Il concorso per diventare DSGA è ormai avviato : le istanze entro il 28 gennaio 2019

Ricordiamo che possono partecipare al concorso tutti coloro che  possiedono uno

dei seguenti titoli:

  • diploma di laurea in giurisprudenza/scienze politiche/sociali o amministrative/economia e commercio;
  • diplomi di laurea specialistica (LS) 22, 64, 71, 84, 90 e 91;
  • lauree magistrali (LM) corrispondenti a quelle specialistiche ai sensi della tabella allegata al D.I. 9 luglio 2009.

Possono  partecipare, in deroga ai succitati titoli, gli assistenti amministrativi che, alla data di entrata in vigore della legge 27 dicembre 2017 n. 205, abbiano maturato almeno tre interi anni di servizio anche non continuativi  sulla base di incarichi annuali, negli ultimi otto, nelle mansioni di direttore servizi generali ed amministrativi (DSGA). I cosiddetti facenti funzione.

Il bando prevede inoltre  che il 30% dei posti banditi in ciascuna regione siano riservati:

  • agli ATA già di ruolo in possesso di una delle lauree richieste come titolo d’accesso;
  • agli assistenti amministrativi che, alla data di entrata in vigore della legge n. 205/2017, hanno maturato almeno tre interi anni di servizio, anche non continuativi, sulla base di incarichi annuali, negli ultimi otto, nelle mansioni di DSGA, anche in mancanza del requisito culturale richiesto,cioè la laurea

Per beneficiare della riserva di posti si devono superare le prove concorsuali con il punteggio minimo previsto.

Di seguito la tabella con i posti banditi  e riservati in ciascuna regione ai succitati candidati:

Come definito dalla Legge di Bilancio 2019, l’Alternanza Scuola Lavoro ovvero percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento cambiano aspetto: nuovo nome e meno ore. Si chiamerà “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” e la sua durata sarà nell’ultimo triennio di almeno 90 ore nei licei, di 150 ore negli istituti tecnici e di 180 ore nei professionali.

Le novità dovranno applicarsi da subito. Entro fine febbraio un decreto del Miur definirà le nuove linee guida.

In attesa del decreto rimane certo il carattere obbligatorio dei nuovi percorsi, così come è stato ribadito dallo stesso Ministro dell’Istruzione l’elevato valore strategico attribuito a queste esperienze.

La centralità dell’Alternanza è confermata anche dal fatto che alla prova orale del nuovo esame di maturità del prossimo giugno i candidati dovranno esporre le esperienze di Alternanza Scuola-Lavoro svolte.

A tal riguardo il ministro Bussetti ha anche precisato che “se un istituto vuole fare più ore è libero di farlo”.

Con riferimento ai bandi pubblicati sulla G.U. n. 2 dell’8 c.m. – 4 serie speciale concorsi ed esami –, inerenti la selezione del personale docente, ATA e Dirigenti scolastici per la destinazione all’estero, possono partecipare coloro che si trovano in servizio con contratto a tempo indeterminato che, all’atto della domanda, abbiano maturato un servizio effettivo di almeno 3 anni nel ruolo di appartenenza, dopo il periodo di prova.

Non si valuta l’anno scolastico in corso.

Oltre ai tre anni di servizio occorre:

  • possedere una certificazione della conoscenza della lingua straniera per la quale si partecipa, non inferiore al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER) per le aree linguistiche: inglese, francese, tedesco e spagnolo – mentre per la laurea magistrale in lingua è considerata corrispondente al livello C1;
  • aver partecipato ad almeno un’attività formativa della durata non inferiore a 25 ore, organizzata da soggetti accreditati dal MIUR ai sensi della direttiva 170 del 21 marzo 2016, su tematiche afferenti all’intercultura o all’internazionalizzazione (per i dirigenti scolastici al management);
  • non essere stato restituito ai ruoli metropolitani durante un precedente periodo all’estero per incompatibilità di permanenza nella sede per ragioni imputabili all’interessato/a;
  • non essere incorso in provvedimenti disciplinari superiori alla censura e non aver ottenuto la riabilitazione.

I docenti assegnati alle attività di sostegno devono possedere la relativa specializzazione.

Per i docenti nell’art. 3 comma 2 del bando vengono indicati i titoli utili per l’accesso alla selezione per i vari codici di funzione (SCI, Scuole e iniziative scolastiche – SEU, Scuole Europee – LET Lettorati).

Non sono ammessi alla selezione coloro che:

  • nell’arco dell’intera carriera abbiano svolto due periodi all’estero ciascuno dei quali di sei anni scolastici consecutivi, inclusi gli anni in cui ha luogo l’effettiva assunzione in servizio, e i due periodi non siano separati da almeno sei anni scolastici di effettivo servizio nel territorio nazionale.
  • non possano assicurare alla data di pubblicazione del bando a normativa vigente la permanenza in servizio all’estero per sei anni scolastici a decorrere dal 2019/2020. Di anno in anno, in occasione dell’individuazione dei candidati per la destinazione all’estero, saranno successivamente depennati dalle relative graduatorie coloro che non potranno assicurare la permanenza all’estero per i successivi sei anni.

La selezione per i titoli è volta ad individuare i candidati che hanno accesso al colloquio.

I titoli valutabili sono quelli culturali, professionali e di servizio previsti dagli allegati 3,4 e 5 del bando.

Saranno ammessi coloro che totalizzeranno almeno 25 punti (15 per il personale ATA).

Al colloquio la Commissione attribuisce un punteggio massimo di 40 punti per ciascuna delle aree linguistiche indicate dal candidato nelle domande di partecipazione.

La valutazione finale si valuta in centesimi ed è determinata dalla somma del punteggio dei titoli (massimo 60 punti) e dal colloquio (massimo 40 punti).

Il personale che non accetta la destinazione o che, dopo la destinazione, non assume servizio, è depennato dalla graduatoria.

(www.snals.it)

Con l’avvicinarsi delle scadenze per la mobilità forniamo alcuni chiarimenti sulle richieste di passaggio di ruolo e passaggio di cattedra che possono essere presentate dai docenti.

Entrambi i passaggi sono movimenti che rientrano nella mobilità professionale. Il docente che presenta le relative domande effettua richieste diverse in relazione alla classe di concorso o al grado di istruzione.

MOBILITA’ PROFESSIONALE

Per partecipare alla mobilità professionale è necessario essere in possesso della specifica abilitazione per il passaggio al ruolo richiesto oppure, per quanto riguarda i passaggi di cattedra, della specifica abilitazione alla classe di concorso richiesta ed è indispensabile aver superato l’anno di prova nel ruolo di appartenenza.

PASSAGGIO DI RUOLO

Il passaggio di ruolo è il movimento che determina la modifica del grado di istruzione di titolarità. Il passaggio di ruolo determina l’obbligo di svolgere l’anno di prova e la formazione nella sua interezza.

PASSAGGIO DI CATTEDRA

Il passaggio di cattedra è il movimento che determina la modifica della classe di concorso di titolarità, sempre nello stesso grado di istruzione di titolarità.

In seguito al passaggio di cattedra non esiste alcun obbligo in relazione allo svolgimento dell’anno di prova.

Nel caso di presentazione di domanda di passaggio di cattedra per due diverse classi di concorso occorrerà presentare due distinte domande, indicando l’ordine di priorità tra le due richieste.

ASI (Assistenza Sanitaria Integrativa), una grande novità nel comparto delle Scuole non Statali e delle Università Pontificie

Nel pomeriggio del 8 gennaio 2019 per il comparto delle Scuole non Statali, in sede notarile, i Segretari Generali di SNALS-CONFSAL, CISL Scuola, UIL Scuola e SINASCA hanno sottoscritto con i rappresentanti dell’associazione datoriale AGIDAE lo statuto di un nuovo istituto contrattuale, introdotto in via sperimentale a seguito della sottoscrizione del CCNL AGIDAE 2016-2018 firmato a Roma il 7 luglio del 2016.

Questo nuovo welfare contrattuale chiamato ASI (Assistenza Sanitaria Integrativa), rappresenta una grande novità nel comparto delle Scuole non Statali e delle Università Pontificie. Per ogni lavoratore è previsto un contributo, a carico esclusivo del datore di lavoro, pari a 5 euro per 13 mensilità. Le risorse impegnate riguarderanno un significativo numero di lavoratori AGIDAE che potranno così beneficiare di maggiori tutele sanitarie.

È stata finalmente resa nota, in data 6 gennaio 2019, la Bozza del Decreto Legge “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e pensioni”.

Secondo la Bozza, le norme in questione decorrono dall’1.01.2019.

Per quanto riguarda la materia pensionistica, ed in particolare il personale della scuola, i punti salienti del Decreto Legge, riportati nel Titolo II artt.14, 15 e 16, si possono riassumere così:

Pensione Anticipata

–    viene bloccato l’aumento dei 5 mesi, già contemplato nel D.M., che prevedeva per il personale scolastico la presentazione della domanda di pensionamento all’1.09.2019 entro il 12 dicembre u.s.;

–    rimangono quindi in vigore i requisiti validi al 31.12.2018, cioè 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.

Successivamente all’approvazione definitiva del D.L. e nel caso in cui non ci siano ulteriori modifiche, sarà necessario attendere opportune comunicazioni da parte del MIUR per la riapertura dei termini di presentazione delle domande di pensionamento per coloro che, a causa dell’aumento dei 5 mesi precedentemente previsto, non hanno presentato domanda di pensionamento, ritenendo di non avere i requisiti.

Le/i docenti di scuola dell’infanzia, beneficiando delle misure relative alle categorie “lavori usuranti”, avevano già diritto a non aver applicato l’aumento dei 5 mesi. Una situazione non contemplata nelle domande di istanze online al MIUR.

Pensione di Vecchiaia

Per questa tipologia di pensionamento vengono confermati i 5 mesi di aumento e quindi dall’1.01.2019 il requisito dell’età è pari a 67 anni (66 anni e 7 mesi +5 mesi).

Quota 100

In via sperimentale questa disposizione è in vigore per tre anni, dal 2019 al 2021.

I requisiti per il pensionamento sono fissati in 62 anni di età e 38 anni di anzianità di servizio.

All’art. 14 co.7 del D.L. si legge: “Per il personale del comparto scuola e AFAM si applicano le disposizioni di cui all’art. 59 comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449“. Quindi si conferma la possibilità per detto personale di maturare i requisiti pensionistici entro il 31.12 dello stesso anno, avendo a disposizione un’unica finestra fissata al 1° settembre. Ad esempio si potrebbe andare in pensione l’1.09.2019, maturando i requisiti entro il 31.12.2019.

Per quanto concerne il pagamento della Buonuscita/TFR verrà effettuato secondo quanto previsto dalla legge Fornero e modifiche seguenti attualmente vigenti. Le singole Amministrazioni, per venire incontro ai pensionati, possono stipulare convenzioni con le banche per anticiparne il pagamento.

Opzione Donna

Dall’1.01.2019 è riservata la possibilità di accedere a tale tipologia di pensione alle lavoratrici nate entro il 31 dicembre 1959 e in possesso di un’anzianità di servizio pari o superiore a 35 anni.

Attendiamo comunque che, dopo l’emanazione del testo definitivo del D.L., siano date disposizioni e chiarimenti in merito dal MIUR.

Reduce dalla riuscita manifestazione organizzata il 1° maggio scorso, in occasione della Festa del Lavoro 2018, nella quale si sono riuniti a Napoli, nella splendida cornice di Piazza del Plebiscito, oltre 20mila partecipanti, la Confsal si appresta a celebrare il suo IX Congresso Generale Confederale dal titolo: “Nuovo patto sociale per lo sviluppo”.

Il momento “clou” dell’assise congressuale, la giornata dedicata al confronto con i rappresentanti delle Istituzioni, si terrà a Roma presso l’Auditorium del Massimo in Viale Massimiliano Massimo dalle 9,30 alle 19,00.

Accanto al Segretario Generale Angelo Raffaele Margiotta saranno presenti i massimi rappresentanti delle Istituzioni e del mondo politico.

L’evento coinvolgerà oltre mille delegati delle Federazioni operanti nei comparti pubblici (Scuola, Sanità, Funzioni Centrali e Funzioni locali, Soccorso Pubblico e Sicurezza) e nel lavoro privato (Agricoltura, Artigianato, Commercio, Comunicazioni, Industria Chimica e Metalmeccanica, Servizi, Terzo Settore e Trasporti), in rappresentanza di 2 milioni di associati, lavoratori e pensionati, che si riconoscono negli ideali, nelle proposte e nelle azioni della Confsal.

Al centro dei lavori i principali valori e obiettivi che ispirano l’azione sindacale della Confederazione Confsal: centralità e difesa del Lavoro, tutela e benessere della Persona, nuovo impulso ai servizi resi dalle Amministrazioni Pubbliche e politiche di sviluppo per la crescita economica e civile del Paese in un contesto di legalità, sicurezza e solidarietà.

La Confsal si presenta oggi come la più grande confederazione autonoma, in grado di parlare alla gente e agli iscritti, per elaborare più evolute forme di rappresentanza degli interessi dei lavoratori e delle imprese.  Nata nel 1979 dalla fusione di due sindacati autonomi, Snals e Unsa, si è posta come una valida alternativa al sindacalismo ideologico che spesso ha interpretato una visione ristretta o distorta degli interessi del mondo del lavoro.

Il suo valore fondante si esprime nella «realizzazione della tutela e della valorizzazione della persona umana del lavoratore inteso come fondamentale protagonista della vita economica e sociale del Paese».

A partire dal 4 gennaio 2019 è di nuovo possibile accedere al portale http://cartadeldocente.istruzione.it per utilizzare le somme a disposizione della carta del docente.  I docenti constateranno che gli importi residui relativi all’anno scolastico 2016/17, non utilizzati entro il 31/12/2018, sono stati decurtati.

Il valore della carta, infatti, per l’anno 2019, non può superare la somma complessiva di € 1000, corrispondenti alle somme assegnate per l’anno scolastico 2017/2018 e per l’anno scolastico 2018/2019.

Le somme relative all’anno 2017/2018 andranno spese entro il 31 agosto 2019.

Non occorre alcuna rendicontazione in segreteria poiché il controllo è automatico da parte del gestore.

ll bonus docenti 2018-2019 è un beneficio economico riservato in via esclusiva ai titolari di una cattedra in una scuola pubblica di ogni ordine e grado. Restano esclusi quindi sia gli insegnanti delle scuole private che i precari. Non hanno diritto al bonus docenti i neoassunti FIT che, sul piano giuridico ed economico, sono equiparati ai supplenti. Sono compresi, invece, tra i beneficiari del bonus docenti, i diplomati magistrale assunti con riserva.

Rimane confermata la disciplina contenuta nel DPCM/2016 (art.3) per le modalità di assegnazione ed utilizzo della carta con particolare riferimento all’elenco dei beni e servizi che si possono acquistare:

  • Libri e testi, anche in formato digitale, pubblicazioni e riviste utili all’aggiornamento professionale:
  • Iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali svolti da Enti accreditati Miur;
  • Harware e software;
  • Iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale o a ciclo unico;
  • Titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
  • Titoli per l’ingresso a Musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
  • Iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano Nazionale di formazione.

La procedura concorsuale, organizzata su base regionale, è finalizzata al reclutamento di 2004 Direttori dei servizi generali e amministrativi da immettere nei ruoli provinciali presso le istituzioni scolastiche statali

È stato pubblicato  in Gazzetta Ufficiale ieri, 28 dicembre, il bando di concorso per il reclutamento di 2.004 Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) per le scuole statali di ogni ordine e grado. La procedura concorsuale, per titoli ed esami, è su base regionale. La presentazione della  domanda potrà essere fatta esclusivamente online, attraverso l’applicazione POLIS. La funzione sarà disponibile a partire dal 29 dicembre 2018 e chiudersi il 28 gennaio 2019.

Sul sito MIUR, nella pagina dedicata al concorso DSGA http://www.miur.gov.it/web/guest/concorso-dsga – articolata nelle seguenti sezioni:

  • Preselettiva concorso;
  • Prova scritta concorso;
  • Prova orale concorso;
  • Commissioni esaminatrici;
  • Normativa;
  • Calendario prove;
  • Dove sostenere le prove;
  • Presentazione della domanda;
  • Link siti Uffici scolastici regionali;
  • FAQ;
  • Contatti.

Di seguito, a ogni modo, rimandiamo al link completo del bando affinché gli interessati possano effettuare una lettura più attenta e puntuale:

Il BANDO pubblicato nella GU n.102 del 28-12-2018: Concorso pubblico, per esami e titoli, per la copertura di duemilaquattro posti di direttore dei servizi generali ed amministrativi del personale ATA.

In data 27 dicembre 2018 alle ore 12:00 si è svolto l’incontro concernente la bozza della Circolare Ministeriale sui primi orientamenti interpretativi del Regolamento contabile di cui al decreto 28 agosto 2018 n.129.

Erano presenti per la parte pubblica il Direttore Generale dott. Greco, la dott.ssa Busceti e la Dott.ssa Beltrame.

Ad inizio seduta la parte pubblica ha presentato la bozza della C.M. illustrandone i contenuti salienti. Sono stati presi in esame le principali novità rispetto al precedente D.I. 44/2001 ed esposti i primi orientamenti interpretativi concernenti le disposizioni contenute nel nuovo regolamento.

La bozza della circolare vuole costituire una misura di accompagnamento all’applicazione del nuovo regolamento dando un contributo di supporto e semplificazione.

Il testo riprende gli argomenti dei Titoli del nuovo regolamento contabile così delineati:

  • Gestione finanziaria: disciplina la gestione finanziaria delle istituzioni scolastiche, dettando norme di recepimento e attuazione dei principi contenuti nella L. 107/’15, nonché di coordinamento rispetto alla normativa primaria.

In particolare è stato posto l’accento sulla cosiddetta “gestione provvisoria”, ovvero la fattispecie nella quale il programma annuale non è approvato dal Consiglio d’istituto entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento del programma medesimo. Il DS comunica all’Ufficio scolastico competente l’avvio della gestione provvisoria e l’USR nomina un commissario ad acta con la possibilità di nominare come commissario ad acta il DS dell’istituzione scolastica che non ha provveduto all’approvazione del programma annuale e lo stesso commissario ad acta provvede all’approvazione del programma annuale. Durante tale gestione necessaria per garantire il funzionamento didattico e amministrativo generale e la prosecuzione dei progetti e delle attività pluriennali, sono autorizzati gli stanziamenti di spesa nel limite di 1/12 degli stanziamenti definiti nel programma annuale, regolarmente approvato, relativo al precedente esercizio finanziario. Inoltre, nel corso della gestione provvisoria, l’istituzione scolastica può disporre di ulteriori pagamenti per l’assolvimento dei residui passivi, delle obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi, di obblighi speciali tassativamente regolati dalla legge, delle spese di personale, rate di mutuo, canoni, imposte e tasse, ed, in particolare, per le sole operazioni necessarie ad evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi alla scuola.

Per quanto riguarda il disavanzo Il Consiglio d’istituto, nella deliberazione del programma annuale, deve illustrare i criteri adottati per pervenire all’assorbimento del disavanzo medesimo definendo un piano di rientro dell’eventuale disavanzo nel quale siano individuati i provvedimenti necessari a ripristinare il pareggio, l’analisi delle cause che hanno determinato il disavanzo, l’individuazione di misure strutturali dirette ad evitare ogni ulteriore potenziale disavanzo. Pertanto, la presenza di un eventuale disavanzo di amministrazione diminuisce le facoltà di spesa delle istituzioni scolastiche poiché obbliga, in via prioritaria, a riassorbire nel corso dell’esercizio l’intera consistenza del disavanzo registrato a chiusura dell’esercizio finanziario precedente.

Per quanto riguarda le minute spese in caso di assenza o impedimento del DSGA i soggetti incaricati di sostituirlo nella gestione del fondo economale sono individuati attraverso le disposizioni previste nel CCNL;

  • Gestioni economiche separate: reca una puntuale disciplina delle gestioni economiche separate e in ossequio alla delega contenuta nell’articolo 1 comma 143 della L. 107/‘15, armonizza i sistemi contabili e le modalità  di  controllo dei  convitti e  degli educandati;
  • Gestione patrimoniale – Beni e inventari: delinea una disciplina organica relativa alla gestione patrimoniale dei beni e degli inventari delle istituzioni scolastiche, onde assicurare uniformità di comportamento e di procedimento in materia, rendere omogenee le risultanze inventariali e, in ultima analisi, rendere efficaci ed efficienti le attività di vigilanza e di controllo sulle modalità di amministrazione dei beni stessi; viene individuato il consegnatario, il sostituto consegnatario e l’eventuale sub-consegnatario quali soggetti incaricati a diverso titolo della gestione di beni e inventari, delineandone le modalità di nomina e le relative funzioni. In merito ai soggetti incaricati di sostituire il consegnatario, DSGA, in caso di assenza o impedimento, si precisa che valgono le disposizioni previste nel CCNL del comparto Istruzione e Ricerca.

Altra novità riguarda gli interventi di manutenzione ordinaria degli edifici scolastici e relative pertinenze previa delega dell’Ente locale competente. Le istituzioni scolastiche  hanno la facoltà di affidare autonomamente a terzi, anche in assenza di specifiche e preventive intese con gli Enti territoriali competenti, interventi relativi agli immobili e alle loro pertinenze nel caso in cui gli stessi appaiano indifferibili e urgenti nei limiti della misura “strettamente necessaria a garantire lo svolgimento delle attività didattiche”, laddove ricorrano in concreto unicamente  i presupposti indicati dalla norma (indifferibilità, urgenza e necessari età dell’intervento finalizzato a garantire le attività didattiche).

La previsione restringe, quindi, fortemente la possibilità per l’istituzione scolastica di espletare autonomamente i lavori rispetto al previgente regolamento il quale prevedeva l’esecuzione di lavori urgenti e indifferibili da parte delle scuole a prescindere dall’importo e per qualsiasi finalità.

Il nuovo regolamento determina, dunque, una semplificazione degli adempimenti delle istituzioni scolastiche, rapportandoli alle realistiche e concrete disponibilità delle stesse e devono farsi rientrare i soli interventi di portata minore per invasività e per esborso economico.

In tale prospettiva e secondo una regola di massima, le spese per tali interventi, da imputare al fondo di funzionamento dell’istituzione scolastica, non dovrebbero superare un valore unitario di riferimento pari a € 500, IVA esclusa. A titolo esemplificativo sono indicati nella circolare alcune tipologie di interventi di piccola manutenzione e riparazione effettuabili. Le scuole, quando valutino di poter procedere autonomamente all’affidamento a terzi degli interventi manutentivi e/o di riparazione, ai fini del susseguente rimborso dei fondi anticipati, devono provvedere a darne immediata comunicazione agli Enti territoriali competenti, adottando ogni opportuna iniziativa di raccordo e di coordinamento con gli stessi.

  • Scritture contabili e contabilità informatizzata: semplifica la contabilità delle istituzioni scolastiche anche mediante la standardizzazione della modulistica e l’utilizzo di tecnologie digitali. Dal 1° gennaio saranno disponibili i nuovi modelli sul sistema informativo e il nuovo piano dei conti ma per effetto della manutenzione del sistema fino al 7 gennaio non potranno essere visibili i nuovi modelli. Il bilancio rimane quello precedente ma ci sarà un’ulteriore stratificazione. Sono previsti corsi di formazione con modalità webinar.
  • Attività negoziale: reca previsioni in merito all’attività negoziale delle istituzioni scolastiche, recependo le novità legislative in materia di contratti pubblici, anche per ciò che concerne gli acquisti in forma aggregata. Nella circolare viene anche evidenziato che il singolo provvedimento inerente all’attività negoziale è di competenza del Consiglio d’istituto, con l’unica eccezione riguardante gli affidamenti di rilevanza comunitaria, per i quali il relativo provvedimento di indizione è di competenza del DS, ma diviene efficace solo dopo che il Consiglio di istituto abbia adottato una delibera volta a verificarne la coerenza rispetto alle previsioni del P.T.O.F. e del programma annuale.

Secondo quanto previsto all’art. 45 del nuovo regolamento, l’attività negoziale del DS necessita di una previa delibera del Consiglio d’istituto che, nei casi previsti al comma 1, dovrà riguardare la singola operazione, mentre, nei casi previsti al comma 2, avrà natura regolatoria e di carattere generale.

Nella circolare viene segnalata tra le attività negoziali elencate al comma 2 dell’art. 45 del regolamento quella dell’affidamento di lavori, servizi e forniture, secondo quanto disposto dal decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50 e dalle relative previsioni di attuazione, di importo superiore a 10.000,00 euro che, al fine di semplificare  le attività di acquisto  delle istituzioni  scolastiche,  prevede l’adozione di una delibera di autoregolamentazione da parte del Consiglio d ‘istituto per gli affidamenti di importo superiore a 10.000,00 euro (IVA esclusa) e inferiore a 40.000,00 euro (IVA esclusa).

I criteri e i limiti di cui alla suddetta delibera dovranno essere definiti nel rispetto del predetto D.Lgs. 50/2016 e dovranno altresì tenere in considerazione le previsioni contenute nelle Linee Guida A.N.AC. n. 4.

Tali Linee Guida, pur avendo natura di atto amministrativo generale non vincolante,  potranno essere derogate dalle stazioni appaltanti solo nel caso in cui le stesse adottino “[…] un atto, preferibilmente   a  carattere  generale,  che  contenga  una adeguata  e puntuale  motivazione,  anche  a fini di trasparenza, di ogni eventuale scelta amministrativa che disattenda i citati indirizzi, ma pur sempre rispettosa delle disposizioni del Codice e dei principi generali sull’esercizio del potere di affidamento di commesse pubbliche traibili dall’ordinamento eurounitario e da quello nazionale” (Parere Consiglio di Stato n. 361 del 12 febbraio 2018).

  • Controllo di regolarità amministrativa e contabile: disciplina i criteri generali per l’espletamento dei controlli di regolarità amministrativa e contabile svolti presso le istituzioni scolastiche al fine di garantire la semplificazione delle procedure e l’efficacia delle verifiche. In particolare viene evidenziato che i revisori dei conti procedono alla verifica della coerenza nell’impiego delle risorse, in funzione degli obiettivi individuati nel P.T.O.F., nel programma annuale e nelle relative variazioni. Si precisa che tale disposizione prevede che i revisori debbano verificare la coerenza dell’impiego delle risorse con la programmazione strategica delle scuole (esplicitata nel P.T.O.F.), non che debbano entrare nel merito della didattica.
  • Consulenza contabile: recependo la previsione di cui all’art. 1, comma 142, della L. 107/15, attribuisce al MIUR il compito di fornire assistenza e supporto tempestivo alle Istituzioni scolastiche nella risoluzione di problemi connessi alla gestione amministrativa e contabile, attraverso un canale permanente di comunicazione e informazione;
  • Disposizione transitorie e finali: detta disposizioni transitorie e finali, nonché definisce la data di entrata in vigore del Regolamento.