Molti docenti della scuola dell’infanzia non hanno avuto la possibilità di presentare domanda di pensionamento a decorrere dall’1.9.2019, perché nel D.M. n. 727 del 15.11.2018 si faceva riferimento alla circolare INPS n. 62 del 4.4.2018 che prevedeva il possesso dei nuovi requisiti di accesso al trattamento pensionistico adeguati agli incrementi della speranza di vita, stabiliti dal Decreto 5 dicembre 2017, in vigore dal prossimo 1.1.2019.

Questi nuovi requisiti dal 2019 sono:

  • donne anzianità 42 anni e 3 mesi;
  • uomini anzianità 43 anni e 3 mesi;
  • età al 31.12 dell’anno di pensionamento, 67 anni.

In virtù del Messaggio INPS n. 4804, del 21.12.2018, i docenti avranno finalmente la possibilità di presentare domanda di pensionamento con i requisiti previsti al 31.12.2018:

  • donna anzianità 41 anni e 10 mesi;
  • uomini anzianità 42 anni e 10 mesi;
  • età al 31.12 dell’anno di pensionamento, 66 anni e 7 mesi.

Nel Messaggio INPS sono indicate le modalità di presentazione delle domande e la documentazione da allegare.

Si resta in attesa che il Miur emani quanto prima disposizioni in merito.

Il MIUR ha inviato la nota n. 56246 del  20/12/2018 avente per oggetto: “Aggregazioni territoriali funzionali all’espletamento del Concorso straordinario per titoli ed esami per il reclutamento a tempo indeterminato di personale docente per la scuola dell’infanzia e primaria su posto comune e di sostegno (articoli 2, comma 2, e 10, comma 9, del DDG n. 1546 del 7.11.2018). Individuazione delle procedure aggregate e degli Uffici Scolastici Regionali sedi di svolgimento della prova d’esame” con la quale rende noto  l’avviso pubblicato in  GU n.100 del 18-12-2018.

Quanto indicato nell’avviso, si applica anche ad eventuali ricorrenti muniti di provvedimenti giudiziali favorevoli.

Regioni oggetto di aggregazioni

Ufficio scolastico regionale responsabile della procedura concorsuale

 infanzia posto comune

Molise

Abruzzo

Basilicata

Puglia

 primaria posto comune

Molise

Abruzzo

 infanzia posto sostegno

Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Veneto

Lombardia

Abruzzo, Sardegna, Toscana, Umbria, Marche, Molise

Lazio

Basilicata

Puglia

Calabria

Sicilia

 primaria posto sostegno

Molise, Sardegna, Umbria

Lazio

Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Piemonte

Lombardia

Basilicata

Puglia

 

news

Nel maxi-emendamento del disegno di Legge di bilancio approvato in Senato è stato introdotto un comma che rappresenta un grave problema per le assunzioni in alcuni ambiti della PA.

Il comma, di cui non diamo il numero in quanto il testo giunto alla Camera per l’approvazione definitiva non è ancora disponibile sul sito, recita così:

Per l’anno 2019, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Ministeri, gli Enti pubblici non economici, le Agenzie fiscali e le Università, in relazione alle ordinarie facoltà assunzionali riferite al predetto anno, non possono effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato con decorrenza giuridica ed economica anteriore al 15 novembre 2019”.

Questo testo è gravemente lesivo per le università italiane, dove si svolge gran parte della ricerca nazionale e dove esisteva una situazione già critica per lo scarso turn over.

C’è da augurarsi, paradossalmente, che i ricercatori non assunti possano almeno accedere al reddito di cittadinanza.

Roma, 27.12.2018, comunicato stampa. «Le Federazioni del Pubblico Impiego della Confsal, lo Snals, la Fials, e l’Unsa, continueranno nel mese di gennaio le azioni di protesta contro una Legge di Bilancio  che segna l’ennesima dimenticanza verso i  lavoratori pubblici» dichiara Angelo Raffaele Margiotta, Segretario generale della CONFSAL.

«20 euro lordi per i contratti nel pubblico impiego e l’ennesimo congelamento del ricambio generazionale -almeno fino a novembre 2019-, rappresentano un attacco a milioni di lavoratori e un tradimento per migliaia di persone che -dopo un regolare concorso- attendono dopo tanti sacrifici un impiego stabile»

«La Confsal chiede al Governo un immediato cambio di rotta e un serio progetto per il lavoro pubblico. Le Federazioni del pubblico impiego della Confsal, Snals, Fials e Unsa manifesteranno ancora una volta per il la dignità del pubblico impiego. Su questa partita, decisiva per milioni di lavoratori, per giovani in attesa di occupazione e per il paese, c’è bisogno di un grande fronte sindacale compatto, e per questo» conclude il Segretario generale della Confsal «chiedo di unire le forze attraverso una manifestazione unitaria  per il lavoro e per il rilancio dell’amministrazione pubblica italiana»

Carissimi, in questo periodo che ci avvicina rapidamente alla fine dell’anno solare, mi è particolarmente gradito inviare a tutti un messaggio di serenità, gioia e benessere soprattutto in un periodo caratterizzato da crisi economica e sociale. Sento il desiderio di rivolgere a tutti il mio augurio più sentito ed affettuoso per un Natale sereno e un nuovo anno ricco di soddisfazioni.

Colgo l’occasione per ringraziare ciascuno di voi per il ruolo prezioso ed insostituibile svolto all’interno della scuola. Sono pienamente consapevole che l’anno scolastico in corso è particolarmente problematico a causa dei cambiamenti normativi in atto; pertanto è richiesto a tutti e a ciascuno, a secondo del proprio ruolo e possibilità di intervento, uno sforzo di cooperazione, una disponibilità a lavorare insieme con fiducia, speranza e armonia per raggiungere obiettivi comuni.

Tutti volgono i propri pensieri alla valutazione delle proprie attività, per me, in questo primo anno, l’energia e l’entusiasmo profuso è stato notevole.

Ringrazio i genitori per la loro collaborativa presenza e ribadisco ancora una volta che il fattivo impegno scuola-famiglia è fondamentale per il conseguimento del successo scolastico dei propri figli.

Anche agli alunni rivolgo il mio pensiero, dai più piccoli ai più grandi, che vedo simbolicamente come la stella cometa che illumina il nostro percorso. A loro va il mio augurio più caro affinché possa nascere in loro la consapevolezza del valore dell’umiltà e della solidarietà verso i più fragili e soli, perché il significato del Natale accompagni sempre le loro azioni quotidiane.

I migliori auguri di serenità per le prossime festività e per un anno 2019 che consenta di esprimere al meglio tutte le potenzialità nascoste in ciascuno di noi, perché siano messe in gioco e valorizzate.

Le vacanze di Natale e di fine anno sono attese anche per godere un po’ di riposo nella serenità delle relazioni familiari, auguro a tutti di trascorrere questo breve periodo in pace e con l’attenzione vigile al bisogno degli altri meno fortunati di noi.

Se riusciamo a fortificare i nostri sentimenti ed i nostri pensieri, anche con la distrazione ed il divertimento, possiamo essere certi che la ripresa del lavoro, con il nuovo anno, ci condurrà inevitabilmente ad ulteriori successi per il vantaggio di tutti.

Ringrazio i Dirigenti scolastici e i loro collaboratori per i gravosi oneri assunti e per la qualità delle risposte didattiche date malgrado gli obblighi amministrativi che avrebbero potuto limitare la loro azione.

Ringrazio i docenti per la capacità professionale che hanno saputo esprimere in una fase di profonda trasformazione della scuola per la riforma in atto e per aver duttilmente affinato il loro esercizio didattico, con nuove modalità di pensiero e di azione, commisurate ai bisogni di un mondo giovanile profondamente cambiato come la società intera.

Ringrazio il personale della scuola e della amministrazione per aver continuato ad interpretare con spirito di servizio la loro funzione, malgrado i più gravosi impegni.

Prof. Vito Masciale                   

Segretario Provinciale di Bari Snals-Confsal

 

Buon Natale!
E’ Natale.
E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società.
E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.
(Madre Teresa di Calcutta)

In data odierna è stata raggiunta l’intesa sull’ipotesi di contratto della mobilità per il prossimo triennio. Per ovvi motivi di opportunità, la firma avverrà solo nei prossimi giorni, dopo l’approvazione definitiva della legge di bilancio da cui discendono le innovazioni già previste e contenute nell’accordo. Per l’Amministrazione era presente la dott.ssa Novelli, Direttore Generale per il personale scolastico e il dott. Ponticiello, Dirigente dell’ufficio del personale docente ed educativo. Il principio ispiratore dell’intesa è stato il ripristino degli accordi contrattuali antecedenti l’entrata in vigore della legge 107/’15. Dopo l’esame ed il confronto con le posizioni dell’Amministrazione si è convenuto sui seguenti punti che, come già precedentemente comunicato, costituiscono le principali novità dell’intesa raggiunta oggi:

  • il contratto sulla mobilità sarà triennale come previsto dal CCNL 16/18;
  • è prevista un’unica data di pubblicazione per tutti i movimenti;
  • stata ripristinata la titolarità su scuola per tutti i docenti;
  • è stata eliminata la preferenza su ambito e sono state ripristinate le preferenze puntuali su scuola e quelle sintetiche su distretti, comuni e province e, quindi, riattivate le vecchie tre fasi (comunale, provinciale e interprovinciale);
  • ogni docente potrà indicare fino a 15 preferenze, esprimendo fino ad un massimo di 15 scuole oppure 15 comuni o distretti sub-comunali o, ancora, fino a un massimo di 15 province;
  • come previsto dal CCNL 16/18 il docente che ottiene la titolarità su istituzione scolastica a seguito di domanda volontaria, sia territoriale che professionale, avendo espresso una richiesta puntuale di scuola, non potrà presentare domanda di mobilità per il triennio successivo. Nel caso di mobilità ottenuta su istituzione scolastica nel corso dei movimenti della I fase attraverso l’espressione del codice di distretto sub-comunale, il docente non potrà presentare domanda di mobilità volontaria per i successivi tre anni. Tale vincolo opera all’interno dello stesso comune anche per i movimenti di II fase da posto comune a sostegno e viceversa, nonché per la mobilità professionale. Tale vincolo triennale non si applica, invece, ai docenti beneficiari delle precedenze di cui all’art. 13 e alle condizioni ivi previste del presente contratto, nel caso in cui abbiano ottenuto la titolarità in una scuola fuori dal comune o distretto sub-comunale dove si applica la precedenza, né ai docenti trasferiti d’ufficio o a domanda condizionata, ancorché soddisfatti su una preferenza espressa;
  • i docenti immessi in ruolo ai sensi della legge 107/15 che non hanno ottenuto nel corso della mobilità 2018/19 una sede di titolarità (cd. esubero nazionale), partecipano a domanda alle operazioni tra province diverse secondo le modalità indicate nell’articolo 8, comma 10 dell’intesa sulla mobilità stipulata;
  • per quanto riguarda la stabilizzazione dei docenti utilizzati sui licei musicali essi partecipano alla mobilità, salvaguardando il principio della continuità didattica e dell’anzianità di servizio da utilizzati.

Per l’anno scolastico 2019/2020, prima delle operazioni di mobilità ed entro i termini stabiliti nell’O.M., i docenti a tempo indeterminato, che hanno prestato servizio anche parzialmente utilizzati, almeno per un anno nella specifica disciplina ovvero sulla specifica classe di concorso per la quale chiedono il passaggio nei licei musicali, possono presentare domanda cartacea di passaggio (di ruolo o di cattedra) sia nel liceo musicale di attuale servizio che in altri licei musicali della provincia, anche se titolari in provincia diversa da quella di utilizzazione. I docenti vengono graduati in base al numero degli anni di servizio svolti nella specifica disciplina ovvero sulla specifica classe di concorso per la quale richiedono il passaggio, ivi compresi quelli prestati per l’intero anno scolastico con contratto a tempo determinato e, a parità di anni di servizio, secondo le tabelle dell’allegato per la mobilità professionale. Ciascun Ufficio scolastico territoriale provvede a definire le rispettive graduatorie provinciali, per ciascuna classe di concorso, sulla base degli anni di servizio prestati nei licei musicali della medesima provincia e tali graduatorie, sono utilizzate ai fini dell’individuazione degli aventi diritto al passaggio nei posti specifici dei licei musicali nei limiti dei posti destinati alla mobilità. Successivamente, al fine di garantire la continuità didattica, gli Uffici procedono prioritariamente a confermare gli aventi diritto al passaggio, indipendentemente dalla posizione occupata nella graduatoria di cui sopra, nel caso in cui, tra le disponibilità complessive, il posto sia disponibile nello stesso liceo musicale di servizio nel corrente a.s. 2018/2019. Al termine dell’operazione precedente, su tutti i posti rimasti ancora liberi (compresi quelli accantonati per le immissioni in ruolo) si effettua la mobilità territoriale provinciale con i punteggi relativi alle domande di trasferimento a domanda. La domanda è presentata in modalità cartacea per l’anno scolastico 2019/20 nei termini previsti dall’O.M..

L’intesa, inoltre, prevede che per le immissioni in ruolo autorizzate per ciascun anno scolastico del triennio 2019/20-2021/22 verrà accantonato il 50% delle disponibilità determinate al termine dei trasferimenti provinciali, l’altro 50%, (l’anno scorso era il 40%) sarà ripartito nel modo seguente:

  • per le immissioni in ruolo autorizzate per ciascun anno scolastico del triennio 2019/20, 2020/21, 2021/22 viene accantonato il 50% delle disponibilità determinate al termine dei trasferimenti provinciali. Le operazioni di mobilità del personale docente, relative alla terza fase, sul restante 50% si realizzano nel triennio di validità del contratto secondo le seguenti aliquote:
  1. a.s. 2019/20 il 40% delle disponibilità è destinato alla mobilità territoriale interprovinciale e il 10% alla mobilità professionale;
  2. a.s. 2020/21 il 30% delle disponibilità è destinato alla mobilità territoriale interprovinciale e il 20% alla mobilità professionale;
  3. a.s. 2021/22 il 25% delle disponibilità è destinato alla mobilità territoriale interprovinciale e il 25% alla mobilità professionale;
  4. Al fine di assicurare la regolare prosecuzione del servizio scolastico al personale ATA immesso in ruolo con decorrenza 1° settembre 2018 nel profilo professionale di assistente amministrativo e tecnico e di collaboratore scolastico sulla base della procedura selettiva della legge 27 dicembre 2017, n. 205 è assegnata la titolarità presso l’istituzione scolastica su cui è stata effettuata l’assegnazione all’atto dell’assunzione in servizio sul posto accantonato nell’istituzione scolastica. Per l’a.s. 2019/20 il personale di cui al comma precedente non partecipa alle procedure di mobilità;

Per il personale ATA è stato previsto che:

  • gli Ata ex CO.CO.CO avranno la titolarità nella scuola con la quale hanno stipulato il contratto individuale e parteciperanno alla mobilità solo a partire dal prossimo anno scolastico;
  • il personale ata transitato da altri comparti potrà anch’esso partecipare alla mobilità secondo le regole definite nel contratto integrativo sulla mobilità e sulla base del punteggio spettante secondo le tabelle allegate, sempre a partire dal prossimo anno scolastico.

Con riferimento al servizio ed al punteggio della continuità, si valuta solo quello prestato in qualità di ATA e nelle modalità previste dalle citate tabelle. Anche per l’individuazione dei perdenti posto si applicano le regole previste dall’intesa sulla mobilità stipulata. Per l’anno scolastico 2018-2019 i posti che annualmente si rendono vacanti presso gli istituti, non sono disponibili per la mobilità territoriale e professionale in entrata, ma vengono accantonati sino al completo transito del suddetto personale, distintamente per ciascun profilo.

Sono state sottoscritte due note a verbale:

  1. sulla mobilità degli insegnanti di religione cattolica e l’altra sulla mobilità del personale docente ed ata verso l’estero e tra le sedi estere;
  2. sulla mobilità del personale docente ed ATA verso l’estero e tra le sedi estere.

Sul blocco triennale previsto del CCNL 16/18 la delegazione trattante SNALS si è opposta con fermezza alla proposta dell’Amministrazione del blocco triennale generalizzato su qualsiasi preferenza espressa. Dopo il protrarsi per più giorni di una lunga trattativa lo SNALS ha ottenuto che il blocco triennale verrà applicato “con l’indicazione del codice di distretto subcomunale solo nella I fase dei trasferimenti” migliorando i dettami del CCNL 16/18. Ricordiamo, pure, che grazie alla nostra opposizione l’Amministrazione ha ritirato la proposta che prevedeva il trasferimento, con aliquote bloccate, da posto di sostegno a posto comune.

Segnaliamo gli effetti positivi della pubblicazione in un’unica data dei movimenti per tutti gli ordini e gradi di scuola. Ciò, infatti, consentirà di utilizzare tutti i posti che via via si renderanno disponibili nel corso dell’elaborazione dei trasferimenti/passaggi.

La Segreteria Generale si ritiene ampiamente soddisfatta sugli esiti del confronto per aver contrastato la legge 107/’15 con l’eliminazione delle forti restrizioni alla mobilità in essa contenute, che in questi ultimi anni sono state lesive dei diritti del personale della scuola.

Il testo del CCNI sarà, presumibilmente, disponibile entro la fine della prossima settimana.

La Tecnica della Scuola ha realizzato un’intervista, a cura di Andrea Carlino e Fabrizio De Angelis, su più punti, trai quali assunzioni e stipendi “europei” con i sindacati della scuola di SNALS, FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, GILDA.

Vi riportiamo il link per poter leggere l’intervista:

https://www.tecnicadellascuola.it/piu-assunzioni-e-stipendi-europei-i-sindacati-allattacco-intervista

Rimaniamo in attesa del testo finale dell’approvazione della legge di bilancio per fornire notizie definitive e certe. Ma soprattutto per conoscere le modalità che permetterebbero a coloro che, con l’abolizione dei 5 mesi, potrebbero andare in pensione dall’1.9.2019.

Premesso che,  ad oggi,  non si conoscono con certezza  le modalità, i requisiti e la date, nonché le eventuali penalizzazioni a volte paventate ed altre volte negate per la quota 100, il personale scolastico, avendo una sola finestra di uscita al termine di ogni anno scolastico, potrebbe  subire una forte  penalizzazione  rispetto alle paventate finestre dei 3 o 6 mesi preannunciate per gli altri dipendenti.

Il personale della scuola, come già succede da due anni,  per poter andare in pensione, avendo l’INPS avvocato a sé la verifica del diritto al pensionamento – che prima era di competenza  degli USR -, si trova nella situazione,  già verificatasi con enorme  danno  nel normale pensionamento annuale, che se la comunicazione del diritto a pensionamento viene comunicata entro il 31 agosto, l’interessato può andare in pensione dal 1° settembre, se la comunicazione arriva dal 1° settembre in poi, l’interessato deve rimanere in servizio fino al 31 agosto dell’anno seguente,  ossia al termine dell’anno scolastico iniziato.

La riprova di quanto su esposto è la situazione creatasi per  i pensionandi di quest’anno.

Coloro che hanno ricevuto la comunicazione della verifica dei requisiti da parte dell’INPS dopo il 1° settembre 2018 e all’arrivo della comunicazione avevano lavorato per un paio di mesi, per poter essere dichiarati cessati dal 1° settembre dal dirigente scolastico,  e poter quindi andare in pensione a decorrere dall’1.9.2018, hanno dovuto rinunciare agli stipendi dei periodi lavorati fino alla data  della comunicazione del diritto a pensione.

Dopo un’intervista al Ministro Tria, apparsa su un quotidiano, sono state fornite le seguenti notizie:

Requisiti quota 100:

  • 38 anni di contributi
  • 62 anni di età

Tempistica quota 100:

  • dal mese di aprile 2019 per i dipendenti privati
  • dal mese di ottobre 2019 per i dipendenti pubblici

Quindi, per il personale scolastico la prima uscita utile non potrà avvenire prima dell’1.9.2020.

Cosa importante per il personale della scuola, inoltre,  è la paventata abolizione dell’aumento dell’aspettativa di vita di  cinque mesi di cui non si hanno notizie certe.

Il personale scolastico ha presentato già domanda di pensionamento a decorrere dall’1.9.2019 (entro il 12 dicembre u.s.) e ha già subito in via ”previsionale” tale aumento, secondo quanto previsto nel D.M. del Miur che ha applicato quanto stabilito  dalla circolare INPS n.62 del 4.4.2018,  relativamente agli aumenti  dei requisiti pensionistici collegati alla speranza di vita.

Molti docenti ed ATA non hanno potuto presentare domanda in quanto non rientravano nei requisiti “aumentati” richiesti  per  la pensione di anzianità (42 anni e 3 mesi Donne, 43 e 3 mesi Uomini al 31.12.2019);  ora, sembra tornino ad essere validi i requisiti del 2018,  ossia 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini se maturati entro il 31.12.2019.

Rimaniamo, quindi, in attesa del testo finale dell’approvazione della legge di bilancio. 

Presso la sede centrale Istat è proseguito il confronto sull’orario di lavoro. Le OO.SS. sono riuscite a far recepire alcune richieste, volte a mantenere entro gli ambiti di quanto previsto dal CCNL 2016-2018 l’ordine di servizio che l’Amministrazione si accinge a emanare. L’impegno congiunto ha permesso di salvaguardare la flessibilità dell’orario di lavoro, specifica degli enti di ricerca e rispettosa della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro del personale dell’Istat.

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Elvira Serafini, Segretario generale SNALS-Confsal, Massimo Battaglia, Segretario generale Confsal-Unsa, e Giuseppe Carbone, Segretario generale FIALS-Confsal, hanno parlato ad un nutrito gruppo di persone fuori Palazzo Vidoni con lo slogan: “No a 20 euro per il rinnovo del contratto”.

Alle h. 11,00 i Segretari generali sono stati ricevuti dal Capo di Gabinetto alla Funzione Pubblica (v. il comunicato congiunto).

Di seguito, la sintesi dell’intervento del Segretario generale dello SNALS-Confsal, Elvira Serafini:

  • “Non rappresentiamo interessi di parte, ma tutti i lavoratori pubblici. Lo Snals con l’Unsa, la FIALS e la Confsal: tutti qui per chiedere al Ministro Bongiorno di essere ascoltati. Chiediamo l’apertura di un contratto serio, che tenga conto del nostro prezioso lavoro per lo Stato. Non ci accontentiamo di poche centinaia di euro, date senza un progetto serio di equiparazione ai compensi dell’eurozona”.

L’intervento del Segretario generale, Elvira Serafini, è visibile sul canale You Tube al link: https://youtu.be/dPltdWv5nys

CONTRATTI P.A. : BATTAGLIA, CARBONE, SERAFINI, SODDISFATTI DAL SIT-IN A PIAZZA VIDONI, ROMA. MAI PIÙ BLOCCO DEI CONTRATTI, MA RISORSE PER IL PUBBLICO IMPIEGO.

Roma, 19.12.2018. I Segretari Generali di UNSA, FIALS e SNALS esprimono soddisfazione per il sit-in che si è svolto oggi alla Funzione Pubblica.

I lavoratori di tutto il Comparto Istruzione e Ricerca, della Sanità e delle Funzioni Centrali hanno rivendicato non solo le specificità e le criticità dei relativi settori, ma hanno evidenziato il grave attacco portato dal governo al lavoro pubblico e alle retribuzioni dei dipendenti con i 20 euro lordi a testa previsti dalla Legge di Bilancio.

Battaglia, Carbone, Serafini sono stati ricevuti dal Capo di Gabinetto del Ministro Bongiorno, verso il quale esprimono gratitudine per il garbo istituzionale e l’attenzione dimostrata nel corso della riunione riservata. UNSA, FIALS e SNALS hanno chiesto, con polso, le ulteriori risorse mancanti per consentire un avvio delle trattative per il rinnovo del contratto, che dal 1° gennaio 2019 sarà scaduto.

I Segretari Generali hanno dichiarano che non sarà più pensabile e ammissibile un nuovo blocco dei contratti come patito nel settore pubblico dal 2010 al 2016.

Il Capo Gabinetto, Sergio Ferdinandi, ha comunicato l’impegno a nome del Ministro Bongiorno di trovare nel 2019 in legge di bilancio le ulteriori risorse mancanti per consentire l’avvio dei negoziati per la definizione dei contratti di 3 milioni di lavoratori pubblici.

I Segretari Generali di UNSA, FIALS e SNALS dichiarano che verificheranno le mosse del governo e se non ci saranno risposte positive, già con il consenso della Confederazione di appartenenza, la Confsal, sono pronte ad ulteriori forti iniziative fino ad arrivare allo sciopero generale del pubblico impiego.