Nota n. 41693 del 21-09-2018: chiarimenti sulle attività e sulle modalità di svolgimento del percorso annuale FIT

Il MIUR ha inviato la nota prot. 41693 del 21-09-2018 avente per oggetto: “Percorso annuale FIT di cui all’art.17 comma 5 del Dlgs.59/2017” con la quale fornisce alcuni chiarimenti sulle attività e sulle modalità di svolgimento del percorso annuale FIT, che era stata presentata alle OO.SS. nell’incontro del 20 settembre 2018.

Nel suddetto incontro, la parte pubblica, rappresentata dal dott. D’Amico, ha illustrato la bozza della predetta Circolare, di cui all’art.17 comma 5 del Dlgs.59/2017 che fornisce alcuni chiarimenti sulle attività e sulle modalità di svolgimento del percorso annuale FIT.

Lo Snals e le altre OO.SS. presenti hanno chiesto all’amministrazione di specificare che le 24 ore attività di osservazione a cura del tutor non possono essere tutte in classe perché l’onere per il docente tutor diventerebbe troppo pesante.  Ha chiesto infatti di specificare che tali ore devono riguardare tutte le attività di osservazione del tutor.

Inoltre è stato chiesto di specificare meglio le tutele previste considerando anche i casi di gravi malattie anziché soltanto di “gravi patologie” ai fini dell’assolvimento degli obblighi di servizio (180 giorni di servizio effettivamente prestato, di cui 120 di attività didattica).

In data 24 settembre 2018 alle ore 16:30 si è svolto l’incontro sul Concorso DSGA. Erano presenti per la parte pubblica la dott.ssa Maria Maddalena Novelli e il dott. Serra Filippo.

Ad inizio seduta la parte pubblica ha ripresentato le bozze dei D.M. relativi alle prove d’esame, dei titoli e della commissione del concorso DSGA.

L’Amministrazione ha manifestato la volontà di procedere anche alla progressione di carriera tra le aree del personale Ata per risolvere il problema degli assistenti amministrativi facenti funzione DSGA. Tuttavia ha fatto presente che per consentire l’accesso degli assistenti amministrativi senza laurea al profilo superiore è necessaria una apposita norma legislativa,  così come è stato per il concorso ordinario, il cui requisito di accesso può essere anche il possesso dei tre anni interi di servizio.

A tal proposito l’Amministrazione ha chiarito che per i tre anni di servizio occorreva prestare 12 mesi nell’anno solare per aver riconosciuto l’anno di servizio. Lo Snals e le altre sigle sindacali presenti non hanno ritenuto congruo tale criterio per il calcolo dell’anno intero, poiché l’incarico è stato normalmente svolto sulla base di una nomina annuale, anche se con decorrenza successiva ai primi giorni di settembre, ma svolgendo a pieno titolo tutte le funzioni richieste dal profilo e seguendo il calendario scolastico.

La dott.ssa Novelli per il concorso ordinario, rispetto alla proposta dell’Amministrazione del 10% della precedente riunione, ha comunicato la possibilità dell’aumento dell’aliquota dei posti riservati agli amministrativi facenti funzione DSGA anche fino al 30%. Ha sottolineato, allo stesso tempo, che abbiamo il problema di non poter superare il 50% di riserva dei posti in totale tra concorso ordinario e procedura di progressione di carriera. Quindi occorre fare bene attenzione per non compromettere gli esiti di entrambe le procedure.

Proprio per questo e per dare un segnale e maggiori garanzie al personale facente funzioni occorre che le procedure del concorso ordinario e della progressione di carriera abbiano inizio contestualmente.

L’amministrazione ha ribadito che il concorso ordinario DSGA deve essere bandito obbligatoriamente entro il 2018.

Lo Snals e le altre sigle sindacali hanno manifestato la volontà di raggiungere un’intesa politica per avviare la procedura delle progressioni di carriera che possa portare alla soluzione del problema di detto personale.

Per dare un segnale di riconoscimento e di tutela al personale in questione, che negli ultimi anni ha profuso impegno ed energie per il buon funzionamento delle Istituzioni scolastiche, è fondamentale che entrambe le procedure vengano avviate entro il 2018. Bisogna risolvere il problema della gestione amministrativa delle Istituzioni scolastiche coprendo i tutti i posti di DSGA sia con i neolaureati che con coloro che hanno acquisito esperienza sul campo e hanno garantito il funzionamento degli uffici di segreteria.

La parte pubblica ha chiesto di ricevere osservazioni sulle bozze del D.M. ma la parte sindacale ha sostenuto che prima occorre dare risposte politiche alle problematiche sollevate e poi passare all’esame delle bozze.

Occorre coinvolgere il Ministro affinchè possa dare le risposte necessarie per un’intesa politica da raggiungere in tempi brevi.

Dall’esame sommario del D.M. relativo alla tabella dei titoli si è constatato, fermo restando il punteggio totale dei titoli pari a 10, la variazione del punteggio dei titoli di servizio passati da 4 a 6 punti e dei titoli culturali passati da 6 a 4 punti ma non si è proceduto alla discussione di nessuna delle Bozze presentate in data odierna per volontà di tutta la parte sindacale.

Sì definitivo al Senato del DL Milleproroghe

Nella seduta del 20 settembre, l’Aula del Senato ha approvato, in via definitiva, il ddl n. 717-B, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 91, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative (Milleproroghe); i voti favorevoli sono stati 151, 93 i contrari e due le astensioni.

Tra le misure per la scuola:

–    Confermata la soppressione della norma che prevede l’inserimento «nella fascia aggiuntiva» delle graduatorie a esaurimento per gli insegnanti abilitati entro l’anno scolastico 2017/2018 e per coloro che hanno diplomi magistrali ante 2001/2002 o diploma tecnico.

Pertanto le GAE non sono suscettibili di modifica con ulteriori fasce e la loro validità rimane fino al loro esaurimento.

 

 

 

L’incontro Miur-sindacati sul concorso per DSGA del 12 settembre u.s. si era

interrotto con un nulla di fatto:   l’Amministrazione che  aveva posto un netto rifiuto

alla richiesta dei sindacati di svolgere una procedura riservata ai soli amministrativi

facenti funzione  e le OO. SS. avevano ritenute insufficiente  la proposta di riserva

di posti del 10% del concorso ordinario

Il Miur  ha convocato nuovamente i sindacati per il pomeriggio del 24 settembre 2018.

Il prossimo incontro  dovrebbero provare a trovare un punto di incontro fra le parti

che per es. potrebbe essere l’aumento della succitata percentuale di posti riservati

del 10%.

Le assunzioni chieste al Mef dal Miur sono pari a 2004 posti.

Continueremo a tenervi aggiornati sul prosieguo della trattativa.

UE-Le nuove competenze chiave per l’apprendimento permanente.

In merito alle competenze chiave per l’apprendimento permanente il 22 maggio è stata emanata una nuova Raccomandazione che sostituisce la precedente datata 18 dicembre 2006. La raccomandazione è diretta agli Stati membri e rappresenta  un punto di riferimento e di guida per i governi  in materia di istruzione e formazione.

Nel documento del consiglio dell’Unione Europea  dopo essere stata ricordata la precedente raccomandazione che è stata  un  “riferimento per lo sviluppo di istruzione, formazione e apprendimento orientati alle competenze” si rileva come le competenze necessarie oggi siano diverse da cui la necessità di nuove indicazioni:

  • più posti di lavoro sono automatizzati, le tecnologie svolgono un ruolo maggiore in tutti gli ambiti del lavoro e della vita quotidiana e le competenze imprenditoriali, sociali e civiche diventano più importanti per assicurare resilienza e capacità di adattarsi ai cambiamenti- .

Anche alla luce  di indagini statistiche relative ai risultati degli apprendimenti, agli Stati membri vengono raccomandate diverse azioni fra le quali sostenere il diritto a un’istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità. Non manca il documento di raccomandare agli Stati membri di:

“facilitare l’acquisizione delle competenze chiave grazie all’utilizzo delle buone pratiche”, “incorporare nell’istruzione, nella formazione e nell’apprendimento le ambizioni degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG), in particolare dell’SDG 4.7, anche promuovendo l’acquisizione di conoscenze sulla limitazione della natura multidimensionale dei cambiamenti climatici e sull’utilizzo sostenibile delle risorse naturali.

Il nuovo quadro di riferimento delinea otto tipi di competenze :

  • competenza alfabetica funzionale;
  • competenza multilinguistica; “aumentare il livello delle competenze linguistiche sia nelle lingue ufficiali che nelle altre lingue”,
  • competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria;
  • competenza digitale; “innalzare e migliorare il livello delle competenze digitali in tutte le fasi dell’istruzione e della formazione per tutti i segmenti della popolazione
  • competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare;
  • competenza in materia di cittadinanza; “promuovere lo sviluppo di competenze in materia di cittadinanza al fine di rafforzare la consapevolezza dei valori comuni enunciati nell’articolo 2del trattato sull’Unione europea e nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”.
  • competenza imprenditoriale; “incoraggiare la competenza imprenditoriale, la creatività e lo spirito di iniziativa in particolare tra i giovani, ad esempio favorendo le occasioni in cui i giovani possano fare almeno un’esperienza imprenditoriale pratica durante l’istruzione scolastica”
  • competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturale.

Ad ogni competenza è dedicata una descrizione analitica sulle conoscenze, abilità e nell’ultima parte atteggiamenti che determinano  il suo sviluppo. Il nuovo  documento dell’UE si arricchisce di un capitolo fondamentale.

Sostegno allo sviluppo delle competenze chiave, che individua tre argomenti:

  • Molteplici approcci e contesti di apprendimento: indica l’apprendimento interdisciplinare, collaborazione intersettoriale,
  • educazione sociale ed emotiva, delle arti e delle attività fisiche salutari,
  • apprendimento basato sull’indagine e sui progetti,
  • sulle arti e sui giochi, metodi di apprendimento sperimentali, apprendimento basato sul lavoro e su metodi scientifici, uso di tecnologie digitali,
  • esperienze imprenditoriali, cooperazione tra contesti educativi, formativi e di apprendimento, inclusione, cooperazione tra partner educativi,
  • formativi e di altro tipo nelle comunità locali.
  • Sostegno al personale didattico: propone soluzioni di supporto all’elaborazione di approcci orientati alle competenze nei rispettivi contesti mediante scambi di personale, apprendimento tra pari e consulenza tra pari, reti di scuole, elaborazione di pratiche innovative e ricerca.
  • Valutazione e convalida dello sviluppo delle competenze: avanza la possibilità di integrare la descrizione delle competenze chiave con opportuni strumenti di valutazione diagnostica, formativa  e convalida ai livelli opportuni dei risultati dell’apprendimento ottenuti con l’apprendimento non formale e informale.

Il Dirigente Scolastico  sulla base della realtà in cui la scuola opera  con il suo atto di indirizzo, può indirizzare il collegio a ripensare il curricolo per competenze inserito nel piano triennale dell’offerta formativa, sia esso digitale o di cittadinanza, riprogettare i percorsi educativi e didattici per inserire  nelle progettazioni curricolari o extracurricolari le nuove indicazioni fornite dalla Raccomandazione del 2018.

UE

 

Dal 12 settembre  l’applicazione carta del docente è stata riaperta per consentire la gestione del bonus.  Ai portafogli dei docenti saranno attribuiti anche i residui relativi agli anni scolastici 2016/2017 e 2017/2018. Solo per i residui riferiti all’anno scolastico 2016/2017 gli importi disponibili possono essere utilizzati dai docenti e validati dagli esercenti entro e non oltre il 31 dicembre 2018.

La piattaforma è utilizzabile dai docenti di ruolo, anche in part time, che non l’hanno ancora fatto e per i docenti neoimmessi. Chi ha già provveduto alla registrazione negli anni precedenti non deve far nulla. Il docente neoimmesso in ruolo o il docente che non si è registrato precedentemente, deve  farlo :on c’è una data ultima per la registrazione.

Per l’iscrizione alla  piattaforma https://cartadeldocente.istruzione.it/,   è necessario che il docente sia munito di codice SPID.

Per richiedere detto codice sono necessari: un indirizzo e-mail, il numero di telefono del cellulare che si usa normalmente, un documento di identità valido (carta di identità o passaporto), la tessera sanitaria con il codice fiscale.

Il gestore del servizio, a cui ci si rivolge, potrebbe richiedere di fotografare e allegare il documento di identità e la tessera sanitaria nel format di registrazione.

La Carta, prevista dalla legge 107 del 2015 (La Buona Scuola), anche per questo anno scolastico mette a disposizione di ogni docente 500 euro per l’acquisto di libri e testi, pubblicazioni e riviste, hardware e software, biglietti per musei, mostre, eventi culturali, rappresentazioni teatrali e cinematografiche, iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del Piano triennale dell’offerta formativa, corsi per attività di aggiornamento e qualificazione professionale, iscrizione a corsi di laurea.

 

 MARGIOTTA (CONFSAL): BENE SEMPLIFICAZIONE MA OCCORRE ASCOLTARE ANCHE I SINDACATI

Lo ha dichiarato Angelo Raffaele Margiotta, Segretario Generale della CONFSAL, a commento dell’annuncio della pubblicazione di un nuovo Codice del Lavoro da parte del vicepremier Luigi Di Maio.

“L’esperienza vissuta sul campo da parte delle organizzazioni sindacali sarà senza dubbio in grado di  apportare elementi utili e costruttivi alla semplificazione normativa, auspicata dal Governo. Invitiamo, quindi il Presidente del Consiglio e il Ministro Di Maio a ricorrere allo strumento della concertazione con le parti sociali.

La CONFSAL, che da anni porta avanti con successo un modo innovativo e post-ideologico di essere sindacato, ritiene infatti che le riforme migliori sono sempre quelle portate, partecipate e meditate con i tempi necessari e non  le riforme partorite in fretta e con velleità decisionistiche”, ha concluso Margiotta.

 

In data 18 settembre 2018 è stata presentata disdetta all’ARAN e al MIUR del CCNL Istruzione e Ricerca 2016/2018, sottoscritto lo scorso 6 settembre dallo SNALS Confsal, come atto formale dovuto ai sensi del comma 4, art 2 del CCNL suddetto che scade il 31 dicembre 2018.

Riportiamo, di seguito, la nota:

Ha avuto luogo presso  il MIUR l’incontro fra l’ Amministrazione  e le OO.SS. relativo al reclutamento dei Docenti di religione cattolica.

Lo SNALS CONFSAL, ha ribadito, in pieno accordo con tutte le altre OO.SS., come già fatto in precedenti riunioni, che avendo l’amministrazione accantonato per il momento la possibilità di bandire  un concorso ordinario diventa necessario:

  • procedere con urgenza a bandire un concorso riservato per titoli, con cui valutare sia i servizi prestati sia il superamento di precedenti concorsi, in linea  con i contenuti del  Decreto “Dignità” finalizzato alla riduzione al minimo possibile  del precariato e ad una maggiore stabilizzazione del personale;
  • l’ incremento, nei prossimi tre anni, della percentuale di stabilizzazione dell’organico, procedendo alla copertura con personale di ruolo non solo del 70% dei posti, come avviene attualmente , bensì arrivando al 96%, attraverso il bando di un concorso ordinario.

L’Amministrazione  si è riservata di verificare a breve, la fattibilità di un provvedimento di natura legislativa da attuarsi in tempi stretti al fine di poter bandire il  concorso riservato.

Lo SNALS-CONFSAL si impegna a vigilare e monitorare come sempre  l’attività dell’Amministrazione per  riprendere  il dialogo con il Governo e le Forze Politiche qualora sorgessero difficoltà.

 

 

 

 

Elvira Serafini

Intervista su Orizzonte Scuola – La scorsa settimana, il C.N. Snals ha deliberato la sottoscrizione dell’attuale CCNL Scuola, con firma di adesione critica accompagnata da una dura nota a verbale. Una decisione arrivata dopo che i vertici del sindacato il 19 aprile avevano rinunciato alla prima firma. Perché prima abbiamo detto NO e cosa è cambiato in sette mesi…

Riportiamo l’intervista al Segretario generale SNALS-Confsal, Elvira Serafini, rilasciata a Orizzonte Scuola https://www.orizzontescuola.it/serafini-snals-ecco-perche-abbiamo-firmato-il-contratto/

 

Leggi l’intervista in pdf 

 

Serafini (SNALS): ecco perché abbiamo firmato il contratto

di Antonio Casa

 

La scorsa settimana, il Consiglio nazionale dello Snals ha deliberato la sottoscrizione dell’attuale contratto scuola, con firma di adesione critica accompagnata da una dura nota a verbale.

Una decisione arrivata dopo che i vertici del sindacato il 19 aprile avevano rinunciato alla prima firma. Uno scenario in cui si intravedono scelte di ordine pratico e strategico. Orizzontescuola.it ha intervistato il segretario nazionale, Elvira Serafini.

Perché prima avete detto no al contratto scuola 2016-2018 e ora lo avete sottoscritto? Cos’è cambiato in sette mesi?

Dobbiamo fare riferimento al contesto politico indubbiamente mutato dopo un voto che ha raccolto non solo l’insoddisfazione dei cittadini, ma anche quella di gran parte del mondo dell’istruzione verso le decisioni adottate dal precedente Governo. Lo Snals ha valutato con attenzione non solo i contenuti del Contratto di governo per il Cambiamento, in cui emerge la volontà di dare soluzione alle maggiori criticità del sistema istruzione e ricerca, che da tempo il nostro sindacato ha evidenziato e che, in particolare per la sezione scuola, sono riferite alla legge 107/2015. Abbiamo, inoltre, considerato attentamente le Linee programmatiche del Dicastero che il ministro Marco Bussetti ha presentato nelle audizioni in Parlamento dove ha individuato alcune priorità di intervento su tutti i settori del comparto, che trovano una rispondenza con i nostri principi e le nostre rivendicazioni.

Dopo il primo no avete avuto problemi nella rappresentanza sindacale di vario livello?

Abbiamo incassato il decreto di rigetto del Tribunale di Roma e la conseguente nota del capo di gabinetto nonché quella del competente capo dipartimento, in cui è stato reso noto a tutti gli uffici dell’amministrazione e alle istituzioni scolastiche ed educative il parere espresso dall’Aran. Nelle note si ribadisce l’esclusione delle organizzazioni sindacali non firmatarie del Ccnl ai tavoli della contrattazione integrativa e alle altre forme di relazioni sindacali previste dal nuovo contratto, fatte salve le prerogative delle Rsu nei luoghi di lavoro. Ci sono state sollecitazioni alla segreteria generale arrivate dalle strutture sindacali provinciali e regionali, dai nostri iscritti e in particolar modo dalle Rsu che hanno più volte rappresentato il disagio nel non poter essere adeguatamente sostenute dalla presenza dei rappresentanti sindacali territoriali nelle trattative a livello di istituzioni scolastiche. La medesima situazione è rappresentata dai nostri delegati dell’università, della ricerca e dell’Afam che hanno vissuto una situazione di indubbia difficoltà per la loro esclusione dalla contrattazione integrativa a livello nazionale e a livello di uffici, aziende e sedi, dove sono oggetto di relazioni sindacali fondamentali materie relative al rapporto di lavoro e all’attribuzione dei trattamenti economici accessori. La conseguenza è che gli iscritti non hanno visto rappresentati i loro diritti e i loro interessi e, dunque, attribuendo un giudizio di irrilevanza al sindacato stesso, hanno adombrato anche l’abbandono allo Snals.

Però rimanete critici verso il Ccnl 2016-2018. Perché?

Innanzitutto gli irrisori aumenti retributivi. Le risorse disponibili per il contratto non hanno consentito il recupero del potere d’acquisto che lo Snals-Confsal ha rivendicato come punto di partenza della contrattazione; gli aumenti reali sono, infatti, compresi tra i 30 e 50 euro pro capite. Il Ccnl ha riconosciuto incrementi retributivi lordi pari, rispettivamente, allo 0,36% per il 2016, all’1,09% per il 2017 e al 3,44% a regime, inferiori al 3,48%. Una percentuale, dunque, di molto inferiore a quella della perdita del potere di acquisto intervenuta dal 2011, che è pari al 15%, calcolata nei nove anni di mancato rinnovo contrattuale dal 2009 al 2018.

Molti anche i diritti non riconosciuti. Sono state, infatti, recepite le disposizioni della Legge 107 del 2015, dei D. Lgs. 74 e 75 del 2017 (decreti Madia) e del D. Lgs 150. del 2009 (decreto Brunetta) non coerenti con le finalità e le specificità delle istituzioni scolastiche ed educative e delle istituzioni universitarie, degli enti di ricerca e dell’alta formazione.

 

Cosa vi aspettate dalla contrattazione del Ccnl 2019-2021?

L’auspicio è che il nuovo Governo possa rappresentare un interlocutore affidabile e serio, con una ben diversa considerazione del ruolo del sindacato e con il quale si possa stabilire un vero e fattivo dialogo a tutela di tutto il personale del comparto. Siamo in attesa di conoscere gli impegni da parte del Governo per quanto riguarda gli investimenti che vanno quantificati con un’ottica di programmazione pluriennale. Noi abbiamo già presentato all’Aran e al Miur le Linee di Piattaforma per il Ccnl 2019-2021 in cui sono esplicitati gli obiettivi politico-sindacali per il suo rinnovo.

14 settembre 2018 – 6:32 – Antonio Casa

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