La scuola è finita. W la scuola. Riflessioni sulla scuola del prof. Vito Masciale segretario provinciale
Di seguito l’articolo pubblicato sul quotidiano La Repubblica di oggi 7 luglio
La scuola è finita. W la scuola.
Ancora pochi giorni e concluse le operazioni degli esami di maturità la scuola sospende l’attività didattica e si concede la storica pausa estiva. Nell’immaginario collettivo scatta l’idea dei tre mesi di ferie pagate ma in realtà da tempo i lavoratori della scuola usufruiscono solo di 32+4 giorni di ferie. Peraltro se cessa l’attività didattica le segreterie e gli uffici dell’amministrazione centrale e periferica continueranno a lavorare a ritmo serrato per le varie operazioni legate al nuovo anno scolastico: trasferimenti, concorsi, assegnazioni provvisorie immissioni in ruolo. La scuola quale servizio pubblico non conosce sosta.
L’anno scolastico appena trascorso ha visto lo Snals dire no – e siamo stati gli unici a farlo – ad un rinnovo contrattuale lesivo per i lavoratori della scuola: dopo 9 anni di attesa non aveva senso secondo noi firmare un contratto che spegneva le attese dei lavoratori disattendendo quanto previsto già in fase di pre-intesa a novembre 2017. Una scelta che avrebbe potuto screditare il sindacato, mentre l’atteggiamento assunto ha incrementato i consensi (+ del 5% dei lavoratori ha votato Snals sul territorio nazionale alle elezioni per le rappresentanze sindacali d’istituto) invocando l’intervento della magistratura per sostenere le proprie rivendicazioni sindacali.
Il fatto che il neo ministro Bussetti ed il sottosegretario pugliese Salvatore Giuliano provengano dal mondo della scuola lascia ben sperare, giacché sono stati attivi protagonisti in passato nel campo scolastico. A loro va un augurio di sereno e proficuo lavoro con la completa disponibilità dello Snals a collaborare.
Problematiche scolastiche
Le famiglie che per la prima volta si sono avvicinate al mondo della scuola hanno dovuto affrontare il problema delle vaccinazioni, I vaccini sono un fondamentale strumento di prevenzione sanitaria primaria; in discussione a livello politico sono solo le modalità migliori attraverso le quali proporli alla popolazione. Rimane pur sempre una battaglia di amore verso i più piccoli.
A questo grande problema sociale si aggiunge il fenomeno del bullismo e cyber bullismo nei confronti di alunni e professori. La scuola non può restare insensibile a tutto questo. Le forze dell’ordine hanno registrato molte denunce per episodi di violenza che hanno visto genitori e alunni aggredire docenti e dirigenti. Lasciamo a sociologi, psicologi e pedagogisti la chiave di lettura del fenomeno che poi ovviamente va sempre contestualizzato e umanizzato. Le regole vanno rispettate. La scuola educa a questo, è un luogo dove si educa a conoscere i propri diritti e i mezzi legittimi per difenderli e tutelarli, ponendosi nelle condizioni di ascolto e di dialogo per crescere e far crescere.
Nella scuola:
– sono i dirigenti scolastici che affrontano le quotidiane difficoltà;
– sono i docenti che lavorano nel silenzio con tenacia, lanciando il cuore oltre l’ostacolo ogni volta che entrano ogni in aula.
– sono gli studenti (ragazzi o adulti) che studiano quotidianamente per apprendere per costruire un futuro migliore per se stessi e per le generazioni a venire.
Non va mai dimenticato che ciò che si riceve dalla scuola non è solo un insieme ben strutturato di conoscenze che permetteranno domani di essere bravi cittadini e valenti professionisti, ma la capacità di guardare, di osservare, di smontare e rimontare in continuazione la realtà che ci circonda. La consuetudine con i libri, i laboratori, gli esperimenti mettono in mano dei ragazzi il più potente degli strumenti intellettuali: la capacità di analizzare e quindi quella di argomentare, di costruire le proprie opinioni sulla realtà secondo un metodo coerente. Èrisaputo che l’ignoranza grida, ordina, prevarica, ma non sa dimostrare. Domani il nostro paese sarà nelle mani dei nostri giovani, toccherà a loro cambiare le cose. Questo lo potranno fare solo se saranno consapevoli e orgogliosi della cultura che avranno ricevuto nelle aule della scuola italiana.
Alla fine di questa riflessione sull’anno scolastico che sta per concludersi, voglio esprimere il mio grazie a tutto il personale ATA che in vario modo attende ai più diversi compiti cui sono puntualmente chiamati ogni giorno. Gli ATA sono il primo volto che si incontra entrando in una scuola.
Felice estate alla scuola italiana e a quella pugliese in particolare con la certezza che anche a settembre lo Snals sarà pronto a difendere i diritti dei lavoratori e il ruolo fondamentale che la scuola deve avere per dar slancio vitale al futuro del paese. Difendere i diritti e la dignità dei lavoratori della scuola varrà sempre come difesa dei diritti di chi usufruisce del servizio scuola degli alunni e delle loro famiglie ad avere un ambiente sicuro ed un clima di apprendimento sereno.