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Il 7 febbraio è stata  la” Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo”.

Istituita su iniziativa del Miur, questa giornata è un’occasione per riflettere su un fenomeno ancora troppo diffuso e soprattutto su quali possano essere gli strumenti per impedire che fenomeni di prevaricazione continuino ad accadere. La “Prima Giornata nazionale contro il bullismo a scuola”, si svolse  il 7 febbraio 2017, in coincidenza con la Giornata Europea della Sicurezza in Rete indetta dalla Commissione Europea (Safer Internet Day),   e  da allora tutte le istituzioni scolastiche italiane sono state chiamate a dire “NO” al bullismo a scuola, dedicando la giornata ad azioni di sensibilizzazione rivolte non solo agli studenti ma a tutta la comunità.

Il 7 febbraio è una data importante e deve diventarlo sempre più  perché rappresenta un’occasione per riflettere su un fenomeno ancora troppo diffuso e soprattutto su quali  possano essere gli strumenti per impedire che episodi di prevaricazione continuino ad accadere, cioè permettere a ragazzi e ragazze di imparare a riconoscere le forme di bullismo/cyberbullismo e scoprire come difendersi.

 

Partiamo dai dati :

sono  la misura di  fenomeni sempre impressionanti e che la pandemia non ha certamente contribuito ad attenuare. Bullismo e Cyberbullismo rimangono una delle minacce più temute tra gli adolescenti, dopo droghe e violenza sessuale. Ragazzi e ragazze non si sentono al sicuro sul web e, dopo il cyberbullismo, è il fenomeno del revenge porn a fare più paura, soprattutto tra le ragazze.

 

Una ricerca dell'”Osservatorio (in)difesa” realizzata tramite un questionario sottoposto a 6.000 adolescenti, dai 13 ai 23 anni,  dti tutte le parti del paese , rivela che il 68% di loro dichiara di aver assistito ad episodi di bullismo, o cyberbullismo, mentre ne è vittima il 61%. Ragazzi e ragazze esprimono sofferenza per episodi di violenza psicologica subita da parte di coetanei (42,23%) e in particolare il 44,57% delle ragazze segnala il forte disagio provato dal ricevere commenti non graditi di carattere sessuale online.  Dall’altro lato l’8,02% delle ragazze ammette di aver compiuto atti di bullismo, o cyberbullismo, percentuale che cresce fino al 14,76% tra i ragazzi.6 ragazzi su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro online. Sono le ragazze ad avere più paura, soprattutto sui social media e sulle app per incontri, lo conferma il 61,36% di loro. Tra i rischi maggiori sia i maschi che le femmine pongono al primo posto il cyberbullismo (66,34%), a seguire per i ragazzi spaventa di più la perdita della propria privacy (49,32%) il Revenge porn (41,63%) il rischio di adescamento da parte di malintenzionati (39,20%) stalking (36,56%) e di molestie online (33,78%). Mentre dopo il cyberbullismo, l’incubo maggiore per le ragazze è il Revenge porn (52,16%) insieme al rischio di subire molestie online (51,24%) l’adescamento da parte di malintenzionati (49,03%) e la perdita della propria privacy (44,73%).

Cosa può fare la scuola ? osservare vigilare ascoltare accogliere dialogare :.

-Osservare comportamenti anomali

-Vigilare sulla loro frequenza

-Ascoltare anche chi non  esprime a parole ma con il silenzio il disagio e l’assenza

-Incoraggiare  i testimoni e chi sta subendo la prepotenza  a riferire agli adulti ciò che accade

-Educare con la presenza di esperti ad affrontare il problema e a difendersi da esso.

 

Chiaramente sono soprattutto i più piccoli ed indifesi che vanno educati a ciò e perciò senz’altro lodevole la programmazione prevista  dalla Rai sui canali dedicati a loro.

E’ la piccola zebra Zibilla la “testimonial” scelta da Rai Ragazzi per la Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo.  Alle  20.50 su Rai Yoyo, è andato  in onda in prima visione “Zibilla”, storia di una piccola zebra  arriva in una nuova scuola dove  i compagni di classe non la accettano perché è diversa da tutti gli altri cavalli, compresi i suoi genitori. Ma un’incredibile avventura e l’incontro con un leone aiuteranno Zibilla a trovare la forza di essere sé stessa, e tutti gli altri ad accoglierla con allegria nella comunità dei cavalli.
Su Rai Gulp, invece, è stato riproposto  il cortometraggio di animazione “Babou”. Quando c’è una decisione da prendere, ascolta il tuo cuore senza farti condizionare dal clamore degli altri: è questo il significato di “Babou”, che in meno di due minuti, passando dal bianco e nero al colore, riesce a toccare temi importanti, come il bullismo e il coraggio. Babou è una bambina come tante, che ha la tendenza a seguire i comportamenti degli altri, ma una mattina, nel cortile della scuola, ha un’illuminazione e capisce che è il momento di fare per prima un passo avanti. Per chi non ha avuto modo di vederli ma è interessato a farlo segnaliamo che entrambi le trasmissioni sono disponibili anche su raiplay.

IDENTIFICARE, PREVENIRE E GESTIRE FENOMENI DI BULLISMO E CYBERBULLISMO

Ad un anno dall’entrata in vigore della Legge 71/2017 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni” e con l’introduzione delle nuove norme introdotte dal GDPR in materia di privacy nuove responsabilità investono educatori e professionisti chiamati a rispondere concretamente ai bisogni di prevenzione, sensibilizzazione e diritto alla cura di bambini e ragazzi coinvolti in episodi di bullismo e cyberbullismo. La replica dell’unico corso con certificazione su questi temi dedicato agli insegnanti si terrà a Milano il 5 e 6 ottobre nella sede di Pepita Onlus di viale Sondrio 7 il 5 e il 6 ottobre 2018; per gli insegnanti sono previsti 2 crediti CFU riconosciuti per la formazione obbligatoria prevista dal MIUR; per gli educatori e per tutte le professioni con obbligo di ECM, sono previsti 17,2 crediti.

Il percorso formativo è stato appositamente studiato per:

  • analizzare gli aspetti giuridici, sociologici, psicologici e tecnici legati ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo
  • approfondire gli aspetti legali e conoscere tutte le novità introdotte dalla L.71/2017 e dall’entrata in vigore del GDPR in materia di Privacy
  • imparare a riconoscere i segnali di disagio
  • applicare nel contesto operativo linee guida d’intervento efficaci per contrastare i fenomeni, sostenere la vittima e responsabilizzare il bullo
  • promuovere un uso corretto delle applicazioni di messaggistica istantanea e dei social network
  • stimolare una responsabilizzazione attiva dei ragazzi.

Al termine dei due giorni è previsto l’esame on line di certificazione CYBERSCUDO Battilbullismo a cura di AICA – Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico e Pepita Onlus per attestare le competenze acquisite dai partecipanti durante il corso.

I temi affrontati durante il corso si concentreranno su:

  • Cosa s’intende e quali sono le condizioni affinché si possa parlare di bullismo e di cyberbullismo –Mara Ghidorzi (Afol Metropolitana).
  • La condivisione del proprio corpo sul web: Sexting e Sextortion – Ivano Zoppi (Pepita Onlus – CO.NA.CY).
  • Quali sono le implicazioni legali di un atto di bullismo e cyberbullismo – Marisa Marraffino (Studio Marraffino).
  • Le nuove norme introdotte dal GDPR in materia di privacy – M. Marraffino.
  • Quali novità introduce la Legge 71/2017 contro il cyberbullismo – M. Marraffino
  • Come riconoscere i primi campanelli d’allarme e attivare linee di intervento – Maria Assunta Zanetti (Università di Pavia).
  • L’autolesionismo on line: cosa s’intende, come si diffonde e come aiutare i ragazzi – Maria A. Zanetti.
  • Un Focus sugli aspetti relazionali e comunicativi: come rispondere a situazioni di disagio – I. Zoppi.
  • Conoscere il funzionamento dei principali social network e sistemi di messaggistica utilizzati dai ragazzi – I. Zoppi o Privacy e Identità digitale – I. Zoppi.

Quota di partecipazione: 165€ (IVA Inclusa). Sede del corso: Pepita Onlus, Viale Sondrio 7, 20124 Milano (MM3 Sondrio). Le iscrizioni sono aperte fino al 2 ottobre; è possibile versare la quota di iscrizione tramite bonifico bancario, direttamente online oppure usufruendo della Carta Docente (Piattaforma MIUR Sofia).