Di seguito l’articolo del segretario nazionale Elvira Serafini pubblicato su Italia oggi:
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge 36 del 30 aprile 2022, lo Snals Confsal insieme alle altre organizzazioni sindacali ha da subito deciso lo stato di agitazione di tutto il personale fino alla proclamazione dello sciopero generale della scuola per il 30 maggio. La volontà del Governo è stata smascherata: il Pnrr, da opportunità di crescita e valorizzazione della scuola, è diventato strumento di esclusione e penalizzazione. Con il dl 36 emergono tutte le contraddizioni di misure, ispirate al Pnrr e volte al potenziamento delle innovazioni didattiche ed al miglioramento della qualità del servizio scolastico, con il Def che porta la spesa per l’istruzione ai livelli di dieci anni prima. Con il nuovo sistema di reclutamento coloro che da anni lavorano nella scuola potranno accedere al ruolo solo con i concorsi quiz.
Mentre il Pnrr definisce prioritario il contrasto alla povertà educativa, il Governo propone, smentendo sé stesso, un reclutamento, basato sulla conoscenza di nozioni e non sulla capacità di insegnare, che non è coerente con le sue stesse intenzioni.
Tra l’altro i percorsi abilitanti previsti dal decreto-legge sono a carico dei corsisti e le spese di tutoraggio sono finanziate con le risorse previste per la Carta elettronica dei docenti. Il nuovo Ccnl disporrà di risorse già stanziate per gli anni 2019, 2020, 2021 che, tra l’altro, consentono appena di giungere ad aumenti medi dei livelli stipendiali iniziali di circa 50 euro mensili. Una politica retributiva che smentisce nei fatti gli obiettivi del Pnrr che considera invece l’istruzione lo strumento principale di contrasto alle povertà educative. Sulla formazione l’Atto di Indirizzo fornisce indicazioni in palese contrasto con quanto previsto dal DL 36. Richiama infatti le previsioni del CCNL del 2009 senza indicare risorse aggiuntive, aprendo di fatto la strada ad una formazione selettiva e discriminatoria che utilizzerà le risorse finora destinate all’aggiornamento. La nostra piattaforma rivendica invece le prerogative sindacali in materia di rapporto di lavoro, formazione, mobilità e retribuzione. Il nostro obiettivo strategico è l’allineamento degli stupendi di tutti i lavoratori della scuola alla media di quelli europei, avviando fin dal prossimo contratto collettivo nazionale la riduzione dei vistosi divari retributivi attualmente esistenti.
Attueremo ogni iniziativa di lotta per contrastare il disegno del Governo, sulla scorta della grande esperienza di contrasto della Legge 107 che ha riportato alla contrattazione diverse norme sul rapporto di lavoro trasferite alla legge. C’è una grossa partita in corso.
Lo sciopero del 30 maggio è solo la prima tappa di una nuova stagione di lotta per una reale valorizzazione di tutto il personale.
Come anticipato qualche giorno fa su questo sito l’università di Bari ha comunicato che sta per essere emanato il decreto del rettore che abolisce la prova del test preselettivo per le scuole dell’infanzia ,la primaria e la secondaria di primo grado visti i numeri esigui di domande pervenute. Ne consegue che tutti coloro che hanno presentato domanda per partecipare al corso di specializzazione per il sostegno per questi tre ordini di scuola vengono direttamente ammessi alla prova scritta calendarizzata :
il 14 giugno 2022: per la Scuola dell’Infanzia;
il 15 giugno 2022: per la Scuola Primaria;
il 21 giugno 2022: per la Scuola Secondaria di Primo Grado.
Ricordiamo che come previsto dal bando la prova scritta
consisterà nello svolgimento di quattro quesiti a risposta aperta, sugli argomenti:
- competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola.
- competenze su empatia e intelligenza emotiva.
- competenze su creatività e pensiero divergente.
- competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.
Le risposte a ciascun quesito non potranno superare venticinque righi del foglio protocollo.
La prova scritta sarà valutata in trentesimi e a ciascun quesito sarà attribuito un punteggio massimo di punti 7,5.
OGGI LA PUBBLICAZIONE degli esiti delle domande per la mobilità
Dove controllare posti disponibili
L’elenco di coloro che hanno ottenuto il trasferimento o il passaggio è pubblicato all’albo online dell’Ufficio territoriale di destinazione, con l’indicazione, a fianco di ogni nominativo, della scuola di destinazione, della tipologia di posto richiesto, del punteggio complessivo, delle eventuali precedenze.
Per gli assistenti tecnici, sono riportati i codici delle aree professionali richieste nella domanda.
Contemporaneamente alla pubblicazione degli elenchi e alla comunicazione del provvedimento alle istituzioni scolastiche, gli Uffici territorialmente competenti provvedono alle relative comunicazioni:
- a) all’istituzione scolastica di provenienza;
- b) all’istituzione scolastica di destinazione;
- c) alla competente ragioneria territoriale dello Stato.
I dirigenti scolastici degli istituti dove il personale trasferito deve assumere servizio dall’inizio dell’anno scolastico cui si riferisce il trasferimento devono comunicare l’avvenuta assunzione di servizio esclusivamente all’Ufficio territorialmente competente e alla competente ragioneria territoriale dello Stato.
Comunicazione via mail
Al personale che ha ottenuto il trasferimento o il passaggio è data comunicazione del provvedimento presso l’Ufficio territoriale cui è stata presentata la domanda e per posta elettronica all’indirizzo inserito nel portale Istanze online.
Al personale che non ha ottenuto il trasferimento è data comunicazione per posta elettronica all’indirizzo inserito su Istanze on line e tale personale potrà consultare, attraverso l’apposita funzione resa disponibile su Istanze on line, l’esito della propria domanda.
IL Ministero dell’istruzione ha pubblicato l’avviso relativo all’apertura delle funzioni telematiche per la presentazione telematica delle istanze e gli allegati .
– APERTURA GIOVEDI’ 12 MAGGIO (h. 9,00)
– CHIUSURA MARTEDI’ 31 MAGGIO (h. 23,59)
E’ utile ricordare che :
Le GPS sono articolate in 2 fasce:
La prima fascia è destinata agli aspiranti in possesso di:
- abilitazione per le Graduatorie dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di I e II grado e personale educativo;
- specializzazione per le Graduatorie di sostegno.
La seconda fascia è destinata agli aspiranti non abilitati e non specializzati che non rientrano nella categoria precedente.
Gli aspiranti possono presentare istanza di nuovo inserimento, aggiornare e/o trasferire la domanda del 2020 oppure, se non hanno nuovi titoli da dichiarare, confermare la propria iscrizione senza necessità di presentare istanza, tranne che per i titoli soggetti a scadenza.
Dalle ore 09.00 del 12 maggio 2022 alle ore 23.59 del 31 maggio 2022 gli aspiranti potranno accedere all’istanza “Graduatorie Provinciali e di Istituto di supplenza aa.ss. 2022/23 e 2023/24 sempre disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7 sul portale “Istanze Online”.
Novità introdotta nel 2022 è la possibilità di accedere con riserva in caso di abilitazione/specializzazione conseguita dopo il termine di presentazione delle domande, da confermare con apposita ulteriore istanza entro il prossimo 20 luglio.
Inoltre è data la possibilità di dichiarare servizi il cui termine vada oltre il termine di presentazione delle istanze. Questa possibilità dà anche modo di iscriversi con riserva nelle GPS di seconda fascia di sostegno nel caso in cui detto servizio rappresenti la terza annualità di almeno 180 giorni di servizio sul sostegno.
Nella stessa istanza è possibile inserire le sedi per l’iscrizione nelle Graduatorie d’Istituto di seconda e terza fascia.
Le Graduatorie Provinciali di Supplenza e di Istituto sono utilizzate per coprire le supplenze:
- fino al 31 agosto (Graduatorie Provinciali di Supplenza);
- fino al termine delle attività didattiche (Graduatorie Provinciali di Supplenza);
- fino all’ultimo giorno di effettiva permanenza delle esigenze di servizio (Graduatorie di Istituto).
Dall’a.s. 2022/23 le operazioni di conferimento delle supplenze annuali e temporanee sono completamente digitalizzate per consentire un’assegnazione delle cattedre più rapida ed efficiente.
Dopo giorni di assordante silenzio da parte del ministro Bianchi come risposta alle legittime proteste dei sindacati rappresentativi dei lavoratori della scuola e alle richieste di confronto e dialogo,sentita la base in una video conferenza nazionale fra i segretari nazionali delle principali sigle e gli eletti nelle RSU dallo stato di agitazione si è passati alla proclamazione dello sciopero. Dopo un biennio pieno di difficoltà e sacrifici il personale scolastico dovrà affrontare una fine d’anno dell’attività didattica lottando per tutelare i propri diritti.
Qui di seguito modi e tempi dello sciopero proclamato dallo Snals:
Il blocco degli scrutini lo facciamo per la scuola secondaria di primo e secondo grado.
Per la scuola DELL’INFANZIA:
SCIOPERO DELLA PRIMA ORA DEI DOCENTI DEL PRIMO TURNO e sciopero dell’ultima ora dei docenti del secondo turno.
– il primo giorno scioperano i docenti del primo anno infanzia;
– il secondo giorno i docenti del secondo anno infanzia;
– il terzo giorno scioperano i docenti del terzo anno della scuola della infanzia .
Per la scuola PRIMARIA
Sciopero della prima ora di lezione dei docenti del primo turno
e sciopero dell’ultima ora dei docenti del secondo turno.
– il lunedì sciopereranno i docenti di prima elementare;
– il martedì quelli di seconda;
– il mercoledì i docenti di terza;
– il giovedì I colleghi di quarta elementare;
– il venerdì I docenti della quinta classe della scuola primaria.
CORSO DI PREPARAZIONE ALLE PROVE D’INGRESSO PER L’ACCESSO AL TFA SOSTEGNO 2022
Lo SNALS Bari organizza un corso di preparazione in presenza per l’accesso al TFA Sostegno per i diversi ordini di scuola: INFANZIA- PRIMARIA- SECONDARIA DI I° E II° GRADO.
Il corso si articolerà in 7 incontri di due ore ciascuno dalle 16.30 alle 18.30 e si terrà
in Bari via Abbrescia 98.
Di seguito il calendario del corso: l’incontro preliminare di presentazione del corso
con la prima lezione si terrà: Lunedì ’ 09 MAGGIO ALLE ORE 16.30
Per rispetto della normativa Covid SI ACCETTANO ISCRIZIONI solo FINO A 25 UNITA’.
Si chiede il massimo rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di COVID-19.
Il corso, riservato agli iscritti, prevede un contributo di 100 euro che dovrà essere versato il primo giorno del corso. Sarà possibile iscriversi al sindacato il primo giorno di corso.
Le iscrizioni saranno accettate in ordine di arrivo via mail all’indirizzo: info@snalsbari.it entro venerdi 6 maggio e dovranno contenere i dati anagrafici, un recapito telefonico e l’indicazione dell’rodine di scuola per il quale si partecipa alla preselezione.
CALENDARIO CORSO PREPARAZIONE TFA SOSTEGNO 2022
9 maggio lunedì prof.ssa Rosangela Magro:
- Criteri per una progettazione educativo-didattica inclusiva di qualità
Didattica speciale: Lettura e interpretazione della documentazione diagnostica
11 maggio mercoledì prof. Antonio Rago:
Dalla medicalizzazione all’analisi del contesto. ICD, ICF E ICF CY
12 maggio giovedì prof. Antonio Rago:
Come cambia il PEI. Decreto interministeriale n. 182/20
13 maggio venerdì dott.ssa Simona Tundo:
Empatia ed intelligenza emotiva
17 maggio martedì prof.ssa Carmela Ponzone:
Dalla l. 517/1977 alla L. 104/92
19 maggio giovedì dott.ssa Carmela Ponzone:
Dalla l. 104/92 ai decreti della Buona scuola (L. 107/2015) passando per le linee guida del 2009 e la L. 170/10
20 maggio venerdì dott.ssa Simona Tundo:
Creatività e pensiero divergente
I partecipanti inoltre riceveranno via mail materiale di studio ed esercitazione su:
- Competenze linguistiche e comprensione dei testi in lingua italiana
- Competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia
delle istituzioni scolastiche (Organi collegiali, Piano triennale dell’offerta formativa, collaborazioni interistituzionali: scuola, territorio, famiglie) - La scuola nella costituzione- dall’autonomia scolastica alla legge 107.
Il segretario provinciale
Prof. Vito Masciale
Pubblichiamo l’opinione espressa dal segretario Prof. Vito Masciale su quanto accaduto al liceo Cirillo di Bari
Ci sono notizie di cronaca che si definirebbero fake news e che sembrano irrealizzabili ma sono purtroppo vere. Comincia così il prof. Vito Masciale segretario regionale Snals in merito all’episodio di violenza che ha visto protagonista un genitore e vittima un docente presso il liceo Cirillo di Bari e continua :”Innanzi tutto, esprimo tutta la mia solidarietà al collega colpevole di aver fatto solo il suo dovere ed esercitato il suo sacrosanto diritto, riconosciuto anche dalla costituzione, di libertà di insegnamento e di valutare il lavoro dei propri alunni che è un preciso dovere del suo ruolo. Non possiamo pensare di essere ancora una volta di fronte ad un genitore energumeno ma isolato. Certo per fortuna sono casi sporadici ma casi che non dovrebbero neanche esistere ma che stanno diventando sempre più frequenti
Sono tanti gli aspetti che emergono da questo caso: la fragilità psicologica dei ragazzi che davanti ad un brutto voto che ritengo ingiusto non scelgono la via del dialogo col docente e dell’impegno a fare meglio, ma si arrendono al livello della loro preparazione vinti dalla insicurezza nelle loro capacità e si rifugiano nella famiglia come istituto che li deve difendere dalle difficoltà del mondo.E’ più che mai indispensabile la figura dello psicologo a scuola, sempre, tutti i giorni, perché possa respirare il clima della scuola in generale e intervenire col suo apporto nel percorso di crescita dei ragazzi.
Ignoro l’esito dell’aggressione che auspico poco lesiva a danno del collega ma l’episodio è ancor più grave se si è realizzato all’interno di un’aula luogo dove la scuola educa al rispetto dell’altro,al dialogo e alla tolleranza. Certo l’introduzione della seconda prova scritta reintrodotta dal Ministro agli esami di stato ha contribuito ad aumentare la già alta tensione di ragazzi e famiglie verso la prova finale.
Ma l’importanza selettiva del voto finale del percorso di studi per accedere al lavoro o ad un percorso universitario non giustifica l’atto. Saremo sempre pronti al fianco del lavoratore colpevole solo di aver voluto svolgere il suo lavoro. Ma due esortazioni mi sento di fare: a volte questi episodi sono preceduti da segnali che vengono sottovalutati ma su cui sarebbe il caso di porre attenzione senza gridare al lupo al lupo prima del tempo o demonizzare nessuno. Prestare anche attenzione a cosa si scrive nelle chat di classe fra genitori perché si potrebbe involontariamente alimentare odio ingiusto solo per un proprio sfogo liberatorio legato alla propria situazione individuale. La seconda esortazione è per i rappresentanti di classe dei genitori che purtroppo, molte volte, nelle scuole secondarie superiori non vengono eletti perché nessuno si candida pensando che i ragazzi sono grandi e possono vedersela da soli. E’ una chiave di lettura molto riduttiva del ruolo del rappresentante di classe il cui ruolo non è limitato ad organizzare la pizza di classe di fine anno scolastico nelle scuole del settore infanzia e primaria ma è delegato al dialogo con la scuola per tutto quello che concerne il benessere collettivo in aula.
Per l’attuazione della formazione continua dei docenti nel decreto approvato dal CdM è stata prevista l’istituzione di una struttura definita scuola di alta formazione dell’istruzione sotto la vigilanza del Ministero dell’istruzione all’interno della quale operano un Comitato d’indirizzo, Comitato scientifico internazionale e una della Direzione generale.
Cerchiamo di scoprire qualche dettaglio in più:
Finalità generali
La suddetta struttura, con sede in Roma, avrà come compito quello di promuovere e coordinare la formazione in servizio dei docenti di ruolo nel rispetto dei principi del pluralismo e dell’autonomia didattica del docente, dirigere e indirizzare le attività formative di tutto il personale scolastico e assolvere le funzioni correlate al sistema d’incentivo alla formazione continua dei docenti.
Composizione
Sarà presieduta da una personalità, dotata di particolare e comprovata qualificazione professionale, scelta dal ministro dell’istruzione e nominato dal Presidente del consiglio dei ministri. Durerà in carica quattro anni e potrà essere confermata una sola volta; all’interno della scuola saranno organizzati un comitato d’indirizzo, un comitato scientifico internazionale, e una direzione generale con a capo un direttore generale.
Compiti del presidente
Avrà la rappresentanza legale della scuola, presiederà il Comitato d’indirizzo. Sarà responsabile dell’attività didattica e scientifica della Scuola ed elaborerà le strategie di sviluppo dell’attività di formazione d’intesa con il Direttore Generale e sentito il Comitato d’indirizzo.
Comitato d’indirizzo
Sarà composto da cinque membri: il presidente di Alta formazione dell’istruzione, i direttori generali di Indire e di Invalsi, due membri nominati dal Ministro dell’istruzione e in più il direttore generale senza diritto di voto. Durerà in carica tre anni.
Compiti
Il comitato d’indirizzo nell’esercizio della sua funzione si avvarrà di una direzione generale con il compito di approvare il regolamento della Scuola di alta formazione, di disciplinare le modalità del suo funzionamento, di quelle del Comitato d’indirizzo e del Comitato scientifico internazionale. Durerà in carica tre anni con possibilità di riconferma di una sola volta.
La direzione generale
La direzione generale, presieduta da un direttore generale nominato dal Ministro dell’istruzione, dura in carica tre anni con possibilità di riconferma di una sola volta, opererà in supporto al comitato d’indirizzo occupandosi:
- dell’esecuzione degli atti,
- della predisposizione delle convenzioni,
- delle attività di coordinamento istituzionali della Scuola
Comitato scientifico
Sarà composto da un massimo di sette membri, nominati con decreto del Ministro dell’istruzione e rimarrà in carica quattro anni con il compito di adeguare lo sviluppo delle attività formative del personale scolastico alle migliori esperienze internazionali e alle esigenze proprie del sistema nazionale d’istruzione e formazione
Tanto tuonò che piovve e così sul futuro della scuola italiana dopo tanti annunci da parte del ministro Bianchi oggi è arrivata la pioggia nell’articolo 16-ter del decreto legge relativo al così detto PNRR2 per il quale la commissione europea ha approvato per l’Italia il primo acconto pari a 21 miliardi di euro. Decreto che a breve approderà in Gazzetta Ufficiale, con il Parlamento che avrà da quel momento 60 giorni di tempo per apporre le sue eventuali modifiche e approvarlo in via definitiva .Nel testo del decreto attraverso significative modifiche al D.Lgs n.59 del 13 aprile 2017 si ridisegna il percorso per accedere alla docenza e le modalità di formazione dei docenti sia in ingresso che durante l’attività lavorativa .E’ quindi evidentemente confermato il collegamento tra formazione iniziale degli insegnanti ed università.
L’art. 16-ter si occupa quindi di formazione iniziale e continua ed arruolamento dei docenti. Chiariamo subito che si tratta di due macro ambiti formativi.
Il ministro afferma : “Oggi facciamo un ulteriore passo avanti per dare stabilità al sistema d’Istruzione . Prevediamo un percorso chiaro e definito per l’accesso all’insegnamento e per la formazione continua dei docenti lungo tutto l’arco della loro vita lavorativa. Puntiamo sulla formazione come elemento di innovazione e di maggiore qualificazione di tutto il sistema”.
“Prevediamo, poi, entro il 2024, 70.000 immissioni in ruolo, attraverso concorsi che saranno banditi con cadenza annuale. Gli insegnanti sono il perno dei nostri istituti e devono avere un quadro strutturato di inserimento, il giusto riconoscimento professionale e strumenti che consentano un aggiornamento costante, indispensabile per svolgere il loro compito di guida delle nuove generazioni. Al centro di questa riforma c’è un’idea precisa di una scuola aperta e inclusiva, che stiamo costruendo con le risorse del PNRR a disposizione e con il dialogo con tutti gli attori coinvolti”.
Vediamo adesso “COME” intende realizzare tutto questo .
La formazione iniziale e l’abilitazione per l’accesso all’insegnamento nella scuola secondaria
Sono previsti:
- Un percorso universitario abilitante di formazione iniziale (corrispondente ad almeno 60 crediti formativi), con prova finale
- Un concorso pubblico nazionale con cadenza annuale
- Un periodo di prova in servizio di un anno con valutazione conclusiva
Il percorso di formazione abilitante si potrà svolgere dopo la laurea oppure durante il percorso formativo in aggiunta ai crediti necessari per il conseguimento del proprio titolo. È previsto un periodo di tirocinio nelle scuole. Nella prova finale è compresa una lezione simulata, per testare, oltre alla conoscenza dei contenuti disciplinari, la capacità di insegnamento.
L’abilitazione consentirà l’accesso ai concorsi, che avranno cadenza annuale per la copertura delle cattedre vacanti e per velocizzare l’immissione in ruolo di chi vuole insegnare. I vincitori del concorso saranno assunti con un periodo di prova di un anno, che si concluderà con una valutazione tesa ad accertare anche le competenze didattiche acquisite dal docente. In caso di esito positivo, ci sarà l’immissione in ruolo.
In attesa che il nuovo sistema vada a regime, per coloro che già insegnano da almeno 3 anni nella scuola statale è previsto l’accesso diretto al concorso. I vincitori dovranno poi conseguire 30 crediti universitari e svolgere la prova di abilitazione per poter passare di ruolo.
Durante la fase transitoria, coloro che non hanno già un percorso di tre anni di docenza alle spalle ma vogliono insegnare potranno conseguire i primi 30 crediti universitari, compreso il periodo di tirocinio, per accedere al concorso. I vincitori completeranno successivamente gli altri 30 crediti e faranno la prova di abilitazione per poter passare di ruolo.
La formazione continua e la Scuola nazionale
La formazione in servizio dei docenti diventa continua e strutturata in modo da favorire l’innovazione dei modelli didattici, anche alla luce dell’esperienza maturata durante l’emergenza sanitaria e in linea con gli obiettivi di sviluppo di una didattica innovativa previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La formazione sulle competenze digitali e sull’uso critico e responsabile degli strumenti digitali sarà parte della formazione già obbligatoria per tutti e si svolgerà nell’ambito dell’orario lavorativo.
Viene poi introdotto un sistema di aggiornamento e formazione con una pianificazione su base triennale che consentirà agli insegnanti di acquisire conoscenze e competenze per progettare la didattica con strumenti e metodi innovativi. Questa formazione sarà svolta in orario diverso da quello di lavoro e potrà essere retribuita dalle scuole se comporterà un ampliamento dell’offerta formativa. I percorsi svolti saranno anche valutati con la possibilità di accedere, in caso di esito positivo, a un incentivo salariale.
I percorsi di formazione continua saranno definiti dalla Scuola di alta formazione che viene istituita con la riforma e si occuperà non solo di adottare specifiche linee di indirizzo in materia, ma anche di accreditare e verificare le strutture che dovranno erogare i corsi, per garantirne la massima qualità. La Scuola, che fa parte delle riforme del Pnrr, si occuperà anche dei percorsi di formazione di dirigenti e personale Ausiliario, Tecnico e Amministrativo.
Questo in sintesi il testo adesso proviamo a fare una prima analisi :
Ore obbligatorie
Il primo contesto formativo si svolgerà “nell’ambito dell’orario di lavoro” e sarà incentrato su “una formazione obbligatoria” con argomenti “sulle competenze digitali e sull’uso critico e responsabile degli strumenti digitali”. L’impegno non sarà da poco: “nell’ambito del monte ore annuale complessivo di formazione incentivata, sono previste 15 ore per la scuola dell’infanzia e primaria e 30 ore per la scuola secondaria di primo e secondo grado”.
Ore facoltative
Il secondo ambito formativo, invece, si comporrà di “un sistema di formazione e aggiornamento permanente degli insegnanti articolato in percorsi di durata almeno triennale” su base volontaria per potenziare “l‘innovazione didattica“: al termine del periodo, dopo verifiche periodiche sulle competenze acquisite, si procederà con l’assegnazione di incentivi forfettari
Faranno “parte integrante di detti percorsi di formazione” (definiti dalla Scuola di alta formazione dell’istruzione) “anche attività di progettazione, mentoring e coaching a supporto degli studenti nel raggiungimento di obbiettivi scolastici specifici e di sperimentazione di nuove modalità didattiche che il docente settimanalmente svolge in ore aggiuntive rispetto a quelle di didattica in aula previste a normativa vigente”.
Tali ore, “ove siano funzionali all’ampliamento dell’offerta formativa”, potranno essere retribuite “a valere sul fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, prevedendo compensi in misura forfetaria”.
L’accesso a tali percorsi di formazione avverrà su “base volontaria”, mentre sarà “obbligatorio per i docenti immessi in ruolo in seguito all’adeguamento del contratto ai sensi del comma 9 e in ogni caso non prima dell’anno scolastico 2023/2024”.
“Al fine di incentivarne l’accesso è previsto un meccanismo di incentivazione salariale per tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado del sistema scolastico”.
MA ATTENZIONE !!!
Solo la metà dei richiedenti potrà accedere al “premio”: l’Allegato A specifica infatti che “l’attribuzione dell’incentivo salariale selettivo” potrà “essere riconosciuto a non più del 50 per cento di coloro che ne abbiano fatto richiesta”.
Inoltre, l’incentivo scatterà solo “al superamento di ogni percorso di formazione” e la consistenza della somma sarà “stabilita dalla contrattazione nazionale nei limiti e secondo le modalità previste”.
Durante la formazione volontaria triennale, si attueranno “verifiche intermedie annuali, svolte sulla base di una relazione presentata dal docente sull’insieme delle attività realizzate nel corso del periodo oggetto di valutazione, nonché una verifica finale” (affidata al “comitato per la valutazione” interno ad ogni singola scuola, come previsto dal Testo Unico del 1994) “nella quale il docente dà dimostrazione di avere raggiunto un adeguato livello di formazione rispetto agli obiettivi”.
Le verifiche intermedie e quella finale sono effettuate dal comitato per la valutazione della scuola e, in particolare, nella verifica finale il comitato viene integrato da un dirigente tecnico o da un dirigente scolastico di un altro istituto scolastico. In caso di mancato superamento della verifica annuale o conclusiva la prova può essere ripetuta l’anno successivo.
Sarà la Scuola di Alta formazione, sulla base di un modello di valutazione approvato con decreto del Ministro dell’istruzione, sentito l’INVALSI, ad avviare dall’anno scolastico 2023/2024 un programma di monitoraggio e valutazione degli obiettivi formativi specifici per ciascun percorso di formazione, ivi compresi gli indicatori di performance, che sono declinati dalle singole istituzioni scolastiche secondo il proprio PTOF, anche al fine di valorizzare gli strumenti presenti a normativa vigente.
Nella verifica dei docenti alla fine della formazione obbligatoria sarà il comitato di valutazione a tenere anche conto dei risultati ottenuti in termini di raggiungimento degli obiettivi e di miglioramento degli indicatori prefissati.
QUINDI poiché i corsi non potranno iniziare prima del 2024 prima verifica finale e i compensi che ne deriveranno verrà portata a termine solo nel 2027. Sempre se la riforma diventerà legge.
INOLTRE negli sviluppi di carriera prefigurati nella bozza del decreto, mancano riferimenti delle elevate professionalità, mentre si legano la valutazione e la valorizzazione dei docenti ai soli percorsi formativi. Pertanto non si fa riferimento alle funzioni di sistema che rappresentano , nei fatti, la struttura dei cosi detti “quadri” e riduce il processo di incentivazione del personale docente solo ad una incentivazione salariale agganciata a percorsi formativi almeno triennali. Inoltre , se nel testo si ribadisce costantemente la volontarietà della formazione e dall’altra si limitano la valutazione dei percorsi formativi alla sola domanda dell’interessato e la conseguente erogazione di incentivi economici ad una parte dei richiedenti. Non c’è quindi collegamento fra tale impianto formativo con le attività d’aula per misurare il livello e la qualità del servizio .
Concludendo almeno per il momento:
Il Ministro dell’Istruzione è rimasto indietro di due contratti da rinnovare, quello 2019-2021 scaduto da ben 40 mesi e quello 2022-2024 che sarebbe dovuto entrare in vigore dall’1 gennaio 2022 ma che per adesso vede solo l’esordio nel cedolino di aprile della seconda voce di indennità di vacanza contrattuale. Nessun atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale, ma soltanto, come abbiamo suddetto, due indennità di vacanza contrattuale a partire dal cedolino di aprile, i codici di riferimento nel cedolino sono 118/k78 e 119/k78, il primo si riferisce al mancato contratto 2019-2021 e il secondo al contratto 2022-2024.
Nella migliore tradizione dei suoi predecessori, anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, pensa di modificare per legge la mancanza di contratti e di accordi con i sindacati.
Qui di seguito la bozza del decreto:
1
Riforma PNRR su formazione iniziale e continua e reclutamento degli insegnanti
Prima novella al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59
ART. 1
(Novella al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59 in materia di formazione iniziale e
continua degli insegnanti delle scuole secondarie)
[…]
Capo I
Articolazione e obiettivi della formazione dei docenti e selezione per concorso
Art. 1.
(Modello integrato di formazione e di abilitazione dei docenti)
1. Al fine di elevare la qualificazione professionale dei docenti delle scuole secondarie
basandola su un modello formativo strutturato e raccordato tra le università, le istituzioni
dell’alta formazione artistica musicale e coreutica e le scuole, idoneo a sviluppare
coerentemente le competenze necessarie per l’esercizio della professione di insegnante, nonché
per dare attuazione alla riforma della formazione dei docenti prevista nel Piano nazionale di
ripresa e resilienza, è introdotto un percorso universitario e accademico di formazione iniziale
e abilitazione dei docenti di posto comune, compresi gli insegnanti tecnico-pratici, delle scuole
secondarie di primo e secondo grado.
2. Il percorso di formazione iniziale, selezione e prova, in particolare, ha l’obiettivo di
sviluppare e di accertare nei futuri docenti:
a) le competenze culturali, disciplinari, pedagogiche, didattiche e metodologiche, specie quelle
dell’inclusione, rispetto ai nuclei basilari dei saperi e ai traguardi di competenza fissati per gli
studenti;
b) le competenze proprie della professione di docente, in particolare pedagogiche, relazionali,
valutative, organizzative e tecnologiche, integrate in modo equilibrato con i saperi disciplinari
nonché con le competenze giuridiche in specie relative alla legislazione scolastica;
c) la capacità di progettare percorsi didattici flessibili e adeguati alle capacità e ai talenti degli
studenti da promuovere nel contesto scolastico, al fine di favorire l’apprendimento critico e
consapevole e l’acquisizione delle competenze da parte degli studenti;
d) la capacità di svolgere con consapevolezza i compiti connessi con la funzione docente e con
l’organizzazione scolastica e la deontologia professionale.
3. La formazione continua obbligatoria al pari di quella continua incentivata di cui all’articolo
16-ter degli insegnanti di ruolo prosegue e completa la loro formazione iniziale secondo un
sistema integrato, coerente con le finalità di innovazione del lavoro pubblico e coesione sociale,
volto a metodologie didattiche innovative e a competenze linguistiche e digitali. Per la
realizzazione di questo obiettivo la Scuola di alta formazione dell’istruzione di cui all’articolo
2
16-bis, in stretto raccordo con le istituzioni scolastiche, oltre ad indirizzare lo sviluppo delle
attività formative del personale scolastico, indica e aggiorna le esigenze della formazione
iniziale degli insegnanti.
Art. 2.
(Sistema di formazione iniziale e accesso ai ruoli)
1. Il sistema di formazione iniziale e di accesso in ruoli a tempo indeterminato si articola in:
a) un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale e prova finale
corrispondente a non meno di 60 crediti formativi universitari o accademici, nel quale sono
acquisite dagli aspiranti docenti competenze teorico-pratiche;
b) un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale;
c) un periodo di prova in servizio di durata annuale con test finale e valutazione conclusiva.
2. La formazione iniziale dei docenti è progettata e realizzata in coordinamento con il Piano
nazionale di formazione di cui all’articolo 1, comma 124, della legge 13 luglio 2015, n. 107,
nonché con la formazione continua incentivata di cui all’articolo 16-ter, e consta di un percorso
universitario e accademico specifico finalizzato all’acquisizione di elevate competenze
linguistiche e digitali nonché di conoscenze e competenze teoriche e pratiche inerenti allo
sviluppo e alla valorizzazione della professione del docente negli ambiti della pedagogia e delle
metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento e delle discipline
volte a costruire una scuola di qualità e improntata ai principi dell’inclusione e dell’eguaglianza.
Detti percorsi di formazione iniziale si concludono con prova finale comprendente una prova
scritta ed una lezione simulata. La selezione dei docenti di ruolo avviene sulla base di un
concorso pubblico nazionale che ha cadenza annuale per la copertura dei posti vacanti e
disponibili dell’organico dell’autonomia.
[…]
Capo I-bis
Percorso universitario e accademico di formazione iniziale e abilitazione alla docenza
per le scuole secondarie
Art. 2-bis
(Percorsi universitari e accademici di formazione iniziale)
1. Il percorso universitario e accademico di formazione iniziale è organizzato ed è impartito
dalle università ovvero dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica
attraverso centri individuati dalle istituzioni della formazione superiore, anche in forma
aggregata, nell’ambito della rispettiva autonomia statutaria e regolamentare. Nel decreto di cui
al comma 4 sono individuati i requisiti di accreditamento dei percorsi di formazione iniziale, in
modo da garantirne la elevata qualità e la solidità, e sono altresì definiti i criteri e le modalità
di coordinamento e di eventuale loro aggregazione. Nel medesimo decreto sono definite le
3
modalità in cui detti percorsi sono organizzati per realizzare una stretta relazione con il sistema
scolastico.
2. Il Ministero dell’istruzione stima e comunica al Ministero dell’università e della ricerca il
fabbisogno per il sistema nazionale di istruzione di docenti per tipologia di posto e per classe
di concorso nel triennio successivo affinché il sistema di formazione iniziale degli insegnanti
generi, in maniera tendenzialmente omogenea tra le varie regioni, un numero di abilitati
sufficiente a garantire la selettività delle procedure concorsuali senza che, in generale o su
specifiche classi di concorso, si determini una consistenza numerica di abilitati tale che il
sistema nazionale di istruzione non sia in grado di assorbirla.
3. Si può accedere all’offerta formativa dei centri universitari e accademici di formazione
iniziale degli insegnanti anche durante i percorsi di laurea triennale e magistrale o della laurea
magistrale a ciclo unico, secondo i margini di flessibilità dei relativi piani di studio. Nel caso
di cui al presente comma, i crediti formativi universitari o accademici di formazione iniziale
per l’insegnamento sono aggiuntivi rispetto a quelli necessari per il conseguimento della laurea
triennale e della laurea magistrale o della laurea magistrale a ciclo unico.
4. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottato di concerto con i Ministri
dell’istruzione e dell’università e della ricerca, da adottare entro il 31 luglio 2022, negli ambiti
precisati all’articolo 2, comma 2, sono definiti i contenuti e la strutturazione dell’offerta
formativa corrispondente a 60 crediti formativi universitari o accademici necessari per la
formazione iniziale, comprendente un periodo di tirocinio diretto presso le scuole ed uno
indiretto non inferiore a 20 crediti formativi universitari o accademici, e in modo che vi sia
proporzionalità tra le diverse componenti di detta offerta formativa.
5. Con il medesimo decreto di cui al comma 4, sono stabilite le competenze professionali che
devono essere possedute dal docente abilitato, nonché le modalità di svolgimento della prova
finale del percorso universitario e accademico, comprendente la prova scritta e la lezione
simulata, e la composizione della relativa commissione giudicatrice nella quale è comunque
presente un membro designato dall’Ufficio scolastico regionale di riferimento, che la presiede,
e un membro esterno esperto di formazione nelle materie inerenti al percorso abilitante.
6. Alle attività di tutoraggio del percorso di formazione iniziale sono preposti docenti delle
scuole secondarie di primo e di secondo grado. Con decreto del Ministro dell’istruzione, di
concerto con il Ministro dell’università e della ricerca e del Ministro dell’economia e delle
finanze, è stabilito il contingente di cui al precedente periodo nonché la sua ripartizione tra le
università e le istituzioni AFAM. Con il medesimo decreto sono altresì definiti i criteri di
selezione dei docenti che aspirano alla funzione di tutor.
Art. 2-ter
(Abilitazione all’insegnamento)
1. L’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado si
consegue a seguito dello svolgimento del percorso universitario e accademico di formazione
iniziale di almeno 60 crediti formativi universitari o accademici e del superamento della prova
finale del suddetto percorso secondo le modalità di cui al comma 5 dell’articolo 2-bis.
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