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Il segretario Masciale ancora una volta impegnato al fianco degli altri sindacati nell’opposizione al dimensionamento scolastico previsto dal Governo. Ieri si è tenuta presso l’assessorato all’Istruzione della regione Puglia   una riunione ,fortemente richiesta dallo Snals e dagli altri sindacati con l’assessore Leo per confrontarsi e trovare insieme le strategie opportune per rendere meno devastante possibile la riduzione matematica delle istituzioni scolastiche prevista dalla legge di Bilancio. Come risulta dal comunicato stampa emesso dall’assessorato al termine della riunione e che riportiamo di seguito l’incontro è stato sicuramente utile dal punto di vista del livello del dialogo e ha chiarito punti complessi sulle competenze dei singoli attori istituzionali coinvolti. Il tempo a disposizione non è ancora molto perciò le prossime settimanale saranno molto impegnative per il lavoro di definizione della rete scolastica futura in Puglia. Un ruolo determinante è quello dei comuni ma le singole scuole devono far sentire la loro voce con delibere dei loro organi collegiali: collegio dei docenti e consiglio d’istituto. Il segretario Masciale ha ribadito che lo Snals come sempre sarà a fianco dei lavoratori della scuola per difenderne i diritti: in presenza di vecchie e rigide norme matematiche che fissano il tetto del personale ATA in base al numero degli alunni non è possibile ha affermato  Masciale accettare istituti con oltre 1200 alunni che diventano di fatto ingestibili ed ingovernabili perché non si riuscirebbe neanche ad assicurare la sorveglianza dovuta .Infine conclude il segretario Masciale come nello stile Snals si continua il dialogo finchè è possibile ma se diventa un dialogo fra sordi si dovrà necessariamente pensare a forme di protesta .Non è più tempo di continuare a fare cassa tagliando dalla scuola : se non si investe sulla formazione di qualità per le  nuove generazioni è in gioco il ruolo futuro del nostro paese nel contesto internazionale.

Ecco il testo diffuso ieri dalla Regione Puglia:

Questa mattina l’assessore regionale Sebastiano Leo ha incontrato i sindacati del comparto scuola e l’Ufficio Scolastico regionale per discutere del dimensionamento scolastico, in attesa dell’esito del ricorso presentato dalla Puglia alla Consulta contro l’ultima norma nazionale. Il decreto attuativo dell’ultima legge di Bilancio del Governo, infatti, prevede un drastico taglio del numero di scuole che in Puglia passerebbero da 627 a 569, con la conseguente riduzione di 58 autonomie.

Ampiamente condivisa la netta opposizione, sia da parte di Regione che dei sindacati FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals ConfSal, FGU, ANIEF Puglia, alle decisioni del Ministro Valditara che non tengono conto delle istanze dei territori e delle comunità scolastiche, proponendo tagli e accorpamenti delle scuole, senza aver previsto un adeguamento normativo degli organici, dei plessi e delle norme della sicurezza.

Fermo restando la volontà espressa dall’assessore regionale Leo di impugnare anche il decreto attuativo in materia di dimensionamento, durante l’incontro si è discusso degli scenari possibili per la Puglia, a seguito dell’approvazione da parte della Giunta regionale delle linee di indirizzo del prossimo dimensionamento regionale, con possibili ipotesi di riorganizzazione dell’assetto scolastico della Puglia.

L’assessore ha ribadito con forza che il documento costituiva una proposta tecnica da discutere con i territori e i sindacati, essendo l’amministrazione regionale obbligata dalla norma nazionale ad approvare il Piano di dimensionamento scolastico entro il 30 novembre. Si trattava, dunque, di ipotesi su cui avviare riflessioni finalizzate ad evitare tagli e accorpamenti unilaterali; scenario a cui si andrebbe incontro in caso di sconfitta alla Consulta e relativo commissariamento della Regione da parte del Governo.

La proposta su cui si è trovato un terreno d’intesa, dunque, è quella di avviare un percorso di partecipazione aperto a tutti i livelli che, partendo dalle proposte degli organi collegiali, passi per quelle degli enti locali per concludersi con la delibera di Giunta regionale. La strada immaginata è quella di un riordino della rete scolastica regionale che, considerando le linee di indirizzo diffuse dalla Regione come una mera base di confronto della comunità scolastica e territoriale, porti alla costituzione di tavoli tecnici da parte dei Comuni, delle Province e delle Città metropolitane finalizzati ad una pianificazione razionale dell’assetto scolastico condivisa con i territori e rispettosa delle norme, ma non necessariamente al conseguimento del taglio delle dirigenze imposto dal Ministero.

Ampia condivisione anche sull’istanza proposta dai sindacati di lasciare in vita quante più autonomie possibili e di intervenire sia sul primo che sul secondo ciclo, laddove sia proprio strettamente necessario.

Soddisfatto l’assessore Leo che ha concluso l’incontro promettendo di opporsi in tutte le sedi istituzionali e ricordando quanto sia importante essere uniti in questo momento in difesa della scuola.

 

SUL DIMENSIONAMENTO DELLA RETE SCOLASTICA FUGA IN AVANTI DELLA REGIONE PUGLIA: I SINDACATI INSORGONO

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, alla luce della proposta di dimensionamento della rete scolastica pugliese, decisa dalla regione in maniera autoreferenziale e da cui prendono le distanze, stigmatizzano il comportamento dell’assessorato all’istruzione. “Vogliamo ricordare che le decisioni si assumono a valle di un percorso che vede coinvolti, come ogni anno, tutti gli attori, così come indicato nelle linee di indirizzo deliberate dalla stessa giunta regionale’. La proposta, con cui addirittura si creano “mostri” di scuole da quasi 1.800 alunni, non ha fatto altro che generare tensioni inutili, avendo la Regione invertito un percorso decisionale che parte dalle proposte delle comunità educanti e degli enti locali per sfociare nella delibera di giunta regionale entro il mese di novembre. Considerato quanto accaduto e la situazione di caos generata dalla pubblicazione del piano di dimensionamento nonché dalla contemporanea diffusione tramite gli organi di stampa, le scriventi auspicano una nota di chiarimento da parte dell’assessore competente oltre che la contemporanea convocazione di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali.

Bari, 17 agosto 2023

FLC CGIL   CISL SCUOLA      UIL SCUOLA      SNALS-CONFSAL      FGU-GILDA
E. Falco              G. Guido               G.Verga                  V. Masciale         F. Capacchione

IL NUOVO DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO INIZIA A PRODURRE I SUOI DELETERI EFFETTI PER LA SCUOLA E COLPISCE SOPRATTUTTO IL SUD

 

La Giunta regionale della Puglia ha approvato i criteri per il nuovo dimensionamento della rete scolastica, voluto dalla legge di bilancio e messo in atto con un decreto interministeriale unilaterale. A farne le spese in Puglia soprattutto le scuole del primo ciclo, cioè scuole dell’infanzia , primaria e medie, con una riduzione di 58 autonomie scolastiche situate in 60 Comuni. Saranno proprio i Comuni quindi a doversi assumere la responsabilità di scelte calate dall’alto, dietro lo scudo del PNRR che non ha imposto la riduzione delle scuole ma solo l’eliminazione progressiva delle reggenze.

lì PNRR, tra l’altro, mette a disposizione notevoli risorse ma queste risorse sono destinate a investimenti in conto capitale. Non basta potenziare le strutture quando non sono previsti finanziamenti per sostenere i servizi che le rendono fruibili realmente. Basti pensare agli investimenti per le strutture destinate ai servizi educativi per l’infanzia senza un adeguato rifinanziamento dei fondi per gli enti locali.

La costituzione di Istituti autonomi attraverso l’aggregazione di più plessi dislocati anche in Comuni diversi, a grandi distanze fra loro, determinerà notevoli problemi di gestione del servizio scolastico, soprattutto al Sud. In Puglia, per esempio, dove il territorio regionale è molto differenziato dal punto di vista geografico, la riduzione lineare del numero delle scuole comporterà notevoli disagi alla popolazione scolastica. Il PNRR anziché creare nuove opportunità di sviluppo per le zone più povere rischia di aumentare i divari territoriali.

La forte crisi demografica legata alla denatalità, anziché essere un’occasione per investire sulla qualità della scuola, è stata invece il pretesto per ridurre ulteriormente il numero delle scuole, accentuando le difficoltà gestionali con gravi ripercussioni sulla qualità dell’insegnamento e sul diritto all’apprendimento degli alunni. Avremo una riduzione degli organici del personale ATA, una forte limitazione della partecipazione democratica negli organi collegiali di istituto, resi ingovernabili da un eccessivo numero di partecipanti, soprattutto nei segmenti formativi come quelli dell’infanzia e della primaria che hanno necessità di consolidare le relazioni con i bambini e le famiglie.

Lo Snals Confsal non potrà mai condividere scelte che assimilano le scuole a tutte le altre amministrazioni pubbliche con logiche esclusivamente gestionali, senza tener conto delle finalità educative dell’autonomia funzionale ad esse attribuita. Gli investimenti previsti dal PNRR per la scuola richiedono invece la presenza di istituzioni scolastiche che per dimensioni e complessità siano in grado di gestire le complesse procedure amministrative che dovranno essere attivate.

Lo Snals Confsal metterà in atto ogni iniziativa di lotta a livello territoriale contro l’autonomia differenziata nel settore dell’istruzione chiamando alla mobilitazione tutto il personale della scuola.

Elvira Serafini

 

“Le affermazioni dell’assessore regionale all’istruzione  riportano in primo piano se mai l’opinione pubblica l’avesse temporaneamente rimosso il grande problema del dimensionamento scolastico che porterà a riduzione dolorose del numero delle istituzioni scolastiche anche in Puglia.” Comincia così il commento del segretario Snals Vito Masciale a quanto dichiarato dall’assessore Leo.” Il  testo approvato dal governo Meloni nella Legge di Bilancio 2023 all’art.99  prevede che il numero   di studenti da assegnare a ciascun istituto, passerà da 600 a 900 circa. “Ne deriva  dice il prof. Masciale “che verranno realizzati accorpamenti degli istituti e anche se gli alunni dovessero continuare a frequentare nei soliti plessi   è indubbio che la qualità della scuola italiana peggiorerà .  Per l’aspetto didattico    non posso fare a meno di pensare al disagio di  docenti con cattedre orarie all’interno di una stessa istituzione ma in plessi distanti un bel po’ di chilometri e per l’aspetto organizzativo gestionale penso a  dsga e ds   che  si troveranno a gestire situazioni  a distanza con difficoltà di intervento in casi di urgenza   e per i quali i posti di lavoro diminuiranno in conseguenza dei tagli  proprio mentre il MIM si accinge a varare nuovi concorsi per questi ruoli. Peggiorerà un servizio essenziale “ continua il segretario Masciale “ che lo Stato è tenuto ad erogare a tutti i cittadini disattendendo quanto  previsto dalla Carta Costituzionale che fa carico allo Stato di eliminare gli ostacoli che si frappongono a che tutti i cittadini possano accedere all’istruzione  in ugual maniera . Il  Mim come previsto entro il 15 aprile ha trasmesso il decreto alla Conferenza stato regione dove deve essere trovato un accordo entro il 30 maggio in caso di assenza di accordo il MiM procederà ad emettere un decreto d’accordo col Mef entro il 30 giugno per definire l’organico dei ds e dei dsga. Dopo di che entro il 30 novembre le regioni individueranno in maniera autonoma quali scuole sopprimere e quali mantenere in vita. “ I tempi sono chiari e il governo è impegnato a rispettare le scadenze previste anche questo ci ha spinti ad organizzare a Bari un evento il 15 maggio al kursaal Santa Lucia “ LA SCUOLA E’ UGUALE PER TUTTI ? Si..FORSE …ANZI NO” La scuola è interesse di tutti e lo Snals continuerà a battersi perché sia uguale per tutti davvero. Lo Snals è  pronto ad essere al fianco dell’assessore Leo per le giornate difficili di lavoro che sono in arrivo.” conclude il segretario Vito Masciale .

 

 

Il segretario Snals Vito Masciale ha dichiarato :” La notizia che anche l’Emilia Romagna regione non del Sud abbia deciso di impugnare il contenuto della legge di Bilancio 2023 riguardante il dimensionamento scolastico  è una di quelle che fà bene al cuore dei cittadini perchè conferma l’unità nazionale di fronte ad una norma che andrebbe a ledere diritti previsti dalla Costituzione.”

Si allarga quindi  il no delle regioni a quanto previsto dal governo nella legge di Bilancio 2023 sui tagli del numero di scuole autonome .Dopo Campania,Toscana,Puglia  anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, ha  dichiarato infatti  che nei prossimi giorni annuncerà l’impugnazione del provvedimento del Governo sui tagli alla scuola pubblica di fronte alla Corte costituzionale

“L’istruzione pubblica è una su tutto il territorio nazionale e così dovrà continuare ad essere. LoSnals difenderà questo principio in tutte le forme legali e legittime come dichiarato recentemente anche dal segretario generale Elvira Serafini” ha concluso il segretario Masciale .

A poco più di 24 ore dal sollecito del segretario Snals Vito Masciale all’assessore Leo di passare dalle parole ai fatti è giunta la notizia che la Regione Puglia ha deciso di impugnare alla Corte costituzionale la norma sul dimensionamento scolastico che prevede l’accorpamento e la chiusura delle scuole con meno di 900 studenti iscritti.  L’incarico è stato affidato al professore e avvocato Marcello Cecchetti. La parte impugnata  riguarda il dimensionamento scolastico e le disposizioni, tutte conformative in termini vincolanti delle potestà legislative e amministrative spettanti alle Regioni nella materia dell”istruzione’ che devono ritenersi costituzionalmente illegittime.

La Regione Puglia quindi chiederà alla Consulta, come già proposto da altre Regioni, “che sia dichiarata incostituzionale la norma statale che costringerebbe  l’accorpamento di istituti scolastici sul territorio, causando disagi sia all’utenza che ai docenti”.

Il segretario Masciale si dichiara pienamente d’accordo con quanto affermato dall’’assessore all’Istruzione, Sebastiano Leo : ” Trattasi di un provvedimento che causerà disagi agli studenti e ai docenti. Le decisioni arbitrarie e mai condivise finora con le Regioni da parte del governo nazionale  hanno con un colpo solo attaccato diversi principi primo tra tutti quello all’istruzione e all’uguaglianza con l’accorpamento in Puglia di circa 60 dirigenze. Non solo, colpisce anche le competenze regionali in materia di istruzione e autonomia scolastica, il principio di collaborazione e sussidiarietà, il rispetto delle procedure di coordinamento Stato-Regioni in materia di scuola e delle disposizioni che regolano l’esercizio del potere sostitutivo. Ma quello che è più grave  è che mentre il Governo stabilisce i tagli, le Regioni avranno l’onere di dover decidere quali”.

Il segretario Vito Masciale ringrazia a titolo  personale e a nome del consiglio regionale Snals  e di tutti gli iscritti Snals di Puglia l’assessore Leo per la difesa con i fatti e non solo a parole della scuola di Puglia .

 

Ha avuto luogo nella giornata odierna presso gli uffici della Regione Puglia

l’incontro delle parti sociali con l’Assessore regionale all’istruzione e

formazione Prof. Sebastiano Leo.

La necessità dell’incontro era scaturita dalle notizie di tagli inaccettabili sul

numero delle istituzioni scolastiche presenti sul territorio regionale previsti

nella Finanziaria 2023. Ancora una volta il segretario dello Snals prof. Vito

Masciale ha ribadito la ferma volontà dello Snals di opporsi con tutti i mezzi

legali e legittimi sia alla legge sull’autonomia differenziata che al

dimensionamento delle istituzioni scolastiche sul territorio pugliese. Ne

deriverebbero disuguaglianze e un reale impedimento di accesso

all’istruzione diritto sancito per tutti dalla costituzione italiana.

Lo Snals ha ancora una volta esortato l’assessore Leo ad agire perché ciò

non si realizzi facendo squadra con le altre regioni meridionali che sarebbero

penalizzate come la Puglia con iniziative proprie in sede di Conferenza Stato

Regioni che costituisce il passaggio cruciale per modificare quanto proposto

dal governo senza danneggiare i cittadini ed i loro diritti costituzionali.

Il PNRR chiede un adeguamento delle classi in seguito alla denatalità è vero

ma quale occasione migliore per ridurre finalmente le classi pollaio

diminuendo il numero di alunni per classe ed assicurando così una migliore

qualità dell’insegnamento, benessere in aula privo di tensioni derivanti dal

sovraffollamento, concreta possibilità per i docenti di realizzare una didattica

personalizzata ed individualizzata che sicuramente porterebbe ad una

diminuzione di abbandoni e dispersione scolastica. Una diversa lettura

per lo Snals può essere data dalla quantificazione dell’intera popolazione

scolastica conteggiata sul territorio (Comune, Provincia) sommando

le iscrizioni di ogni istituto scolastico e dividendo tale risultato

per il parametro dettato dalla norma ovvero 900/1000 alunni

per Istituto anziché attenersi rigidamente alla popolazione

scolastica di ogni di essi.

Se i criteri per il dimensionamento verranno applicati senza modifica alcuna,

dall’anno scolastico 2024/25 gli effetti in Puglia saranno devastanti.”, ha concluso.
Lo Snals ovviamente grida forte il suo NO anche alla differenziazione degli

stipendi per i docenti ha dichiarato il prof. Masciale concludendo il suo

intervento. Le parti sociali presenti all’incontro si sono dichiarate

pronte ad una campagna di mobilitazione condivisa sul territorio,

le cui modalità saranno decise nelle prossime ore.

L’Assessore prof. Leo ha assicurato ai presenti della priorità assoluta che

darà nel suo operare alle problematiche oggetto dell’incontro.