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È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 167 del 18 luglio scorso, il DPCM 11 giugno 2019 contenente l’autorizzazione al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca all’avvio delle procedure di reclutamento per docenti di scuola dell’infanzia e primaria per un totale di n. 16.959 posti, di cui n. 10.624 per l’anno scolastico 2020/2021 e n. 6.335 per l’anno scolastico 2021/2022.

Il 30 luglio 2019 ci sarà al Miur l’informativa alle OO.SS. sul relativo bando.

Allegati:

È stato approvato un emendamento bi–partisan (recante le firme dei Parlamentari della Lega, dei 5 stelle, del PD e di Forza Italia) al decreto sblocca cantieri che prevede l’impegno di spesa di 25 milioni di euro per installare telecamere permanenti in tutte le aule delle scuole dell’infanzia.

Ci sia subito consentito di osservare che trattasi del solito pasticcio legislativo all’italiana: inserire un emendamento del genere in un articolato di legge che tratta tutt’altro tema e senza nemmeno il parere delle Commissioni che si occupano di Istruzione.

Ma al di là dell’aspetto formale, ci sembra completamente fuori luogo, degno magari di uno Stato di Polizia, questo provvedimento che dovrebbe combattere i, per fortuna rarissimi, casi di maltrattamento ai bambini, creando una specie di “grande fratello” per sorvegliare la vita quotidiana delle scuole, i rapporti tra Docenti e bambini e tra gli stessi bambini.

A questi ultimi, purtroppo, già dalla più tenera età, viene così trasmesso un senso non di fiducia e di partecipazione alla vita della scuola, bensì di timore dell’adulto, di insicurezza e di paura.

Per evitare certi episodi che si sono verificati, assolutamente riprovevoli e che meritano sanzioni esemplari, si instaura un controllo sistematico con immagini che verranno conservate e che potranno essere giudicate, selezionate ed utilizzate per quali fini non è detto.

Quale sarà l’impatto sulla tranquillità dei bambini, che entreranno in una scuola non più luogo di piacevole socializzazione e di apprendimento di corretti comportamenti, bensì in un ambiente video sorvegliato in cui qualsiasi cosa fatta o detta venga conservata come elemento di altrui giudizio?

Ci sembra, inoltre, una colossale mancanza di fiducia verso la classe docente di questo settore scolastico, che tante innovazioni ha portato avanti in questi anni (tanto che, anche nominalmente, si è passati dalla denominazione “asilo” a quella di “scuola”) per rendere la scuola dell’infanzia sempre più rispondente alle esigenze di un’educazione e di un’istruzione precoci per i nostri bimbi. Mancanza di fiducia che può creare ansia nelle famiglie al pensiero di lasciare i propri figli in un ambiente che il Parlamento ritiene potenzialmente pericoloso per loro.

È questo, soprattutto, che il Sindacato non può accettare: la rappresentazione di una scuola dove serve la polizia per evitare incidenti e dove, anche di fronte alle famiglie, la professionalità e l’autorevolezza dei Docenti viene sminuita in maniera pericolosa.

Fra l’altro, ci verrebbe da chiedere se non sia il caso di installare telecamere anche nelle scuole Superiori dove, più volte, i Docenti sono stati oggetto di vessazioni da parte degli alunni!

E allora la conclusione è che le telecamere non servono: occorre un rapporto leale tra Docenti, genitori e studenti per creare le condizioni di una vera crescita culturale e di un’azione educativa sempre più indispensabile nella moderna società.

Bisogna che all’interno delle scuole la Comunità Educante rifletta attentamente sempre sulle azioni da intraprendere per migliorare il nostro sistema scolastico. Di questo c’è bisogno, non di immagini registrate.

A meno che l’intento di fondo sia quello di limitare il libero sviluppo dei bambini e tenere a bada la libertà di insegnamento??? Caso Palermo insegna???

Lo Snals-Confsal insieme alle altre Organizzazioni sindacali si batterà affinché non passi lo Stato di Polizia nella Scuola e, in ogni caso, affinché sia data la facoltà alla scuola di gestire il sistema con pienezza di responsabilità.

È evidente che, se e laddove, ci fossero abusi questi dovrebbero essere sanzionati con severità indiscutibile.

Il 27 marzo si è svolta, presso la Camera dei Deputati, l’audizione del Coordinamento nazionale per le politiche dell’infanzia e della sua scuola, di cui fa parte lo Snals-Confsal, convocato per fare il punto sul sistema integrato zero sei.

Presenti lo Snals-Confsal con una sua delegazione e i rappresentanti delle altre sigle sindacali e dei componenti il Coordinamento. Sono intervenuti il dirigente scolastico Rosalba Marchiscianae il medico e psicoterapeuta Beniamino Gigli.

La voce della scuola è stata portata da Francesca Pellicone, insegnante Snals-Confsal scuola dell’infanzia e da Costanza Cesarini, educatrice nido.

La portavoce del Coordinamento Noemi Ranieri, ha introdotto i lavori illustrando un documento predisposto dal Coordinamento stesso in cui è delineata la situazione delle politiche per l’infanzia. Dai dati Istat risulta che mentre la scuola dell’infanzia per i bambini dai tre ai sei anni è diffusa per il 94% a livello nazionale, la dotazione dei servizi educativi per la prima infanzia ( asili nido e altri), oltre ad essere molto eterogenea sul territorio, “è ancora sotto il parametro del 33% fissato dall’Unione Europea per sostenere la conciliazione della vita familiare e lavorativa e promuovere la maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro”. Parametro che il decreto 65/2017, in applicazione della legge 107/2015, ha deciso di implementare portando la copertura del 33% entro il 2020.

Dall’analisi della prima attuazione del decreto 65/2017 “Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita a sei anni” emergono numerose criticità e nel documento in questione si avanzano proposte per un nuovo ruolo per la scuola dell’infanzia e per nuove prospettive, tra le quali l’elaborazione di Orientamenti pedagogici da parte del Miur rivolti allo zero tre per un necessario raccordo servizi educativi/scuole.

Tra gli argomenti affrontati l‘idea di introdurre le telecamere nelle classi. Non esiste nessuna evidenza scientifica che attesti che il loro uso a scuola favorisca lo sviluppo armonioso della classe, senza contare che le rilevanti risorse necessarie potrebbero essere finalizzate a ben altri scopi. A riguardo il coordinamento ha chiesto un approfondimento prima che vengano prese le decisioni finali, affermando che più che il controllo serve fiducia, occorre ricostruire la comunità educante, il rapporto diretto famiglie scuola.

L’insegnante Pellicone ha posto l’accento sul rischio per la scuola dell’infanzia di perdere di vista la propria specificità a causa della burocratizzazione delle pratiche educative e di una deriva disciplinaristica. Il rischio è che si creino dannose precocizzazioni e accelerazioni dei processi di apprendimento. E’ sempre più necessaria una formazione mirata non solo degli insegnanti, ma anche delle famiglie affinché vengano coinvolte nei percorsi educativi e recuperino nei confronti della scuola un rapporto di fiducia. A conclusione dei lavori ha portato il suo saluto Giovanni Simonetti, in rappresentanza del sottosegretario al Miur Salvatore Giuliano, manifestando la volontà del Ministero di sostenere le richieste del coordinamento.

In allegato:

Il contributo di Francesca Pellicore – Documento;

Rilanciare le politiche per l’infanzia nel sistema per lo zero sei – Documento del Coordinamento.

Tempistica delle operazioni principali da effettuare per la partecipazione al concorso straordinario reclutamento personale docente scuola Infanzia e Primaria

Il MIUR ha pubblicato la nota prot. 49855 del 13 novembre 2018, alla quale sono allegati il DM 17/10/18 e il DDG n. 1546 del 07/11/18, contenente le principali operazioni che dovranno essere attivate e la relativa tempistica:

  1. le domande di partecipazione degli interessati devono essere acquisite, tramite POLIS, dalle ore 9,00 del 12/11/2018 alle ore 23,59 del 12/12/2018;
  2. il 18 dicembre 2018 il Miur provvederà alla pubblicazione (su G.U. 4° Serie Speciale – Concorsi ed esami) dell’eventuale aggregazione territoriale delle procedure relative a ciascuna tipologia di posto comune e di sostegno con numero esiguo di candidati;
  3. successivamente alla data del 18 dicembre 2018 il Miur pubblicherà con nota le date entro le quali , coloro che intendano candidarsi  in qualità di componenti delle commissioni, potranno presentare domanda on-line, tramite POLIS, ad eccezione dei professori universitari, che presenteranno domanda tramite la piattaforma del consorzio CINECA;
  4. entro e non oltre la data del 30 luglio 2019 saranno predisposte le graduatorie di merito straordinarie regionali, necessarie per permettere ai candidati, inseriti in posizione utile nella graduatoria, l’assunzione a tempo indeterminato.

Si ricorda che l’istanza potrà essere indirizzata in un’unica regione per tutte le tipologie di posto per le quali il candidato sia abilitato o specializzato; per questo motivo i Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali dovranno tempestivamente pubblicare sui rispettivi siti web istituzionali i seguenti dati:

  1. numero di posti del contingente di nomina in ruolo a.s. 2018/2019 che, al termine delle operazioni di nomina, sono risultati non assegnati;
  2. la situazione attuale delle G.a.E. con indicazione del numero di coloro che ancora sono in attesa di nomina;
  3. graduatorie di merito del concorso 2016 con indicazione del numero di coloro che sono ancora in attesa di nomina, ivi inclusi coloro che hanno raggiunto il punteggio minimo previsto dal bando (elenchi aggiuntivi).

Altre notizie sono già state pubblicate nei seguenti articoli:

 

 

 

In attesa dell’imminente uscita del bando per il concorso straordinario primaria ed infanzia e su cui si è avviato il confronto tra l’Amministrazione e le OO.SS., lo Snals evidenzia perplessità sulla esclusione dalla partecipazione al concorso straordinario dei docenti in possesso del diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 e che sarà fonte di un complesso contenzioso.

Il Bando di prossima pubblicazione non prevede la valutazione come servizio di ammissione al concorso straordinario il servizio delle scuole paritarie. Infatti molti docenti della scuola dell’infanzia e primaria non potranno presentare domanda di ammissione al concorso straordinario benché muniti del titolo abilitante ma non in possesso delle due annualità di servizio presso scuola statale come da disposizione normativa contenuta nell’art. 4 comma 1 quinquies lettera a) della L. 96/2018 di conversione e modificazione del Decreto Dignità. Inoltre i docenti, tra quelli sopra citati, che dopo la sentenza di merito, avranno trasformato il contratto da tempo indeterminato a tempo determinato per motivi di continuità didattica ai sensi dell’art. 4 comma 1 della Legge 96/210188, subiranno un ulteriore danno poiché non solo saranno licenziati ma non potranno avere più la chance della partecipazione al concorso straordinario. Stando così le cose la preoccupazione maggiore per lo Snals è quella che all’uscita del bando ci saranno molti ricorsi e gli uffici legali dovranno affrontare la complessità della motivazione: per quanto sia vero che il bando sarà pubblicato in osservanza di una legge ordinaria dello Stato è altrettanto vero che la stessa legge presenta elementi di incostituzionalità.

La normativa di riferimento LEGGE 9 agosto 2018, n. 96 , articolo 4, c.1-quinquies: Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca è autorizzato a bandire il concorso straordinario di cui al comma 1-quater, lettera b), in deroga alle ordinarie procedure autorizzatorie, che rimangono ferme per le successive immissioni in ruolo, in ciascuna regione e distintamente per la scuola dell’infanzia e per quella primaria, per la copertura dei posti sia comuni, ivi compresi quelli di potenziamento, che di sostegno. Il concorso è riservato ai docenti in possesso, alla data prevista dal bando per la presentazione della domanda, di uno dei seguenti titoli: a) titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, purchè i docenti in possesso dei predetti titoli abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni scolastici, almeno due annualità di servizio specifico, anche non continuative, su posto comune o di sostegno, presso le istituzioni scolastiche statali, valutabili come tali ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124; b) diploma magistrale con valore di abilitazione o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002, purchè i docenti in possesso dei predetti titoli abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni scolastici, almeno due annualità di servizio specifico, anche non continuative, su posto comune o di sostegno, presso le istituzioni scolastiche statali, valutabili come tali ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124. (art 11, c. 14 della legge 3 maggio 1999, n. 124: Il comma 1 dell’articolo 489 del testo unico è da intendere nel senso che il servizio di insegnamento non di ruolo prestato a decorrere dall’anno scolastico 1974-1975 è considerato come anno scolastico intero se ha avuto la durata di almeno 180 giorni oppure se il servizio sia stato prestato ininterrottamente dal 1 febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale.)

COSTITUZIONE Articolo 33: L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. E` prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

LEGGE 10 Marzo 2000, n. 62 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione”.

Lo Snals ha rilevato una incongruenza relativamente ai requisiti di ammissione poiché nei due anni richiesti non è contemplato il servizio prestato nelle scuole paritaria mentre lo stesso servizio è valutabile nei titoli di servizio.

Si è svolto oggi 20 settembre 2018 alle ore 10.00, presso il Miur, l’incontro concernente la bozza del D.M. per la procedura concorsuale straordinaria per l’infanzia e la primaria prevista dell’art.4 della legge n.96/18.

Ha introdotto i lavori la dott.ssa Maria maddalena Novelli coadiuvata dal dott. Giuseppe Mignosi illustrando la bozza del D.M. nel suo articolato e la tabella di ripartizione del punteggio dei titoli valutabili nei concorsi straordinari per l’accesso ai ruoli del personale docente ed educativo nella scuola dell’infanzia e primaria, su posto comune e di sostegno.

Lo Snals ha rilevato una incongruenza relativamente ai requisiti di ammissione poichè nei due anni richiesti non è contemplato il servizio prestato nelle scuole paritaria mentre lo stesso servizio è valutabile nei titoli di servizio.

L’amministrazione ha preso atto della posizione dello Snals e si è riservata di consultare l’ufficio legislativo.

Per il servizio è stato dibattuto il termine “specifico” intendendosi quello prestato rispettivamente nell’ordine dell’infanzia e primaria.

Per il servizio di sostegno è stato concordato che esso sarà considerato valido come servizio ai fini della partecipazione alla procedura concorsuale per l’accesso ai posti di sostegno anche senza la specializzazione purchè essa sia stata conseguita successivamente e attualmente in possesso dal richiedente.

E’ stato precisato, altresì, che per concorrere alla procedura dei posti comuni il servizio specifico (nella scuola dell’infanzia e primaria) prestato sui posti di sostegno è valido ai fini dell’ammissione al concorso per i posti comuni.

Inoltre l’Amministrazione è stata favorevole a riconoscere una maggior valutazione al servizio prestato sul sostegno al fine di favorire una maggiore copertura sui posti di sostegno.

L’Amministrazione ha comunicato che le griglie di valutazione per la prova orale saranno uniche su tutto il territorio nazionale. Per tutti i punti, in ogni caso, l’Amministrazione ha precisato che si sarebbe consultata con l’Ufficio Legislativo.

Infine, è stato chiesto se si conoscono già dei tempi per l’uscita del bando. L’Amministrazione non ha dato risposte precise riferendo che occorre fare tutti i passaggi compreso quello del parere CSPI.

Venerdì 1 giugno 2018 sono stati pubblicati dal MIUR i movimenti dei docenti scuola primaria 2017/2018. Di seguito i prospetti con gli elenchi riassuntivi dei movimenti e il bollettino degli esiti.

Tabulato riassuntivo movimenti primaria 2018-2019  – Bollettino esiti movimenti primaria 2018-2019