Nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi la Confsal, rappresentata
dal Segretario Generale Angelo Raffaele Margiotta, ha sottolineato che, al di là dei
buoni propositi del DDL fiscale in corso di emanazione, l’auspicata riforma deve
avere un approccio sistemico rispetto a tre punti focali: salari, occupazione e
sicurezza. È necessario, inoltre, specificare quante risorse il Governo intende
investire nel taglio del cuneo fiscale e un maggiore dettaglio delle singole misure
che si vogliono implementare.
Purtroppo, assistiamo tutti alla progressiva perdita del potere d’acquisto dei salari,
nei settori pubblico e privato, schiacciati dalla progressiva crescita dell’inflazione,
che da anni affligge i bilanci delle famiglie dei lavoratori.
Abbiamo sottolineato la necessità che la “leva contrattuale” e la “leva fiscale”
concorrano insieme per l’obiettivo del recupero retributivo. Abbiamo quindi
proposto di rendere destinatarie delle agevolazioni fiscali e contributive
soprattutto quelle aziende che reinvestono gli utili a tutela della sicurezza e
dell’occupazione.
La Confsal si è dichiarata aperta a un costante confronto su questa questione, tanto
complessa quanto delicata che, per l’ennesima volta, si sta tentando di affrontare
COMUNICATO
“CONTINUANO LE IMPOSIZIONI A CARICO DELLE SCUOLE SU NUOVA PASSWEB: CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS E GILDA CHIEDONO DI FARE CHIAREZZA”
Assistiamo alle copiose note con cui l’ufficio scolastico territoriale, in accordo con l’Inps, omette di indicare che l’adempimento PASSWEB passa per una scelta di ciascuna scuola, così come chiaramente esplicitato nelle circolari ministeriali che, annualmente, pervengono a ciascuna istituzione scolastica in relazione ai pensionamenti.
La “vicenda passweb” continua a seminare divisioni ed incertezze nelle segreterie scolastiche, già pesantemente provate da un organico insufficiente ed impegnate pure nella costante e volontaria formazione del personale ex art. 59.
Non di poco conto anche il tenore delle note inviate alle scuole, ormai da alcuni anni, in cui si richiamano “tempestività”, “responsabilità”, “utilizzo e certificazione PASSWEB”.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali, nel richiamare i contenuti dell’accordo regionale del 5 marzo 2019, dei verbali degli incontri succedutisi nel tempo e dell’incontro ultimo tenutosi presso l’USR Puglia, esprimono il più netto dissenso rispetto all’obbligo di utilizzare nuova passweb.
Abbiamo più volte precisato e comunicato che respingiamo ogni ipotesi che preveda lo svolgimento di compiti su applicativi forniti dall’INPS. Nel merito, l’aggiornamento al SIDI si rende necessario per consentire alle sedi INPS di consultare ed utilizzare le informazioni, anche con riferimento ai periodi pre-ruolo ante 1988 con ritenute in conto entrata tesoro.
Ammesso, ma così non è, che sia una competenza soltanto in capo alle istituzioni scolastiche, con uno sforzo non certamente elementare, cerchiamo di fare chiarezza. I dati di cui si parla sarebbero quelli rinvenibili dai decreti di computo e riscatto/ricongiunzioni, di cui l’ufficio territoriale ne ha la piena competenza sino all’anno 2000. Successivamente e a partire dal 2000, la totale competenza è trasferita direttamente all’Inps. Sarà che qualcuno, come si suol dire, “voglia la salute dall’ospedale?”, ovvero voglia che le segreterie scolastiche si trasformino in centri di inserimento dati. Pensiamo, a questo punto, che vi siano tanti e diversi nodi da sciogliere prima di attivare il solito istituto della delega, soprattutto se il tentativo è quello del trasferimento d’imperio delle competenze proprie di un ente che, per riconosciuto ed istituzionale ufficio, deve collocare i lavoratori in pensione e che, e lo ricordiamo a chi non ha e non vuole orecchi per intendere, non è incardinato nell’amministrazione scolastica. Per queste ragioni,
CHIEDIAMO
al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bari di organizzare un incontro tra amministrazione, Inps e Sindacati al fine di chiarire, una volta per tutte, le prerogative in capo alle istituzioni scolastiche e comprendere se sia effettivamente complicato far comunicare i due sistemi, SIDI e Passweb.
Pensiamo che per adottare quest’ultima soluzione non siano necessari particolari titoli di studio in informatica. In mancanza di tutto ciò saremo costretti a mobilitare le scuole al fine di garantire le competenze assegnate a ciascuna amministrazione e il diritto a pensione dei lavoratori.
Bari, 15 marzo 2023
E’ stata pubblicata l’1 marzo 2023 l’O.M. n. 38 che disciplina la mobilità per l’anno scolastico 2023/24 degli insegnanti di religione cattolica assunti nei ruoli di cui alla legge n. 186 del 2003. Le domande devono essere presentate dal 21 marzo 2023 al 17 aprile 2023.
Termine ultimo per la presentazione della richiesta di revoca delle domande: 22 maggio 2023.
Pubblicazione di tutti i movimenti di detto personale: 30 maggio 2023.
I docenti di religione devono indirizzare le domande di trasferimento e di passaggio, tramite gli appositi modelli ministeriali e corredate dalla relativa documentazione, all’Ufficio scolastico regionale della regione di titolarità e trasmettere le stesse, utilizzando le modalità previste dal Codice dell’amministrazione digitale (es. posta elettronica certificata), al dirigente dell’istituzione scolastica presso la quale prestano servizio. Se si intende chiedere contemporaneamente il trasferimento ed il passaggio vanno presentate distintamente una domanda per il trasferimento e una domanda per il passaggio, precisando, nella domanda di passaggio, a quale delle due si chiede di dare la precedenza. In mancanza di indicazioni esplicite viene data precedenza al trasferimento.In caso di richiesta contemporanea di trasferimento e di passaggio è consentito documentare una sola delle domande, essendo sufficiente per l’altra il riferimento alla documentazione allegata alla prima.
Mobilità docenti e Ata 2023, confermati vincoli. Possibile domanda con riserva per i neoassunti.
La trattativa tra i sindacati e il Ministero sulla mobilità si è conclusa oggi, mercoledì 1 marzo. Il Ministero ha presentato alle organizzazioni sindacali l’ordinanza ministeriale che regolerà la prossima mobilità docenti e Ata purtroppo con nessuna buona notizia per l’eliminazione dei vincoli che impediscono il trasferimento.
L’ordinanza continua a prevedere prevede l’obbligo di permanenza nella sede di immissione in ruolo per almeno tre anni per tutti i docenti assunti a partire dal 1° settembre 2022, in ottemperanza del decreto legge 36 in materia di mobilità dei docenti. Restano confermati, invece, il divieto di presentare domanda di mobilità per tutti i docenti che ottengono un trasferimento o un passaggio di cattedra o ruolo in altra provincia (limitazione introdotta dal decreto sostegni bis nel 2021) e la possibilità di trasferirsi in provincia da posto di sostegno a posto comune sul 75% dei posti disponibili.
Possono ancora sperare i docenti assunti in ruolo il 1° settembre 2022. L’Amministrazione ha inserito una parziale limitazione nell’ordinanza ministeriale, consentendo inizialmente di presentare domanda di mobilità in attesa di un intervento legislativo che sospenda il blocco. Nel caso in cui questo provvedimento non dovesse arrivare, anche per loro la mobilità sarà bloccata. Questa possibilità non è prevista per chi ha ottenuto la mobilità in una provincia diversa da quella di titolarità.
Ricordiamo le date per la presentazione delle domande di mobilità per il personale scolastico :
- Il personale docente può presentare le domande dal 6 marzo al 21 marzo 2023
- Il personale Ata può presentare le domande dal 17 marzo al 3 aprile 2023.
- Il personale educativo può presentare le domande dal 9 marzo al 29 marzo 2023
La pubblicazione dei movimenti sarà per il personale docente il 24 maggio, per il personale Ata il 1° giugno, mentre per il personale educativo sarà il 29 maggio.
Il perdurare dei vincoli non ha avuto l’approvazione dello SNALS che continua a considerare la norma non accettabile .
Infine una buona notizia: l’ordinanza applica il decreto legislativo n. 105/2022 che ha eliminato il referente unico ai fini dell’assistenza al familiare disabile, permettendo così a più figli che assistono un genitore disabile di richiedere la precedenza all’interno della provincia.
Mentre si attende la pubblicazione delle ordinanze ministeriali per la domanda di mobilità del personale scolastico per il 2023-24 dal MIM cominciano ad arrivare i primi dettagli relativi alle date .Il personale invierà le domande di trasferimento e di passaggio, corredate dalla relativa documentazione, all’Ufficio scolastico regionale – Ufficio territorialmente competente rispetto alla provincia di titolarità o di assunzione – attraverso il portale Istanze on line del sito
del Ministero dell’istruzione e del merito
I termini per la presentazione delle domande di mobilità per il personale scolastico sono i seguenti:
- Il personale docente può presentare le domande dal 6 marzo al 21 marzo 2023
- Il personale Ata può presentare le domande dal 17 marzo al 3 aprile 2023.
- Il personale educativo può presentare le domande dal 9 marzo al 29 marzo 2023
Da giorni ormai è alla ribalta della cronaca la nuova sfida o challenge che dir si voglia lanciata su tiktok (social network ,vetrina di intrattenimento virtuale)app diffusissima soprattutto fra gli adolescenti, definita” cicatrice francese” perché iniziata in Francia. Già altre volte su tiktok si erano diffuse challenge a volte anche fisicamente più pericolose di quella odierna scoperte appunto per conseguenze gravi sulla vita dei ragazzi. Sono tanti gli interrogativi che questo fenomeno suscita in me come adulto e come genitore ma questa ultima challenge dell’universo parallelo di tiktok forse meno subdola delle precedenti perché facilmente riscontrabile e per la quale condivido tutte le preoccupazioni psicologiche e gli interrogativi del come e perché abbia un assurdo successo sui giovanissimi fa emergere spontaneo in me il bisogno di evidenziare come ancora una volta sia importante il ruolo del personale scolastico nella vita dei nostri ragazzi e come solo l’alleanza educativa scuola famiglia può aiutare davvero questa generazione a non essere vittima di esempi insani ma protagonisti unici ed originali della propria esistenza. La polizia di stato che non ringrazieremo mai abbastanza per l’attività che svolge h24 di controllo sulla rete ha coinvolto subito l’istituzione scuola segnalando il fenomeno alle prime avvisaglie qui in Puglia e il direttore dell’USR ha allertato il personale tutto. Ancora una volta il personale scolastico(docenti ed ata ) diventa protagonista nell’aiutare i nostri ragazzi a diventare autonomi e veri unici inimitabili protagonisti della loro vita , vigilando sui loro comportamenti , collaborando con le famiglie a tutelare il loro benessere. Quel personale scolastico italiano che è il peggio pagato d’Europa, negli ultimi tempi spesso maltrattato , minacciato e aggredito da alunni e famigliari ,ai quali il contratto di lavoro attribuisce sorveglianza e responsabilità solo di ciò che accade in classe alla richiesta di collaborazione della polizia postale ha risposto come sempre : Presente ! e si è attivato a controllare e segnalare per il bene dei ragazzi che guarda in volto per ore ogni giorno in aula e di cui conosce sguardi battute e silenzi. A tutti loro va il mio immenso GRAZIE per questa ennesima dimostrazione di attenzione verso il loro ruolo e verso i loro alunni e le loro famiglie.
Il segretario Vito Masciale come sempre in perfetta aderenza con lo spirito dello Snals che è sempre a fianco dei propri iscritti per non lasciare nessuno indietro ha il piacere di comunicare che oltre al corso preparatorio per la preselettiva del TFA 2023 già partito oltre al corso per il concorso DS di cui sta per uscire il calendario sta organizzando anche i seguenti corsi: per il concorso a DSGA, il concorso riservato ai facenti funzioni DSGA e Dirigente tecnico per i quali sono previsti bandi imminenti . Pertanto si invitano gli interessati a questi concorsi a segnalare il loro interessamento al corso relativo inviando una mail a info@snalsbari.it
Lo scorso mercoledì 22 febbraio l’edificio ospitante l’I.I.S.S. “Marco Polo” di Bari è
stato oggetto di atti vandalici da parte di un gruppo anonimo denominato “Vivi”. Gli
appartenenti a tale gruppo, dopo aver deturpato la Camera del Lavoro di Bari e una
sede della ASL, nella scorsa notte hanno imbrattato con scritte spray NO VAX la
facciata dell’Istituto di viale Bartolo.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali denunciano fermamente quanto accaduto in
quanto deturpare un bene pubblico è già di per sé un atto di profonda inciviltà, ma
che il bene sia un istituto scolastico rappresenta una vera e propria aggressione, un
atto dimostrativo che intende ledere un luogo simbolico: le scuole sono i primi
baluardi della legalità, sono palestre di cittadinanza, sono il primo volàno
dell’ascensore sociale del nostro Paese.
Pietro Calamandrei diceva: “se si vuole che la democrazia prima si faccia e poi si
mantenga e si perfezioni, si può dire che la scuola a lungo andare è più importante
del Parlamento e della Magistratura e della Corte costituzionale”. Aggredire le scuole
vuol dire minare il senso stesso di democrazia, per questo le scriventi Organizzazioni
Sindacali esprimono la propria piena e sincera vicinanza a tutta la comunità educante
dell’I.I.S.S. “Marco Polo” di Bari e chiedono agli organi competenti di prodigarsi per
mettere fine quanto prima a questo inaccettabile susseguirsi di atti vili e vandalici.
Bari, 23/02/2023
F.to
I Segretari Generali
Vito Fumai – FLC CGIL Bari
Domenico Maiorano – CISL Scuola Bari
Gianni Verga – UIL Scuola Bari
Vito Masciale – SNALS CONFSAL Bari
Vito Carlo Castellana – FGU GILDA UNAMS
Negli incontri a tema rinnovo del contratto tenutosi in questo mese di febbraio si è discusso di : relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica, funzione docente ed rapporto di lavoro.
Sul primo argomento lo Snals-Confsal ha ribadito che:
1^ la mobilità deve essere regolata dal contratto sia pur sulla base delle disposizioni di legge.
2^ di ricondurre alla contrattazione i criteri di ripartizione di ogni forma di finanziamento alle scuole, da qualsiasi parte provenga e a qualsiasi livello istituzionale.
3^ Nella contrattazione integrativa nazionale sulla ripartizione del FMOF devono trovare posto anche i criteri per la determinazione dei compensi per le figure operanti nella scuola e già definite sul piano contrattuale.
4^ Serve la costituzione di un organismo paritetico a livello regionale per il raffreddamento del contenzioso che si genera nella contrattazione integrativa di istituto.
5^ Resta imprescindibile per lo Snals-Confsal l’informazione successiva sui compensi erogati con il fondo dell’istituzione scolastica, sia pure con tutte le garanzie previste dalla norma, al fine di verificare la corrispondenza tra la ripartizione contrattata e quella realmente attuata.
6^ E’ necessario integrare la contrattazione sui criteri di ripartizione del fondo di istituto con quelli per la determinazione delle attività retribuibili e dei corrispondenti impegni orari e relativi costi.
7^ I fondi per la valorizzazione del merito, previsti dal comma 127 della legge 107 del 2015, vanno ripartiti in contrattazione di istituto a favore di tutto il personale, senza alcun vincolo di destinazione come previsto dalla legge 160 del 2019.
Sul secondo argomento (funzione docente) lo Snals-Confsal ha segnalato:
1^ la necessità di riprendere le norme contrattuali del CCNL 2006/2009 a garanzia delle prerogative degli organi collegiali nella definizione ed approvazione di tutte le attività dei docenti, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento.
2^ la necessità di una nuova disciplina della formazione, da riconoscere e valorizzare insieme a tutte le attività connesse alla funzione docente.
Le parti hanno convenuto di rinviare la trattazione delle sanzioni disciplinari del personale docente per la problematicità delle questioni rilevate in sede di confronto e di rinviare anche la trattazione dell’ordinamento professionale del personale Ata per la delicatezza di tali argomenti .
Sul terzo punto ( rapporto di lavoro del personale Ata) lo Snals-Confsal ha segnalato:
1^ l’esigenza di ridefinire il regime delle assenze per avere piena esigibilità dei diritti da parte dei lavoratori e chiesto che per tipologie di assenza non sia più necessario produrre istanza ma una semplice comunicazione.
2^ l’esigenza di regolare puntualmente per via contrattuale gli obblighi di formazione per il personale in periodo di prova.
Infine lo Snals-Confsal ritiene non più rinviabile l’estensione dei diritti previsti per il personale a tempo indeterminato a tutto il personale.
Al termine di questa serie di incontri l’Aran si è riservata di valutare le proposte presentate al tavolo dalle parti sindacali. Le trattative riprenderanno il 7 marzo sul settore Università.
La nota questione dell’accesso ai dati personali relativi ai compensi individuali percepiti dal personale docente e ATA è stata oggetto di una recente sentenza del consiglio di Stato .
Le regole dell’informazione sono codificate nelle clausole di cui all’articolo 6, comma 2, lett. n) e o) del CCNL 29 novembre 2007, sostituite dall’articolo 22 del CCNL 20 aprile 2018 del comparto istruzione e ricerca . Tali regole, lette congiuntamente alle disposizioni legislative di cui agli articoli 22 e seguenti della legge 241/1990 nonché a quelle del decreto legislativo 196/2003, conducono a una interpretazione : la parte sindacale non ha diritto – fatte salve situazioni particolari e della cui sussistenza va fornita specifica indicazione nella motivazione della richiesta – a conoscere il dettaglio dei compensi percepiti dai singoli dipendenti.
La recente Sentenza n. 9453 del 02/11/2022 del Consiglio di Stato, Sezione VII, afferma espressamente che “nel bilanciamento tra la tutela della privacy e quello dell’interesse del sindacato all’accesso occorre, infatti, considerare che le informazioni nominative non risultano strumentali all’espletamento di tale attività di controllo, potendo la scuola fornire i dati sui compensi percepiti individualmente e sulle corrispondenti funzioni svolte in forma anonimizzata, in modo tale da permettere al sindacato la verifica della corretta applicazione dei criteri di utilizzazione del fondo concordati in sede collettiva. In definitiva, la base giuridica su cui fondare la sussistenza dell’interesse all’accesso (art. 22 legge n. 241/1990), così come specificata in termini diversi rispetto al passato dal contratto collettivo di comparto, non si estende fino ai dati nominativi che, quindi, non devono essere forniti dall’istituto scolastico”.
Quindi ricapitolando : L’obbligo di informazione, da parte dell’istituzione scolastica, si assolve fornendo solo dati “anonimizzati” però : fatte salve situazioni particolari e della cui sussistenza va fornita specifica indicazione nella motivazione della richiesta