personale ata

Riportiamo la proposta unitaria inerente l’oggetto e inseriamo in area riservata la proposta unitaria:

Personale ATA: la nostra proposta unitaria per la sua valorizzazione in coerenza con l’Intesa del 24 aprile 2019

 I punti qualificanti della proposta presentata da FLC CGIL, CISL Scuola, Federazione UIL, Scuola RUA, SNALS Confsal, Gilda-Unams al Capo di Gabinetto del MIUR

A seguito dell’incontro tenuto il 20 giugno scorso al Miur con il Capo di Gabinetto, Dott. Chiné, le organizzazioni sindacali hanno presentato unitariamente una proposta per la valorizzazione complessiva del personale ATA, in coerenza con l’Intesa politica siglata il 24 aprile scorso.

Per quanto riguarda gli Assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA, la proposta presentata è rivolta a definire un percorso semplificato e riservato parallelo al percorso ordinario che valorizzi il lavoro svolto dai facenti funzione in tutti questi anni in cui hanno contribuito fattivamente al funzionamento delle scuole.

È una proposta articolata che tiene conto del servizio svolto negli ultimi tre anni (compreso quello in corso) in sostituzione del DSGA, mettendo a disposizione fino al 50% dei posti liberi in organico.

Inoltre si propone di riavviare le procedure contrattuali che consentono la progressione di carriera – cioè la mobilità professionale – e la formazione per la riattribuzione delle posizioni economiche.

Si è chiesto, pertanto, il proseguimento del tavolo di confronto ai fini di una possibile e sollecita soluzione normativa che concretizzi e dia piena attuazione ai contenuti dell’Intesa politica.

Roma, 9 luglio 2019

FLC CGIL CISL FSUR UIL Scuola RUA SNALS Confsal GILDA Unams
Francesco Sinopoli Maddalena Gissi Giuseppe Turi Elvira Serafini Rino Di Meglio

Concorso dirigenti scolastici, Consiglio di Stato:  accolta richiesta di sospensiva presentata dal Miur

 

Il CdS nell’udienza di stamani che fa seguito all’appello presentato dal Miur alla sentenza del Tar del 2 luglio scorso ha accolto la richiesta di sospensiva sull’annullamento del concorso a dirigente scolastico decretato dal Tar Lazio la scorsa settimana. La notizia è stata data dallo Stesso Ministro Bussetti su Facebook

Ricordiamo che il TAR aveva annullato per incompatibilità di tre commissari:

  • due perché formatori coinvolti in corsi per i dirigenti scolastici
  • un terzo perché sindaco, carica non compatibile con quella di commissario

Il Ministero ha risposto ritenendo non fondate le motivazioni del Tar

Il CdS ha accolto la richiesta di sospensiva, il concorso, quindi, potrà proseguire in attesa della sentenza nel merito per la quale ci vorranno anni.

Se la tempistica sarà rispettata, la graduatoria dovrebbe  essere stilata entro il 15 di luglio. Entro il 25 luglio, il MEF dovrebbe dare il consenso per le assunzioni, in modo da avere i nuovi dirigenti nelle scuole  per il 1 settembre 2019.

Il messaggio di Bussetti

“Bene la sospensiva del Consiglio di Stato. Procederemo ora senza indugio con la pubblicazione della graduatoria e le assunzioni. So quanto hanno studiato i vincitori. Ci sono passato: ho fatto anche io questo concorso anni fa. La scuola italiana non può aspettare, ha bisogno di nuovi dirigenti scolastici per guidare i nostri istituti e superare il fenomeno dannoso delle reggenze. Glieli daremo.”

 

Lo Snals Confsal continuerà ovviamente semprea battersi  per garantire i diritti dei vincitori e di tutti coloro che hanno lamentato situazioni di oggettiva difficoltà e disparità di trattamento

Riteniamo come sempre prioritaria la difesa della legalità e la tutela dei diritti di tutti i lavoratori.

 

 

 

Si è svolta oggi l’udienza del Consiglio di Stato sull’appello proposto dal MIUR per la riforma della sentenza Tar del 2 luglio scorso.

La pubblicazione della decisione è prevista per domani.

Durante l’udienza il Consiglio, che per la decisione finale si riunirà in plenaria con tutti i presidenti del CDS, ha mostrato grande e costante attenzione a tutti gli elementi forniti dalle parti. Non vi sono al momento elementi per fare ipotesi sugli orientamenti del superiore organo della giustizia amministrativa.

Confidiamo in un provvedimento cautelare che dia la possibilità di proseguire l’iter concorsuale poiche’ l’udienza di merito potrebbe arrivare fra anni e solo allora sarà decisa in via definitiva il destino del concorso.

In tal modo le prove orali potranno continuare a svolgersi regolarmente e le graduatorie potrebbero essere disponibili per fine luglio consentendo l’assegnazione delle sedi ai vincitori.

Lo Snals Confsal si batterà come sempre per il rispetto della legalità e per garantire i diritti dei vincitori e di tutti coloro che hanno lamentato situazioni di oggettiva difficoltà e disparità di trattamento

 

Elvira Serafini, Segretario Generale Snals Confsal, sull’autonomia differenziata – Comunicato stampa

 

 

 

Roma, 8 lug. 2019 –“Sul tema dell’autonomia differenziata nel settore dell’istruzione –ha dichiarato Elvira Serafini, Segretario Generale dello Snals Confsal- abbiamo già espresso più volte tutte le nostre riserve. Siamo contrari a ogni processo che metta a rischio l’unitarietà del Paese e del suo sistema scolastico, che sono espressione della sua identità culturale.

Per questo non accettiamo le dichiarazioni del ministro Bussetti che aprono improvvisamente a una regionalizzazione sul modello trentino o valdostano.

Sul tema dell’autonomia differenziata – ha proseguito Serafini- non c’è alcuna condivisione sul terreno politico, giuridico e sociale nel Paese. C’è bisogno di un dibattito parlamentare serio e approfondito.

Inoltre, si ascoltano dichiarazioni e battute inopportune verso i sindacati e i lavoratori della scuola. In gioco non ci sono scambi tra PAS e autonomia, come qualcuno ha voluto insinuare, mentre servono piuttosto stime finanziarie attendibili e documenti scritti da discutere e valutare

Il TAR per il Lazio, con sentenza n.6233/2019, ha censurato l’operato della “Commissione plenaria nella seduta in cui sono stati fissati i criteri di valutazione, con conseguente annullamento in toto della procedura concorsuale”.

La decisione di annullamento della prova scritta  si basa  sulla circostanza per cui alcuni commissari presenti alla seduta in cui si ratificavano i criteri di valutazione avrebbero tenuto dei corsi di preparazione al concorso e un commissario ricopre anche un ruolo politico.

Adesso il Miur deve adire il Consiglio di Stato affinchè si esprima  in via definitiva sulla questione.

Auspichiamo che qualsiasi ulteriore decisione sia  assunta con  tempestività per garantire la certezza del diritto, la tutela dei candidati nonché  il regolare avvio del prossimo anno scolastico.

In allegato il testo della sentenza

sentenza Marone 2 luglio

personale ata

Riapertura funzione istanza polis

 

Si  comunica che oggi 26 giugno dalle 7:00 alle 23.59 è prevista la riapertura delle aree (dalle 7:00 alle 23:59) per l’inserimento dell’istanza polis per la scelta delle sedi (allegato G) per la prima fascia d’istituto delle graduatorie del personale ATA

  24 Giu 2019 – 17:38 – Vincenzo Brancatisano

 

Regionalizzazione, Serafini (SNALS): no a frazionamento Italia con alcune regioni privilegiate

di Vincenzo Brancatisano

Il progetto di regionalizzazione della scuola va fermato. Se passasse ci sarebbero gravi ricadute sul piano didattico e su quello contrattuale.

E’ questa la preoccupazione di Elvira Serafini, segretaria generale dello Snals, di fronte all’idea sempre più concreta che il progetto di autonomia regionale differenziata previsto dal contratto di governo possa diventare legge, almeno nelle tre regioni che hanno firmato l’intesa con il governo: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

“Sul tema dell’autonomia differenziata – precisa Serafini – abbiamo criticato il metodo e il merito con cui questa importante questione è stata finora affrontata. Ma nell’Intesa del 24 aprile scorso che il Governo ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali rappresentative c’è uno specifico punto che fa riferimento alla scuola del Paese. L’impegno congiunto è stato quello di mantenere l’unitarietà del sistema di istruzione, lo stato giuridico degli insegnanti, i curricoli scolastici e la regolazione del rapporto di lavoro con la contrattazione a livello nazionale.

Ci aspettiamo che il Governo tenga fede agli impegni assunti. Il problema principale non è l’autonomia differenziata in sé, ma le differenze che esistono sul territorio nazionale in termini di efficacia formativa e di efficienza del servizio scolastico e di tutti quei servizi che altri soggetti istituzionali devono mettere in campo per i bambini e i ragazzi di tutte le scuole del Paese”.

Elvira Serafini, voi vi opponete da tempo a questo progetto

“Lo Snals sin dal 27 ottobre 2018 fece partire una petizione su questa questione, aperta non solo al mondo dell’istruzione, dove abbiamo raccolto le firme di sindaci e associazioni, di famiglie, raggiungendo un numero altissimo di adesioni, era una petizione a largo respiro per dire no a questo progetto. Ci teniamo a sottolineare che non vogliamo entrare nel merito degli altri settori dell’autonomia differenziata ma ci opponiamo alla separazione nel mondo della scuola per aree geografiche”.

Quali sono i motivi della vostra opposizione?

“Non è possibile frazionare l’Italia privilegiando alcune regioni e lasciando in una situazione di stallo e di solitudine altre. Tutti hanno lo stesso diritto di fare scuola allo stesso modo. L’Istruzione è un punto fermo per tenere l’itala unita. E’ impensabile che le opportunità che si hanno in Veneto siano diverse per programmi e opportunità offerte ai giovani che seguono l’istruzione in Puglia. Non è possibile che questo avvenga. L’istruzione è il midollo del Paese Tutti devono avere le stesse opportunità: non solo le famiglie ma anche i lavoratori. Tutti i lavoratori della scuola devono ricevere la stessa retribuzione, avere gli stessi programmi, sottoporsi allo stesso ordinamento. Gli stipendi devono essere uguali per tutti. Non è pensabile creare situazioni diverse e con contratti diversi. Bisogna mantenere la centralità del Miur sulla scuola e invece con la regionalizzazione ogni istituzione scolastica regionale dovrebbe rispondere al consiglio regionale e alla politica locale. Ci vuole un cambiamento nel migliorare e nel potenziare l’istruzione italiana, non certo frazionandola e dividendola. Dobbiamo scongiurare in ogni modo il  pericolo di un  sistema d’istruzione frammentato, che avrebbe come prima e grave conseguenza l’aumento delle disuguaglianze sociali, mentre mai come in questo momento storico l’Italia ha bisogno di una scuola che sblocchi l’ascensore sociale e riattivi la mobilità generazionale in forte crisi. Invece, corriamo il rischio di aggravare situazioni già critiche come, in particolare, quelle di molte aree del Mezzogiorno”.

A che punto si è arrivati con il progetto?

“Pare che il programma di governo stia prendendo una forza vitale e stia andando avanti. Il timore è che si era arenato in vista delle elezioni europee e ora, chiusa quella parentesi, si comincia a cavalcare l’idea di frazionare, frammentare la scuola e siamo seriamente preoccupati. Tutte le altre forme potrebbero andare, non sta a noi dirlo, ma non l’istruzione, che deve rimanere nazionale. Pensiamo a potenziare il sistema, a uniformarlo e a sostenerlo nelle zone più povere. Questa deve essere l’attenzione della politica: guardare a 360 gradi a tutta la scuola italiana, non certo frazionarla”.

Siete preoccupati per il contratto di lavoro?

“Certo. Il contratto non può essere regionale. Il problema va visto a tutto tondo. Occorre guardarlo nella sua globalità: nella sua ricaduta didattica e metodologica per quanto riguarda gli alunni e le famiglie e sul piano dei contratti e della tenuta del contratto nazionale che non può essere scisso su base regionale o locale. La scuola italiana è una e deve rimanere una e sola”.

Quali sono dal vostro punto di vista gli obiettivi che hanno ispirato il governo in questo percorso?

“L’obiettivo era quello soddisfare i desiderata di alcune Regioni del Nord che chiedevano e chiedono la regionalizzazione della scuola”.

Perché chiedono questo? Ci sono anche motivi di tipo culturale?

“Non si parla di aspetti culturali ma di arrivare ad avere una stabilità dei docenti e dei dirigenti, perché si pensa che lo stipendio del docente sia troppo basso per vivere al Nord . La tenuta stipendiale non è adeguata e molti insegnanti arrivano e poi chiedono il trasferimento. Dando una retribuzione diversa – si parla di 280-300 euro in più – si vuole fare qualcosa per invogliarli a rimanere in quelle zone”.

Il problema del costo della vita in certe regioni è però innegabile

“Ci vogliono risorse per il rinnovo del contratto. Occorre che si trovino trovi risorse per adeguare gli stipendi a quelli dell’Eurozona. Ma per tutte le regioni, non solo per alcune. L’inadeguatezza degli stipendi è un problema che riguarda tutti settori, ma per la scuola siamo quelli peggio pagati in Europa”.

Il ministro Bussetti si è dimostrato più volte sensibile al tema degli stipendi degli insegnanti

“Ci sono stati degli incontri, ce ne vorranno molti altri, siamo in attesa dell’atto di indirizzo e speriamo anche che si arrivi al risultato”.

Ottimista?

“Vista la situazione critica dell’economia, siamo molto dubbiosi sul buon esito di un contratto che abbia delle risorse soddisfacenti per il mondo della scuola”.

Come se ne esce?

“E’ una storia difficile e complessa per poterne uscire”.

Torniamo al progetto di autonomia differenziata. Pensa che alla fine sarà attuata?

“Essendo uno dei punti del programma di governo, ci affidiamo al buon senso dei parlamentari e chiediamo che siano sentite le parti sociali: non è possibile che le parti sociali non vengano ascoltate per una decisione così importante per il Paese. Anche perché tutti i sindacati si sono pronunciati in tal senso e tutti insieme diciamo che l’istruzione non può e non deve essere regionalizzata. Siamo stati ascoltati la notte tra il 23 e il 24 aprile dal premier Conte e dal ministro Bussetti, che furono d’accordo a mettere nell’intesa il punto fermo per quanto riguarda la regionalizzazione. Ora attendiamo di vedere se terranno fede a questo accordo oppure al programma di governo. Ma riteniamo che l’impegno del Governo e del Parlamento per mantenere il carattere unitario e nazionale della scuola italiana debba essere prioritario. E per questo, come sindacato, lavoreremo con determinazione”.

 

 

 

24 Giu 2019 – 15:36 – redazione

Serafini (SNALS) su regionalizzazione: unitarietà scuola non si tocca 

di redazione

“Sul tema dell’autonomia differenziata abbiamo criticato il metodo e il merito con cui questa importante questione è stata finora affrontata”.

Ma nell’Intesa del 24 aprile scorso che il Governo ha sottoscritto con le OO.SS. rappresentative c’è uno specifico punto che fa riferimento alla scuola del Paese.

L’impegno congiunto è stato quello di mantenere l’unitarietà del sistema di istruzione, lo stato giuridico degli insegnanti, i curricoli scolastici e la regolazione del rapporto di lavoro con la contrattazione a livello nazionale. Ci aspettiamo che il Governo tenga fede agli impegni assunti.

E’ dallo scorso anno che lo Snals-Confsal ha preso, per primo tra i sindacati, l’iniziativa di avviare una raccolta di firme sulla questione dell’autonomia differenziata, non solo tra il personale della scuola ma anche presso le famiglie, raggiungendo un numero altissimo di adesioni. Anche sindaci e rappresentanti di istituzioni locali hanno rappresentato la loro adesione alla nostra petizione.

Il problema principale non è l’autonomia differenziata in sé, ma le differenze che esistono sul territorio nazionale in termini di efficacia formativa e di efficienza del servizio scolastico e di tutti quei servizi che altri soggetti istituzionali devono mettere in campo per i bambini e i ragazzi di tutte le scuole del Paese.

Dobbiamo scongiurare in ogni modo il pericolo di un sistema d’istruzione frammentato, che avrebbe come prima e grave conseguenza l’aumento delle disuguaglianze sociali, mentre mai come in questo momento storico l’Italia ha bisogno di una scuola che sblocchi l’ascensore sociale e riattivi la mobilità generazionale in forte crisi. Invece, corriamo il rischio di aggravare situazioni già critiche come, in particolare, quelle di molte aree del Mezzogiorno.

Per tutto questo riteniamo che l’impegno del Governo e del Parlamento per mantenere il carattere unitario e nazionale della scuola italiana debba essere prioritario. E per questo, come sindacato, lavoreremo con determinazione”.

 

Si comunica che dal 9 al 20 luglio p.v.  i docenti di ogni ordine e scuola potranno presentare le domande di assegnazione provvisoria e di utilizzazione utilizzando la piattaforma di istanze on line.

Anche il  personale ATA potrà presentare le domande di assegnazione provvisoria e di utilizzazione dal 9 al 20 luglio p.v., ma in modalità cartacea.

La sede provinciale di Bari e le sedi territoriali sono a disposizione degli iscritti per supportarli anche in queste operazioni.

Invitiamo  e sollecitiamo tutti i nostri iscritti che hanno superato le prove preselettive per accedere al tfa di sostegno  , con i quali ci congratuliamo per il risulato conseguito, a leggere con attenzione gli ultimi  relativi comunicati dell’Uniba e a rispettare le scadenze indicate ad es .quella del 26 giugno come termine ultimo per l’iscrizione pena l’esclusione.

 

Selezione per l’ammissione ai corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, A.A. 2018/2019

Decreti Approvazione atti – Risultati finali

 

I candidati vincitori, per ciascuna selezione, dovranno procedere all’iscrizione al corso a decorrere dal giorno 19 giugno 2019 ed entro il giorno 26 giugno 2019, pena la decadenza da tale diritto, secondo le modalità di cui al seguente:

Allegato 2 (Modalità iscrizione vincitori)

In caso di collocazione in posizione utile in graduatorie relative a diversi ordini scolastici, il candidato deve optare per l’iscrizione e la frequenza di un solo corso.

I candidati soprannumerari di cui agli elenchi pubblicati di seguito dovranno iscriversi entro i termini indicati secondo le modalità di cui al seguente:

Allegato 4 (Modalità iscrizione soprannumerari)

utilizzando la seguente modulistica:

Modulistica iscrizione soprannumerari

In data 28 giugno 2019 saranno indicate, mediante pubblicazione di apposito avviso, le modalità di copertura dei posti rimasti eventualmente vacanti a seguito di mancata iscrizione di vincitori.

 

personale ata

 

In attuazione dell’intesa del 24 aprile 2019 si è svolto oggi, 20 giugno 2019, il primo incontro sulla valorizzazione del personale Ata.

In premessa i sindacati hanno richiesto un puntuale impegno al rispetto dell’intesa di palazzo Chigi relativamente al tema della valorizzazione di tutto il personale Ata, nonché per assicurare il riconoscimento dell’esperienza di quei tanti assistenti amministrativi che in questi anni hanno svolto le funzioni di Dsga.

Il MIUR ha rappresentato le molteplici difficoltà di carattere normativo e giuridico a bandire il concorso riservato per Dsga per gli assistenti amministrativi sprovvisti di titolo di studio specifico.

Per i sindacati, invece, l’Intesa politica del 24 aprile scorso ha posto le condizioni per superare tali ostacoli , indicando come obiettivo quello di permettere a tutti coloro che hanno i requisiti delle 3  annualità, compreso l’anno in corso, di   accedere ad un concorso riservato straordinario. Analogamente è stato chiesto di affrontare tutti gli aspetti concernenti la valorizzazione professionale del personale ATA: passaggi di profilo, tramite mobilità professionale, attivazione  posizioni economiche.

Le parti hanno concordato di proseguire il confronto su tutte le tematiche affrontate attraverso la redazione e l’invio, da parte dei sindacati, di una proposta puntuale, da rendere disponibile entro  i prossimi giorni. Il Miur provvederà solo successivamente a calendarizzare un nuovo incontro.