Sfogliando i giornali on line e cartacei degli ultimi giorni dove la scuola è tornata agli onori della cronaca mi è tornata in mente la frase di Oscar Wilde  “C’è una sola cosa al mondo peggiore del far parlare di , ed è il non far parlare di   ossia  “Parlarne bene o parlarne male non importa, purché se ne parli”.

E quanto si parla oggi della scuola in rete e non solo maahimè ancora una volta solo di un aspetto: le chat scuola famiglia anzi per essere precisi le chat professori alunni famiglia. Un aspetto certo importante: la comunicazione è fondamentale soprattutto nel contesto scuola dove professori e famiglie dovrebbero essere alleati e andare nella stessa direzione educativa.C’era una volta l’ora di ricevimento nell’orario di lavoro dei professori. un’ora a settimana i docenti a scuola ricevevano i genitori che andavano ad informarsi del rendimento e del comportamento scolastico dei propri figli. Poi nella maggior parte dei casi caddero in disuso perché le famiglie dove entrambi i genitori erano impegnati nel lavoro avevano difficoltà a recarsi a scuola e poi ogni professore aveva un orario di ricevimento diverso dalla maggior parte dei colleghi ed in giorni diversi ed allora il collegio dei docenti deliberò di ricevere le famiglie una volta a quadrimestre di pomeriggio con la presenza di tutti i docenti salvo eccezioni di situazioni particolari per cui il docente poteva far convocare i genitori o tramite l’alunno/a o tramite la segreteria della scuola. Questi incontri ebbero un discreto successo nel tempo ma poi arrivò il covid e cambiò tutte le regole del gioco. Niente alunni in classe niente prof dietro la cattedra niente scuola in presenza.Ma come sempre il bene si piange quando si perde ed ecco che gli alunni cominciarono a sentire la mancanza dei professori e viceversa e le famiglie si trovarono di colpo orfane di un cardine della loro organizzazione giornaliera di vita. ma in tutto questo deserto la tecnologia arrivò in aiuto: DAD che con tutti i limiti, i difetti e i problemi tecnici e di attrezzature teneva comunque in piedi un contatto un dialogo. Ma scuola era anche il compagno di banco a cui chiedere con cui ridere, confidarsi discutere e anche qui la tecnologia diede una grossa mano: le chat soprattutto su face book eWhatsApp erano a portati quasi di tutti bastava avere uno smartphone e ricreare in maniera virtuale il contatto di vicinanza. Ma se la battuta stupida o la cattiveria gratuita detta al compagno di banco si fermava lì in chat non è la stessa cosa. E anche i prof che dopo aver controllato un lavoro avrebbero dovuto aspettare il giorno dopo in aula per darlo all’alunno e commentarlo insieme sulla valutazione si votarono all’immediatezza della chat. Ma adesso il covid sta allentando la morsa e stiamo faticosamente cercando di tornare alle vecchie abitudini però sembra che poter andare allo stadio sia più semplice che smettere di chattare su cose della scuola. E così un’associazione territoriale dei dirigenti scolastici si è fatta portavoce di un disagio evidenziato dai propri docenti: una overdose di chat con alunni e famiglie e proporrà un codice deontologico per le comunicazioni scuola famiglia augurandosi che sia rispettato. Perché un codice di solito prevede regole e pene per chi non le rispetta ma in questo caso quali pene sarebbe possibile prevedere? Sui vari social dove ormai abbiamo trasferito il nostro confrontarci causa pandemia e conseguente  divieto ad incontrarci il dibattito è sentito e accesso ma animato soprattutto dai lavoratori della scuola che lamentano di essere contattati a tutte le ore anche durante le festività da alunni e famiglie con le richieste più improprie che a volte ledono anche  la libertà di insegnamento e sembrano ignorare che un docente non è tenuto ad essere a disposizione 24h ha un contratto di lavoro che prevede un orario di lavoro  ben definito. Magari nel prossimo imminente contratto bisognerà anche regolamentare questo diritto del docente a disconnettersi per evitare che dirigenti scolastici inviino a mezzanotte convocazioni per un collegio docenti ordinario il giorno dopo. L’emergenza sta quasi per finire e mi chiedo chi vieta ai docenti agli alunni e alle famiglie di cancellarsi dai gruppi, dalle comunity,dalle chat che avevano usato e animato in tempo di emergenza?Basta cancellarsi e bloccare una serie di numeri.Serve proprio una revisione di un codice deontologico?Se poi voglio continuare ad essere connesso allora i casi sono due: o riesco a fare una lezione di educazione civica sul rispetto del diritto dell’altro e della sua privacy e del suo tempo o forse ho sviluppato la dipendenza da chat: odio il mio aguzzino ma non posso farne a meno. Sono d’accordo assolutamente col presidente dell’ANP: serve il buon senso e l’educazione aggiungerei. Se il professore abitasse nel nostro palazzo andremmo alle 2 di notte a chiedere perché nostro figlio ha preso 6 e non sette? Molto probabilmente no. Mantenere le distanze reciproche è segno di rispetto ededucazione; per generazioni docenti senza chat sono stati i migliori amici dei propri alunni anche quando erano diventati adulti fuori dalle aule. la chat va benissimo per le emergenze perché dovrebbe servire a comunicare qualcosa che altrimenti non tutti potrebbero sapere in tempo. I gruppi sui social possono anche essere utili purché luogo di confronto ed arricchimento reciproco e non luogo di gossip e maldicenze.La scuola ha canali istituzionali per far arrivare i messaggi alle famiglie e ai lavoratori della scuola con tempi ben precisi da rispettare e sono funzionali allo scopo. Abbiamo qualcosa da dire a chi lavora nella scuola? Diciamolo de visu in presenza come abbiamo tanto invocato in tutti gli ultimi mesi ora possiamo:  stiamo tornando alla normalità

Il segretario provinciale

Vito Masciale

Il concorso ordinario per diventare docenti di scuole medie e superiori, bandito ormai da due anni e rinviato causa covid, è partito da poco con la sua prova scritta. Oltre 400 mila candidati per circa 26 mila posti. Il concorso ordinario della scuola secondaria era atteso da anni di circa mezzo milioni di candidati, ma già dopo la prima prova, a risposte multiple, si è rivelato quello che qualcuno ha definito: la strage degli innocenti

Non vogliamo speculare su quanto sta accadendo nè strumentalizzare il disagio: è evidente che il sistema di reclutamento va rivisto.   Se si organizza una procedura concorsuale ordinaria per assumere oltre 30mila docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, anche di sostegno, e poi selezionarne all’orale meno del 10%, c’è qualcosa che non va nel modo di seleziona.

Il problema che sta scatenando le polemiche parte dall’altissima media di respinti: tra l’80% e il 90%, con molte province dove si sono registrate intere classi respinte.

La procedura semplificata rispetto al passato dove erano previste a seconda dei casi una prova preselettiva a computer e una o due prove scritte di carattere didattico disciplinare era una sorta di scrematura verso l’orale. Un test a crocette con domande inerenti alla classe di concorso, ma anche di logica, di cultura generale o sulle nuove tecnologie.

Domande che in generale sono contestate per l’eccessiva capacità mnemonica richiesta

ES: Qual è l’azione n. 23 del Piano nazionale per la scuola digitale ma anche per la loro effettiva correttezza es:

Come riconoscere un’opera di Eugenio Montale. Peccato che la risposta portasse invece al suo discorso di accettazione del Premio Nobel chedefinire “opera“è quanto meno improprio.

Tutta la stampa ed il mondo dei media e dei social  hanno  dato larga eco al risultato di  commissioni che hanno fatto registrare zero ammessi e moltissime non più del 5%;  in Puglia per la classe di concorso di Inglese – AB24 e AB25 – ha superato la prova un quarto dei partecipanti e sempre in Puglia,  con la  classe di concorso  A022 (Italiano, Storia, Geografia nella scuola secondaria di primo grado), la prova computer based del 21 e 22 marzo è stata superata   soltanto da 87 aspiranti docenti su circa 2.300 candidati, con appena il 3,7% di partecipanti allo scritto che potrà svolgere l’orale.

La maggior parte di coloro considerati “non all’altezza” dal ministero, dal giorno successivo sono tornati nelle loro classi, dai loro studenti che seguono da anni. E c’è chi, con spirito di rivalsa, ha postato sui social i messaggi di apprezzamento ricevuti dai propri alunni.

Sui social dove vergogna e sofferenza sono le parole che ritornano più spesso nei gruppi dove tanti aspiranti docenti cercano di chiarirsi o aiutarsi. Non vogliamo speculare su quanto sta accadendo nè strumentalizzare il disagio: è evidente che il sistema di reclutamento va rivisto.   Se si organizza una procedura concorsuale ordinaria per assumere oltre 30mila docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, anche di sostegno, e poi selezionarne all’orale meno del 10%, c’è qualcosa che non va nel modo di selezionare.

Se ci ritroviamo con centinaia di migliaia di respinti, nemmeno meritevoli di essere ascoltati all’orale, forse sono le prove il problema: delle domande impostate male, probabilmente non previste nemmeno dal programma o perlomeno non pertinenti. È sempre più chiara la necessità di rivedere il sistema di reclutamento, aprendo magari al doppio canale, che salvaguardi i precari con oltre 24-36 mesi sulla metà dei posti liberi, e che non si accanisca sui candidati andando a respingere lavoratori preparate e competenti. Lo scorso mese di settembre vennero nominati venticinquemila supplenti, un quinto del totale delle cattedre da coprire. E il prossimo anno si rischia di peggiorare la situazione. Se l’obiettivo del concorso era quello di graduatorie pronte per le immissioni in ruolo dell’anno scolastico 2022/23 probabilmente per alcune classi di concorso risulterà difficile.

Si ignora la realtà di decine di migliaia di persone che lavorando acquistano esperienza e professionalità. Che ci sia anche una carenza di preparazione da parte di tanti nessuno lo nega, ma è il sistema di reclutamento che non va. La formazione iniziale e in servizio degli insegnanti non è mai decollata in Italia.

 

La speranza di un cambiamento sta però nelle intenzioni del ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi, che da tempo mette la rivisitazione del reclutamento docenti tra i punti principali della sua riforma scolastica.

Riforme che dovranno arrivare in tempi brevi per rispettare le scadenze del Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza.

Il segretario provinciale

Vito Masciale

Carissime amiche e carissimi amici della sempre piu’grande famiglia Snals,

il tempo è volato e siamo a Pasqua ma prima di inviarvi i più sinceri auguri da parte mia e di tutto il consiglio provinciale permettetemi una riflessione. In questi ultimi due mesi in occasione delle elezioni delle nuove Rsu si è molto parlato di come fare sindacato e in qualche caso anche di come fare il segretario del sindacato insinuando che fare sindacato e fare il segretario del sindacato ha a che vedere in un certo senso col risultato elettorale e sebbene non mi sia fatto coinvolgere negli attacchi io sono qui a fare il segretario e per la cronaca nell’arco degli ultimi quattro anni gli iscritti snals nella provincia BARI-BAT sono stati in crescita anno dopo anno ma non in tutte le scuole e allora la domanda è: perché non in tutte le scuole? Nelle singole scuole non c’è ogni giorno il segretario c’è la RSA o il rappresentante eletto nella RSU. E se in una scuola il sindacato perde voti la responsabilità è solo del segretario non presente o anche della RSA e della rsu presente nella scuola nel quotidiano? Chi non è riuscito ad intercettare i reali diritti e le reali esigenze espresse dagli iscritti o comunque dai lavoratori in quella scuola? Mi sono posto per giorni questa domanda ma alla fine ho capito. Il sindacato non è facile. Il sindacato devi volerlo fortemente perché vi farà combattere, il sindacato è un mandato a difendere i diritti reali di tutti i lavoratori,dove devi difendere la libertà di parola di tutti e dove devi accettare di confrontarti con chi si piazza al centro della scena sostenendo con quanto fiato ha in corpo quello contro cui lotti da una vita con tutte le tue energie. Vuoi essere sindacato? allora non puoi occuparti solo del tuo orticello personale e del risultato elettorale nella tua scuola ma devi accettare e gioire del risultato positivo di tutti ed aiutare il cambiamento che è in atto anche quando non è quello che avevi disegnato nella tua mente. E’ questo che dobbiamo mostrare, difendere ed esaltare il nostro operato nelle scuole. Conosco tanti di voi da anni e ho sempre avuto la convinzione che il motivo per cui alcuni, per fortuna, pochi dedicano tempo ed energia a gridare contro il loro sindacato è che semplicemente non hanno ancora le idee completamente chiare sul sindacato. Il sindacato è servizio agli altri non è servizio a noi stessi.  Abbiamo problemi seri da affrontare e risolvere e dobbiamo essere tutti persone serie per poterlo fare tutti insieme.Perché come dice il proverbio cinese: da soli si arriva  prima ma insieme si và più lontano. E noi non vogliamo lasciare indietro nessuno! Accettiamo tutte le critiche purché ci facciano fare passi in avanti per  risolvere i veri problemi degli iscritti e non servano solo a seminare  dubbi  e indicare chi incolpare di questi. Già nel mio messaggio di ringraziamento a tutti coloro che avevano appoggiato le nostre liste Rsu avevo preannunciato che avremmo fatto tesoro soprattutto dei risultati negativi per capire le motivazioni di chi non avesse scelto il nostro candidato, perché la costruzione del futuro dello Snals non si ferma mai.

A giorni è Pasqua per noi cattolici cristiani tempo di pace e risurrezione e di inizio di un nuovo cammino anche per noi del sindacato: un cammino fatto di fiducia reciproca, trasparenza,volontà di migliorare, costruire il domani dei lavoratori che ci onoriamo di rappresentare. Ci impegneremo come sempre per farlo al meglio non solo a parole ma anche con i fatti con l’impegno quotidiano innegabile di tutti gli iscritti ognuno nel suo ruolo. Ci incontreremo pur con tutti i limiti del Covid19, ci formeremo per essere sempre a passo con i tempi o costruire noi i tempi nuovi, saremo sempre al fianco di ogni iscritto nell’interesse di tutti: questi sono i nostri programmi.Dobbiamo affrontare un rinnovo contrattuale e nuove modalità di reclutamento: i nostri sono seri problemi e di persone serie abbiamo bisogno.

E adesso carissime amiche ed amici della grande famiglia Snals tantissimi auguri a tutti voi e alle vostre famiglie di una Pasqua serena per quello che le cronache mondiali di questi giorni ci permettono di vivere.

Da parte mia e di tutto il consiglio provinciale ricordando una frase di J.F.Kennedy sempre attuale: “Non chiederti quello che il paese può fare per te ma quello che tu puoi fare per il tuo paese”.

Serena Pasqua.

                                                                                                                     

                                                                                                          Vito Masciale

 

Il messaggio del segretario provinciale Snals Bari-Bat Prof. Vito Masciale

 

Carissime  amiche e carissimi amici della grande famiglia Snals

grazie di cuore da parte mia e di tutto il consiglio provinciale Bari-Bat  per il consenso che  avete accordato alle liste Snals con il vostro voto nelle elezioni RSU .
La chiusura del processo elettivo ci restituisce un risultato ancora una volta in crescita sul territorio  per il nostro sindacato   dopo una campagna elettorale ricca di contenuti e molto responsabile che ha rafforzato l’unità e la coesione fra vecchi e nuovi  iscritti e allargato la platea dei  simpatizzanti .

Gli analisti di dati elettorali in Italia notano una caratteristica tutta italiana: il giorno dello spoglio tutti i contendenti dichiarano di aver vinto o comunque di non aver perso.  Noi Snals Bari-Bat possiamo serenamente affermare a gran voce di aver vinto perché abbiamo superato noi stessi e i nostri  risultati nelle precedenti elezioni RSU confermando un trend di crescita di presenza sindacale su tutto il territorio . Grazie  a tutti coloro che ci hanno votato per aver avuto fiducia :

Nelle  nostre disponibilità,professionalità e competenza  che non conoscono  stagioni

Nel nostro essere un sindacato politicamente libero ed autonomo

Nella serietà e la concretezza con cui affrontiamo i problemi

Nell’entusiasmo con cui i colleghi hanno accolto l’invito a candidarsi in ogni scuola della nostra provincia

Ma nello spirito di lavoro  che ci contraddistingue pur esultando per il successo che premia il grande lavoro svolto da parte dei nostri iscritti tutti  nei confronti degli elettori non solo in campagna elettorale ma ogni giorno della normale vita scolastica oggi è per tutti noi anche il giorno per capire e interpretare le ragioni di chi ha scelto col voto dei giorni scorsi un progetto diverso dal nostro.
Questo non per manie di grandezza ma perché solo uniti e motivati appieno potremo assolvere al nostro fondamentale compito per la Società, il Territorio, il Paese e il Pianeta.
Tutti insieme ci metteremo quindi  da domani al lavoro, con lo sguardo proiettato al futuro,per scrivere

un nuovo capitolo della nostra  storia seguendo gli  insegnamenti  di Aldo Moro:

“Pensateci bene cari amici. Siate indipendenti. Non guardate al domani ma al dopo domani.

Perche per fare le cose occorre tutto il tempo che occorre .”

Firmato

Vito Masciale

Segretario provinciale Snals Bari-Bat

 

Verbale finale

Il verbale finale delle operazioni elettorali è redatto dalla Commissione elettorale che lo  pubblica all’Albo ovvero sul sito internet della Scuola per 5 giorni. Dopo i 5 giorni di affissione , l’assegnazione dei seggi diventa definitiva e la Commissione ne dà atto nel verbale finale, che diventa  definitivo. In caso di ricorsi, entro i predetti 5 giorni, la Commissione li esamina entro 48 ore, inserendo l’esito nel verbale finale definitivo.

Fatto quanto detto sopra, la Commissione consegna all’Istituzione scolastica il verbale definitivo (in originale o copia conforme)firmato dal presidente e da tutti i componenti la commissione , ai fini della trasmissione all’ARAN, e una copia della scheda predisposta per le votazioni, siglata anch’essa dal Presidente e da tutti i componenti la Commissione.

Tempistica e modalità di trasmissione

La trasmissione del verbale finale definitivo all’ARAN, secondo il calendario di cui al Protocollo del 7 dicembre 2021, deve avvenire tra il 19 e il 27 aprile 2022 . La data ultima di trasmissione del verbale è quindi fissata per  il 27 aprile 2022, ma  tale data può slittare se il  verbale perviene  all’Istituzione scolastica in data successiva. In tal caso, la Scuola provvede alla trasmissione del verbale all’ARAN, entro 5 giorni dalla ricezione del medesimo .

 

Il verbale va trasmesso all’ARAN in modalità online, accedendo all’area riserva della scuola sul portale dell’Agenzia, dove è stato predisposto l’applicativo “Verbali RSU”.

Per accedere all’area riservata suddetta si deve dapprima procedere alla registrazione del Responsabile Legale dell’Ente (RLE), ossia del Dirigente scolastico. Questi, a sua volta, può designare un Responsabile del Procedimento (RP) verbali RSU,  che potrà accedere all’omonimo applicativo (“Verbali RSU”).

ATTENZIONE: anche se  la trasmissione dei dati avvenga con le credenziali di accesso del Responsabile del Procedimento, il Dirigente Scolastico (RLE) ha sempre la responsabilità di quanto trasmesso, insieme al RP.

Nella circolare ARAN n. 1/2022 si afferma che è opportuno trasmettere il verbale, ossia caricare i dati elettorali, in presenza della Commissione elettorale, per i motivi di seguito indicati:

  1. nella fase di inserimento dei dati, l’applicativo segnala la presenza di eventuali errori materiali (es. la somma dei votanti non coincide con la somma delle schede scrutinate). In tal caso, il dirigente scolastico o il responsabile del procedimento non possono correggere autonomamente il dato ma devono comunicare alla Commissione Elettorale le anomalie riscontrate. Solo se la Commissione provvede a correggere le anomalie individuate, redigendo un nuovo verbale finale che sostituisce quello errato, l’Istituzione scolastica (DS e/o responsabile del procedimento) può inserire il dato corretto. Qualora ciò non accada, la scuola (DS e/o responsabile del procedimento) dichiara che, benché informata, la Commissione non ha provveduto alla modifica del verbale e completa la procedura di trasmissione;
  2. anche eventuali errori materiali, contenuti nel verbale, vanno segnalati alla Commissione, che li corregge redigendo un nuovo verbale finale, che va consegnato alla Scuola e annulla il precedente oppure mediante comunicazione sottoscritta dalla Commissione medesima;
  3. prima di procedere all’invio dei dati caricati, occorre stampare il documento generato dalla procedura, contenente il riepilogo dei dati inseriti, che va firmato dalla Commissione elettorale.

Il documento firmato, di cui al punto 3, è conservato dalla Scuola, insieme al verbale finale e alla copia della scheda elettorale, per 10 anni. Copia dello stesso documento va consegnata alla Commissione per l’inoltro alle OO.SS. che hanno presentato le liste.

Ricordiamo  infine che:

  • nell’ambito della procedura di caricamento dei dati, è richiesta la dichiarazione del rispetto dell’obbligo di affissione dei risultati elettorali per cinque giorni. Inoltre, è necessario precisare, negli appositi campi, l’esistenza di eventuali ricorsi pendenti presso la Commissione Elettorale. Anche in presenza di ricorsi, il verbale è trasmesso con apposita annotazione; la scuola poi comunicherà l’esito degli stessi, rientrando nella procedura “Verbali RSU”, per modificare il verbale oppure per togliere l’annotazione relativa alla presenza di ricorsi;
  • il verbale elettorale, generato dalla procedura e trasmesso all’ARAN in via telematica, deve essere una copia conforme all’originale consegnato dalla Commissione Elettorale.

 

 

HOTEL EXCELSIOR VIA GIULIO PETRONI,15 BARI 70124
SALA «VERDI» 08 APRILE 2022 ORE 11.00

PROGRAMMA DEI LAVORI

ORE 9.00 SALA “ VERDI” Apertura Congresso

Elezione della Presidenza, della Segreteria e delle Commissioni Congressuali

Relazione del Segretario uscente e dibattito;

Elezioni del Segretario

ORE 11.00 Convegno sul tema:

«PNRR: Infrastrutture e Servizi di Mobilità multimodale per lo sviluppo territoriale e sostenibile in Puglia e Basilicata»

                                                RELAZIONE INTRODUTTIVA

Sig. Vincenzo CATANEO Seg. Reg. SLM FAST CONFSAL Puglia e Basilicata
SALUTI ISTITUZIONALI:

Dott.sa Anita MAURODINOIA Assessore Trasporti Regione Puglia
Ing. Giuseppe MACCHIA Direttore DOIT Bari RFI Spa

Dott. Giuseppe FALBO Direttore DPR Puglia e Basilicata TRENITALIA Spa

Dott. Vito MASCIALE Seg. Reg. CONFSAL Puglia

Sig. Gerardo DE GRAZIA Seg. Reg. CONFSAL Basilicata

PARTECIPANO

Dott. Pasquale CATANEO Resp. Centro Studi Naz. FAST CONFSAL
Dott. Lino PATRUNO GiornalistaScrittore

On. Antonio TASSO Componente IX Comm. Trasporti Camera Deputati

CONCLUDE

Dott. Pietro SERBASSI Seg. Gen. FAST CONFSAL
MODERA

Dott. Onofrio dALESIO Giornalista
ORE 13.30 Fine lavori Congressuali

Pausa pranzo

ORE 15.30 Convocazione nuovo Direttivo Regionale

O.d.G.: Nomina dei Componenti della Segreteria Regionale

ORE 17.30 Fine lavori Direttivo Regionale


Federazione Autonoma dei Sindacati dei Trasporti
CONFSAL
Segreteria Regionale di Puglia e Basilicata

www.sindacatofast.it

 

Su sollecitazione del segretario provinciale prof. Vito Masciale l’ufficio legale

ha   approfondito l’argomento interessante ed attuale della carta elettronica per l’aggiornamento.

L’ufficio legale ha espresso   parere favorevole sul  ricorso finalizzato ad ottenere l’accertamento del diritto alla c.d. carta docente in favore dei precari, con pagamento dei relativi importi annuali pari a euro 500.00, con riferimento a tutti gli anni di servizio resi in favore dell’amministrazione scolastica successivamente al 2015, nei limiti della prescrizione quinquennale.

 

Ricapitolando gli aspetti normativi :

 

La legge 107/2015 ha istituito la Carta elettronica

 

La legge 107/2015 ha previsto per i soli docenti di ruolo l’istituzione di una Carta elettronica del valore nominale di 500 euro per l’aggiornamento e la formazione del docente, da utilizzare per l’acquisto di libri e di testi, pubblicazioni e riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software, per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.

 

L’esclusione dei precari è illegittima

 

Il Consiglio di Stato con la recente sentenza n. 1842/2022 ha tuttavia ritenuto illegittimo escludere il personale precario dall’erogazione della Carta elettronica, estendendo ai docenti precari di religione cattolica – ma il principio vale per tutti i docenti precari – il diritto di ottenere anch’essi, come tutto il restante personale di ruolo, la c.d. Carta elettronica del valore di 500 euro annui.

 

Ai precari la Carta docenti sia per il futuro che per il passato

 

Tutto il personale docente non di ruolo ha pertanto diritto non solo a ricevere per il futuro la Carta elettronica ma, alla luce della chiara decisione del Consiglio di Stato, ha anche diritto a riceverla per gli anni di servizio già prestati.

 

Come fare per rivendicare l’attribuzione della Carta elettronica !!!!!!!

 

Sarà necessaria un’azione legale innanzi al Giudice del lavoro per rivendicare il diritto alla corresponsione della Carta docenti per tutti gli anni di servizio prestati con contratto a tempo determinato, con la possibilità per ciascun docente di recuperare almeno 2500 euro se si è prestato servizio negli ultimi 5 anni.

1^ cosa da fare

 

È NECESSARIO  intanto procedere con una lettera di messa in mora dell’Amministrazione, al fine di interrompere i termini di prescrizione, per poi procedere con l’azione legale.Trovate  di seguito

un modello di lettera da compilare, firmare e trasmettere a mezzo pec da parte del personale precario interessato come prima azione da compiere e subito dopo segnalare con una mail all’indirizzo info@snalspuglia.it di averlo fatto per essere coinvolti nel ricorso GRATUITO che lo Snals della provincia Bari-Bat offre a tutti i suoi iscritti.

 

Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia

 

pec: ____________________________________

 

USR Puglia

Ambito Territoriale di  ___________________

 

 

pec: ____________________________________

 

 

All’Istituto scolastico sede di servizio

 

_________________________________________

 

Via _____________________________________

 

pec.: ___________________________________

 

 

 

 

p.c.Allo studio legale Toscano & Partners

Via Marco Partipilo, 48 – Bari

 

pec: toscano.nicolaroberto@avvocatibari.legalmail.it

 

 

OGGETTO: PERSONALE DOCENTE PRECARIO: DIRITTO ALLA CARTA ELETTRONICA PER L’AGGIORNAMENTO E LA FORMAZIONE: ATTO DI DIFFIDA E MESSA IN MORA. 

 

Il sottoscritto ____________________________________ nato a _______________________il _______________ in servizio presso _____________________________________________ in qualità di docente per la classe di concorso __________________,

 

DIFFIDA

 

le Amministrazioni di indirizzo a voler provvedere al riconoscimento del diritto alla CARTA ELETTRONICAPER L’AGGIORNAMENTO E LA FORMAZIONEex l. 107/2015 e così al pagamento del relativo importo annuo pari a € 500,00, con specifico riferimento ai servizi resi dallo scrivente in virtù di contratti a tempo determinato di durata annuale (fino a 30.6 ovvero al 31.8), con decorrenza dall’anno scolastico 2015/2016 come di seguito indicati anche ai sensi e per gli effetti del DPR 445/2000:

  1. dal______________ 2015 al _______________2016 presso ________________________;
  2. dal _______________2016 al _______________2017 presso ________________________;
  3. dal _______________2017 al ______________ 2018 presso ________________________;
  4. dal _______________ 2018 al ______________ 2019 presso _______________________;
  5. dal _______________ 2019 al _______________2020 presso ______________________;
  6. dal _______________2020 al ________________2021 presso ______________________;
  7. dal _______________ 2021 al ________________2022 presso _____________________.

Il riconoscimento domandato trova fondamento nei principi di uguaglianza, buon andamento, cura della formazione e dell’elevazione professionale, ricavabili da norme costituzionali, di contrattazione collettiva, e comunitarie.

La presente richiesta costituisce atto di formale messa in mora e s’intende interruttiva di ogni termine di decadenza e/o di prescrizione previsto dalla legge.

Data _________________

Firma ______________________________

 

Allegato: Diffida carta elettronica docenti

Riceviamo e pubblichiamo questa nota del nostro ufficio legale importantissima per i nostri iscritti docenti precari:

 

Con una sentenza innovativa  di qualche giorno fa il Tribunale di Bari ha riconosciuto la Retribuzione professionale docenti  per l’INTERO periodo di lavoro svolto in cattedra.

 

Attualmente la retribuzione professionale docenti è un compenso stabilito nel CCNL erogato ai docenti per l’espletamento della propria professione ed è riconosciuto:

  • ai docenti di ruolo;
  • ai docenti con contratti di supplenza al 30.06;
  • ai docenti con contratti al 31.08.

Ma   non è riconosciuta agli insegnanti che svolgono supplenze di tipo BREVE o SALTUARIO e neppure ai docenti con contratti cosi detto  “covid”, anche nel caso in cui il periodo di servizio totale sia uguale a 180 giorni di docenza al 30.06, se  tale periodo è stato raggiunto  con diversi contratti seppur continuativi.

 

Ad  esempio :  una supplenza conferita su maternità.

 

Per il riconoscimento del diritto a percepire la retribuzione professionale docenti  da parte  dei  docenti precari che si trovino nelle situazioni giuridiche prima descritte è necessario attualmente presentare ricorso presso i tribunali competenti e precisamente il ricorso va rivolto al Giudice del Lavoro.

Invitiamo pertanto tutti i nostri iscritti che si trovino in tale situazione e vogliano far valere questo loro diritto  a prendere contatto al più presto  con la segreteria provinciale di Bari-Bat inviando una mail all’indirizzo info@snalsbari.it  affinchè possa fare da tramite con l’ufficio legale per l’assistenza necessaria all’avvio della procedura rivolta al Giudice del lavoro.

Lo Snals offrirà GRATIS  ai propri iscritti l’assistenza legale in questo ricorso

 

Il sindacato Snals sempre pronto a difendere i diritti dei lavoratori .

 

 

 

 

 

 

 

Il 6 aprile p.v. dalle ore 9.30 la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro saranno al centro del convegno organizzato dalla CONFSAL, che porterà, anche alla presenza dei vertici INAIL, le proprie proposte sull’organizzazione e la operatività dell’intero settore. Ti invito a seguire la DIRETTA su https://fb.me/e/4CeEMMm5W

Il Ministerodell’istruzione  ha dato avvio alla procedura per i corsi universitari tfa di sostegno pubblicando il D.M. 33 e il relativo allegato che indica i posti messi a disposizione presso i vari atenei. Adesso bisognerà aspettare i bandi delle singole università per la presentazione delle domande .

Qui di seguito i link per poter consultare i  due documenti:

DM-n.-333-Allegato-A-1

DM n. 333 del 31-3-2022 decreto sostegno