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COMUNICATO

“CONTINUANO LE IMPOSIZIONI A CARICO DELLE SCUOLE SU NUOVA PASSWEB: CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS E GILDA CHIEDONO DI FARE CHIAREZZA”

Assistiamo alle copiose note con cui l’ufficio scolastico territoriale, in accordo con l’Inps, omette di indicare che l’adempimento PASSWEB passa per una scelta di ciascuna scuola, così come chiaramente esplicitato nelle circolari ministeriali che, annualmente, pervengono a ciascuna istituzione scolastica in relazione ai pensionamenti.

La “vicenda passweb” continua a seminare divisioni ed incertezze nelle segreterie scolastiche, già pesantemente provate da un organico insufficiente ed impegnate pure nella costante e volontaria formazione del personale ex art. 59.

Non di poco conto anche il tenore delle note inviate alle scuole, ormai da alcuni anni, in cui si richiamano “tempestività”, “responsabilità”, “utilizzo e certificazione PASSWEB”.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, nel richiamare i contenuti dell’accordo regionale del 5 marzo 2019, dei verbali degli incontri succedutisi nel tempo e dell’incontro ultimo tenutosi presso l’USR Puglia, esprimono il più netto dissenso rispetto all’obbligo di utilizzare nuova passweb.

Abbiamo più volte precisato e comunicato che respingiamo ogni ipotesi che preveda lo svolgimento di compiti su applicativi forniti dall’INPS. Nel merito, l’aggiornamento al SIDI si rende necessario per consentire alle sedi INPS di consultare ed utilizzare le informazioni, anche con riferimento ai periodi pre-ruolo  ante 1988 con ritenute in conto entrata tesoro.

Ammesso, ma così non è, che sia una competenza soltanto in capo alle istituzioni scolastiche, con uno sforzo non certamente elementare, cerchiamo di fare chiarezza. I dati di cui si parla sarebbero quelli rinvenibili dai decreti di computo e riscatto/ricongiunzioni, di cui l’ufficio territoriale ne ha la piena competenza sino all’anno 2000. Successivamente e a partire dal 2000, la totale competenza è trasferita direttamente all’Inps. Sarà che qualcuno, come si suol dire, “voglia la salute dall’ospedale?”, ovvero voglia che le segreterie scolastiche si trasformino in centri di inserimento dati.  Pensiamo, a questo punto, che vi siano tanti e diversi nodi da sciogliere prima di attivare il solito istituto della delega, soprattutto se il tentativo è quello del trasferimento d’imperio delle competenze proprie di un ente che, per riconosciuto ed istituzionale ufficio, deve collocare i lavoratori in pensione e che, e lo ricordiamo a chi non ha e non vuole orecchi per intendere, non è incardinato nell’amministrazione scolastica. Per queste ragioni,

CHIEDIAMO

al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bari di organizzare un incontro tra amministrazione, Inps e Sindacati al fine di chiarire, una volta per tutte, le prerogative in capo alle istituzioni scolastiche e comprendere se sia effettivamente complicato far comunicare i due sistemi, SIDI e Passweb.

Pensiamo che per adottare quest’ultima soluzione non siano necessari particolari titoli di studio in informatica. In mancanza di tutto ciò saremo costretti a mobilitare le scuole al fine di garantire le competenze assegnate a ciascuna amministrazione e il diritto a pensione dei lavoratori.

Bari, 15 marzo 2023

Riaprire le scuole in sicurezza dev’essere oggi l’obiettivo di tutti

Attacchi incomprensibili e infondati ai sindacati non aiutano a risolvere i problemi

Far ripartire le attività scolastiche in presenza è l’obiettivo per il quale da mesi stiamo lavorando, convinti che il diritto all’istruzione meriti di essere considerato da tutti un’assoluta priorità, da sostenere con forza non a parole, ma attraverso una politica di forte e significativo investimento, ancor più nel momento in cui è indispensabile adottare particolari modalità organizzative a tutela della salute dell’intera comunità sociale, non solo di quella scolastica.

Abbiamo per questo contribuito alla redazione del protocollo per il rientro a scuola in sicurezza il 1° settembre, ancora inattuato, così come avevamo a suo tempo collaborato attivamente alla stesura di quello che ha consentito di svolgere serenamente e positivamente gli esami di stato in presenza.

Si fa perciò molta fatica a trovare argomenti che possano giustificare i pesanti attacchi rivolti da più parti ai sindacati, tacciati ancora una volta, in modo generico e indistinto, di essere un freno ad un altrettanto generico e indecifrabile “cambiamento”. Difficile non cogliervi il tentativo di sviare l’attenzione dalle vere urgenze su cui oggi sarebbe necessario e doveroso concentrare l’attenzione, risolvendo le troppe incognite che tuttora permangono a pochi giorni dal rientro a scuola. Sviare l’attenzione dalle urgenze e dalle connesse responsabilità, che investono prima di tutto e soprattutto chi è investito di funzioni di governo.

Il sindacato, vale la pena ricordarlo, non possiede poteri decisionali, attribuiti a chi governa, ma esercita una rappresentanza sociale svolgendo in un contesto di libertà e pluralismo funzioni il cui valore è riconosciuto dalla Costituzione. Preoccupante che qualcuno consideri tutto questo come un fastidioso impiccio, paventando – come accade nei peggiori contesti totalitari – indimostrabili e inesistenti “sabotaggi”.

Su quale sarà la reale situazione alla ripresa delle attività scolastiche saranno poi i numeri a dire la verità: quanti insegnanti stabilmente al lavoro il prossimo 1° settembre, per accogliere le alunne e gli alunni, quante aule pronte con le distanze di sicurezza, quanti banchi monoposto arrivati in tempo nelle scuole.

Questioni note da tempo e per le quali abbiamo ripetutamente sollecitato interventi adeguati, che non possono certamente essere sostituiti da inaccettabili attacchi.

Al professor Galli della Loggia vogliamo dire che fra i tanti italiani che ignorano l’esistenza di uffici dei sindacati scuola nelle stanze del ministero ci siamo anche noi. Ammesso e non concesso che riservare uno spazio ai rappresentanti dei lavoratori sia da considerarsi illecito e/o disdicevole, non abbiamo infatti mai avuto, né abbiamo, uffici all’interno del Ministero. Li hanno, come previsto dalla legge 300 per chi rappresenta i lavoratori pubblici e privati, i sindacati che organizzano i dipendenti del Ministero, peraltro nel piano interrato e non al piano di ingresso.Noi non ne abbiamo e non ne avremmo bisogno, così come possiamo fare a meno delle lezioni del professore, quando sono così maldestramente imbastite. Ci serve invece trovare, al Ministero, spazi e occasioni di confronto nelle quali non abbiamo mai fatto “ostruzionismi” ma abbiamo sempre dato un positivo contributo alla soluzione dei problemi. Con osservazioni, proposte, accordi e intese, assunte sempre con chiarezza e responsabilità. Lo stesso che abbiamo fatto nei mesi di più acuta emergenza e vorremmo continuare a fare anche oggi, nell’interesse della scuola e del Paese.

Roma, 22 agosto 2020

 

Flc  CGIL
Francesco Sinopoli
CISL Scuola
Maddalena Gissi
UIL Scuola Rua
Giuseppe Turi
SNALS  Confsal
Elvira Serafini
GILDA Unams
Rino Di Meglio

 

Le organizzazioni sindacali rivendicano il rispetto di tutti gli impegni assunti da parte del Governo e annunciano, in assenza di risposte, il ricorso a iniziative di mobilitazione a partire dal mese di settembre. Comunicato unitario

 

Servono scelte di investimento e politiche mirate che valorizzino socialmente ed economicamente tutte le figure professionali del comparto istruzione e ricerca

 

Di fronte alla palese crisi culturale, sociale ed economica in cui versa il Paese, l’istruzione rappresenta una condizione decisiva per risalire la china e recuperare terreno sulla strada dello sviluppo. Mortificare il settore dell’istruzione, continuando a sacrificarlo per fare cassa, come parrebbe a giudicare dal taglio di 5mila cattedre operato dal MEF sui complessivi 58.627 posti richiesti dal MIUR, non va certamente nella direzione della crescita di cui il Paese ha bisogno.

La copertura con contratti a tempo indeterminato di tutti i posti disponibili e per tutte le professionalità, rappresenta una misura indispensabile per assicurare la qualità del sistema. Tutte le problematiche tuttora aperte e relative al personale docente e ATA debbono trovare una rapida soluzione.

Occorrono, inoltre, scelte di investimento a tutti i livelli e politiche mirate che valorizzino socialmente ed economicamente le figure professionali che lavorano nel comparto, a partire da un deciso investimento rivolto al Sud del Paese. Riconoscere il giusto valore alle diverse professionalità operanti nel mondo dell’istruzione contribuisce all’affermazione di quel modello di scuola inclusivo, bene comune che appartiene al Paese, comunità fondata su solidi principi educativi e sui valori condivisi propri della nostra Costituzione.

FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams chiedono che sia data piena attuazione all’intesa stipulata il 24 aprile scorso a Palazzo Chigi, con la quale il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si è impegnato sul fronte dell’autonomia, del precariato e anche del rinnovo contrattuale, promettendo nella prossima legge di Stabilità lo stanziamento delle risorse indispensabili per un significativo incremento degli stipendi di tutto il personale del comparto istruzione e ricerca.

Le organizzazioni sindacali rivendicano il rispetto di tutti gli impegni assunti da parte del Governo e annunciano, in assenza di risposte, il ricorso a iniziative di mobilitazione a partire dal mese di settembre.

Roma, 31 luglio 2019

Flc  CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS  Confsa

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

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