Si è svolto oggi, 18 ottobre, presso l’ARAN, il sesto incontro dedicato alle trattative per il rinnovo del CCNL dirigenza dell’area istruzione e ricerca.

Le relazioni sindacali sono state al centro del confronto tra le parti.

Per l’Aran era presente il dott. Mastrogiuseppe che ha illustrato la bozza di proposta sulle relazioni Sindacali chiarendo che la bozza è stata elaborata con l’intento di snellire la materia dopo una meticolosa ricognizione delle norme del CCNL vigente.

Da parte dello SNALS sono state fatte le seguenti richieste:

  • L’istituto dell’informazione deve garantire alle organizzazioni sindacali la possibilità di richiedere elementi e dati di interesse sindacale, ivi compreso l’accesso all’Intranet del MIUR per i dati di cui sono titolari.
  • L’istituto del confronto deve prevedere come oggetto i criteri dei procedimenti di valutazione dei dirigenti scolastici.
  • I criteri per la determinazione della retribuzione di risultato devono essere oggetto di contrattazione senza alcun limite da parte della legge.
  • I criteri per la mobilità dei dirigenti scolastici devono rientrare nel campo della contrattazione.
  • I criteri per la definizione e l’aggiornamento delle funzioni dirigenziali e delle corrispondenti posizioni devono essere contrattate a livello nazionale con cadenza annuale.

Le trattative riprenderanno martedì 30 sugli aspetti economici.

Continueremo a sollecitare l’amministrazione affinché individui risorse utili a realizzare l’equiparazione della parte fissa della retribuzione di posizione a quella delle altre dirigenze. Vi terremo costantemente aggiornati sull’evoluzione delle trattative.

Si è svolto in data odierna presso la Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione del Miur, rappresentata dal suo Direttore Generale, la Dott.ssa Maria Assunta Palermo, l’atteso incontro sulla nuova piattaforma predisposta dal MIUR all’interno del SIDI per il PTOF del prossimo triennio 2019/2022.
Il fine è, appunto, quello di agevolare le scuole nella redazione del prossimo PTOF, offrendo loro un format informatico agile e flessibile per la sua predisposizione particolareggiata. In particolare, già nella giornata di domani verrà emanata dal Miur una circolare per l’avvio della piattaforma con i chiarimenti ed i riferimenti utili, incluso quello per poter accedere ad un video tutorial sull’argomento. Le OO.SS. hanno chiesto al Miur di chiarire che il suo utilizzo non sarà obbligatorio per le scuole, ma solo consigliato, e che le stesse saranno libere di utilizzarlo senza particolari vincoli (gli indici all’interno saranno dinamici, aperti e senza blocchi). Il modello informatico trasmesso ad ogni singola scuola conterrà già tutti i dati in possesso dell’Amministrazione che saranno precaricati a sistema. L’inserimento del documento nella piattaforma sarà possibile dal 17 ottobre e fino alla data di apertura delle iscrizioni scolastiche, che sarà indicata nell’apposita circolare annuale. Come già evidenziato il modello sarà adattabile alle esigenze delle singole scuole e non forzerà in alcun modo l’autonomia scolastica in materia. Prevista, inoltre, la rendicontazione sociale del PTOF 2016/2019 entro dicembre 2019. Nell’apposita piattaforma il PTOF sarà strutturato nelle seguenti 5 sezioni generali a loro volta divise in sottosezioni:

  • la scuola ed il suo contesto;
  • le scelte strategiche;
  • l’offerta formativa;
  • l’organizzazione;

Il Ministero si è reso disponibile ad effettuare, per tutto il corrente anno scolastico, con le OO.SS. e con le scuole un continuo monitoraggio dello strumento per poterlo migliorare ed adattare alle varie esigenze del sistema scuola. Sarà possibile, inoltre, alla fine del prossimo triennio accedere a tutta la mole di dati che saranno inseriti dalle scuole per poter meglio leggere ed interpretare la scuola nel suo complesso.

Comunicato stampa N° 1555 del 16/10/2018

Si è svolto, il 15 ottobre, il Consiglio dei Ministri n. 23, al termine del quale il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i Vice Presidenti e Ministri, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e il Ministro dell’economia e delle finanze, Giovanni Tria hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare i provvedimenti adottati, che sono riassunti nello stralcio del Comunicato del Governo che pubblichiamo di seguito; alleghiamo il Documento Programmatico di Bilancio 2019 e l’ultima bozza del Decreto Fiscale (13/10/2018).

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 23

15 Ottobre 2018

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, lunedì 15 ottobre 2018, alle ore 19.31 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti.

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DECRETO FISCALE

Disposizioni urgenti in materia fiscale (decreto-legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia fiscale.

Di seguito alcune tra le principali misure previste.

  1. ROTTAMAZIONE TER – Si prevede, per chi aveva già beneficiato della rottamazione bis e ha versato almeno una rata, la possibilità di ridefinire il proprio debito con il fisco (relativo al periodo tra il 2000 e il 2017) a condizioni agevolate, tra cui l’esclusione dal pagamento delle sanzioni e degli interessi di mora, la possibilità di rateizzare il pagamento (massimo 10 rate consecutive di pari importo) in 5 anni pagando un interesse ridotto del 2% l’anno e quella di compensare i debiti con il fisco con i crediti nei confronti della pubblica amministrazione.
  2. STRALCIO DEI DEBITI FINO 1000 EURO – Si prevede la cancellazione automatica di tutti i debiti con il fisco relativi al periodo che va dal 2000 al 2010 di importo residuo fino a 1000 euro.
  3. DEFINIZIONE AGEVOLATA – Sono previste varie ipotesi di definizione agevolata delle controversie tra i contribuenti e il fisco. In particolare, si prevede la definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione a titolo di risorse proprie dell’Unione europea; delle controversie tributarie nei confronti dell’Agenzia delle entrate; degli atti del procedimento di accertamento; degli atti dei procedimenti verbali di contestazione; delle imposte di consumo.
  4. FATTURAZIONE ELETTRONICA – Si mantiene l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica dal primo gennaio 2019, riducendo per i primi sei mesi le sanzioni previste per chi non riuscirà ad adeguare i propri sistemi informatici.
  5. SEMPLIFICAZIONE PER EMISSIONE FATTURE – Si dà la possibilità di emettere fatture entro 10 giorni dalla operazione alla quale si riferiscono. Inoltre, si prevede che le fatture debbano essere annotate nel registro entro il giorno 15 del mese successivo alla loro emissione. Sempre nell’ottica della semplificazione viene abrogato l’obbligo di registrazione progressiva degli acquisti.
  6. IVA – Si prevede che il pagamento dell’Iva slitti al momento in cui la fattura viene incassata.
  7. GIUSTIZIA TRIBUTARIA DIGITALE – Si favorisce il processo telematico anche per la giustizia tributaria.
  8. TRASMISSIONE TELEMATICA DEI CORRISPETTIVI – Oltre all’obbligo di fatturazione elettronica, si introduce l’obbligo generalizzato di memorizzare e trasmettere telematicamente i corrispettivi. Questo consentirà di eliminare alcuni adempimenti contabili come l’obbligo di tenuta dei registri e conservazione delle fatture e degli scontrini e un controllo maggiore e meno invasivo dell’Agenzia delle entrate. L’obbligo parte per chi ha un volume d’affari superiore a 400 mila euro dal primo luglio 2019. Per gli altri dal primo gennaio 2020.

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SEMPLIFICAZIONE

Disposizioni urgenti per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili (decreto-legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili.

Di seguito alcune tra le principali misure previste.

1. MISURE PER IL LAVORO

Il decreto contiene disposizioni in materia di:

  • CIGS per riorganizzazione o crisi aziendale – si consente la proroga degli ammortizzatori sociali per il 2018 e 2019 per le imprese con più di 100 dipendenti, che abbiano problemi occupazionali. La cassa integrazione può essere concessa per 12 mesi per riorganizzazione aziendale e sei mesi per il caso di crisi;
  • trattamento di mobilità in deroga – il trattamento di mobilità in deroga è concesso per 12 mesi a favore di quei lavoratori che hanno cessato o cessano la mobilità ordinaria o in deroga dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2018 a condizione che a questi lavoratori siano applicate misure di politica attiva. La stessa misura si applica ai i lavoratori dell’area di Termini Imerese e Gela che godono di tale trattamento dal 2016.
  • riforma della governance dell’Agenzia nazionale per il lavoro (Anpal);
  • abolizione del libro unico del lavoro;
  • semplificazione del rapporto biennale del personale;
  • semplificazione in materia di imprese dello spettacolo;
  • semplificazione del deposito dei contratti collettivi;
  • semplificazione in materia di appalti;
  • semplificazione della gestione separata.

2. MISURE PER LO SVILUPPO ECONOMICO

Il decreto contiene disposizioni in materia di:

  • semplificazione per le imprese agro-alimentari,
  • riduzione oneri per le start-up, le piccole e medie imprese innovative e gli incubatori;
  • riduzione di oneri informativi e obblighi delle imprese;
  • snellimento delle procedure per la costituzione di società di capitali;
  • definizione dei registri distribuiti (blockchain) e sostegno, con un fondo di venture capital con Cassa Depositi e Prestiti, alle startup innovative che investono in questa tecnologia;
  • incentivazione utilizzo strumenti di notificazione telematica;
  • norma “Bramini” – si introducono norme a tutela di chi ha debiti nei confronti delle banche ma vanta crediti nei confronti dello Stato;
  • disposizioni per favorire la circolazione degli immobili oggetto di donazione;
  • esenzioni in materia di invenzioni dei ricercatori delle università e degli enti pubblici di ricerca;
  • RC auto equa sul territorio – Per realizzare una RC auto equa, con canoni differenziati rispetto al territorio, si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro.

3. SALUTE

Il decreto contiene disposizioni in materia di:

  • transazioni con le aziende farmaceutiche per il ripiano della spesa farmaceutica;
  • commissariamento delle Regioni in piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario (viene prevista l’incompatibilità della figura del commissario con qualsiasi altro incarico istituzionale presso la Regione);
  • istituzione della Anagrafe nazionale vaccini, con l’obiettivo di monitorare i programmi vaccinali sul territorio;
  • istituzione del fondo per la riduzione delle liste d’attesa.

4. TAGLIO AGLI SPRECHI E AI COSTI DELLA POLITICA

Si riducono i costi della politica nelle Regioni a statuto ordinario, speciale e nelle province autonome, mediante il calcolo contributivo dei vitalizi derivanti da mandato elettivo regionale. Inoltre, si prevede il blocco del trasferimento dei fondi per i vitalizi alle regioni che non ne prevedano l’abolizione.

5. ALTRE MISURE

Il decreto contiene disposizioni in materia di:

  • Ferrovie dello Stato – si autorizzata la spesa di 40 milioni di euro per il 2018 per finanziare la parte servizi 2016/2021, del contratto di programma tra Ministero delle infrastrutture e Ferrovie dello Stato. Per la parte investimenti 2017/2021, invece, si prevede la spesa di 600 milioni per il 2018;
  • fondo di garanzia FSC – nel fondo di garanzia per le piccole e medie imprese sono assegnati 735 milioni di euro per il 2018;
  • Genova – sono stanziati ulteriori fondi per Genova. Per la ristrutturazione dell’Autotrasporto 10 milioni di euro per il 2018 e 15 milioni per l’adeguamento dei porti.
  • missioni internazionali di pace – il fondo per le missioni di pace è incrementato in modo da garantirne la copertura finanziaria per tutto il 2018.

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LEGGE DI BILANCIO 2019

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019 – 2021 (disegno di legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria, ha approvato il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e al bilancio pluriennale per il triennio 2019 – 2021.

Di seguito le principali innovazioni introdotte dal provvedimento.

  1. Reddito di cittadinanza – Si introdurrà una misura universalistica di sostegno al reddito, con la previsione che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore ai 780 euro, che crescono in base al numero dei componenti della famiglia.
  2. Pensione di cittadinanza – Le pensioni minime saranno aumentate fino a 780 euro, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è.
  3. Flat tax per partite Iva e piccole imprese – Si estendono le soglie minime del regime forfettario fino a 65 mila euro, prevedendo un’aliquota piatta al 15 per cento.
  4. Ires al 15 per cento – Si taglia dal 24 per cento al 15 per cento l’Ires sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili, incentivando gli investimenti e l’occupazione stabile.
  5. Flat tax al 21 per cento sui nuovi contratti di affitto, anche commerciali – Si prevede una cedolare fissa al 21 per cento anche sui nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali, come i capannoni.
  6. Superamento della legge Fornero – Si abrogano i limiti di età per i pensionamenti previsti dalla legge Fornero, introducendo la “quota 100”: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, favorendo così chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e al contempo agevolando il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato. Per le donne si proroga “Opzione Donna”, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.
  7. Ires verde – Si introducono incentivi fiscali per le imprese che riducono l’inquinamento, usando tecniche di produzione con minori emissioni.
  8. Risarcimento per le vittime delle crisi bancarie – Si stanzia un fondo da 1,5 miliardi per risarcire tutte le vittime delle crisi bancarie. Il fondo è così ampliato di 14 volte rispetto a prima.
  9. Rilancio degli investimenti pubblici – Si stanziano 15 miliardi aggiuntivi nei prossimi 3 anni per rilanciare gli investimenti pubblici, soprattutto nell’ambito infrastrutturale, dell’adeguamento antisismico, dell’efficientamento energetico, dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. Si crea inoltre una task force per valutare, monitorare e attivare rapidamente i progetti d’investimento.
  10. Piano di assunzioni straordinario – Si stanziano 500 milioni per un grande piano di assunzioni per poliziotti, magistrati e personale amministrativo, in modo da assicurare ai cittadini maggiore sicurezza, processi civili e penali più rapidi e una Pubblica Amministrazione più efficiente.
  11. Task force per la qualità della spesa pubblica – Si crea una task force per la revisione di tutta la spesa pubblica. Il team analizzerà nel dettaglio ogni singola voce di spesa nel bilancio dello Stato per intervenire sugli sprechi ed efficientare la spesa, intervenendo, tra l’altro, su auto blu, voli di Stato e scorte.
  12. Editoria, stop al finanziamento pubblico – Si prevede l’azzeramento graduale del fondo pubblico per l’editoria.
  13. Pensioni d’oro – Si interviene sulle pensioni d’oro, sopra i 4.500 euro mensili, in modo da rimodulare i trattamenti pensionistici più elevati e renderli più equi in considerazione dei contributi versati.
  14. Riduzione delle spese militari – Si prevede una riduzione delle spese militari pari ai fondi necessari per la riforma dei Centri per l’impiego.
  15. Liste d’attesa sanitarie – Si interviene per ridurre drasticamente le liste d’attesa con lo stanziamento, tra l’altro, di un fondo da 50 milioni per le regioni per gli interventi di abbattimento delle liste d’attesa. Inoltre, con l’istituzione del Centro Unico di Prenotazione (CUP) digitale nazionale, si potrà monitorare quando effettivamente sono stati presi gli appuntamenti, in modo da evitare possibili episodi fraudolenti di indebito avanzamento nelle liste d’attesa.
  16. Più soldi per scuola e istituti tecnici e professionali – Si stanziano i fondi necessari a una profonda riforma della formazione tecnica e professionale, in modo da tornare a formare professionisti e tecnici sempre più richiesti nel settore dell’industria e della moda.
  17. Sgravi per chi assume manager innovativi – Si investe sull’innovazione tecnologica, con incentivi fiscali importanti per tutte le imprese che assumeranno un manager dell’innovazione altamente qualificato.
  18. Italia.it – Più fondi per rilanciare Italia.it e trasformarlo in sito per la promozione del made in Italy.
  19. Potenziamento del fondo per il microcredito alle imprese – Si raddoppia il fondo per le micro e piccole imprese.
  20. Taglio agli sprechi – Si recuperano fino a 2 miliardi di euro grazie alla riorganizzazione della spesa, prevedendo l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di acquistare beni e servizi tramite Consip.
  21. Fondi per la salute – Si stanziano 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e altri 505 milioni saranno attribuiti alle regioni per le spese farmaceutiche.
  22. Abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina – Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi.
  23. Gestioni commissariali della Sanità – Si reintroduce l’incompatibilità tra la carica di commissario alla Sanità e ogni incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento.
  24. Si prevede l’incremento del Fondo per il servizio civile.

 

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MOVIMENTO DI PREFETTI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Salvini, ha deliberato il seguente movimento di Prefetti:

  • dott. Renato SACCONE da Prefetto di Torino, assume le funzioni di Prefetto di Milano;
  • dott. Claudio PALOMBA da Prefetto di Lecce, assume le funzioni di Prefetto di Torino;
  • dott.ssa Maria Teresa CUCINOTTA da Prefetto di Caltanissetta, assume le funzioni di Prefetto di Lecce;
  • dott. Claudio SAMMARTINO assume le funzioni di Prefetto di Catania, rientrando dalla posizione di fuori ruolo quale Commissario dello Stato per la Regione Siciliana.

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PERSONALE ACCADEMICO

Autorizzazione all’assunzione di personale a tempo indeterminato (decreto del Presidente della Repubblica)

Il Consiglio dei Ministri ha approvato l’autorizzazione ad assumere, a tempo indeterminato, sui posti effettivamente vacanti e disponibili, 553 unità di personale docente per le esigenze delle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), nonché ad accantonare una quota pari al 10 per cento del budget assunzionale per il reclutamento di docenti di prima fascia, cui concorrono i soli docenti di seconda fascia in servizio a tempo indeterminato da almeno tre anni accademici, come previsto dall’articolo 1, comma 654, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.

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TANGENZIALE OVEST DI ANDRIA

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato, a norma dell’articolo 14-quater della legge 7 agosto 1990, n. 241, di consentire la prosecuzione del procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto di completamento dei lavori della tangenziale ovest di Andria, S.P. 2 dal Km 43+265 al Km 52+295, nel rispetto della prescrizione del Ministero dei beni e delle attività culturali del rispetto della distanza di almeno 50 metri dal “tratturello n. 94 – via Traiana”.

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PROVVEDIMENTI DI PROTEZIONE CIVILE

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’estensione degli effetti della dichiarazione dello stato di emergenza, adottata con delibera del 29 dicembre 2017, in conseguenza degli ulteriori eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni dal 13 al 15 dicembre 2017 nel territorio delle province di Piacenza, di Parma, di Reggio Emilia, di Modena, di Bologna e di Forlì-Cesena.

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LEGGI REGIONALI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, ha esaminato quattro leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha quindi deliberato

  • di impugnare la legge della Regione Basilicata n°18 del 20/08/2018, recante “Prima variazione al bilancio di previsione pluriennale 2018-2020”, in quanto la legge, intervenendo in materia di retribuzione dei medici di continuità assistenziale, invade la competenza esclusiva statale in materia di “ordinamento civile”, alla quale è riconducibile la contrattazione collettiva, violando in tal modo dell’articolo 117, secondo comma, lett. l), della Costituzione. Essa lede altresì l’esigenza connessa al precetto costituzionale di eguaglianza di cui all’art. 3, della Costituzione, di garantire l’uniformità, sul territorio nazionale, delle regole fondamentali di diritto che disciplinano i rapporti di lavoro in questione;
  • di non impugnare:
  • la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 20 del 09/08/2018, recante “Assestamento del bilancio per gli anni 2018-2020 ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 10 novembre 2015, n. 26”.
  • la legge della Regione Sicilia n. 15 del 09/08/2018, recante “Istituzione della Giornata regionale del ricordo e della legalità e del Forum permanente contro la mafia e la criminalità organizzata”.
  • la legge della Regione Sicilia n. 16 del 09/08/2018, recante “Modifiche alla legge regionale 8 maggio 2018, n. 8. Norma transitoria in materia di gestione commissariale degli enti di area vasta”.

Infine il Consiglio dei ministri ha deliberato la rinuncia all’impugnativa della legge della Regione Campania n. 23 del 30 maggio 2018, recante “Variazione al Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2018/2020 della Regione Campania. Annualità 2018”.

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Il Consiglio dei Ministri è terminato alle 21.15.

Il sistema di istruzione italiano è nazionale e non è pensabile che possa entrare in logiche tese a frammentarne il principio cardine: il diritto allo studio per tutte e per tutti, con le stesse opportunità, dalle ALPI ALLA SICILIA come garantito dalla Carta costituzionale.

Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Ai Vicepresidenti del Consiglio Luigi di Maio e Matteo Salvini

Ai Deputati e ai Senatori della Repubblica Italiana

 

I sottoscrittori , docenti , ATA, genitori , dirigenti scolastici e studenti italiani,avendo appreso che il Consiglio dei Ministri entro il 22 ottobre si riunirà per analizzare la legge Delega sull’ autonomia della Regione Veneto, chiedono che venga eliminata da tale provvedimento legislativo tutta la parte in materia di scuola ed istruzione (articoli 3, 4 , 5 e 6)  .

Così come concepita dai nostri Padri costituenti la Scuola pubblica italiana è nazionale e non va regionalizzata.

La nostra scuola è stata lo strumento principale attraverso cui si è realizzata l’unità nazionale (ben diversa da quella territoriale).

Il sistema di istruzione italiano è nazionale e non è pensabile che possa entrare in logiche tese a frammentarne il principio cardine: il diritto allo studio per tutte e per tutti, con le stesse opportunità, dalle ALPI ALLA SICILIA come garantito dalla Carta costituzionale.

I rischi dietro l’angolo sono tanti e tutti gravi : la qualità dell’istruzione non può essere  declinata secondo criteri economici e territoriali che metterebbero in pericolo la stessa libertà di insegnamento (art 33 Costituzione) , arrivando addirittura a contenere la mobilità ed il reclutamento dei lavoratori della scuola solo all’interno dei confini regionali.

La scuola pubblica statale rappresenta lo strumento cardine del nostro Paese per garantire eguaglianza e libertà , è il collante indispensabile tra territori e tra generazioni. Regionalizzare la scuola significa mettere fine all’unità nazionale attraverso la disgregazione della sua istituzione più rappresentativa.

Il nostro appello non va solo ai membri del Governo ma a tutti i Deputati e i Senatori della Repubblica Italiana affinchè PROTEGGANO L’UNITA’ DEL NOSTRO PAESE CHE PASSA ATTRAVERSO LA DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA ITALIANA .

Riportiamo di seguito un prospetto riepilogativo sui permessi del personale ATA relativamente al CCNL 2016/2018

Il CCNL 2016/2018 e i permessi del personale ATA

Normativa di riferimento

  • CCNL 19 aprile 2018

I permessi per motivi personali e familiari (i 3 giorni previsti dal CCNL 29.11.2007)

  • Il personale ATA a tempo indeterminato ha diritto a 18 ore di permesso retribuito nell’anno scolastico per motivi personali o familiari.
  • Se usufruiti cumulativamente per la durata dell’intera giornata lavorativa, l’incidenza dell’assenza sul monte ore a disposizione del dipendente è convenzionalmente pari a sei ore.
  • In caso di rapporto di lavoro a tempo parziale, si procede al riproporzionamento delle ore di permesso.

I tre giorni di permesso di cui all’art. 33, comma 3, della legge 104

  • I tre giorni di permesso di cui all’art. 33, comma 3, della legge 104/92 possono essere utilizzati anche ad ore nel limite massimo di 18 ore mensili.
  • Va predisposta, di norma, una programmazione mensile dei giorni di permesso, da comunicare all’ufficio di appartenenza all’inizio di ogni mese.
  • In caso di necessità e urgenza, va presentata una comunicazione 24 ore prima e comunque non oltre l’inizio dell’orario di lavoro del giorno in cui il dipendente utilizza il permesso.

Il preavviso per gli altri permessi

  • La richiesta dei permessi per i donatori di sangue e di midollo osseo, i permessi di cui all’art. 4, comma 1, della legge 53/2000 (grave infermità del coniuge o la parte dell’unione civile, di un parente entro il secondo grado o del convivente) va comunicata all’ufficio di appartenenza con un preavviso di tre giorni.
  • In caso di comprovata urgenza, la domanda di permesso va presentata 24 ore prima e comunque non oltre l’inizio dell’orario di lavoro del giorno in cui il dipendente utilizza il permesso.

I permessi per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici

  • Al personale ATA sono riconosciuti specifici permessi nella misura massima di 18 ore per anno scolastico, comprensive anche dei tempi di percorrenza da e per la sede di lavoro, fruibili su base sia giornaliera che oraria, per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici.
  • I permessi sono assimilati alle assenze per malattia sia ai fini del periodo di comporto sia riguardo al trattamento economico.
  • Ai fini del comporto, sei ore di permesso corrispondono ad una giornata lavorativa.
  • I permessi orari possono essere fruiti anche cumulativamente per la durata dell’intera giornata; in tal caso si computano le ore previste nella giornata di assenza.
  • La decurtazione del trattamento economico accessorio prevista per le assenze per malattia nei primi 10 giorni opera solamente nel caso di permesso fruito su base giornaliera e non per i permessi orari inferiori all’intera giornata lavorativa.
  • In caso di rapporto di lavoro a tempo parziale, si procede al riproporzionamento delle ore di permesso.
  • La domanda va presentata almeno tre giorni prima.
  • In caso di particolare e comprovata urgenza o necessità, la domanda può essere presentata 24 ore prima e comunque non oltre l’inizio dell’orario di lavoro del giorno in cui il dipendente utilizza il permesso.

Assenza per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici imputabile a malattia

  • Qualora le caratteristiche di esecuzione e di impegno organico delle visite specialistiche, degli accertamenti, esami diagnostici e/o terapie determinino incapacità lavorativa, la relativa assenza è imputata alla malattia.

Altre possibilità in alternativa ai permessi per l’espletamento di viste, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici

  • In alternativa ai permessi per visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici, resta ferma la possibilità per il dipendente di fruire anche dei permessi brevi a recupero, dei permessi per motivi personali e familiari o dei riposi compensativi.

Incompatibilità dei permessi utilizzati nella medesima giornata

  • I permessi orari per motivi personali o familiari e quelli per visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici non possono essere fruiti nella stessa giornata congiuntamente ad altre tipologie di permessi fruibili ad ore, nonché con i riposi compensativi di maggiori prestazioni lavorative fruiti ad ore.

I permessi per concorsi o esami

  • Restano invariati i permessi per la partecipazione a concorsi od esami: 8 giorni complessivi per anno scolastico, ivi compresi quelli eventualmente richiesti per il viaggio.
  • Retribuiti per il personale a tempo indeterminato, non retribuiti per quello a tempo determinato.

I permessi per lutto

  • Restano invariati i permessi per perdita del coniuge o della parte dell’unione civile, di parenti fino al secondo grado e affini di primo grado, di soggetto componente la famiglia anagrafica o convivente stabile: tre giorni per evento, anche non continuativi.
  • Retribuiti per tutti.

I permessi per matrimonio

  • Restano invariati anche i permessi per matrimonio: 15 giorni consecutivi in occasione del matrimonio, con decorrenza indicata dal dipendente: da una settimana prima a due mesi dopo.
  • Retribuiti per tutti.
Vito Masciale

Martedì 9 ottobre u.s. si è svolto, presso l’Hotel Parco dei Principi di Bari, l’incontro di formazione e aggiornamento rivolto ai quadri sindacali SNALS-CONFSAL della provincia di Bari. La riunione, organizzata e gestita dalla Segreteria Provinciale SNALS di Bari, diretta dal prof. Vito Masciale, Segretario Provinciale, ha avuto luogo nella moderna ed elegante struttura del centro congressi dell’Hotel Parco dei Principi di Bari.

Graditi ospiti, tra gli altri, il dott. Gavino Nuzzo, Direttore Generale dell’ADISU-Puglia (Agenzia per il Diritto allo Studio della Regione Puglia), il dott. Pietro Petruzzelli, Assessore al Comune di Bari, il dott. Claudio Oranger, Segretario Generale della FIAP-CONFSAL, la prof.ssa Maria Rosaria Valentino, Segretario Provinciale SNALS di Lecce e delegati, il prof. Antonio Perugino Segretario Provinciale SNALS di Brindisi e delegati, prof. Luigi Schirone delegato della Segreteria SNALS di Taranto.

Tutti hanno portato un saluto delle rispettive appartenenze, testimoniando la partecipazione all’evento che ha visto al centro di ogni intervento la comunità scolastica non solo della provincia di Bari ma anche di tutta la regione Puglia e dell’Italia intera.

A impreziosire la riunione hanno contribuito, con la loro presenza e i loro interventi, la prof.ssa Elvira Serafini, Segretario Generale SNALS, il prof. Angelo Raffaele Margiotta, Segretario Generale CONFSAL, la dott.ssa Lucia Massa, Responsabile dell’Ufficio Nazionale di Formazione Quadri ed RSU SNALS-CONFSAL e Direttrice della Scuola Nazionale di Formazione Sindacale SNALSCONFSAL, la dott.ssa Chiara De Bernardo, Segretario Regionale SNALS-Puglia. Inoltre, per la segreteria provinciale SNALS, sono intervenuti i componenti prof.ssa Annunziata Berloco, prof. Luigi Lorusso, prof. Vito Francesco Lozito, cav. Cataldo Roselli.

Il prof. Vito Lozito, dopo aver salutato, a nome della struttura provinciale di Bari la platea dei Delegati Scuola, dei rappresentanti RSU e degli ospiti, ha rivolto loro un pressante invito ad attivarsi e farsi portatori di un interesse comune nel nome dell’appartenenza ad una federazione sindacale libera da ogni condizionamento ideologico, che rappresenta centinaia di migliaia di lavoratori i quali, certamente, vedono nella scuola statale una importante e fondamentale proiezione dello sviluppo della nostra società.

E’ intervenuta la dott.ssa Chiara De Bernardo per informare delle iniziative condotte dalla segreteria regionale, soffermandosi sulla questione riguardante l’attivazione delle procedure per l’avvio dei corsi di formazione per il conseguimento della seconda posizione economica per il personale ATA.

Dopo i saluti, il Segretario Provinciale prof. Vito Masciale ha aperto i lavori, esternando tutto il compiacimento per la numerosa partecipazione dei colleghi RSU e Delegati Scuola nonché delle personalità presenti ai quali ha rivolto parole di apprezzamento per l’azione e le attività che svolgono ad ogni livello sempre a tutela dei diritti dei lavoratori della Scuola.

Il prof. Vito Masciale ha esposto, nella sua relazione politica-sindacale, i seguenti punti cardine: “lo Snals ha voluto dire basta a una politica al ribasso che non investe nell’istruzione e nella ricerca, il punto è che non tutti condividono che l’istruzione è il tema cruciale per i destini del Paese e leva fondamentale per il futuro della nostra società. Invece, proprio attraverso l’innovazione e la ricerca, ci può essere l’individuazione di nuovi settori di investimento dove le materie “prime” sono la cultura, l’invenzione, l’intelligenza e la creatività. L’importanza del ruolo delle RSU e dei Delegati nella rappresentanza dei diritti dell’intera comunità scolastica è fondamentale come è importante il dialogo consapevole con i dirigenti, purchè sia costruito sulla base della conoscenza delle norme, nella ricerca di una positiva concertazione e nella trasparenza delle scelte, per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, con l’intento di dare voce alle loro battaglie ed assicurarsi che siano ascoltate cioè creare consenso. Il sindacato deve riappropriarsi con forme nuove del suo ruolo educativo nel lavoro e all’interno della società, deve tornare ad occuparsi dei nodi cruciali della vita delle persone per poter fronteggiare con coraggio l’ondata populista che fa leva sulle paure e insicurezze delle persone. Abbiamo il dovere di ribadire in ogni modo due concetti forti del nostro sindacato: la scuola come istituzione e il suo fondamentale ruolo sociale. Rivendichiamo misure concrete che riportino al centro delle politiche la persona e soprattutto le giovani generazioni, affinché sulle loro menti, sul loro comportamento, sul merito individuale, sulle potenzialità di ciascuno, si possa creare la prospettiva di una società fondata sull’equità e la coesione sociale.”

Ha preso poi la parola la prof.ssa Elvira Serafini, Segretario Generale SNALS, che ha portato all’attenzione della platea, in maniera esaustiva, le ragioni per cui lo SNALS, dopo aver rigettato il CCNL per il 2016/2018 ritenendolo inadeguato alle esigenze della scuola e dei lavoratori, lo scorso mese di settembre abbia deciso di apporre la firma (fortemente critica ed accompagnata da una durissima nota a verbale) a quel contratto per evitare di essere esclusi da tutti i tavoli contrattuali centrali e periferici, ivi compreso il tavolo di contrattazione nazionale in vista della scadenza dello stesso contratto (31 dicembre 2018) e quindi del suo rinnovo.

Ha sottolineato che esisteva la necessità di essere a fianco dei nostri rappresentanti durante i lavori di contrattazione a qualsiasi livello, e ciò sarebbe stato possibile soltanto sottoscrivendo il contratto.

Il Segretario Generale CONFSAL, prof. Angelo Raffaele Margiotta ha incentrato il suo intervento sulla politica sindacale della Confederazione sostenendo la contraddittorietà dei sindacati confederali quando sbandierano la loro appartenenza partitica sminuendo l’attenzione verso le problematiche dei lavoratori. Margiotta ha ribadito, con fervore, che non si possono tutelare i lavoratori e nel contempo, data la loro ideologia politica/partitica, cercare di essere accondiscendenti con il governo di turno. La CONFSAL, invece, non segue valori ideologici bensì valori che vedono al centro i lavoratori, i rapporti reciproci tra i lavoratori e la parte datoriale sia nel pubblico che nel privato impiego.

Si è passati poi alla fase di formazione delle componenti RSU e RSA, dando la parola a Lucia Massa che ha innanzitutto precisato che la sua azione di formazione sindacale sul territorio, iniziata agli inizi del mese corrente, è effettuata nell’ottica del perseguimento delle finalità e degli obiettivi formativi previsti dal Piano Nazionale permanente di Formazione Sindacale. In tal senso l’Ufficio Nazionale e la Scuola Nazionale di Formazione Sindacale SNALS-CONFSAL opereranno congiuntamente, ha specificato Lucia Massa, al fine di supportare, anche attraverso iniziative formative teoriche e operative “in presenza” e l’utilizzo delle nuove tecnologie didattiche di rete, la formazione, l’informazione, l’aggiornamento, la professionalizzazione e “l’agire quotidiano”, sul luogo di lavoro, dei Dirigenti Sindacali e delle RSU ed RSA Snals-Confsal, figure che “in prima linea” sono impegnate sul territorio. Lucia Massa ha poi illustrato con competenza, precisione e chiarezza espositiva, le varie fasi delle relazioni sindacali secondo i due vigenti contratti collettivi nazionali, conducendo gli astanti a comprendere la struttura e i meccanismi della contrattazione, ad appropriarsi delle tecniche e delle metodologie utili a un sereno confronto con gli altri lavoratori e con i rappresentanti dell’amministrazione in ciascuna fase delle relazioni sindacali, dall’informazione preventiva a quella successiva, dal confronto alla definizione del contratto d’istituto. Massa ha concluso motivando l’intera platea di corsisti, soffermandosi sull’importanza del ruolo svolto in particolare dalle RSU e dalle RSA all’interno delle Istituzioni Scolastiche ed Educative. La valenza della Scuola di Formazione Sindacale SNALSCONFSAL è stata pienamente condivisa e apprezzata da tutta l’assemblea che ha espresso, altresì, l’auspicio di altri futuri incontri.

E’ seguito l’intervento del Segretario Amministrativo, cav. Cataldo Roselli, il quale ha approfondito i temi della contrattazione integrativa d’istituto al fine di chiarire alcuni aspetti specifici che si prestano a personali interpretazioni da parte dei dirigenti scolastici, anche alla luce delle ultime modifiche introdotte dalle norme vigenti.

Particolarmente seguita la simulazione del calcolo del FIS con l’utilizzo dello schema messo a punto dalla Segreteria Generale.

Alla fine degli interventi dei relatori, molto apprezzati dai presenti, dai quali sono scaturiti numerosi spunti di riflessione, si è iniziato un intenso ed interessantissimo dibattito con l’intervento di numerosi presenti molti dei quali hanno voluto dare un proprio contributo di esperienze suscitando un generale interesse nell’approfondimento delle tematiche affrontate.

A chiusura del dibattito, che è stato oltremodo vivace, partecipato ed appassionato, il Segretario Provinciale nel dare appuntamento al prossimo meeting, ha invitato il vice Segretario Provinciale, prof.ssa Annunziata Berloco, a concludere i lavori con messaggio.

La prof.ssa Annunziata Berloco nel ringraziare tutti i colleghi ed i relatori, ha voluto, soprattutto per i nuovi eletti, ricordare il significato della sigla RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria). “La RSU ha un ruolo fondamentale poiché la scuola sta vivendo un periodo di complessità non indifferente e necessita di un lavoro collegiale articolato, incentrato su un dialogo diretto con i lavoratori della scuola. Per questo diventa importante condividere le strategie, migliorare la partecipazione dei lavoratori della scuola alle vicende che più ci riguardano sia dal punto di vista contrattuale che normativo. W lo SNALS”.

Il giorno 11 ottobre si è svolto presso la sede ARAN l’incontro per definire gli aspetti specifici del rinnovo del contratto dei dirigenti scolastici nell’ambito del rinnovo del contratto della dirigenza Comparto Istruzione Università e Ricerca. In apertura il Dott. Mastrogiuseppe ha precisato alle OO.SS. che si intendono confermate le norme del contratto vigente dei dirigenti scolastici che non saranno oggetto di modifiche. Si è passati, quindi, alla discussione delle proposte di integrazioni e/o modifiche rispetto alle parti comuni del contratto di comparto. Di seguito l’esito della trattativa

  • Criteri per la definizione delle fasce ai fini della retribuzione di posizione parte variabile. Su questo punto si è convenuto di inserire apposito accordo nella parte economica del contratto, ancora da discutere.
  • 11 comma 5 del contratto 2010 (ordine nell’assegnazione degli incarichi). Su proposta di SNALS CGIL CISL UIL e ANP si è introdotta la seguente modifica al punto b): assegnazione di altro incarico per ristrutturazione e riorganizzazione dell’ufficio dirigenziale a seguito di dimensionamento della rete regionale. Si esclude in tal modo da questo punto il caso di sopravvenuto sottodimensionamento, che viene trattato nel successivo punto c del comma 5. In altre parole i dirigenti soprannumerari per avvenuto sottodimensionamento saranno trattati, ai fini dell’assegnazione del nuovo incarico, allo stesso livello di quanti fanno richiesta di mobilità.
  • È stato chiesto di prevedere la possibilità di rinnovo dell’incarico di sede senza un limite temporale, escludendo così la scuola dalla rotazione introdotta dalle norme anticorruzione. Il Dott. Mastrogiuseppe ha manifestato l’indisponibilità dell’Amministrazione a introdurre tale principio nel contratto, in quanto la materia è rimessa alle decisioni dei direttori degli USR. Tutte le sigle hanno chiesto una riflessione sulla questione anche attraverso una interlocuzione con il MIUR.
  • Introduzione della possibilità per i dirigenti scolastici di reinserimento nel ruolo docenti in caso di dimissioni anche dopo il superamento dell’anno di prova. Su questo punto l’Aran si é detta favorevole dopo verifica degli aspetti giuridici.
  • 17 mutamento d’incarico. Su proposta di SNALS, CGIL, CISL, UIL si è introdotta, per tutte le regioni, la quota fissa del 30% sui posti vacanti e disponibili da destinare alla mobilità interregionale.
  • È stato chiesto di introdurre uno specifico articolo che preveda la possibilità per il dirigente scolastico, in caso di sua assenza inferiore a due mesi, di delegare ad un collaboratore specifiche funzioni anche di rilevanza esterna. Il Dott. Mastrogiuseppe ha 2 rilevato che tale delega è già nelle facoltà del d.s. ai sensi dell’art. 25 del D.Lga 165, ma che comunque l’Aran studierà tale richiesta per esaminare la possibilità di accoglierla.
  • È stato proposto, da tutte le OO.SS., di introdurre un articolo che specifichi in modo chiaro che l’obbligo di procedere alla definizione della prevenzione dello stress lavoro correlato sia in capo ai direttori degli USR. Su tale punto abbiamo registrato l’indisponibilità dell’Aran che ha sostenuto che le norme sono già chiare e che è compito delle OO.SS. segnalare i casi di inadempienze. Considerato che al momento della discussione era presente il Dott. Pinneri, lo SNALS ha espressamente chiesto di approfondire con il MIUR la situazione nelle varie regioni, poiché se dovessero permanere le inadempienze da parte dei D.G i sindacati saranno costretti a procedere per la via giudiziaria.
  • Sì è convenuto di dedicare appositi confronti sulle materie della valutazione e della mobilità.

 Restano da trattare le sezioni relative alle relazioni sindacali e alla parte economica. Nei prossimi giorni l’Aran produrrà una bozza delle parti già definite a seguito degli incontri fin qui tenuti. Le trattative proseguiranno il giorno 18 ottobre o, in caso di difficoltà tecniche, il giorno 23 ottobre.

Il Consiglio di Stato ha emesso sentenza di accoglimento dell’appello, azione n. 111, sancendo in via definitiva il diritto dei ricorrenti di essere reinseriti nelle GAE dalle quali erano stati depennati.

Pertanto, coloro che non risultano ancora inseriti nelle GAE,  potranno con tale decisione essere reinseriti in via definitiva.

La citata sentenza potrà essere scaricata dagli interessati anche dal sito del Consiglio di Stato all’indirizzo www.giustizia-amministrativa.it. con il numero di R.G. 6683/2018, oppure contattando direttamente la segreteria  provinciale Snals di riferimento.

pensioni

Lo Snals ha evidenziato che le difficoltà legate alle procedure pensionistiche non potranno essere superate, se prima l’Inps non riconosce la assoluta peculiarità del Comparto scuola

In data 09 Ottobre, presso la sede del MIUR di Viale Trastevere, si è svolto un incontro con una delegazione dell’amministrazione, guidata dalla dottoressa  Novelli, Direttore generale per il personale scolastico, i funzionari dell’Inps e le OO.SS. Scopo dell’incontro è stato l’individuazione di un percorso comune, per il superamento delle molteplici criticità incontrate, nello scorso anno scolastico, dal personale della scuola, per riuscire ad avere dall’Inps la certificazione del diritto alla pensione.

Lo Snals ha subito evidenziato che le difficoltà legate alle procedure pensionistiche non potranno essere superate, se prima l’Inps non riconosce la assoluta peculiarità del Comparto scuola. Infatti il lavoratore della scuola, avendo una sola finestra di uscita, il 1° settembre, quando non riesce ad ottenere dall’Inps la certificazione del diritto alla pensione nei tempi previsti, è costretto alla permanenza in servizio per un intero altro anno scolastico. Inoltre, ha evidenziato che il personale della scuola trova, nel proprio estratto conto INPS, molteplici errori dovuti alla mancanza di interi periodi lavorativi sia di pre-ruolo che di ruolo. In particolare, i lavoratori della scuola, con servizi antecedenti al 1996, si ritrovano con vuoti anche di 10 anni e gli estratti conto di moltissimi di loro non solo sono privi del periodo di ruolo dal 01/01/1995 al 31/08/1995, ma spesso sono privi dei periodi che sono stati oggetto di determina di computo o riscatto.

Anche la richiesta di variazione, da caricare sul sito dell’Inps, non è semplice, perché presuppone il possesso di certificati di servizio, CUD, cedolini risalenti ad oltre 30 anni prima, e l’acquisizione dei suddetti documenti, fra l’altro, deve avvenire, obbligatoriamente, in file di dimensioni non superiori ai 2 mega. È richiesta anche l’indicazione degli importi delle retribuzioni percepite. Tutto questo diventa un’operazione quasi impossibile per chi ha il servizio pre-ruolo prestato come supplenze brevi, magari un giorno in una scuola e il giorno dopo in un’altra. Alcune volte, pur riuscendo ad avere tutta la documentazione necessaria ed avendola acquisita in modo corretto, al momento di caricarla al sistema viene visualizzato: “Errore di sistema. Contattare l’amministratore”.

Tutte le altre organizzazioni sindacali sono state concordi sull’urgenza di individuare soluzioni che possano agevolare la procedura pensionistica dei lavoratori della scuola.

Il Miur ha comunicato di avere inviato all’Inps l’elenco dei lavoratori della scuola nati dal 1952 al 1957 e si è, anche, impegnato a predisporre una circolare “a due mani” con l’Inps, per stabilire le date sia per la presentazione delle domande, prevedendo un anticipo rispetto allo scorso anno, sia per la verifica dei requisiti da parte dell’ente di previdenza.

In conclusione Il Miur ha chiesto alle organizzazioni sindacali di comunicare eventuali proposte di modifica alla domanda di pensionamento su istanze on line, da far pervenire in tempi brevi.

Riunione plenaria del CSPI del 9/10/2018  sul decreto recante “Concorso straordinario per titoli ed esami per il reclutamento di personale docente per la scuola dell’infanzia e primaria su posto comune e di sostegno“

Parere CSPI del 9/10/2018, comprensivo anche del parere sulla Tabella di ripartizione del punteggio dei titoli valutabili nei concorsi straordinari per l’accesso ai ruoli del personale docente ed educativo nella scuola dell’infanzia e primaria, su posto comune e di sostegno.

 

Nota a verbale sul parere reso in data 09/10/2018:

1) Il bando non prevede la valutazione come servizio di ammissione al concorso straordinario, il servizio svolto presso le scuole paritarie seppur tale servizio risulta valutabile nella tabella di valutazione dei titoli.

Lasciando così le tabelle di valutazione e il requisito di accesso con due anni di servizio solo nelle scuole statali ciò che preoccupa maggiormente è che tale incongruenza genera sicuramente del contenzioso.

Per quanto è vero che il bando è in osservanza di una legge ordinaria dello Stato (Legge 9 agosto 2018 n 96, art 4, c.1-quinquies) è altrettanto vero che la stessa legge presenta elementi di incostituzionalità per l’art 33 della Costituzione e non contempla i dettami della Legge 10 marzo 2000 n 62 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione”.

I consiglieri Albano, Bellia, Bigelli e Margiotta rilevano pertanto che non viene sanata del tutto la problematica che sta all’origine di tale provvedimento. Infatti non risolverà le fattispecie del personale che, pur essendo entrato in ruolo e avendo superato il periodo di formazione e prova, non possiede le due annualità del servizio statale.

2) in riferimento all’art 6 comma 1 lettere a) e b), si ribadisce l’assoluta legittimità nel riconoscere quale titolo d’accesso nei requisiti per l’accesso anche il diploma magistrale sperimentale ad indirizzo linguistico.

Tale legittimità è avvalorata da sentenze del Consiglio di Stato sez. VI (le ultime  3374, 3375, 3376 del 4 giugno 2018).