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Negli  incontri a tema rinnovo del contratto  tenutosi in questo mese di febbraio si è discusso di :  relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica,  funzione docente ed  rapporto di lavoro.

Sul primo argomento lo Snals-Confsal ha  ribadito che:

1^ la mobilità deve essere regolata dal contratto sia pur sulla base delle disposizioni di legge.

2^ di ricondurre alla contrattazione i criteri di ripartizione di ogni forma di finanziamento alle scuole, da qualsiasi parte provenga e a qualsiasi livello istituzionale.

3^ Nella contrattazione integrativa nazionale sulla ripartizione del FMOF devono trovare posto anche i criteri per la determinazione dei compensi per le figure operanti nella scuola e già definite sul piano contrattuale.

4^ Serve la costituzione di un organismo paritetico a livello regionale per il raffreddamento del contenzioso che si genera nella contrattazione integrativa di istituto.

5^ Resta imprescindibile per lo Snals-Confsal l’informazione successiva sui compensi erogati con il fondo dell’istituzione scolastica, sia pure con tutte le garanzie previste dalla norma, al fine di verificare la corrispondenza tra la ripartizione contrattata e quella realmente attuata.

6^  E’ necessario  integrare la contrattazione sui criteri di ripartizione del fondo di istituto con quelli per la determinazione delle attività retribuibili e dei corrispondenti impegni orari e relativi costi.

7^ I fondi per la valorizzazione del merito, previsti dal comma 127 della legge 107 del 2015, vanno ripartiti in contrattazione di istituto a favore di tutto il personale, senza alcun vincolo di destinazione come previsto dalla legge 160 del 2019.

 

Sul secondo argomento (funzione docente) lo Snals-Confsal ha segnalato:

1^ la necessità di riprendere le norme contrattuali del CCNL 2006/2009 a garanzia delle prerogative degli organi collegiali nella definizione ed approvazione di tutte le attività dei docenti, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento.

2^  la necessità di una nuova disciplina della formazione, da riconoscere e valorizzare insieme a tutte le attività connesse alla funzione docente.

Le parti hanno convenuto di rinviare la trattazione delle sanzioni disciplinari del personale docente per la problematicità delle questioni rilevate in sede di confronto e di rinviare anche la trattazione dell’ordinamento professionale del personale Ata per la delicatezza di tali argomenti .

 

Sul terzo punto ( rapporto di lavoro del personale Ata) lo Snals-Confsal ha segnalato:

1^ l’esigenza di ridefinire il regime delle assenze per avere piena esigibilità dei diritti da parte dei lavoratori e chiesto che per   tipologie di assenza non sia più necessario  produrre istanza  ma una semplice comunicazione.

2^  l’esigenza di regolare puntualmente per via contrattuale gli obblighi di formazione per il personale in periodo di prova.

Infine  lo Snals-Confsal  ritiene non più rinviabile l’estensione dei diritti previsti per il personale a tempo indeterminato a tutto il personale.

 

Al termine di questa serie di incontri l’Aran si è riservata di valutare le  proposte presentate al tavolo dalle parti sindacali. Le trattative riprenderanno il 7 marzo sul settore Università.

 

 

 

Si è svolto oggi 28 novembre, all’ARAN, l’ottavo incontro dedicato alle trattative per il rinnovo del CCNL Dirigenza Area Istruzione e Ricerca.

Per l’Aran era presente il presidente Gasparrini ed il dott. Mastrogiuseppe. Il presidente ha subito chiarito che l’Aran non è ancora in grado di fornire assicurazioni circa l’entità delle risorse disponibili per gli incrementi stipendiali in grado di garantire l’equiparazione della parte fissa della retribuzione di posizione a quella delle altre dirigenze.

La discussione poi si è aperta con l’intervento del dott. Mastrogiuseppe che ha illustrato la nuova proposta in tema di responsabilità disciplinare, chiarendo che il testo è stato rielaborato recependo alcune delle proposte emerse al tavolo. In particolare sono state accolte alcune richieste dello SNALS Confsal in ordine alla possibilità di tutelare maggiormente i dirigenti scolastici in caso di procedimento disciplinare ed in particolare sul meccanismo automatico del licenziamento in caso di recidiva.

È stata recepita l’indicazione di limitare gli obblighi relativi alla sicurezza ed agli infortuni alla responsabilità gestionale ed organizzativa.

La discussione è proseguita sull’articolato dedicato agli aspetti economici, sui quali gravano ancora le incertezze sulle risorse disponibili e sulla loro esigibilità nel periodo di vigenza del prossimo contratto. Lo Snals ha proposto di rinviare alla contrattazione integrativa nazionale la determinazione dei compensi relativi alla retribuzione di risultato, escludendo l’obbligo del richiamo assoluto alla differenziazione sostanziale ed alla graduazione della prestazione dirigenziale. A tal proposito lo Snals Confsal ha già inviato all’ARAN una nota formale con la richiesta di riscrittura delle disposizioni comuni in materia di trattamento economico ed in particolare di quelle relative alla retribuzione di risultato.

Lo Snals Confsal ha chiesto infine la fissazione di un termine per la definizione della questione economica. Decorso tale termine si avvierà la proclamazione dello stato di agitazione della categoria non escludendo ulteriori azioni più incisive di lotta.

Il prossimo incontro ci sarà il 13 dicembre.

Vi terremo costantemente aggiornati sull’evoluzione delle trattative.

Al termine dell’incontro tutte le organizzazioni sindacali presenti al tavolo delle trattative hanno condiviso e sottoscritto il seguente comunicato:

“Al termine dell’incontro del 28/11/2018 per il rinnovo del CCNL dell’area dirigenziale istruzione e ricerca la parte sindacale esprime unanimemente il più profondo disappunto per la mancata certificazione delle risorse relative al FUN 2017/2018, indispensabili per la chiusura positiva della trattativa. Chiede pertanto che tale incertezza sia rimossa entro la data della prossima riunione fissata per il 13 dicembre”.

Il giorno 11 ottobre si è svolto presso la sede ARAN l’incontro per definire gli aspetti specifici del rinnovo del contratto dei dirigenti scolastici nell’ambito del rinnovo del contratto della dirigenza Comparto Istruzione Università e Ricerca. In apertura il Dott. Mastrogiuseppe ha precisato alle OO.SS. che si intendono confermate le norme del contratto vigente dei dirigenti scolastici che non saranno oggetto di modifiche. Si è passati, quindi, alla discussione delle proposte di integrazioni e/o modifiche rispetto alle parti comuni del contratto di comparto. Di seguito l’esito della trattativa

  • Criteri per la definizione delle fasce ai fini della retribuzione di posizione parte variabile. Su questo punto si è convenuto di inserire apposito accordo nella parte economica del contratto, ancora da discutere.
  • 11 comma 5 del contratto 2010 (ordine nell’assegnazione degli incarichi). Su proposta di SNALS CGIL CISL UIL e ANP si è introdotta la seguente modifica al punto b): assegnazione di altro incarico per ristrutturazione e riorganizzazione dell’ufficio dirigenziale a seguito di dimensionamento della rete regionale. Si esclude in tal modo da questo punto il caso di sopravvenuto sottodimensionamento, che viene trattato nel successivo punto c del comma 5. In altre parole i dirigenti soprannumerari per avvenuto sottodimensionamento saranno trattati, ai fini dell’assegnazione del nuovo incarico, allo stesso livello di quanti fanno richiesta di mobilità.
  • È stato chiesto di prevedere la possibilità di rinnovo dell’incarico di sede senza un limite temporale, escludendo così la scuola dalla rotazione introdotta dalle norme anticorruzione. Il Dott. Mastrogiuseppe ha manifestato l’indisponibilità dell’Amministrazione a introdurre tale principio nel contratto, in quanto la materia è rimessa alle decisioni dei direttori degli USR. Tutte le sigle hanno chiesto una riflessione sulla questione anche attraverso una interlocuzione con il MIUR.
  • Introduzione della possibilità per i dirigenti scolastici di reinserimento nel ruolo docenti in caso di dimissioni anche dopo il superamento dell’anno di prova. Su questo punto l’Aran si é detta favorevole dopo verifica degli aspetti giuridici.
  • 17 mutamento d’incarico. Su proposta di SNALS, CGIL, CISL, UIL si è introdotta, per tutte le regioni, la quota fissa del 30% sui posti vacanti e disponibili da destinare alla mobilità interregionale.
  • È stato chiesto di introdurre uno specifico articolo che preveda la possibilità per il dirigente scolastico, in caso di sua assenza inferiore a due mesi, di delegare ad un collaboratore specifiche funzioni anche di rilevanza esterna. Il Dott. Mastrogiuseppe ha 2 rilevato che tale delega è già nelle facoltà del d.s. ai sensi dell’art. 25 del D.Lga 165, ma che comunque l’Aran studierà tale richiesta per esaminare la possibilità di accoglierla.
  • È stato proposto, da tutte le OO.SS., di introdurre un articolo che specifichi in modo chiaro che l’obbligo di procedere alla definizione della prevenzione dello stress lavoro correlato sia in capo ai direttori degli USR. Su tale punto abbiamo registrato l’indisponibilità dell’Aran che ha sostenuto che le norme sono già chiare e che è compito delle OO.SS. segnalare i casi di inadempienze. Considerato che al momento della discussione era presente il Dott. Pinneri, lo SNALS ha espressamente chiesto di approfondire con il MIUR la situazione nelle varie regioni, poiché se dovessero permanere le inadempienze da parte dei D.G i sindacati saranno costretti a procedere per la via giudiziaria.
  • Sì è convenuto di dedicare appositi confronti sulle materie della valutazione e della mobilità.

 Restano da trattare le sezioni relative alle relazioni sindacali e alla parte economica. Nei prossimi giorni l’Aran produrrà una bozza delle parti già definite a seguito degli incontri fin qui tenuti. Le trattative proseguiranno il giorno 18 ottobre o, in caso di difficoltà tecniche, il giorno 23 ottobre.

 

CCNL DIRIGENTI AREA ISTRUZIONE E RICERCA:TUTTO TACE

  

A circa due mesi dall’avvio delle trattative presso l’Aran per il rinnovo del CCNL dei dirigenti scolastici non ci sono segnali di  ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto dell’area V dirigenza scolastica . Lo Snals è preoccupato per il protrarsi dell’interruzione,  nutre forti preoccupazioni per le condizioni lavorative dei dirigenti scolastici, privi ormai da 10 anni di un contratto e compensati con livelli retributivi progressivamente diminuiti a fronte di sempre più impegni e responsabilità e chiede al Governo di fornire al più presto   indicazioni al Comitato di settore affinché siano riprese le trattative nel solco di quelle già avviate.

Nell’elaborazione della piattaforma sindacale per il rinnovo del contratto dei dirigenti scolastici, anche alla luce dell’intesa del 30 novembre 2016 sul ripristino del valore imprescindibile dei contratti, lo Snals Confsal è partito dalla considerazione che la funzione dirigenziale si sostanzia nella gestione unitaria delle scuole e nella condivisione delle scelte con tutta la comunità L’obiettivo è quello di una valorizzazione della professionalità dirigente in un contesto di sostegno e valorizzazione della libertà d’insegnamento dei docenti.

Lo Snals-Confsal propone che il conferimento ed il mutamento di incarico, la formazione e la valutazione, nonché i criteri per il conferimento delle reggenze  trovino un fertile contesto di migliore attuazione a vantaggio di tutte le parti in causa, anche in riferimento all’accordo del 30 novembre 2016, in un equilibrato e sereno sistema di relazioni sindacali attraverso istituti contrattuali specifici.

Riguardo alla valutazione la posizione dello Snals Confsal è che essa debba essere centrata sui processi e le azioni di miglioramento del sistema di governo delle istituzioni scolastiche e non sulla premialità conseguente all’esito della valutazione, assegnando al dirigente un ruolo fondamentale nella procedura valutativa.

In sintesi lo Snals chiede di:
– riportare la  valutazione dei dirigenti scolastici  nell’alveo contrattuale anche alla luce dei contributi dell’Osservatorio nazionale sulla valutazione dei dirigenti scolastici già costituito ed operante ai sensi della Direttiva 36/2016;
– definire contrattualmente la correlazione tra esiti della valutazione e  la retribuzione di risultato ed in particolare di individuare due principali livelli di valutazione.

Lo Snals Confsal chiede poi che nel nuovo CCNL dei dirigenti scolastici si ponga con chiarezza la questione della rivalutazione della loro retribuzione.
Da più di un decennio lo Snals-Confsal ha posto all’attenzione dei governi e delle forze parlamentari la necessità della perequazione retributiva con le altre dirigenze pubbliche e della perequazione interna alla stessa categoria tra le retribuzioni dei dirigenti provenienti dalla carriera direttiva, quelle dei vincitori del concorso riservato agli ex presidi incaricati e quelle dei vincitori dei concorsi ordinari.

Fino ad oggi la categoria non ha avuto nessuna risposta concreta. Anzi c’è stato un ulteriore attacco alle retribuzioni con la riduzione di quella di posizione conseguente ad una illogica applicazione della legge di finanza del 2010, aggravata da una interpretazione della legge 150 del 2009 che vuole sottrarre alla retribuzione di posizione parte fissa le risorse da destinare alla valutazione. Per lo Snals Confsal queste posizioni sono inaccettabili.

Innanzitutto bisogna sollecitare il MEF e la Funzione pubblica a reperire le risorse necessarie all” armonizzazione” delle retribuzioni dei dirigenti della nuova area del Comparto istruzione e Ricerca;

Occorre quindi :
• elevare l’importo del FUN per compensare gli effetti delle riduzioni delle retribuzioni di posizione e risultato dei dirigenti scolastici;
• rivedere i criteri di erogazione dei compensi per gli incarichi aggiuntivi obbligatori, attualmente particolarmente penalizzanti per i dirigenti scolastici;
• rivalutare i compensi per le reggenze;
• escludere qualsiasi tentativo di sottrarre alla retribuzione di posizione le risorse occorrenti per alimentare la retribuzione premiale.

Lo Snals è pronto a proclamare lo stato di agitazione degli iscritti e di tutta la categoria nel caso non ci siano risposte concrete e tempestive da parte del MIUR e del governo.