiamo alla Sardegna, dove i candidati hanno avuto sessanta giorni in più per prepararsi, una grossa situazione di disparità. Servirà una gestione politica della situazione anche perché c’è un problema serio, con un numero elevato di scuole prive di dirigenti. Il numero di queste scuole aumenterà per i pensionamenti, sia per quelli da quota 100 sia per quelli da raggiunta età pensionabile. Una soluzione politica servirebbe a sanare questa situazione e a soddisfare la grande richiesta di dirigenti nelle scuole italiane”.
Quello che lei dice richiama lo spirito dell’ordinanza del Consiglio di Stato che, nel sospendere in via cautelare l’ordinanza del Tar, ha premiato l’interesse pubblico a procedere con il concorso. Ma il Consiglio di Stato ha puntato sul periculum in mora evitando, si sostiene, di occuparsi almeno per il momento del fumus boni iuris dei ricorsi, cioè, in buona sostanza, dei diritti dei ricorrenti. Cosa ne pensa?
“Abbiamo apprezzato lo spirito dell’ordinanza perché è uno spirito costruttivo, in aderenza con lo spirito del Paese. Sarebbe auspicabile, ora, avere una sentenza definitiva con una decisione definitiva sugli assunti”.
Roma, 10 lug. 2019 – Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio hanno ricevuto la delegazione della Confsal, composta dal Segretario generale, Angelo Raffaele Margiotta e dal Segretario generale dello Snals-Confsal, Elvira Serafini, nel previsto incontro a Palazzo Chigi con le OO.SS. autonome. Nel corso della riunione si è parlato anche di scuola e di autonomia differenziata.
“Abbiamo espresso con fermezza tutta la nostra contrarietà sulla questione dell’autonomia differenziata e, soprattutto, sul modo in cui si sta affrontando un tema così delicato per le sue implicazioni profonde” ha dichiarato Elvira Serafini, Segretario generale Snals-Confsal.
“Al Presidente Conte abbiamo ricordato che, firmando l’Intesa del 24 aprile scorso con i sindacati, si è impegnato a garantire l’unitarietà del sistema scolastico italiano e la salvaguardia dell’identità culturale del Paese – ha proseguito Serafini – e che quella firma rappresenta una sua precisa responsabilità a impedire soluzioni peggiorative nel campo dell’istruzione”.
“Più volte abbiamo espresso la nostra visione sul tema dell’autonomia differenziata -continua il Segretario – sul quale pensiamo che manchi tuttora un dibattito pubblico serio nel Paese e in Parlamento.
Non sono stati affrontati temi a monte, che definiscano la cornice generale normativa, anche per l’aspetto del federalismo fiscale. Non sono stati definiti, attraverso un percorso trasparente e condiviso, i livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione, che riguardano i diritti civili e sociali di tutti i cittadini e che devono essere garantiti alla stessa maniera su tutto il territorio nazionale.
La giusta direzione degli interventi nel settore dell’istruzione è verso il superamento dei divari territoriali esistenti e riguardanti gli esiti formativi, il tempo scuola, l’adeguatezza delle strutture e i servizi resi dagli enti locali”.
“Ecco perché – ha concluso Serafini – le recenti affermazioni del ministro Bussetti che convincerà i sindacati, sicuramente non ci faranno cambiare rotta.”
Concorso dirigenti scolastici, Consiglio di Stato: accolta richiesta di sospensiva presentata dal Miur
Il CdS nell’udienza di stamani che fa seguito all’appello presentato dal Miur alla sentenza del Tar del 2 luglio scorso ha accolto la richiesta di sospensiva sull’annullamento del concorso a dirigente scolastico decretato dal Tar Lazio la scorsa settimana. La notizia è stata data dallo Stesso Ministro Bussetti su Facebook
Ricordiamo che il TAR aveva annullato per incompatibilità di tre commissari:
- due perché formatori coinvolti in corsi per i dirigenti scolastici
- un terzo perché sindaco, carica non compatibile con quella di commissario
Il Ministero ha risposto ritenendo non fondate le motivazioni del Tar
Il CdS ha accolto la richiesta di sospensiva, il concorso, quindi, potrà proseguire in attesa della sentenza nel merito per la quale ci vorranno anni.
Se la tempistica sarà rispettata, la graduatoria dovrebbe essere stilata entro il 15 di luglio. Entro il 25 luglio, il MEF dovrebbe dare il consenso per le assunzioni, in modo da avere i nuovi dirigenti nelle scuole per il 1 settembre 2019.
Il messaggio di Bussetti
“Bene la sospensiva del Consiglio di Stato. Procederemo ora senza indugio con la pubblicazione della graduatoria e le assunzioni. So quanto hanno studiato i vincitori. Ci sono passato: ho fatto anche io questo concorso anni fa. La scuola italiana non può aspettare, ha bisogno di nuovi dirigenti scolastici per guidare i nostri istituti e superare il fenomeno dannoso delle reggenze. Glieli daremo.”
Lo Snals Confsal continuerà ovviamente semprea battersi per garantire i diritti dei vincitori e di tutti coloro che hanno lamentato situazioni di oggettiva difficoltà e disparità di trattamento
Riteniamo come sempre prioritaria la difesa della legalità e la tutela dei diritti di tutti i lavoratori.
Si è svolta oggi l’udienza del Consiglio di Stato sull’appello proposto dal MIUR per la riforma della sentenza Tar del 2 luglio scorso.
La pubblicazione della decisione è prevista per domani.
Durante l’udienza il Consiglio, che per la decisione finale si riunirà in plenaria con tutti i presidenti del CDS, ha mostrato grande e costante attenzione a tutti gli elementi forniti dalle parti. Non vi sono al momento elementi per fare ipotesi sugli orientamenti del superiore organo della giustizia amministrativa.
Confidiamo in un provvedimento cautelare che dia la possibilità di proseguire l’iter concorsuale poiche’ l’udienza di merito potrebbe arrivare fra anni e solo allora sarà decisa in via definitiva il destino del concorso.
In tal modo le prove orali potranno continuare a svolgersi regolarmente e le graduatorie potrebbero essere disponibili per fine luglio consentendo l’assegnazione delle sedi ai vincitori.
Lo Snals Confsal si batterà come sempre per il rispetto della legalità e per garantire i diritti dei vincitori e di tutti coloro che hanno lamentato situazioni di oggettiva difficoltà e disparità di trattamento
Elvira Serafini, Segretario Generale Snals Confsal, sull’autonomia differenziata – Comunicato stampa
Roma, 8 lug. 2019 –“Sul tema dell’autonomia differenziata nel settore dell’istruzione –ha dichiarato Elvira Serafini, Segretario Generale dello Snals Confsal- abbiamo già espresso più volte tutte le nostre riserve. Siamo contrari a ogni processo che metta a rischio l’unitarietà del Paese e del suo sistema scolastico, che sono espressione della sua identità culturale.
Per questo non accettiamo le dichiarazioni del ministro Bussetti che aprono improvvisamente a una regionalizzazione sul modello trentino o valdostano.
Sul tema dell’autonomia differenziata – ha proseguito Serafini- non c’è alcuna condivisione sul terreno politico, giuridico e sociale nel Paese. C’è bisogno di un dibattito parlamentare serio e approfondito.
Inoltre, si ascoltano dichiarazioni e battute inopportune verso i sindacati e i lavoratori della scuola. In gioco non ci sono scambi tra PAS e autonomia, come qualcuno ha voluto insinuare, mentre servono piuttosto stime finanziarie attendibili e documenti scritti da discutere e valutare
Il TAR per il Lazio, con sentenza n.6233/2019, ha censurato l’operato della “Commissione plenaria nella seduta in cui sono stati fissati i criteri di valutazione, con conseguente annullamento in toto della procedura concorsuale”.
La decisione di annullamento della prova scritta si basa sulla circostanza per cui alcuni commissari presenti alla seduta in cui si ratificavano i criteri di valutazione avrebbero tenuto dei corsi di preparazione al concorso e un commissario ricopre anche un ruolo politico.
Adesso il Miur deve adire il Consiglio di Stato affinchè si esprima in via definitiva sulla questione.
Auspichiamo che qualsiasi ulteriore decisione sia assunta con tempestività per garantire la certezza del diritto, la tutela dei candidati nonché il regolare avvio del prossimo anno scolastico.
In allegato il testo della sentenza
Tenere fuori la scuola da ogni ipotesi di regionalizzazione
Il 26 giugno 2019 flash mob dei sindacati scuola davanti alla Camera dei Deputati
“Siamo fermamente convinti che la scuola vada lasciata fuori da ogni ipotesi di autonomia differenziata, operazione a nostro avviso in contrasto per molti aspetti col dettato costituzionale ed estremamente pericolosa – dichiarano Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Giuseppe Turi, Elvira Serafini e Rino Di Meglio– perché destinata ad accentuare squilibri e disuguaglianze già oggi presenti, situazioni che andrebbero affrontate e risolte proprio con un deciso investimento in istruzione e formazione. Il carattere unitario e nazionale del sistema scolastico è per questo una risorsa preziosa di cui il Paese non può essere privato”.
L’esame dei testi da parte del Consiglio dei Ministri, previsto per oggi, sembra sia stato rinviato, ma i sindacati scuola non abbassano la guardia, forti anche del vasto consenso espresso dalla categoria in numerose iniziative svolte in tutte le regioni italiane e dell’altissimo numero di adesioni alla raccolta di firme contro la regionalizzazione.
Le ragioni del no ai progetti di autonomia differenziata che contemplano anche una regionalizzazione delle competenze in materia di istruzione sono state ribadite questa mattina con un flash mob, organizzato dalle segreterie regionali del Lazio, davanti alla Camera dei Deputati dai maggiori sindacati del comparto istruzione e ricerca (Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams).
“Ricordiamo al Governo – affermano i segretari generali– che nell’intesa sottoscritta a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio vi sono impegni espliciti e chiari in questo senso, laddove si riconosce il ruolo assegnato alla scuola per garantire identità e unità culturale del Paese, anche attraverso l’unitarietà dello stato giuridico del personale, il valore nazionale dei contratti, un sistema nazionale di reclutamento del personale e le regole per il governo delle scuole autonome”.
L’impegno dei sindacati prosegue, non solo in relazione al procedere dell’iter delle intese, sulle quali peraltro hanno chiesto ai Presidenti delle Camere di farsi garanti di un pieno coinvolgimento del Parlamento su questioni che non possono essere gestite in un rapporto esclusivo tra Governo e singole regioni: per contrastare quello che ritengono un disegno disgregatore dell’unità nazionale le organizzazioni sindacali non trascureranno alcuna iniziativa.
Roma, 26 giugno 2019