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In data 24 luglio 2024 presso il MIM è avvenuto l’incontro per l’Informativa su:

–              decreto ministeriale disposizioni concernenti le immissioni in ruolo del personale docente per l’anno scolastico 2024/2025 con istruzioni operative;

–              istruzioni e indicazioni operative in materia di supplenze al personale docente, educativo ed ATA a.s. 2024/25.

Per l’Amministrazione erano presenti il Direttore generale del Personale dott. Filippo Serra e il Dott. Luca Volontè.

Decreto ministeriale disposizioni concernenti le immissioni in ruolo del personale docente per l’anno scolastico 2024/2025 con istruzioni operative

Il decreto dispone il contingente di assunzioni per il personale docente, definito in coerenza con l’effettiva possibilità di assunzione degli aspiranti presenti nelle procedure di reclutamento rispetto alla consistenza dei posti vacanti. Le immissioni in ruolo sono effettuate sui posti che risultano vacanti e disponibili per l’intero anno scolastico, registrati al sistema informativo al termine delle operazioni di mobilità, nel limite del contingente  nazionale autorizzato di n. 45.124 posti così ripartito tra le regioni.

Distribuzione regionale dei contingenti

Regione               Contingente assegnato

Abruzzo               577

Basilicata             342

Calabria               1.415

Campania           3.106

Emilia Romagna               3.286

Friuli Venezia Giulia        1.004

Lazio      5.192

Liguria   1.299

Lombardia          11.287

Marche                735

Molise  175

Piemonte           3.890

Puglia    2.181

Sardegna            1.549

Sicilia     1.846

Toscana               2.367

Umbria 459

Veneto 4.414

Lo Snals-Confsal ha chiesto  quale sia stato il criterio di ripartizione dei posti tra le regioni. L’Amministrazione ha risposto che è stato calcolato sulle previsioni della DGSIS con proiezioni che tengono conto degli aspiranti nelle graduatorie (per i posti di sostegno anche delle GPS 1fascia) e della loro effettiva possibilità di assunzione. A tal fine sono stati chiesti i dati comprovanti tali proiezioni.

Il numero di posti su cui possono essere disposte le assunzioni a tempo indeterminato è assegnato per il 50% alle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami attualmente vigenti e, per il restante 50%, alle graduatorie ad esaurimento.

Con riferimento alla scuola primaria e dell’infanzia la norma ha previsto che il contingente destinato alle graduatorie concorsuali sia coperto annualmente mediante scorrimento, preliminarmente, delle graduatorie di merito delle procedure concorsuali del concorso indetto con DDG n. 105 e n. 107 del 23 febbraio 2016. Qualora, a seguito dell’esaurimento delle predette graduatorie, residuino ulteriori posti vacanti, il 50% dei posti così residuati è destinato all’immissione in ruolo dalla procedura straordinaria di cui al DDG del 7 novembre 2018, n. 1546 (comprensiva della fascia aggiuntiva). L’ulteriore 50% dei posti vacanti e disponibili – e comunque i posti rimasti vacanti a seguito dello scorrimento della graduatoria della procedura straordinaria è destinato ai vincitori del concorso ordinario bandito con dd del 21 aprile 2020, n. 498, e, a seguire, ai vincitori della procedura concorsuale bandita con DDG n. 2576 del 6 dicembre2023.

Con riferimento alla scuola secondaria di primo e di secondo grado, la norma ha previsto che il contingente destinato alle graduatorie concorsuali sia coperto annualmente mediante scorrimento, preliminarmente, delle graduatorie di merito delle procedure concorsuali indette con DDG n. 106 e n. 107 del 23 febbraio 2016, e successivamente – a seguito dell’esaurimento delle predette graduatorie – delle graduatorie di merito del concorso indetto con il DDG 1° febbraio 2018, n. 85, comprensivo della fascia aggiuntiva, per l’anno scolastico 2024/2025 nel limite del 40% dei posti residui. Completata l’immissione in ruolo degli aspiranti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento e nelle graduatorie di merito dei concorsi per docenti banditi negli anni 2016 e 2018, per le rispettive quote, e disposta la confluenza dell’eventuale quota residua delle graduatorie ad esaurimento nella quota destinata ai concorsi, all’immissione in ruolo della procedura straordinaria e del concorso ordinario è destinato il 50 per cento dei posti così residuati. Pertanto, gli Uffici Scolastici regionali attingeranno, per il 50%, dalle graduatorie di cui al dd 23 aprile 2020, n. 510, e succ. modificazioni.  Per il restante 50%, incrementato con i posti rimasti vacanti a seguito dello scorrimento della graduatoria del concorso straordinario, attingeranno dalla graduatoria dei vincitori del concorso ordinario di cui al dd 21 aprile 2020, e succ. modificazioni e, a seguire, dalla graduatoria del concorso ordinario di cui al DDG 2575 del 6 dicembre 2023.

Per quanto riguarda le discipline “STEM”, all’assunzione dei vincitori del concorso bandito con dd n. 826 del 2021 segue l’assunzione dei vincitori del concorso bandito con DDG n. 252 del 2022.

Qualora le procedure concorsuali bandite con DD.DD.GG n. 2575 e n. 2576 del 6 dicembre 2023 non terminassero in tempo utile per poter procedere alle assunzioni da effettuarsi entro il 31 agosto 2024, si procederà ai relativi accantonamenti, nel numero dei posti a bando o, se inferiore, nel numero dei candidati ammessi alle prove orali.

Nelle assunzioni si tiene conto delle quote di riserva. Le operazioni di individuazione dei destinatari dell’assunzione a tempo indeterminato sono effettuate ordinariamente tramite procedure informatizzate, con il supporto del sistema informativo del MlM.

Gli esiti dell’individuazione sono comunicati a cura dell’Ufficio Scolastico Regionale ai docenti e alle scuole interessate; degli esiti dell’individuazione viene altresì data pubblicazione da parte degli Uffici all’albo on line, indicando per ciascun aspirante la sede assegnata, nel rispetto dei principi vigenti in materia di protezione dei dati personali.

Lo Snals-Confsal ha chiesto:

–              una maggior chiarezza nell’attribuzione dei posti a seguito di tutte le riserve;

–              di attenzionare la destinazione dei posti di sostegno qualora non ci siano aspiranti nella graduatoria dei concorsi;

–              i criteri per l’accantonamento nel numero dei posti a bando per le graduatorie pubblicate dopo il 31 agosto;

–              di attenzionare le compensazioni delle disponibilità presenti in altra classe di concorso.

A tal fine ha chiesto di inserire nel testo le acquisizioni delle informazioni previa informativa sindacale.

L’Amministrazione ha comunicato che a breve si apriranno le funzioni INR per le immissioni in ruolo.

Istruzioni e indicazioni operative in materia di supplenze al personale docente, educativo ed ATA a.s. 2024/25.

Per quanto riguarda il secondo punto, la nota recante le istruzioni operative ha evidenziato le procedure per la presentazione delle istanze per il conferimento degli incarichi a T. D. finalizzati al ruolo per i posti di sostegno e in seconda battuta per le istanze della Call veloce e, per queste ultime,  lo Snals-Confsal ha chiesto la pubblicazione di un unico file con le disponibilità in tutte le province d’Italia al fine di avere per l’aspirante il quadro generale delle disponibilità su scala nazionale.

Nel periodo compreso tra il 26 luglio (h. 9,00) ed il 5 agosto 2024 (h. 14,00), saranno disponibili le funzioni telematiche per la presentazione delle istanze finalizzate alla partecipazione alla procedura per le attribuzioni delle supplenze annuali e supplenze temporanee fino al termine delle attività didattiche.  L’Amministrazione ha anticipato che nella scelta delle preferenze, la cui procedura informatizzata sarà illustrata in apposito incontro nella mattinata di domani, sarà possibile inserire anche il codice sintetico dell’intera PROVINCIA.

Lo Snals-Confsal e le altre OO.SS. hanno chiesto tempi più distesi visto che tale periodo comprende due sabati e due domeniche. L’Amministrazione si è mostrata disponibile a posticipare di qualche giorno la data di scadenza e la renderà nota nella giornata del 25 luglio.

La nota prevede, in caso di esaurimento delle graduatorie di istituto, anche delle scuole viciniori, a norma dell’articolo 13, comma 23, dell’Ordinanza ministeriale, il dirigente scolastico pubblica sul sito dell’istituzione scolastica specifici avvisi finalizzati al reclutamento di docenti forniti dell’abilitazione – per i posti di sostegno, della relativa specializzazione per l’insegnamento agli alunni disabili – o, in subordine, del titolo di studio; copia degli avvisi viene altresì inviata all’Ufficio scolastico territorialmente competente – con modalità stabilite a livello locale – che provvede alla pubblicazione sul proprio sito in un’apposita sezione.Per ogni classe di concorso/tipologia di posto, il relativo avviso dovrà contenere specifici elementi essenziali.

Infine

In relazione alla coincidenza della data inizio dell’anno scolastico con la giornata domenicale, la nota prevede che la decorrenza da assegnare ai contratti stipulati entro il 31 agosto 2024 è quella del 1°settembre, data di inizio dell’anno scolastico 2024/2025; la circostanza che tale data coincida con la domenica e quindi con la chiusura delle scuole e con la materiale impossibilità per il personale di assumere servizio configura una causa di forza maggiore che non si ritiene possa incidere sulle posizioni giuridiche soggettive, previdenziali ed assistenziali

INCONTRO MIM sindacati sul “ PIANO DI SEMPLIFICAZIONI PER LA SCUOLA”

Si è svolto presso il MIM – Dipartimento per la programmazione delle risorse – il previsto incontro sul piano di semplificazioni per la scuola a cui ha partecipato anche una delegazione dello Snals   Per l’amministrazione erano presenti il Capo Dipartimento Jacopo Greco, i Direttori generali Montesarchio, Tozza e D’Amico.

L’amministrazione ha illustrato le linee del piano di semplificazioni per la scuola.

Il piano prevede 20 interventi che ruotano intorno ad alcuni obiettivi fondamentali . Gli interventi vanno ad incidere positivamente sui tempi di esecuzione di importanti funzioni e procedure amministrative quali le cessazioni, gli incarichi esterni, i pagamenti, gli acquisti e gli scambi internazionali.

Sono decenni ormai che le scuole subiscono da più parti richieste burocratiche di ogni tipo che hanno ormai assunto la forma di vere e proprie molestie burocratiche, sotto forma di richieste continue ed ossessive. Una situazione che si traduce in un vissuto quotidiano dei dirigenti scolastici fatto di adempimenti ed incombenze sempre più pressanti ma che nulla o poco hanno a che vedere con i compiti di coordinamento didattico e le finalità educative delle istituzioni scolastiche di cui sono a capo. I doverosi adempimenti connessi alla funzione dirigenziale si trasformano infatti, necessariamente, in molestie quando non sono rispettati i confini fra distinti ambiti di competenza e quando viene meno la funzione di supporto e raccordo con gli uffici scolastici periferici.

Lo SNALS Confsal ha  apprezzato che il Ministero abbia finalmente tradotto in realtà il lungo lavoro svolto anche in collaborazione con le organizzazioni sindacali sulle molestie burocratiche e sulle semplificazioni ma ha evidenziato  diverse criticità  ancora irrisolte .

1) Il primo aspetto è quello dell’inefficienza del dialogo con gli uffici scolastici periferici.

Dalle procedure di determinazione degli organici alla costituzione e gestione delle graduatorie per le supplenze, dalla gestione dei contenziosi alle relazioni che le scuole debbono intrattenere con le Ragionerie Territoriali di Stato, le scuole necessitano del costante e puntuale supporto degli UAT, un supporto che, qualora sia offerto, giunge tardivo con conseguente ritardo nella gestione delle procedure amministrative e ricadute negative in termini di responsabilità dirigenziale. Si pensi agli adempimenti connessi ai sempre più frequenti contenziosi affrontati dalle istituzioni scolastiche. Sappiamo che la giurisprudenza pone in capo al dirigente scolastico la legittimazione processuale esclusivamente nei casi in cui l’azione oggetto del giudizio sia espressione delle funzione proprie delle istituzioni scolastiche autonome, mentre è chiaramente affidata agli uffici scolastici regionali qualora il contendere riguardi funzioni delegate. Così come è altrettanto chiaro che nelle controversie di lavoro la difesa tecnica dell’amministrazione possa essere assunta dai dipendenti dell’amministrazione stessa solo limitatamente al primo grado di giudizio. Eppure a fronte di questo quadro normativo e giurisprudenziale sufficientemente chiaro, assai diversa è la prassi che i dirigenti vivono ogni giorno, chiamati a rappresentare l’amministrazione all’interno di controversie che riguardano atti interni fra scuola e amministrazione o in fase di reclamo, con il rischio altissimo di vedere vanificata l’azione difensiva qualora il collegio giudicante ne riconosca la illegittimità.

Ma il fatto ancora più sconcertante è che i dirigenti debbano farsi carico di attività non di loro competenza, dalla scrittura delle memorie difensive financo alla gestione stessa degli atti processuali, spesso senza poter usufruire del necessario supporto di consulenza giuridica che rientra appieno fra le funzioni degli uffici scolatici regionali.

A ciò si aggiunga la problematica dei difficili e tormentati rapporti con le Ragionerie Territoriali di Stato le quali, nell’esercitare il legittimo e doveroso compito di controllo di regolarità contabile, spesso travalicano i confini di questa funzione di vigilanza, emettendo direttive rivolte ai dipendenti di un altro ministero. È questo il caso dei decreti di ricostruzione di carriera emessi dai dirigenti scolastici a seguito di sentenze o decreti ingiuntivi dei tribunali del lavoro o delle pratiche di progressione di carriera. Le direttive delle RTS spesso introducono elementi estranei alle sentenze o, nei casi peggiori, contengono indicazioni contrarie a quelle eventualmente impartite dall’Avvocatura dello Stato. Una situazione che pone i dirigenti di fronte alla scelta paradossale fra accogliere tali indicazioni delle Ragionerie Territoriali dello Stato, contravvenendo però alle disposizioni dell’amministrazione di appartenenza o a rigettarle, emettendo atti che andranno incontro alla mancata apposizione del visto di regolarità contabile, con la conseguente attuazione della procedura di registrazione forzosa, atto che non può che mettere capo, a sua volta, alle attività di giudizio della Corte dei Conti. Tutti questi casi evidenziano come i dirigenti paghino il prezzo di un mancato e costante raccordo che dovrebbe invece caratterizzare sia i rapporti fra gli uffici periferici dei ministeri coinvolti sia tra gli stessi e le istituzioni scolastiche.

Lo Snals Confsal ritiene  che buona parte di queste criticità possano essere risolte operando su due piani: a livello ministeriale, attivando, attraverso le direzioni generali competenti, un dialogo vigile con il livello legislativo per prevenire ricadute negative sulle scuole dei provvedimenti posti in discussione nelle commissioni e nelle aule parlamentari; a livello di amministrazione periferica, garantendo una concreta e costante azione di supporto con particolare riguardo alle problematiche di maggior rilevanza.

 

2) Il secondo aspetto è quello della necessaria semplificazione amministrativa di cui la scuola ha profondamente bisogno.

Continuano a ripetersi imposizioni e direttive da parte di enti e altre amministrazioni finalizzate all’acquisizione di dati ed informazioni che potrebbero essere reperite direttamente. Questi esempi evidenziano nuovamente l’inefficienza del dialogo fra le varie amministrazioni e soprattutto l’assenza di sistemi informativi integrati che costringe alla reiterazione dei dati su piattaforme diverse con dispendio di tempo e conseguente rallentamento delle procedure amministrative.

I nuovi compiti posti in capo alle scuole in tema di collocamento a riposo del personale tramite il sistema Passweb pongono nuovi problemi nei rapporti con l’INPS e soprattutto per le connesse responsabilità in ordine alle certificazioni retributive, laddove sarebbe naturale e più semplice un dialogo diretto tra MEF e l’Istituto della Previdenza Sociale.

Occorre investire adeguatamente non solo nella digitalizzazione della P.A. ma soprattutto rendendo veramente interoperabili le banche dati. Solo con tale intervento si potrebbero evitare operazioni inutili e dannose per la vita delle scuole.

Lo Snals Confsal crede in una dirigenza interprete dei bisogni educativi della comunità scolastica e non al di sopra di questa, e la vorrebbe  vedere orientata innanzitutto alla promozione di innovazioni sul piano didattico ed organizzativo e sempre  meno a compiti burocratici elementari ma dispendiosi e fortemente demotivanti con la restituzione dei dirigenti scolastici al loro compito primario di coordinamento didattico e valorizzazione delle risorse umane.