Lo Snals/Confsal Puglia raccoglie l’appello del comitato idonei concorso PNRR 2023 e aderisce alla manifestazione che si svolgerà domani, venerdì 27 settembre, alle ore 16.00 sotto l’Ufficio scolastico regionale della Puglia (ed in contemporanea sotto gli uffici scolastici regionali di Roma, Milano, Firenze e Napoli.
“Dopo aver superato le prove concorsuali, questi docenti si trovano ancora esclusi dal mondo del lavoro, condannati ad una condizione di precarietà. Sembra non abbiano nemmeno il diritto di conoscere la loro posizione in graduatoria perché, nonostante le proteste dei sindacati, le graduatorie pubblicate dagli uffici scolastici regionali si fermano al numero dei posti messi a bando. Il sindacato chiede la pubblicazione integrale delle graduatorie degli idonei e poi si chiede perché, essendoci tanti posti vacanti e tanto precariato, non far scorrere queste graduatorie. Non verrebbero comunque coperti tutti i posti vacanti e, dunque, ci sarebbe ancora spazio per le assunzioni del nuovo concorso PNRR previsto entro fine anno.”, spiega il segretario regionale di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale.
La mobilitazione nazionale ha l’obiettivo di ottenere il riconoscimento delle competenze, di chi ha superato le prove concorsuali, chiedendo la pubblicazione di graduatorie di merito trasparenti e a scorrimento. La protesta è estesa anche agli idonei del concorso 2020, nella speranza di costruire una base comune per combattere il precariato nel settore educativo.
“Eliminando il precariato diamo possibilità agli studenti di avere continuità didattica, che è la condizione ideale per l’apprendimento.”, conclude il sindacalista.
L’aula della Camera con 154 voti favorevoli, 97 contrari e 7 astenuti ha approvato il Ddl sulla valutazione degli studenti. Il provvedimento, già approvato dal Senato, è legge.
Diventano legge, pertanto, le modifiche alla valutazione del comportamento degli studenti delle scuole secondarie contenute nel DDL riguardante la “Revisione della disciplina in materia di valutazione degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati”.
Ecco cosa prevede per la Primaria.
Secondo quanto approvato oggi in Parlamento, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti degli alunni della scuola Primaria dovrà essere espressa con giudizi sintetici (ottimo, buono, discreto, sufficiente, insufficiente, gravemente insufficiente) che dovranno essere accompagnati dalla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti.
Valutazione con giudizi che investe anche l’Educazione civica e il voto di comportamento.
I giudizi sintetici affiancheranno quindi la descrizione del percorso umano e pedagogico dei bambini.
Voto in condotta
Si riferirà a tutto l’anno scolastico e, come ovvio, nella valutazione peseranno anche comportamenti violenti e aggressioni nei confronti di docenti, studenti e in generale tutto il personale della scuola. Se la valutazione del comportamento è inferiore a sei decimi, il consiglio di classe delibera la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo del percorso di studi. Con il 5 in condotta quindi si è bocciati. In caso di voto pari al 6, lo studente dovrà essere coinvolto in attività di cittadinanza attiva e solidale. Se si è alle Superiori, scatterà un debito scolastico in educazione civica da recuperare a settembre. Il consiglio di classe, in sede di valutazione finale, sospende il giudizio senza riportare immediatamente un giudizio di ammissione alla classe successiva e assegna agli studenti un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale. Un elaborato la cui presentazione e valutazione è legata all’ammissione alla classe successiva. Infatti, la mancata presentazione prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo o la valutazione non sufficiente da parte del consiglio di classe comportano la non ammissione all’anno scolastico successivo. Per gli studenti di quinta, l’elaborato dovrà essere trattato all’esame di Stato
L’importanza del voto in condotta aumenta il suo peso anche per quanti superano la sufficienza, un sette può non bastare se lo studente punta a voti alti. Infatti, il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico spettante sulla base della media dei voti riportata nello scrutinio finale potrà essere attribuito se il voto di comportamento assegnato è pari o superiore a nove decimi .
Revisione dello statuto degli studenti e delle studentesse
Le modifiche apportate dal DDL approvato contemplano la revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti.
I principi elencati riguardano la riforma dell’istituto dell’allontanamento degli studenti dalla scuola per un periodo non superiore a quindici giorni, in modo che:
l’allontanamento dalla scuola, fino a un massimo di due giorni, comporti il coinvolgimento della studentessa e dello studente in attività di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare;
l’allontanamento dalla scuola di durata superiore a due giorni comporti lo svolgimento, da parte della studentessa e dello studente, di attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche e individuate nell’ambito degli elenchi predisposti dall’amministrazione periferica del Ministero dell’istruzione e del merito. Tali attività, se deliberate dal consiglio di classe, possono proseguire anche dopo il rientro in classe della studentessa e dello studente, secondo princìpi di temporaneità, gradualità e proporzionalità.
Votazione in decimi
La riforma, inoltre, istituisce la necessità di prevedere la votazione in decimi per la valutazione periodica e per quella finale degli apprendimenti delle studentesse e degli studenti del secondo ciclo di istruzione in tutte le discipline di studio.
Multe fino a 10mila euro per chi offende personale scolastico
In caso di sentenza di condanna per reati connessi a danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, a causa o nell’esercizio del suo ufficio o delle sue funzioni viene predisposta una multa da euro 500 a euro 10.000 a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa oltre all’eventuale risarcimento dei danni
Da quando in vigore?
Il Ministro ha dichiarato che una parte della complessa riforma che include anche la modifica della valutazione alla Primaria avrà attuazione da quest’anno scolastico. Sarà una Ordinanza ministeriale a fornire le indicazioni dettagliate su modalità e tempistiche di attuazione.
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Cosa deve fare un docente aggredito in servizio e per motivi di servizio? La risposta è contenuta nelle “Indicazioni operative” del “Protocollo d’intesa Snals/Confsal Puglia-Gens Nova Odv per la tutela della sicurezza del personale della scuola”. Saranno illustrate nel corso della conferenza stampa che si terrà a Bari lunedì prossimo, 23 settembre, alle ore 11.00 presso l’IISS “Ettore Majorana” (via Salvatore Tramonte, n.2).
All’incontro saranno presenti: Vito Masciale (segretario regionale Snals Puglia, relatore), Antonio Maria La Scala (fondatore Gens Nova OdV, relatore), Antonio Genchi (presidente Gens Nova OdV), Elvira Serafini (segretario generale Snals/Confsal), Rossano Sasso (deputato della Repubblica Italiana), Sebastiano Leo (assessore Istruzione, Formazione, Lavoro Regione Puglia), Giuseppe Silipo (direttore generale Ufficio scolastico regionale della Puglia). È previsto un intervento del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Coordina: Angela Rubino (giornalista).
Il Protocollo, frutto di un accordo tra il sindacato e l’associazione, è iniziativa unica in Italia nel suo genere e nasce dalla necessità di dare alle numerose segnalazioni giunte alla segreteria una risposta pronta ed immediata sul territorio, che vada ad integrare quanto già previsto in materia a livello ministeriale. Verte su un indirizzo mail dedicato e un numero di telefono di pronto intervento in caso di aggressioni. Insiste, inoltre, sul concetto di informazione come forma di prevenzione, con la pianificazione di un calendario di incontri sul tema rivolti alla popolazione scolastica (famiglie comprese) e alla società civile.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato il decreto n° 183 avente come oggetto “Adozione delle Linee Guida per l’insegnamento dell’educazione civica” per la scuola dell’infanzia e per il primo e secondo ciclo d’istruzione.
Le nuove linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica si sviluppano su tre nuclei concettuali fondanti : la Costituzione, lo sviluppo economico e sostenibilità, e la cittadinanza digitale. Al loro interno si trovano tutti gli altri temi educativi che stanno alla base del vivere e del convivere come persone e cittadini.
La Costituzione
Rappresenta il primo fondamento su cui si basano tutti gli altri temi educativi che stanno alla base “della convivenza civile e del patto sociale nel nostro paese”.Le linee guida assegnano alla scuola il compito di adeguare il curricolo al fine di promuovere, lo sviluppo della persona quale soggetto sociale nel rispetto di tutti e di ciascuno contro ogni forma di discriminazione e contro ogni forma di bullismo.
Lo Sviluppo economico e la sostenibilità
Sul secondo fondamento le linee guida, facendo espresso riferimento alla Costituzione assegnano alla scuola il compito di educare i giovani ai concetti di sviluppo e di crescita, considerando l’iniziativa economica privata come parte fondamentale di un’educazione alla cittadinanza.
La Cittadinanza digitale
Per cittadinanza digitale le linee guida assegnano alla scuola il compito di promuovere una sempre maggiore responsabilizzazione dei giovani nell’uso degli strumenti tecnologici e delle modalità con cui ci si deve approcciare a essi formandoli a saper valutare criticamente dati e notizie in rete, a prestare attenzione a chi si danno i propri dati personali e infine per contrastare fenomeni di cyber bullismo.
All’interno dei tre nuclei tematici, e nell’arco delle 33 ore annuali previste per la disciplina, le Istituzioni scolastiche potranno, nell’esercizio della loro autonomia, proporre attività che sviluppino conoscenze e abilità relative all’educazione alla cittadinanza attiva, all’educazione alla salute e al benessere psicofisico e al contrasto delle dipendenze, all’educazione ambientale, all’educazione finanziaria, all’educazione stradale, all’educazione digitale e all’educazione al rispetto e qualunque ulteriore approfondimento utile alla crescita umana degli studenti.
Nelle scuole del primo ciclo l’insegnamento è affidato, in contitolarità, a docenti della classe/del consiglio di classe, tra i quali è individuato un coordinatore.
Nelle scuole del secondo ciclo, l’insegnamento è affidato ai docenti delle discipline giuridiche ed economiche, se disponibili nell’ambito dell’organico dell’autonomia altrimenti come previsto per il primo ciclo, l’insegnamento è affidato in contitolarità ai docenti del consiglio di classe. Anche se la titolarità dell’insegnamento venga attribuita a un insegnante di materie giuridiche ed economiche, gli obiettivi di apprendimento vanno perseguiti con la più ampia collaborazione tra tutti i docenti, valorizzando la trasversalità del curricolo.
La disciplina trasversale dell’educazione civica sarà oggetto di valutazione secondo i criteri deliberati dal Collegio dei docenti per le singole discipline e già inseriti nel PTOF che dovranno essere modificati per comprendere anche la valutazione di tale insegnamento.
In sede di scrutinio il docente coordinatore dell’insegnamento, dopo aver avuto elementi conoscitivi dai docenti del team o del Consiglio di Classe, formula la proposta di valutazione, espressa ai sensi della normativa vigente, da inserire nel documento di valutazione.
La valutazione dovrà essere coerente con le competenze, abilità e conoscenze indicate nel curricolo dell’educazione civica e affrontate durante l’attività didattica. I docenti della classe e il consiglio di classe possono avvalersi di strumenti condivisi, quali rubriche e griglie di osservazione, finalizzati ad accertare il conseguimento da parte degli alunni delle conoscenze e abilità e del progressivo sviluppo delle competenze previste nella sezione del curricolo dedicata all’educazione civica.
Anche per l’educazione civica, il Collegio dei docenti delle scuole del primo ciclo espliciterà a quale livello di apprendimento corrisponde il voto in decimi attribuito agli alunni della scuola secondaria di primo grado. Per gli alunni della scuola primaria, la valutazione avverrà in base alla normativa in vigore nell’anno scolastico di riferimento.
Il settore formazione dello Snals Bari comunica che in vista dei prossimi concorsi saranno organizzati IN PRESENZA a BARI i seguenti corsi preparatori:
per la prova del concorso Pnrr
per il concorso DSGA
per il concorso Ispettore tecnico
per il prossimo tfa di sostegno
gli iscritti interessati sono invitati ad inviare mail di interesse/ adesione all’indirizzo : info@snalsbari.it o dematteis@snalsbari.it e riceveranno mail di riscontro con i dettagli.
È attivo da oggi l’indirizzo osservatorioantiviolenzascuola@snalspuglia.it per le segnalazioni e la presa in carico da parte della segreteria regionale di Snals/Confsal Puglia, in collaborazione con l’associazione Gens Nova, dei lavoratori della scuola vittime di aggressioni fisiche o verbali.
Il personale docente, ATA e i DS potranno scrivere all’Osservatorio antiviolenza del sindacato raccontando in breve l’episodio che li ha visti coinvolti e usufruire di una prima e tempestiva consulenza legale con gli avvocati di Gens Nova. Laddove, poi, vi siano, a parere dei legali, le condizioni per una denuncia, il lavoratore potrà essere assistito nel diversi gradi di giudizio.
È la prima delle azioni previste dal Protocollo d’intesa, sottoscritto a giugno scorso da Snals/Confsal Puglia e Gens Nova ODV, per rispondere alla necessità inderogabile di garantire maggiore sicurezza agli operatori della scuola.
Il segretario regionale di Snals Puglia, prof. Vito Masciale: “L’iniziativa si inserisce nel solco della strada tracciata dal MIM e dalla Legge n.25 de 30 marzo 2024. Risponde, altresì, all’esigenza, riscontrata attraverso le segnalazioni giunte alla nostra segreteria, di avere un presidio sul territorio, che garantisca al personale aggredito tempestività dell’intervento con un supporto legale e psicologico.”
Con il Protocollo è istituito anche l’Osservatorio regionale Snals Puglia sulla sicurezza del comparto scolastico, che ha il compito di schedare e processare le segnalazioni a fini statistici. Sarà la base di studio per garantire azioni sempre più mirate di tutela del personale della scuola sul territorio regionale.
Il fondatore di Gens Nova ODV e coordinatore legale del progetto, avv. Antonio Maria La Scala: “Puntiamo molto su questa iniziativa perché riteniamo sia giunto il momento che i docenti finalmente ottengano giustizia per tutte le aggressioni subite in questi anni e si sentano protetti da eventuali aggressioni future. Un onore per Gens Nova collaborare con gli ideatori di questo Protocollo. Ricordo che la violenza a pubblico ufficiale (il professore lo è) è reato perseguibile d’ufficio e non c’è un termine per sporgere denuncia. Il termine è quello di prescrizione del reato. È chiaro, però, che prima si fa, meglio è per le esigenze investigative di acquisizione delle prove.”
Applicazione articolo 14-bis, comma 3, del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, recante“Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia diuniversità e ricerca”, convertito con modificazioni dalla legge. 29 luglio 2024, n. 106.
Indicazioni operative.
Di seguito il testo m_pi_DGPER_Nota_135779_04-09-2024_Cont_59202417361
Da leggere con attenzione