Il futuro dell’istruzione, dell’università, dell’afam e degli enti di ricerca riguarda da vicino la crescita dell’Italia, ma uno scenario di crescita non può essere disegnato senza valori condivisi con la società, senza rispondere alle attese del personale e dei cittadini, senza che la politica assuma impegni precisi.

Lo Snals-Confsal invita al confronto decisori politici, parti sociali, esperti del settore nel Convegno Istruzione e ricerca per la crescita dell’Italia: valori, attese, impegni.

La scelta del tema nasce dalla consapevolezza che il futuro dell’istruzione, dell’università, dell’afam e degli enti di ricerca riguarda da vicino il futuro del Paese. Tuttavia, uno scenario di crescita non può essere disegnato senza valori condivisi con la società, senza rispondere alle attese del personale e dei cittadini. E’ indispensabile, però, che la politica assuma impegni precisi.

La prossima legge di bilancio e il nuovo contratto 2019-2021, in particolare,  dovranno rispondere alla sfida di far crescere il sistema dell’Istruzione e Ricerca, al quale oggi è richiesto di fornire le competenze necessarie affinché l’Italia affronti il panorama mutato della cooperazione e della competizione, a livello europeo e internazionale.

Per raggiungere quest’obiettivo è necessario un cambiamento culturale che restituisca prestigio al mondo dell’istruzione e riconosca nella ricerca il volano per lo sviluppo.

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

In data 26 ottobre 2018 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Numero 250 – Anno 159° il D.M. del 17 ottobre 2018 a firma del Ministro Bussetti, “Concorso straordinario, per titoli ed esami, per il reclutamento di personale docente per la scuola dell’infanzia e primaria su posto comune e di sostegno”, che avvia le procedure per i concorsi straordinari previsti dal Decreto Dignità per Docenti di scuola dell’Infanzia e Primaria.

Come si legge dal D.M. del 17/10/2018 i requisiti di accesso, alla data prevista dal bando per la presentazione della domanda, sono:

  1. titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, purché i docenti in possesso dei predetti titoli abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni scolastici, presso le istituzioni scolastiche statali, almeno due annualità di servizio specifico rispettivamente sulla scuola dell’infanzia o primaria, anche non continuative, sia su posto comune che di sostegno.
  2. diploma magistrale con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002, purché i docenti in possesso dei predetti titoli abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni scolastici, presso le istituzioni scolastiche statali almeno due annualità di servizio specifico rispettivamente sulla scuola dell’infanzia o primaria, anche non continuative, sia su posto comune che di sostegno.
  3. per le procedure per i posti di sostegno su infanzia e primaria, oltre al possesso di uno dei titoli di cui alle lettere a) e b), è richiesto il possesso dello specifico titolo di specializzazione sul sostegno conseguito ai sensi della normativa vigente o di analogo titolo di specializzazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente.

Sono ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito all’estero i titoli di cui alle lettere a) , b) , c) del comma 1, abbiano comunque presentato la relativa domanda di riconoscimento alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, entro la data termine per la presentazione delle istanze per la partecipazione alla procedura concorsuale.

Sono altresì ammessi con riserva alla procedura concorsuale per posti di sostegno i docenti che conseguano il relativo titolo di specializzazione entro il 1° dicembre 2018, nell’ambito di percorsi avviati entro il 31 maggio 2017, ivi compresi quelli disciplinati dal decreto del Ministro 10 marzo 2017, n. 141 come modificato dal decreto 13 aprile 2017, n. 226.

Le istanze possono essere presentate in un’unica regione, a scelta del candidato, per una o più procedure concorsuali, per mezzo di una sola domanda tramite “Istanze on line” entro le ore 23,59 del trentesimo giorno successivo alla data iniziale indicata nel bando.

Per tutte le altre notizie non contenute in questo breve articolo, si rinvia alla lettura del seguente allegato: Gazzetta Ufficiale Numero 250 del 26.10.2018

Roma, 25 ottobre 2018. “La CONFSAL chiede al Ministro Di Maio e al Presidente dell’INPS Boeri di prorogare il termine del 1° gennaio 2019 entro il quale sarà operativa la prescrizione dei contributi previdenziali per i dipendenti del settore pubblico”. Lo ha chiesto Angelo Raffaele Margiotta, Segretario Generale della CONFSAL.

Il tutto ha origine dalla circolare INPS n. 169 del 15 novembre 2017 che ha prorogato i termini di prescrizione dei contributi al 31/12/2018, inizialmente fissati al 31 dicembre 2017. La medesima circolare fornisce istruzioni anche in merito alla verifica del proprio estratto conto INPS/INPDAP, per controllare se sia aggiornato con tutti i contributi previdenziali versati.  Quindi, a partire dal prossimo 31 dicembre l’Amministrazione – datrice di lavoro non avrà più la possibilità di regolarizzare i versamenti mancanti, cosa possibile sino al 31 dicembre 2018 e dovrà sostenere l’onere del trattamento di quiescenza, riferito a periodi di servizio per i quali è intervenuta la prescrizione”, ha proseguito Margiotta.

Ci troviamo pertanto nella situazione che non tutti i lavoratori interessati hanno avuto modo di poter visualizzare la propria posizione contributiva e non possono evitare che i loro contributi cadano in prescrizione. La soluzione più ragionevole rimane quindi quella di un ulteriore differimento della data prevista dall’Inps”, ha concluso Margiotta.

Con nota 17818 del 16/10/2018, il Miur rende nota la nuova procedura on line per il riconoscimento dei titoli professionali, tra i quali la qualifica professionale di docente ai sensi della Direttiva 2013/55/UE.

La piattaforma dedicata a tale procedura è operativa a partire dal 24 ottobre 2018.

La Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici ha inteso dare un efficace supporto al cittadino che presenti istanza di riconoscimento del titolo professionale, rendendo più fruibile e trasparente l’intera procedura. Tale procedura è conforme a quanto prescritto dalla legge 7.08.2015 n. 124, e dal D. Lgs. 26 agosto 2016, n. 179 al fine della dematerializzazione ed informatizzazione dei documenti.

Pertanto, a partire dal giorno 24 ottobre 2018, le domande di riconoscimento professionale ai sensi della Direttiva 2013/55/UE, dovranno essere presentate esclusivamente tramite l’applicazione disponibile alla voce “Vai all’Applicazione” presente nella pagina dedicata all’iniziativa http://www.miur.gov.it/web/guest/riconoscimento-professione-docente.

Qualsiasi documentazione pervenuta in altre modalità presso gli uffici del Ministero sarà considerata irricevibile.

Per i soli utenti che hanno già presentato regolare istanza entro e non oltre il 23 ottobre 2018 e che risulta agli atti dell’ufficio, la procedura resterà invariata e sarà evasa secondo la precedente modalità.

NON è consentito un ulteriore invio on-line tramite l’applicazione per coloro che hanno già trasmesso in forma cartacea la documentazione, né riproporre una nuova richiesta per la stessa classe di concorso.

Tutti i dettagli operativi per la compilazione della domanda sono disponibili nella suddetta pagina http://www.miur.gov.it/web/guest/riconoscimento-professione-docente , e nell’apposita “Guida aspirante Docente”.

Allegato: Nota_Miur_17818_16-10-2018_qualifica-docente

Anche per l’a.s. 2018/19 lo SNALS – Confsal ha predisposto un’agenda giornaliera con incluso un vademecum per il personale con contratto a tempo indeterminato e determinato, esperienze didattiche e formative nella scuola dell’innovazione e le linee di piattaforma per il 2019-2021 CCNL del Comparto Istruzione e Ricerca.

Gli iscritti possono ritirare gratuitamente l’agenda presso la sede della Segreteria Provinciale, Via V. de Romita n. 8, Bari o presso le sedi territoriali.

Anche per questo anno scolastico l’A.T. di Bari con circolare n.16364 del 18/10/2018 comunica che il personale docente, educativo ed A.T.A che intende avvalersi del diritto ad usufruire dei permessi straordinari retribuiti di cui all’art.3 del D.P.R. 23.8.1988, n.395, riguardante il diritto allo studio per l’anno 2019 (dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019), deve presentare domanda alla scuola di servizio utilizzando il modello allegato, entro il termine perentorio del 12 novembre 2018.

In caso di più scuole di servizio, a quella che cura la gestione amministrativa del docente/ATA.

Ricordiamo che può beneficiare dei predetti permessi il personale della scuola con contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato fino al termine dell’anno scolastico (31.08.2019) e fino al termine delle attività didattiche (30.06.2019) con nomina del Dirigente dell’A.T. o del Dirigente Scolastico.

In allegato:

  1. Circolare A.T. Provincia di Bari – permessi retribuiti per studio
  2. Decreto contingente complessivo dei permessi retribuiti per studio
  3. MOD_DOM_150_ore_anno 2019

Alla luce dei disagi e dei danni che l’istituzione degli ambiti territoriali ha comportato nelle varie fasi della mobilità, con riferimento al contratto triennale sulla mobilità, è stato chiesto il superamento degli ambiti previsti della legge 107 e di conseguenza il ripristino della possibilità di esprimere come preferenze sino a 15 scuole o i codici sintetici dei comuni e dei distretti

Nella mattinata di oggi, 23 ottobre 2018, si è svolto il primo incontro relativo al contratto triennale sulla mobilità.

Lo SNALS-Confsal e le altre OO.SS. presenti all’incontro, hanno chiesto, in premessa, alla luce dei disegni di legge attualmente in esame al Senato, il superamento degli ambiti previsti della legge 107 e di conseguenza  il ripristino della possibilità di esprimere come preferenze sino a 15 scuole o i codici sintetici dei comuni e dei distretti. Questo alla luce dei disagi e dei danni che l’istituzione degli ambiti territoriali ha comportato nelle varie fasi della mobilità.

Si è auspicato, quindi, un ritorno al criterio della viciniorità, sostituito in passato dalla prossimità d’ambito che, in particolare, nelle situazioni di soprannumerarietà, ha portato ad assegnazioni di sede paradossali che di fatto hanno penalizzato i docenti soprannumerari. Si sono evidenziati i numerosi casi  di docenti anche con punteggi molto alti, assegnati d’ufficio a sedi lontane dalla scuola di precedente titolarità, perché il sistema informatico considerava sede di partenza la scuola capofila d’ambito, benchè, evidentemente, molto più lontana da quella di titolarità. Di conseguenza si è chiesto il ripristino della fase comunale, seguita da quella distrettuale e provinciale.

Tali richieste sono, evidentemente, irrinunciabili in considerazione del valore triennale del presente contratto.  Questa triennalità non pregiudicherà comunque la possibilità di presentare annualmente la domanda di mobilità a quei docenti non accontentati con l’assegnazione su scuola da loro esplicitamente richiesta.

L’amministrazione, ferma restando la volontà di mantenere valore legale agli ambiti sino alla loro effettiva abrogazione per legge, si è dimostrata aperta alla possibilità di rimodulare il contratto e di conseguenza riadeguare il sistema informatico in base alle richieste sopra evidenziate.

Si è svolto il 17 Ottobre presso la Direzione Generale delle Risorse Umane e Finanziarie del Miur – alla presenza del Capo Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali, dott.ssa Daniela Beltrame, del Direttore Generale, dott. Jacopo Greco, e della Dirigente dell’UFFICIO IX – Assegnazione risorse finanziarie alle scuole e loro gestione amministrativo-contabile, dott.ssa Francesca Busceti, – l’incontro sul monitoraggio delle giacenze finanziarie delle scuole con vincolo di destinazione.

L’Amministrazione ha reso noto che l’attuale monitoraggio, fatto d’intesa con la Ragioneria Generale dello Stato, ricalca in sostanza quello già effettuato nel 2015. Il fine è quello di verificare le giacenze contabili delle scuole in merito ad alcuni fondi vincolati, quali, ad esempio, quelli relativi ai servizi di pulizia e quelli di cui al salario accessorio giacenti sul bilancio delle scuole (economie MOF antecedenti al 2012 ovvero all’ingresso del sistema contabile del “cedolino unico”).

Questi ultimi, che non possono più essere utilizzati dalle scuole, saranno riassunti in un quadro generale al fine di stabilirne successivamente il loro concreto utilizzo, che potrebbe essere, per esempio, come nel 2015, quello di risanamento delle situazioni debitorie di molte scuole. Il monitoraggio in questione servirà, quindi, per rilevare e programmare azioni generali di risanamento contabile visto che l’attuale sistema informativo centrale del Miur non consente ancora una gestione agile dell’intera procedura.

A tal proposito è in corso l’emanazione da parte della Consip di un bando di gara per l’assegnazione dell’appalto di gestione informativa delle procedure contabili delle scuole, che dovrebbe al più tardi entrare a regime entro settembre 2019.

Il Miur provvederà anche a richiedere ai fornitori privati di sevizi di contabilità per le scuole l’adeguamento dei loro pacchetti per l’inoltro dei flussi contabili verso il SIDI del Miur. L’Amministrazione ha reso noto che il nuovo regolamento di contabilità scolastica è all’esame della Corte dei Conti per il prescritto parere e che per quanto riguarda il fondo del merito dell’a.s. 2016/2017 sarà assegnata a giorni sui pos delle scuole la parte residua ancora da erogare, mentre per il 2017/2018 si è ancora in attesa di completare le relative variazioni di bilancio dovute all’applicazione del nuovo CCNL.

Il Consiglio di Stato ha sancito in via definitiva con la sentenza n. 5997 del 1. 10 2018 la natura abilitante all’insegnamento del diploma magistrale sperimentale linguistico conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 presso un Istituto magistrale;

Pertanto i ricorrenti in possesso di tale diploma possono essere inseriti in via definitiva in  II fascia delle graduatorie di Circolo e di Istituto da cui erano stati ingiustamente esclusi;

Invece i ricorrenti non ancora inseriti in virtù del provvedimento cautelare (immediatamente esecutivo) n. 2952 del 28/06/2018, possono essere inseriti in via definitiva presentando alla scuola Capofila copia della sentenza firmata digitalmente.

I titoli di studio conseguiti al termine dei corsi sperimentali di scuola magistrale conseguiti entro l’anno scolastico 2001/2002 conservano in via permanente l’attuale valore legale e consentono di partecipare ai concorsi ordinari per titoli ed esami a posti di insegnante nella scuola materna e nella scuola elementare.

La citata sentenza, potrà essere scaricata dagli interessati anche dal sito del Consiglio di Stato all’indirizzo www.giustizia-amministrativa.it  con il numero di R.G. 5131/2018.

In attesa del testo definitivo e della normativa relativa, alla luce delle notizie diffuse che stanno orientando gli iscritti alla possibilità del pensionamento con la suddetta quota, riportiamo di seguito alcune considerazioni.

Premesso che le uniche certezze per usufruire della quota 100 sembrano essere i requisiti dei 62 anni di età e 38 anni di servizio utile a pensione, nonché le paventate finestre di uscita che sposterebbero il pensionamento di fatto di 4 mesi, analizziamo di seguito le situazioni che si potranno verificare per i vari profili del personale della scuola  relativamente all’aspetto economico.

Gli esempi sono riferiti a soggetti che alla data del 31.08.2019, sempre se per la scuola verrà rispettata l’unica finestra di uscita , abbiano una età di 62 anni.

Nei  casi analizzati  abbiamo considerato come data di nascita 1.08.1957, sesso maschile, una anzianità utile a pensione di 38 anni al 31.08.2019 comprensiva del pre ruolo e dei riscatti vari.

•    Il calcolo è stato fatto tenendo conto di una anzianità utile a pensione alla data del 31.12.1992 di 11 anni e 4 mesi che permette di avere i 38 anni alla data del 31.08 2019.

Situazione che contemplando in tale anzianità anche il riscatto del periodo di 4 anni della laurea fa si che i docenti della scuola media e del superiore alla data del 31.08.2019 percepiscano uno stipendio corrispondente alla classe 28 e pur avendo 38 anni di servizio non hanno ancora raggiunto la classe 35.

•    Anche i D.S.G.A. a causa dell’inquadramento al 1-09-2000 alla data del 31.08.2019 percepiscono uno stipendio corrispondente alla classe 28.

•    Le restanti categorie  alla data del 31.08.2019 avranno già raggiunto la classe stipendiale 35.

Sono state prese in considerazione gli importi stipendiali mensili in vigore dal 1.04.2018  derivate dall’ultimo contratto di lavoro.

Per quanto concerne la buonuscita tutti i periodi sono stati considerati utili ex-se o riscattati.

Agli interessati la valutazione della convenienza in quanto oltre il fattore economico, verificabile dal prospetto elaborato  che segue, si deve tener conto della scelta della qualità della vita e i rapporti affettivi che ognuno vuole condividere a suo modo.

Si allega lo schema elaborato con le ipotesi di pensionamento con quota 100.