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Riportiamo le dichiarazioni del Segretario Generale, Elvira Serafini, pubblicate da Orizzonte Scuola, nell’intervista di Fabrizio De Angelis, rilasciate al termine dell’incontro con il Ministro:

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Serafini (Snals): “Bianchi vuole il dialogo. Eliminare il vincolo quinquennale e le classi pollaio”

Appare piuttosto soddisfatta Elvira Serafini, segretaria nazionale Snals al termine del primo incontro che i sindacati hanno avuto in mattinata con il nuovo Ministro Bianchi. A Orizzonte Scuola ha rilasciato le sue prime impressioni.

Il ministro ha mostrato essere aperto al dialogo e al confronto. Molto bene. Ci ha invitato ad esporre i problemi per affrontarli insieme”, ha detto in apertura Serafini.

Abbiamo parlato dei fondi del Recovery plan per la scuola per favorire il miglioramento perchè i tagli degli ultimi decenni hanno fatto male alla scuola”.

Abbiamo anche parlato dell’autonomia, del rapporto Stato-Regioni, sottolineando che bisogna evitare che ognuno faccia di testa propria, anche se l’autonomia non deve essere messa in discussione”.

Io personalmente – ha proseguito Serafini – ho sottolineato il problema calendario scolastico: non è possibile allungarlo. Se ci sono stati ritardi di apprendimento in questo senso saranno le scuole ad attivare dei recuperi di tipo individuale o collettivo”.

E ancora: “Il Ministro ha posto grande attenzione al tema di settembre, tanto che ha annunciato un primo tavolo tecnico chiamato ‘primo settembre’ proprio per iniziare a risolvere i problemi del precariato e della mobilità

Come Snals, – conclude Serafini – ho sottolineato i temi delle classi pollaio, della mobilità e che bisogna trovare una soluzione per vincolo quinquennale. Ho anche esposto i problemi dei Dsga e del personale degli USR ridotto. Inoltre ho parlato del piano di vaccinazione, puntando sulla questione non residenti. Infine, ho posto all’attenzione del Ministro la questione delle domande di terza fascia ATA, che rischiano di ingolfare il sistema”.

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Lo Snals-Confsal confida nell’avvio di una nuova stagione di relazioni sindacali.

Il Segretario Generale (Elvira Serafini)

 

Siamo molto preoccupati per la situazione, ormai siamo quasi a luglio, mancano sessanta giorni all’apertura della scuola e manca un po’ tutto. Già da subito, a marzo, ci siamo resi conto che occorreva programmare l’apertura dell’anno scolastico tenendo presenti le enormi difficoltà che abbiamo davanti”. Elvira Serafini, segretaria generale dello Snals-Confsal, si dice preoccupata per la grave situazione in cui versa la scuola italiana alla fine di un mese di un mese di giugno quasi surreale ma non alla fine di una pandemia che rischia di ripresentarsi in autunno. A settembre, pandemia o meno, la scuola dovrà ripartire.

 

Segretaria Serafini, come vede la situazione dal suo punto di vista?

La situazione è molto preoccupante. Ieri abbiamo avuto l’incontro con ministra Lucia Azzolina che ci ha presentato la sua bozza del piano per la scuola, ma c’è un tutto da costruire. Lei parla di una cassetta degli attrezzi da cui dobbiamo tirar fuori l’attrezzo più idoneo per le varie situazioni. Ma a noi questo non sta bene. E’ vero che c’è l’autonomia ma questo è il momento nel quale si devono dare delle soluzioni e delle indicazioni precise e condivise, dalla sicurezza degli edifici all’adeguamento degli spazi per dare sicurezza agli studenti, al personale Ata, e anche ai dirigenti scolastici”.

 

La patata bollente ce l’hanno loro in questo momento difficile

Se noi lasciamo ai dirigenti scolastici tutta la responsabilità del sistema, i dirigenti saranno caricati di una responsabilità civile e penale inaccettabile e a noi interessa la tutela di tutti. Chiediamo che ci siano delle responsabilità condivise con un piano che dev’essere a propria volta condiviso. E se vogliamo riaprire le scuole si deve assolutamente pensare a nuove risorse”.

 

A chi si rivolge in particolare?

Noi tiriamo in causa tutto il governo. La ministra dell’Istruzione deve sensibilizzare l’intero governo sul tema della scuola. Qui si parla di un miliardo, ma un miliardo non è sufficiente, non si va da nessuna parte con questa cifra. Peraltro, è un miliardo che cambia a seconda della voce: edifici, copertura degli organici. Ma in realtà si tratta sempre di quel miliardo. E ancora: abbiamo bisogno di un organico potenziato, sia per i docenti sia per il personale Ata. Non possiamo immaginare una scuola che a settembre riapra con aule sovraffollate. Quindi occorrerà uno sdoppiamento che richiede nuove assunzioni”.

 

Intanto qualcuno pensa di affidare ai docenti un orario più lungo di lezione ai docenti.

Se sarà chiesto di svolgere ore di lavoro in più, dovremo riaprire il contratto, che non solo non è stato rinnovato ma non prevede orario di lavoro più lungo. Tutto questo potrebbe avvenire solo con l’apertura di una nuova stagione contrattuale. Non è possibile modificare la norma contrattuale con accordi condivisi con varie parti. Questo vale anche per il personale Ata. Di fronte alla prospettiva dello sdoppiamento delle classi e della continua sanificazione degli ambienti occorre ipotizzare un potenziamento del personale Ata. Si pensi all’ingresso alternato degli alunni, con i tempi che si allungano: servono un’organizzazione e una coordinazione precise ed efficaci, affinché nulla sia lasciato al caso”.

 

E se a settembre si chiederà agli insegnanti di dare di più all’avvio dell’anno scolastico che si preannuncia quanto meno impegnativo?

Le attività che escono fuori dal pacchetto orario vanno retribuite”.

 

Nel frattempo siamo quasi a luglio

I tempi sono stretti, in effetti. Mancano 60 giorni alla riapertura della scuola e ancora non abbiamo quantificato il finanziamento necessario per l’adeguamento degli edifici. Segnalo che dal primo momento come Snals abbiamo chiesto che si riprogrammasse l’apertura dell’anno scolastico con le necessità che ci troviamo di fronte. La proposta della ministra quando parla di scuole all’aperto o attivate con il coinvolgimento di altri edifici, come biblioteche e altro, ci lascia perplessi. Sinceramente abbiamo chiesto chi è responsabile della sicurezza in questi casi, poiché è facile immaginare di portare dei minori all’esterno, ma la responsabilità e l’igienizzazione di questi posti a chi viene attribuita? Si parla di androni, di palestre, ma sono spazi sicuri e adeguati per fare scuola? Abbiamo bisogno di persone che ci diano la sicurezza del luoghi dove portiamo i nostri alunni e i nostri operatori. Non vogliamo e non possiamo far ricadere le responsabilità su chi dirige queste scuole”.

 

In mezzo a tutto questo, ricordiamo che c’è stata una pandemia, che ha sconvolti tutti e tutto, e la didattica a distanza, che ha rivoluzionato il fare scuola. Il mondo non è più come prima di febbraio

E non ci sarà più quel mondo. Una pandemia è un’omeostasi e si diventa un po’ tutti diversi da come si era prima. La didattica a distanza, da parte sua, ha creato tanti problemi, deve diventare un’attività complementare ma nelle ore extrascolastiche. La scuola è formazione, è contatto umano, è trasmissione di saperi diretti. Va un plauso al mondo della scuola, agli insegnanti, ai dirigenti, al personale Ata, chi aveva i mezzi e chi non li aveva, che dall’oggi al domani, all’improvviso si è trovato a usare piattaforme che non conosceva. Non si può non apprezzare la grande volontà di questo mondo della scuola. Ma dopo cinque, sei mesi… basta! Abbiamo avuto tutto il tempo per adeguare e organizzare. Già da subito, a marzo, ci siamo resi conto che occorreva programmare l’apertura dell’anno scolastico tenendo presenti tutte queste enormi difficoltà. Da subito avevamo chiesto un organico potenziato e adeguati finanziamenti: con questi due assi portanti avremmo sicuramente da marzo a oggi programmato un’apertura in sicurezza dell’anno scolastico”.

 

Molti docenti ora sono alle prese con le ferie e con la richiesta dei dirigenti di non programmarle nell’ultima settimana di agosto prossimo.

Non siamo d’accordo: le ferie sono contrattualizzate. In nessun senso può essere modificata la normativa. Noi stiamo fornendo i modelli per le diffide. Questo succede quando chi programma per gli altri non sempre si trova in una situazione condivisa”.

 

Cosa c’è di certo in questo momento?

Non sappiamo neppure con chiarezza il giorno di apertura dell’anno scolastico. Noi chiediamo alla ministra di essere urgentemente convocati per un tavolo sulle difficoltà dell’avvio dell’attività scolastica. A tutt’oggi, però, non abbiamo ricevuto nessuna risposta”.

 

C’è una categoria di docenti, i diplomati e le diplomate magistrale ante 2001, che denunciano un’accelerazione dell’amministrazione, proprio in questo momento difficile per tutti, sulle procedure di risoluzione del contratto di lavoro, che significa per molti la perdita del ruolo e per altri il depennamento dalle Gae, per tutti un’angoscia e una preoccupazione sul piano economico: non è prevista neppure la Naspi.

L’accelerazione sui Dm è gravissima. Sono 22 mila unità. In questo momento di caos non serve a nessuno creare ulteriore danni al mondo della scuola. Riteniamo che sia necessaria una soluzione politica di questo problema perché è gente che lavora da dieci anni e anche decenni nella scuola, che ha dato tanto, che è passata di ruolo. E’ gente che lavora da decenni ma alla quale oggi si sbatte la porta in faccia, sebbene in momenti difficili queste persone hanno dato il meglio di sé. Occorre una soluzione, insisto. Peraltro non si crea danno a nessuno, abbiamo approfondito la questione e ci siamo resi conto che c’è posto per tutti, che cioè non si creerebbe nessun danno a nessuno, risolvendo la questione di questi nostri insegnanti”.

La Giornata del Lavoro merita, ancora di più oggi, di essere celebrata poiché è proprio dal lavoro e dai cittadini della nostra Nazione che è possibile trarre le opportunità per la ripartenza e le energie per affrontare la grave crisi economica e sociale che abbiamo davanti.

Elvira Serafini

Roma, 20/03/2020

COMUNICATO STAMPA

LA SCUOLA E’ UNA RISORSA STRATEGICA DELLA NAZIONE

 

Nell’attuale situazione di emergenza sanitaria il Governo sta procedendo, anche per necessità, con continui provvedimenti che cercano di dare risposte ai problemi che di volta in volta emergono. Manca però nei provvedimenti un filo conduttore che lasci intravedere la direzione che si vuole intraprendere:  il disorientamento che colpisce ciascuno di noi dipende anche dall’incapacità di prevedere quello che ci aspetta e dalle soluzioni offerte che ci appaiono,  almeno per il mondo dell’Istruzione, frammentate, insufficienti e a volte incoerenti.

L’ultimo provvedimento in ordine di tempo, il DL 18 del 17 marzo 2020,  presenta provvedimenti nei diversi settori della vita civile ed economica del Paese, caratterizzati da diversi livelli di attenzione e considerazione,  legittimamente giustificati da diversi gradi di priorità. La scuola,  oltre che vedere prorogata la sospensione dei suoi servizi educativi e delle sue attività didattiche, non viene considerata come una priorità,  se non per la continuità dei contratti di supplenza breve e saltuaria in essere. Ci sembra poco. L’anno scolastico volge al termine e un milione di dipendenti,  compresi i precari,  e circa nove milioni di alunni con le loro famiglie hanno il diritto di conoscere quali saranno le scelte per rendere effettivamente e non solo formalmente valido l’anno scolastico, i contenuti e le modalità di svolgimento degli esami di Stato, le condizioni operative della mobilità territoriale e professionale e delle correlate procedure di determinazione degli organici e, cosa più importante, le decisioni per garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico. Se la comunità scolastica non conosce la direzione di marcia non può garantire l’efficacia delle sue azioni, seppur mossa da passione e senso del dovere. A tal proposito lo Snals-Confsal esprime il più forte riconoscimento ai docenti che si stanno cimentando con strumenti didattici del tutto nuovi e mai sperimentati, al personale ATA che garantisce la gestione amministrativa in presenza e da remoto e all’occorrenza i servizi tecnici e generali, agli alunni che con le loro famiglie seguono con interesse e sacrifici le attività didattiche a distanza e ai dirigenti scolastici che hanno la responsabilità di garantire l’attuazione di misure straordinarie e mai prima d’ora messe in atto. Lo Snals-Confsal, anche alla luce delle recenti dichiarazioni del Ministro Azzolina, ritiene poi che la relazione con gli alunni disabili vada sostenuta in ogni modo e per far ciò non occorre pregare i docenti di sostegno che già fanno tutto il possibile per assicurare continuità educativa e consolidamento degli apprendimenti. Piuttosto bisognerebbe indicare, da parte degli organi competenti, a tutti coloro, enti, associazioni ecc. che a vario titolo si occupano di servizi di assistenza alle persone e servizi specialistici di riabilitazione psico-fisica e che sono ordinariamente finanziati, di integrare le attività didattiche a distanza messe in atto dalle scuole con analoghi interventi di supporto a distanza. Per molti casi infatti la sospensione delle attività didattiche è coincisa con la chiusura sine die delle attività dei centri di assistenza che prima dell’emergenza curavano gli aspetti specialistici del recupero.

Solo per le condizioni appena espresse la Scuola dovrebbe essere considerata un fattore imprescindibile di coesione sociale nell’attuale momento storico ed una risorsa strategica per il presente ed il futuro. Nessun segno di tale considerazione nei provvedimenti approvati.

Lo Snals-Confsal ritiene che si debba immediatamente dar corso ad una procedura straordinaria di assunzioni come già avvenuto per altri settori,  prioritari,  ma non di superiore importanza: la costituzione in modalità totalmente telematica di una graduatoria per titoli accessibile a coloro che vantano almeno 36 mesi di servizio nella scuola, finalizzata all’assunzione dopo l’esaurimento delle graduatorie di merito dei concorso del 2016 e del 2018 e delle graduatorie ad esaurimento.

Riteniamo poi che i termini per la determinazione degli organici vadano spostati e così pure quelli per la mobilità, al fine di garantire il necessario supporto e l’assistenza da parte degli uffici preposti e delle organizzazioni sindacali; auspichiamo poi che le modalità e le condizioni di svolgimento di tali importanti procedure siano semplificate e snellite.

Gli alunni e le famiglie oltre naturalmente ai docenti devono conoscere le modalità di valutazione dei rispettivi corsi di studio e l’articolazione degli esami conclusivi dei diversi cicli di studio.  Lo Snals-Confsal suggerisce di considerare attentamente,  nell’applicazione dei criteri di valutazione,  le reali condizioni di vita di molte famiglie, soprattutto nelle zone più colpite dalla pandemia, e la sostanziale partecipazione alle diverse attività poste in essere dalle scuole. Per gli esami di Stato sarebbe opportuna una valutazione affidata a commissari interni e basata su prove e modalità di svolgimento che evitino i rischi di contagio, magari attribuendo al colloquio individuale e alla produzione autonoma degli allievi un valore relativamente più significativo.

Lo Snals-Confsal è pronto a collaborare con coloro che hanno la responsabilità delle scelte,  ai diversi livelli istituzionali, nell’ambito degli istituti previsti dal vigente CCNL per le relazioni sindacali,  al fine di trovare soluzioni graduali flessibili alle esigenze delle scuole,  senza violare limiti contrattuali e riconoscendo il prezioso lavoro che i docenti,  il personale ATA e i dirigenti scolastici stanno svolgendo, ben al di là del proprio orario di lavoro, e per avviare una seria riflessione pedagogica sulle nuove prospettive della didattica e dell’educazione.

Il Segretario Generale

 (Elvira Serafini)

Lo Snals Confsal firma al Miur l’accordo sul precariato. Soddisfazione del Segretario generale, Elvira Serafini, nel veder premiato il lungo lavoro al tavolo delle trattative.

Intesa 1° ottobre 2019: “Le parti condividono la necessità di dare attuazione a quanto concordato con l’Intesa del 24 aprile u.s. siglata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con riferimento a quanto previsto in ciascuno dei cinque paragrafi che la compongono…”

In allegato: intesa 1^ottobre 2019

Le dichiarazioni-video di Elvira Serafini, Segretario Generale SNALS

ROMA – Maggiori risorse e rispetto per categoria: “Il patto per lo sviluppo è sicuramente il tema di oggi“. La Confsal ha lanciato questo messaggio nel congresso che ha celebrato a gennaio.

A parlare Elvira Serafini, Segretario Generale Snals, intervistata a Napoli dall’agenzia Dire, a margine della manifestazione in piazza Plebiscito organizzata dal sindacato.

Lo Snals “un patto per lo sviluppo lo ha siglato con il premier Giuseppe Conte e con il ministro Marco Bussetti. Abbiamo ottenuto ottimi risultati da un accordo per il mondo che io rappresento, ovvero il comparto istruzione, ricerca, università e Afam. Una riapertura di una fase contrattuale nuova, con risorse che saranno migliori rispetto a quello che era il Def. Abbiamo puntualizzato anche un percorso agevolato per precari e anche per il personale Ata, poco considerato dal vecchio contratto. E poi sulla regionalizzazione siamo riusciti a dire no. La scuola non può essere divisa”.

Infine, le priorità del nuovo contratto: “Maggiori risorse e più rispetto per la categoria, più volte schiaffeggiata con un contratto per nostra fortuna scaduto il 31 dicembre 2018”.

 

Elvira Serafini

Alla Tecnica della Scuola, Elvira Serafini, a capo dello Snals, rincara la dose: “Il tempo delle favole è finito, vogliamo atti concreti da parte del Miur. Il ministro, pur rispettando le nostre posizioni, ha rinviato tutto ad un intervento del Consiglio dei Ministri. Per gli aumenti degli stipendi, purtroppo, non credo che siano soldi sufficienti. Non ci faremo illudere, però, da vaghe promesse della politica”.

Timore di strumentalizzazioni della politica con sciopero generale a ridosso delle Europee? (in programma il 26 maggio)

“No, non credo e spero anche che le forze politiche facciano la stessa cosa. Noi scioperiamo contro la regionalizzazione e per una maggiore considerazione da parte della politica. Non possiamo andare avanti e spero che dal governo non ci siano solo vaghe parole”.

intervista di Tecnica della Scuola  di  Andrea Carlino del 09/04/2019

Elvira Serafini

Intervista su Orizzonte Scuola – La scorsa settimana, il C.N. Snals ha deliberato la sottoscrizione dell’attuale CCNL Scuola, con firma di adesione critica accompagnata da una dura nota a verbale. Una decisione arrivata dopo che i vertici del sindacato il 19 aprile avevano rinunciato alla prima firma. Perché prima abbiamo detto NO e cosa è cambiato in sette mesi…

Riportiamo l’intervista al Segretario generale SNALS-Confsal, Elvira Serafini, rilasciata a Orizzonte Scuola https://www.orizzontescuola.it/serafini-snals-ecco-perche-abbiamo-firmato-il-contratto/

 

Leggi l’intervista in pdf 

 

Serafini (SNALS): ecco perché abbiamo firmato il contratto

di Antonio Casa

 

La scorsa settimana, il Consiglio nazionale dello Snals ha deliberato la sottoscrizione dell’attuale contratto scuola, con firma di adesione critica accompagnata da una dura nota a verbale.

Una decisione arrivata dopo che i vertici del sindacato il 19 aprile avevano rinunciato alla prima firma. Uno scenario in cui si intravedono scelte di ordine pratico e strategico. Orizzontescuola.it ha intervistato il segretario nazionale, Elvira Serafini.

Perché prima avete detto no al contratto scuola 2016-2018 e ora lo avete sottoscritto? Cos’è cambiato in sette mesi?

Dobbiamo fare riferimento al contesto politico indubbiamente mutato dopo un voto che ha raccolto non solo l’insoddisfazione dei cittadini, ma anche quella di gran parte del mondo dell’istruzione verso le decisioni adottate dal precedente Governo. Lo Snals ha valutato con attenzione non solo i contenuti del Contratto di governo per il Cambiamento, in cui emerge la volontà di dare soluzione alle maggiori criticità del sistema istruzione e ricerca, che da tempo il nostro sindacato ha evidenziato e che, in particolare per la sezione scuola, sono riferite alla legge 107/2015. Abbiamo, inoltre, considerato attentamente le Linee programmatiche del Dicastero che il ministro Marco Bussetti ha presentato nelle audizioni in Parlamento dove ha individuato alcune priorità di intervento su tutti i settori del comparto, che trovano una rispondenza con i nostri principi e le nostre rivendicazioni.

Dopo il primo no avete avuto problemi nella rappresentanza sindacale di vario livello?

Abbiamo incassato il decreto di rigetto del Tribunale di Roma e la conseguente nota del capo di gabinetto nonché quella del competente capo dipartimento, in cui è stato reso noto a tutti gli uffici dell’amministrazione e alle istituzioni scolastiche ed educative il parere espresso dall’Aran. Nelle note si ribadisce l’esclusione delle organizzazioni sindacali non firmatarie del Ccnl ai tavoli della contrattazione integrativa e alle altre forme di relazioni sindacali previste dal nuovo contratto, fatte salve le prerogative delle Rsu nei luoghi di lavoro. Ci sono state sollecitazioni alla segreteria generale arrivate dalle strutture sindacali provinciali e regionali, dai nostri iscritti e in particolar modo dalle Rsu che hanno più volte rappresentato il disagio nel non poter essere adeguatamente sostenute dalla presenza dei rappresentanti sindacali territoriali nelle trattative a livello di istituzioni scolastiche. La medesima situazione è rappresentata dai nostri delegati dell’università, della ricerca e dell’Afam che hanno vissuto una situazione di indubbia difficoltà per la loro esclusione dalla contrattazione integrativa a livello nazionale e a livello di uffici, aziende e sedi, dove sono oggetto di relazioni sindacali fondamentali materie relative al rapporto di lavoro e all’attribuzione dei trattamenti economici accessori. La conseguenza è che gli iscritti non hanno visto rappresentati i loro diritti e i loro interessi e, dunque, attribuendo un giudizio di irrilevanza al sindacato stesso, hanno adombrato anche l’abbandono allo Snals.

Però rimanete critici verso il Ccnl 2016-2018. Perché?

Innanzitutto gli irrisori aumenti retributivi. Le risorse disponibili per il contratto non hanno consentito il recupero del potere d’acquisto che lo Snals-Confsal ha rivendicato come punto di partenza della contrattazione; gli aumenti reali sono, infatti, compresi tra i 30 e 50 euro pro capite. Il Ccnl ha riconosciuto incrementi retributivi lordi pari, rispettivamente, allo 0,36% per il 2016, all’1,09% per il 2017 e al 3,44% a regime, inferiori al 3,48%. Una percentuale, dunque, di molto inferiore a quella della perdita del potere di acquisto intervenuta dal 2011, che è pari al 15%, calcolata nei nove anni di mancato rinnovo contrattuale dal 2009 al 2018.

Molti anche i diritti non riconosciuti. Sono state, infatti, recepite le disposizioni della Legge 107 del 2015, dei D. Lgs. 74 e 75 del 2017 (decreti Madia) e del D. Lgs 150. del 2009 (decreto Brunetta) non coerenti con le finalità e le specificità delle istituzioni scolastiche ed educative e delle istituzioni universitarie, degli enti di ricerca e dell’alta formazione.

 

Cosa vi aspettate dalla contrattazione del Ccnl 2019-2021?

L’auspicio è che il nuovo Governo possa rappresentare un interlocutore affidabile e serio, con una ben diversa considerazione del ruolo del sindacato e con il quale si possa stabilire un vero e fattivo dialogo a tutela di tutto il personale del comparto. Siamo in attesa di conoscere gli impegni da parte del Governo per quanto riguarda gli investimenti che vanno quantificati con un’ottica di programmazione pluriennale. Noi abbiamo già presentato all’Aran e al Miur le Linee di Piattaforma per il Ccnl 2019-2021 in cui sono esplicitati gli obiettivi politico-sindacali per il suo rinnovo.

14 settembre 2018 – 6:32 – Antonio Casa

L’approvazione in via definitiva da parte del Senato del Decreto Dignità chiude una partita complessa e controversa sulla quale lo SNALS-CONFSAL ha più volte espresso il proprio parere e chiesto correttivi

La nota del Segretario generale, Elvira Serafini, inviata al Ministro:

Roma, 8 agosto 2018

Prot.  272–Segr/ES/D.Dignità_Bussetti_080818

Al  Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti

Oggetto:   Decreto “Dignità”

 

On. Ministro,

l’approvazione in via definitiva da parte del Senato del Decreto “Dignità” chiude una partita complessa e controversa sulla quale lo SNALS-CONFSAL ha più volte espresso il proprio parere e chiesto correttivi.

E’ innegabile che l’Art. 4 risolva una serie di criticità venutesi a creare anche per effetto di sentenze contrastanti del Consiglio di Stato.

Lascia tuttavia aperti alcuni problemi che necessitano di soluzioni urgenti anche per dare sostanza alle disposizioni del citato Art. 4.

“In primis” va detto che l’indizione di un concorso riservato per i docenti di scuola dell’Infanzia e/o Primaria (diplomati o laureati) con due anni di servizio nell’ottennio troverà piena applicazione solo in presenza di posti in organico adeguati, altrimenti diverrà l’ennesima graduatoria che creerà speranze destinate a trasformarsi in delusioni.

Il problema degli organici è importantissimo, così come un nuovo equilibrio espansivo al Sud.

Del resto, nell’audizione alle Camere del 18 luglio scorso, la S.V., illustrando le linee programmatiche del Suo Dicastero, ha avuto modo di soffermarsi a lungo sul tema dell’inclusività, che non può tradursi in meri atti programmatori da parte delle scuole, ma deve trovare le condizioni di fattibilità anche nell’adeguatezza dell’organico, così come nel tempo-scuola che, al Sud soprattutto, va realizzato intervenendo a sostegno degli Enti Locali o creando le condizioni perché lo Stato o le Regioni organizzino quei servizi che i Comuni, per carenza di fondi, non possono realizzare.

In tal modo si otterrebbe un duplice positivo effetto: da un lato maggiori potenzialità di crescita degli alunni e, dall’altro, speranze concrete di occupazione per i Docenti, che non sarebbero più costretti all’emigrazione al Nord per poter lavorare.

In tale ottica, le restrizioni poste dal Ministero dell’Economia sulle assunzioni degli Educatori, che ha ridotto il numero rispetto a quello del normale ricambio pensionamenti/assunzioni, sono assolutamente negative ed inaccettabili.

Lo SNALS-CONFSAL intende altresì sottolineare positivamente l’abrogazione, disposta dall’Art. 4 bis del Decreto “Dignità”, del comma 131 art. 1 L. 107/15 che impediva di attribuire supplenze annuali fino al 31 agosto oltre i tre anni, ma non può non far notare che non giunge alla conclusione sperata: l’assunzione con contratto a tempo indeterminato del personale.

La semplice abrogazione del comma 131, a parere dello SNALS-CONFSAL, potrebbe creare una serie di problemi notevoli con l’Europa, che, in sostanza, ha imposto un limite ai contratti a tempo determinato.

D’altro canto, questo tipo di soluzione, lasciata nell’indeterminatezza, non risponde certo alle finalità dell’intero decreto “Dignità”.

Come sempre lo SNALS-CONFSAL si dichiara disponibile ad un fattivo confronto per risolvere i problemi sopra indicati.

Con viva cordialità.

Il Segretario Generale
(Elvira Serafini)

 

Sul Decreto “Dignità” anche il Segretario generale Confsal, Angelo Raffaele Margiotta ha rilasciato delle dichiarazioni.